ACCOLTI - GIL FAMIGLIA

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ACCOLTI - GIL FAMIGLIA

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Gli Accolti sono originari di Arezzo, il primo Accolti documentato in Arezzo (1227), è un ecclesiastico…

Giovanni di Michele, nato nel 1423, si trasferì nel reame di Napoli, sposò Dorotea Cocleario, originando il ramo Accolti di Conversano….

Gli Accolti sono originari di Arezzo, probabilmente consorti dai Pazzi di Valdarno, signori del Castello Pontenano, ove per secoli gli Accolti ebbero larghi possessi.
Il primo Accolti documentato in Arezzo (1227), è un ecclesiastico: Accolto Accolti, Abate della potentissima Abbazia di Santa Maria di Agnano. Di poco successiva è una epigrafe posta sotto un’arcata del ponte di Buriano, il famoso “ponte della Gioconda”, ove si legge “Accolti 1240”, riferentesi verosimilmente al magistrato aretino che sovraintendeva a ristrutturazioni del ponte.
Nel Teatro della Nobiltà del Mondo (1680) il genealogista Filadefo Mugnos, cita tre famosi capitani di questa famiglia: Ludovico, Angelino e Fortebraccio.
Un ramo della famiglia Accolti, trasferitasi da Arezzo in Firenze, fu ivi onorato da due gonfalonieri e sette priori dal 1296 al 1324 (Mecatti, G. M., Storia Genealogica della nobiltà e cittadinanza di Firenze, Napoli, De Simone, 1754; D. Tiribilli-Giuliani (F. Galvani) riv. da L. Passerini, Sommario Storico delle Famiglie Celebri Toscane, 1862).
Estintosi questo ramo nel secolo XIV, ne originò un altro Michele di Santi, nato nel 1375, laureato in Utroque Jure a Bologna nel 1399, fu eletto più volte Gonfaloniere di Arezzo. Trasferitosi successivamente a Firenze esercitò con grande successo l’avvocatura. Nel 1414 fu eletto Segretario di quella Repubblica e, nel 1416, chiamato a leggere diritto civile nello Studio fiorentino.
Michele sposò monna Margherita di Rosello Roselli, patrizio di Arezzo, sorella del celebre giurista Antonio. Dal loro matrimonio ebbe origine la linea descritta dal Conte Pompeo Litta nelle Famiglie Celebri d’Italia. Ebbero otto figli, fra i quali: Benedetto, storico e Cancelliere della Repubblica Fiorentina, Francesco, il più grande giureconsulto dei suoi tempi, consigliere di Francesco Sforza e di Borso d’Este, professore di diritto a Pisa, Siena, Ferrara e Milano, e, ultimogenito, Giovanni, dal quale discendono gli Accolti di Conversano.
Benedetto, sposato con Laura Fedrighi, Patrizia Fiorentina, procreò, tra glia altri, Bernardo celebre Poeta e Duca di Nepi, e Pietro, Cardinale di Ancona, Cardinal protettore dell’Impero, della Spagna e di Scozia, celebre canonista fu estensore della bolla Exurge Domine che condannava le tesi di Lutero.

Card. Pietro Accolti (op. Baldassarre Peruzzi – Uffizi, Firenze)

Bernardo Accolti (incis. Di F. Allegrini su disegno di A, Coppoli, 1763)

Da un altro figlio di Benedetto, Michele, sposato con Lucrezia Alamanni, Patrizia Fiorentina, nacque Benedetto, celebre umanista ed egli pure Cardinale (detto il Cardinale di Ravenna), legato della Marca di Ancona, ambasciatore residente dell’Imperatore Carlo V a Firenze. Unitamente allo zio Card. Pietro difese il vincolo matrimoniale di Enrico VIII d’Inghilterra con la sua prima moglie Caterina d’Aragona.

Card. Benedetto Accolti (op. Giovanni Cavino – prop. priv.)

Giovanni di Michele, nato nel 1423, si trasferì nel reame di Napoli, sposò Dorotea Cocleario, originando il ramo Accolti di Conversano.
Furono suoi figli: Biagio, primicerio della Cattedrale di Conversano, che con il fratello Accolto fondò nella Cattedrale di Conversano il beneficio di San Biagio degli Accolti, Alessandro, che fu, a Napoli, discepolo del celebre umanista Giovanni Gioviano Pontano e Bartolomeo. Quest’ultimo, detto «Fra Giovanni da Conversano», fu educato alle armi nella Corte del principe di Taranto. Dopo una vita fervida di brillanti azioni militari, toccato dal Signore, si ritirò nel convento di Conversano. Dopo alcuni anni, fu a Venezia, caritatevole ed umile, onorato sia da Paolo Morosini che dal doge Leonardo Loredano. Morì in concetto di santità nel convento di Santa Maria della Pace di Venezia ed in antichissimi manoscritti è definito «beato».

fra’ Giovanni da Conversano (prop. priv.)

Da Accolto di Giovanni e dalla nobile Virginia Costanzo nacque a Conversano, tra gli altri, Pietro che sposò Barbara Rubiano e procreò: Biagio, ecclesiastico, Francesco, Petronilla ed Accolto.
Francesco di Pietro sposò Caterina Santamaria, e da loro nacque Biagio, U.J.D., Sindaco di Conversano nel 1598, nominato Giudice in secondo Appello ed Auditore degli Stati di Basilicata e Calabria nel 1604, creato Conte Palatino e Cavaliere Aurato con diploma dato in Napoli da Mons. Fabrizio Caracciolo, Vescovo di Tropea, il 28 Febbraio 1623.

Nel 1616 il Conte di Conversano Giovanni Gerolamo Acquaviva d’Aragona donò a Biagio, con esenzione da tributi (come si legge nella lapide posta sulla facciata sotto gli stemmi Acquaviva d’Aragona e Accolti), la grande area posta nel punto più importante della città, fra il castello ed il palazzo vescovile, ove furono costruiti i palazzi della famiglia, prima quello (Accolti) su Largo Cattedrale.

Palazzo Accolti in Largo Cattedrale (1616)

in seguito (1776), opera dell’arch. Giuseppe Gimma su incarico del primicerio Biagio Accolti-Gil quello (Accolti-Gil) di via San Giuseppe, il più grande palazzo nobiliare di Conversano, i cui soffitti affrescati sono considerati tra i più belli di Puglia.

Palazzo Accolti-Gil (1776 – arch. Giuseppe Gimma)

Biagio sposò Grazia Antonia Stellacci, dalla quale ebbe D. Angelica, monaca in San Benedetto di Conversano, nel qual monastero erano ammesse solo fanciulle appartenenti a famiglie di chiara nobiltà, Giovanni, Sindaco di Conversano nel 1642, Gianvito e Pietro Giacomo.
Pietro Giacomo prese in moglie la Nobile Caterina Toraldo, dalla quale ebbe Francesco Domenico, gesuita, che diresse i collegi di Tropea, Massa e Barletta, Cristoforo, Arciprete della Cattedrale di Conversano, Vittoria Teresa, Monaca in San Benedetto a Conversano, e Biagio, U.J.D, che sposò Isabella Poli di nobile famiglia di Rutigliano, dai quali nacque D. Bernardina, Badessa Mitrata di San Benedetto (1720-1723).

Donna Bernardina Accolti, Badessa Mitrata (1720 – 1723) del Monastero di San Benedetto in Conversano (prop. priv.)

Altro figlio di Pietro Giacomo fu Giovanni Battista, U.J.D., che, sposando nel 1693 donna Grazia Gil, discendente da nobile famiglia spagnola trasferitasi in Rutigliano, originò il casato Accolti-Gil.

Donna Grazia Gil, consorte di Giovan Battista Accolti (prop. priv.)

Da Giovanni Battista e Grazia Accolti–Gil nacquero nove figli: dei quali cinque furono ecclesiastici e tre monache di San Benedetto. Soltanto Pietro Giacomo, che sposò Regina Santa Noya dei Baroni di Bitetto, ebbe discendenza. Tra i loro figli merita di essere ricordata Maria Saveria, che ebbe l’onore di essere l’ultima delle badesse mitrate del monastero di San Benedetto in Conversano (Donna Aurora), morta durante munere nel 1809. Il suo solenne funerale è descritto da Gaetano Moroni nel suo immenso Dizionario di Erudizione Storico – ecclesiastica, pubblicato a Roma nel 1840.
Da Egidio di Pietro Giacomo, nato nel 1761, sposato con Maria Giuseppa Martucci dei Baroni di Massanova, nacquero, tra gli altri, Isabella, Michele Luigi, Francesco Paolo e Biagio.

Palazzo Accolti-Gil, sala degli antenati

Di grande rilievo per il suo zelo religioso fu D. Isabella, sposata con Don Francesco Broja di Massafra. Nella sua casa si manifestarono più volte avvenimenti prodigiosi in relazione ai quali ella eresse a sue spese, con il permesso del Re Ferdinando II, la Chiesa del Bambino Gesù a Massafra, oggi parrocchia ed elevata a Santuario. Isabella morì in concetto di santità a Massafra l’11 Aprile 1875. Al suo nome è dedicata una via di Massafra.

Lapide sulla facciata del Santuario del Bambino Gesù a Massafra (1815)

Santuario del Bambino Gesù a Massafra (arch. Sante Simone)

Il fratello di Isabella, Francesco Paolo (1804-1881), ecclesiastico, fu ardente patriota per l’unità d’Italia. Visse esule a Parigi e a Londra, e, al suo ritorno in patria fu generoso mecenate di Sante Simone, uno dei più importanti architetti e storici della Puglia dell’800.
Dei figli di Egidio Accolti quegli che si affermò in maniera singolare nel campo degli studii e del sapere fu Michele Luigi, nato nel 1807, allievo nei seminari di Conversano, Molfetta e Roma, dove nell’ottobre del 1829 fu ascritto fra gli Arcadi col nome di Lentipide Abidele. Nel 1830, fu ammesso nella Pontificia Accademia dei Nobili ecclesiastici, ove rimase poco più di un anno, giacché, deposta l’idea di darsi alla prelatura, per la quale i suoi molti talenti e gli studi compiuti gli davano fondata speranza di gradi e di onori, volle entrare nella compagnia di Gesù. Percorse due terzi del globo, vivendo per molti anni fra i selvaggi, fra i pericoli e fra gli scomodi, predicando il Vangelo di Cristo. Divenuto superiore della Compagnia di Gesù nell’Oregon, fu incaricato di portare a Londra al Reverendo dott. Newmann, che fu poi Cardinale, un magnifico dono, in ricompensa della di lui conversione alla religione cattolica. Fu esaltato dalla stampa americana dell’epoca per la sua opera di missionario. A Londra rivide fratello Francesco Paolo, ivi esule per i suoi ideali politici, e conobbe Giuseppe Mazzini. Fu anche professore in scienze economiche e sociali all’Università di San Francisco e Vicario Apostolico.

P. Michele Accolti ( prop. priv.)

Biagio di Egidio (1799- 1856) fu Conte Palatino e cavaliere aurato, per lunghi anni sindaco di Conversano, è ricordato negli annali civili del Regno di Napoli per i miglioramenti introdotti nelle sue tenute. Ardente patriota partecipò alla Dieta di Bari e subì persecuzioni e carcere. Sposò (1820) Paola Maria Vitale, figlia di Antonino, Sindaco di Conversano, dalla quale ebbe Maria Giuseppa, Egidio, Antonino Pio, Pietro Giacomo, Giovan Battista (morto in giovane età) e Antonio. Al suo nome sono dedicate vie a Conversano e a Bari. Dai quattro figli del Conte Biagio discendono i quattro rami la cui nobiltà fu riconosciuta dalla Consulta Araldica ed iscritti, con i loro discendenti, nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
Egidio (1823), autore del primo ramo, fu accademico del Giglio d’Oro in Belle Lettere ed Arti, con le relative insegne, da potersi usare in vita per concessione fatta da Carlo III di Borbone agli alunni dei Convitti dei Nobili del Regno che avessero superata con eccezionale profitto e lode alcuni esami speciali. Obbligato dal governo borbonico a lasciare Napoli, perché liberale nonché figlio e nipote di patrioti egregi, rientrò a Conversano ed amministrò il patrimonio famigliare mentre suo padre languiva in prigione. Appassionato di agricoltura, fu membro della Società economica della Provincia di Bari, Accademico di Arcadia e, nel 1877, consigliere provinciale per il mandamento di Conversano, ufficio che tenne onorevolmente fino al 1887. Sposò la Nob. Francesca de Laurentiis di Santeramo, dalla quale ebbe il cav. Luigi ed il nobile Biagio.
Biagio scrisse una vita del celebre zio padre Michele e fu consigliere provinciale quando nel 1887 il padre si dimise da tale ufficio. Fu, poi, eletto per ben tre volte consigliere al Comune di Conversano, quindi fu membro della Giunta Provinciale Amministrativa. Fu onorato di moltissimi incarichi riguardanti specialmente l’igiene e la beneficenza cittadina e fu presidente del Sottocomitato Regionale della Croce Rossa. Sposò nel 1884 Porzia Alberotanza ed ebbe tre figli: Egidio Benedetto, Vito Luigi e Francesca.
Dal matrimonio di Vito Luigi con la Nob. Porzia Patroni Griffi De Laurentiis nacquero Biagio, morto in giovane età, e Pia Porzia, ultima di questo ramo, deceduta nel 2020 senza discendenza.
Secondogenito di Biagio fu Antonino Pio, nato nel 1824 e sposato con Rosa Netti, di nobile famiglia santeramana. Fu anch’egli allievo del Convitto dei Nobili di Napoli, dove si distinse per brillante ingegno e per amore delle belle arti. Si diede poi agli studi legali, frequentando la cattedra privata dell’illustre giureconsulto prof. Savarese In Conversano godette della considerazione dei suoi concittadini e fu eletto per vari anni consigliere provinciale; in tale consesso diede prova della sua fermezza di carattere, della sua rettitudine e della sua saggezza di amministratore. Aggiunse al proprio il cognome Vitale per volontà del nonno Antonino Vitale, dando così origine ad un nuovo ramo della famiglia. Ritiratosi a vita privata nella sua villa «Le Torri», ereditata dal nonno insieme al palazzo di via Arringo in Conversano, si dedicò all’agricoltura, migliorando i suoi non pochi terreni, accrescendo la fortuna della famiglia. Morì l’11 novembre 1887. Da Antonino Pio e Rosa Netti nacquero Nicola, Biagio, Maria e Giuseppina e Giovanni.
Nicola (1861) sposò nel 1890 la signora Maria Bianchi di Fasano. Studiò in Napoli addottorandosi in Legge. Rientrato a Conversano contribuì al miglioramento del suo paese. Più volte consigliere comunale fu, nel 1889, Sindaco di Conversano. Membro della Croce Bianca durante il colera napoletano del 1884, morì il 2 giugno 1922.
Giovanni (1865) sin da giovanissimo si dette alla conduzione ed amministrazione diretta della sua proprietà, che volle trasformare, sistemandola con viali carrozzabili, dedicandosi specialmente ad impianti viticoli, con vera competenza di tecnico e di enologo. Fu, infatti, uno dei più grandi produttori di vini della regione. Fu padre di Rosa, Maria, Giuseppina, Olinda, Antonino Pio, Nicola e Vittorio.
Antonino Pio (1896) laureatosi in Napoli nel 1921 in medicina e chirurgia, perfezionò i suoi studi a Milano dove conseguì vari diplomi, tra i quali quello di ostetricia col prof. Mangiagalli e quello di dermosifilopatica e di igiene presso la R. Università di Pavia. Fu a quest’epoca assistente assai apprezzato presso l’Ospedale Maggiore. Richiamato dai suoi, dovette fare ritorno in Puglia, proprio nell’anno in cui era inaugurata l’Università di Bari ove fu assistente del Prof. Mariani. Sposò Maria Rosa Alfarano, di Cosimo e di Rosa Caputi Iambrenghi ed ebbe di tre figli: Caterina sposata con l’Avv. Salvatore Capano, Giovanni e Cosimo, che ha avuto da Anna Guglielmi Antonino, sposato con Caterina Sisto e Maria Pia, sposata con Giuseppe Cristantielli. Fu Podestà di Conversano, amato e rispettato da tutta la cittadinanza.
Nicola (1902-1998), illustre germanista, Professore emerito di filologia germanica nell’Università di Genova, medaglia d’oro del Presidente della Repubblica ai benemeriti della cultura e dell’arte. Sue opere sono, tra le altre: “Il pensiero estetico di F. Schiller” (Arona, Paideia, 1951); “Verso la critica letteraria” (Varese, Magenta, 1952); “La giovinezza di Hamann” (Varese, Magenta, 1957).
In occasione del suo settantacinquesimo furono pubblicati gli “Studi di filologia germanica e di letteratura tedesca in onore di Nicola Accolti Gil Vitale”, a cura di G. Bolognesi e G. Sichel, Firenze, Olschki, 1977.

La sua preziosa collezione di dipinti dell’avo Francesco Saverio Netti (1832 – 1894) fu donata dalla vedova, Rosa Maria Pozzi, alla Pinacoteca di Conversano, il cui efficace allestimento all’interno del Polo Museale conversanese è stato curato da Christine Farese Sperken nel maggio 2007.

Francesco Saverio Netti, «Le ricamatrici levantine», olio su tela, ca. 1885,
Conversano, Museo civico e pinacoteca

Vittorio (1908 – 1986), laureato in Giurisprudenza, sposò Maria Teresa Accolti Gil (di Marcello e Maria Martorano) dalla quale ha avuto: Caterina sposata con Mario Baldini, Maria Rosaria vedova di Luciano Cassano, Aurora sposata con Michele Sisto, Annamaria sposata con Giuseppe Ferorelli, e Giovanni sposato con Letizia Laterza da cui ha avuto tre figli: Vittorio (1968), dott. in agraria, che dal matrimonio con Lisandra Paloma Dos Santos, ha avuto Giovanni Laerte (2005) e da quello con Flor Ramirez: Leticia (2019); Maria Teresa (1968, gemella del precedente) e Ilaria (1980). Fu per decenni Capo di Gabinetto del Sindaco di Bari: per la stima e l’affetto che si era conquistato, il Comune di Bari volle intitolargli una strada.

Pietro Giacomo di Biagio, nato nel 1831, autore del terzo ramo, condivise con i fratelli il doloroso periodo di prigionia del padre con altri illustri patrioti della provincia. Sposò Donna Maria Viti, di nobile famiglia Altamurana, ed ebbe numerosa discendenza, tra cui Vincenzo, avvocato, Marianna sposa di Luigi De Carlo di Bitritto, Biagio illustre ingegnere ed architetto, Adolfo, Sindaco di Conversano, Ugo Benedetto, Elisabetta Virginia, Virginia Laudomia, e Marcello Benedetto, che sposò Maria Martorano, figlia del grande imprenditore di opere pubbliche Francesco Martorano, di illustre famiglia lucana. Uno dei figli di questi ultimi, Pier Francesco (noto come Piero Accolti, 1921 – 1997), sposato con Flavia Onofrii, fu giornalista, inviato speciale e scrittore brillante, nonché Cav. di Onore e Devozione del SMO di Malta.

Da Biagio di Pietro Giacomo predetto e da Irene dei Baroni Serena di Lapigio (figlia del Barone Ottavio, Senatore del Regno), nacque Pietro Jacopo (1903 – 1973) egli pure ingegnere e Cav. di Onore e Devozione del SMO di Malta, sposato con Giulia Troilo (figlia dell’On. Francesco, Sindaco di Taranto e di Cunegonda dei Conti d’Ayala Valva).

Pietro Jacopo Accolti-Gil (1903 – 1973),
Cavaliere di Onore e Devozione del S.M.O. di Malta

Uno dei loro figli, Biagio (1939 – 1981) Cav, di Gr. e Dev. del S.M.O. di Malta, fu illustre architetto, specializzato in Svezia ed autore anche di pregevoli studi sull’arte e architettura francese e pugliese (Soffitti della fantasia – L’ornato dei soffitti in Puglia e in Campania dal 1830 al 1920, Roma, De Luca, 1979; Paris – Vestibules del’Eclectisme, Paris, Vilo – Roma, De Luca, 1982). Prematuramente scomparso, la famiglia volle creare in Conversano una Fondazione intitolata al suo nome.

La linea terzogenita continua oggi con i figli di Francesco (1937 – 2008, di Pietro Jacopo e di Giulia Troilo predetti), dott. in scienze agrarie, Cav. di Gr. e Dev. del S.M.O. di Malta, e di Anna dei March. Cocozza di Montanara, Dama di Gr. e Dev. del S.M.O. di Malta: Pietro (1964), geologo, padre di Delfina (1998), Michele (2001) e Giovanni (2007); Benedetto (1966) padre di Francesco (1998), Diamante (2000), Filippo Maria (2001) e Federico (2003); Bernardo (1969), che cura con amore l’avito palazzo di Conversano, sposato con Donna Maria Teresa Maresca dei Duchi di Serracapriola, dalla quale ha avuto Jacopo (2010) e Francesco (2011); Maria Giulia (1979).
Antonio (1834 – 1893), autore del quarto ramo, fu educato nel Seminario di Molfetta. Partecipò ai moti del 1848 e del 1860, con ardore e con slancio. Si dedicò alla cura delle sue aziende agricole, fu Presidente del Comizio Agrario di Bari, Consigliere Provinciale e Consigliere Comunale di Conversano. Sposò Anna Isabella Rotolo dalla quale ebbe undici figli.

Antonio Accolti-Gil (1834 – 1893)

Il primogenito Alfredo (1866-1931), sposò Luisa Fanelli, di Castellana. Fu Sindaco di Conversano e padre, tra gli altri, di Antonio (1897-1916), volontario nella Grande Guerra, Aspirante Ufficiale del 58° Fanteria, cadde a Nova Vas 16 Sett. 1916, promosso Sottotenente per merito di guerra, proposto per la medaglia d’oro, decorato di Medaglia d’Argento al valor militare. Un suo nipote, Mario (1937–2016), redattore capo alla RAI, fu brillante giornalista e scrittore, sposato con Laura Russo, storica dell’arte.
Ercole (1869-1953) fu industriale tipografico ed editore in Bari. Dal suo matrimonio con Maddalena Bossedi nacquero: Antonio, trasferitosi in Perù; Anna, sposata con l’ing. Franco Baldini; Erminia; Carlo; Alfredo e Carolina (1905 -1945). Quest’ultima, Infermiera Volontaria della Croce Rossa morì eroicamente per le ustioni riportate soccorrendo un soldato. Decorata di Medaglia d’Argento al Valor Civile, Palma dei CC della C.R.I., Croce al merito di Guerra, Med. Florence Nightingale della C.R.I.. Al suo nome è intitolata una strada di Bari.

Michele, Ercole e Achille Accolti-Gil dinanzi al busto del padre Antonio
(opera di Michele Accolti-Gil), Conversano, villa del Carmine – 1953)

Arturo (1870-…), sposò Angela Pugliese e fu padre, tra gli altri, di Giovanni, trasferitosi in Brasile e di Ercole, dal cui matrimonio con Eva Laurora nacquero Angela, sposata con l’Avv. Giovanni Battista Coviello e Milena, vedova del Prof. Antonio Meliota che fu Sindaco di Rutigliano.
Michele (1876 – 1969) studiò disegno e scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, poi a quella di Firenze, ricevendo in entrambe premi e menzioni onorevoli. Nel 1902 si trasferì a New York ove trascorse sette anni disegnando ornamenti e creando sculture assai stimate in varie parti degli Stati Uniti. Nel 1909 sposò Nicoletta Lorusso, poi si recò in Egitto dove rimase molti anni, continuando la sua attività di apprezzato scultore. Molte sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero. Nicola (1981), suo pronipote, (figlio di Domenico, di Antonio, suo primogenito), si occupa con passione della promozione culturale e turistica di Conversano.

Achille Federico Accolti-Gil (op. Michele Accolti-Gil – 1901, prop. priv)

Francesco (1883-…), Col. di Artiglieria in s.p.e., sposò Ida L’Abbate, dalla quale ebbe Antonio, ingegnere minerario, sposato con Irma Klein di facoltosa famiglia protestante di Budapest. Per ragioni politiche fu internato dai nazisti a Mauthausen. Svolse la sua attività professionale in tutto il mondo e morì a Lugano nel 1984.
Achille Federico (1885 – 1968), dottore in Zooiatria presso l’Università di Napoli; seguì la carriera militare terminata con il grado di Tenente Colonnello nel Corpo veterinario. Cavaliere Ufficiale della Corona d’Italia. Sposò la Nobile Anna Lo Vecchio Musti (figlia del Nob. Pietro e della Nob. Costantina dei March. Roberti, di Mola). Dal loro matrimonio nacquero Antonio Marte (1915 – 1958), Isabella (1920 – 1983), sposata al Dott. Francesco Piccininno e Costanza (1926 – 2013), sposata al Dott. Mario Zambrini.
Antonio Marte, dottore in economia e commercio, sottotenente di compl. nel 131° reggimento carristi. Trovatosi a Siena dopo l’8 Settembre 1943, fu Patriota nel Raggruppamento Amiata (1944). Si trasferì, quindi, definitivamente a Siena ove, nel 1945, sposò la Prof. Lorenza Fineschi, dalla quale ebbe Anna Serena sposata con il Prof. Francisco Braz Winkler Pepe, e Achille Filiberto. Fu direttore dell’Ente Autotrasporti Merci.
Achille Filiberto (1947), laureato in Giurisprudenza nell’Università di Siena, studiò negli Stati Uniti e fu, nel 1976, tra i primi research students dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze; avvocato cassazionista e docente di diritto dell’Unione Europea nell’Università di Siena, Console Onorario del Portogallo per la Toscana, Umbria e Marche. Segretario dell’Associazione Toscana della Nobiltà Italiana e Cancelliere della Commissione Araldico Genealogica della Toscana. Sposato con Ilaria dei Conti de Bellegarde de Saint Lary dalla quale ha avuto Eleonora (1979), Benedetta (1981) e Pietro Antonio (1983), che, sposato con Beatrice Mencattini, ha avuto Olivia (2017) e Achille (2019).
Achille Accolti Gil

Aggiornamento della scheda “Famiglia ACCOLTI GIL” di Puglia d’Oro” di Renato Angiolillo Vol. I 1° ed. 1936, Laterza & Polo pag. 29 e della ristampa dei tre volumi curata dalla Fondazione Carlo Valente onlus, edizione Giuseppe Laterza, Prima edizione Marzo 2008, Prima Ristampa Novembre 2018, pag. 45. (Leggi anche)

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