DE CASTRO PAOLO

nuova puglia d'oro_total white

DE CASTRO PAOLO

nuova puglia d'oro_total white

Eurodeputato, esperto i sistemi agricoli e agroalimentari.

Paolo De Castro, eurodeputato, esperto di sistemi agricoli e agroalimentari, è ordinario di Economia e Politica Agraria presso l’Università degli Studi di Bologna. Nasce a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, il 2 febbraio 1958. Nel dicembre del 1980 consegue la laurea in Scienze Agrarie all’Università di Bologna con una tesi in Economia Agraria. Presso la Washington State University di Pullman si specializza in Economia dei sistemi agroalimentari negli Stati Uniti.
Nel 1984 ottiene il Premio Luigi Perdisa per il progresso in agricoltura attribuitogli per particolari meriti scientifici dall’Università degli Studi di Bologna.Numerosi i riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Tra questi, due lauree Honoris Causa – in Agricultural Sciences and Veterinary Medicine della University of Cluj- Napoca (RO) la prima, e in Scienze e Tecnologie Nutrizionali dell’Università della Basilicata (IT), la seconda – e il Titulo de Gran Cruz de la Orden al Mérito Agrario, Pesquero y Alimentario ricevuto dal Re di Spagna Juan Carlos I. Recentemente è stato insignito dall’Università degli Studi di Teramo dell’Onorificenza dell’Ordine al merito “Guido II degli Aprutini”.
Numerosi gli organismi scientifici in cui è stato nominato a vario titolo, tra i quali si annovera la Presidenza del Comitato scientifico del C.I.H.E.A.M. E’ autore di oltre 150 pubblicazioni, particolarmente significative per i suoi contributi sui temi della sicurezza alimentare e del ruolo del commercio internazionale nello sviluppo della società moderna.
Tra le sue pubblicazioni si ricordano inoltre “L’agricoltura europea e le nuove sfide globali” (Donzelli,2010) poi tradotto in inglese “The European agriculture and new global challenges” (Donzelli, 2010); “Corsa alla Terra. Cibo e agricoltura nell’era della scarsità” (Donzelli,2011); “The politics of land and food scarcity” (Hearth scan Routledge, 2012); Hambre de tierras. Alimentntos y agricoltura en la era de la nueva escasez (Eumedia,2012); “Cibo. La sfida globale” (Donzelli, 2015); “Comida, eldesafio global” (Eumedia, 2015).A metà degli anni ‘80, chiamato da Romano Prodi, inizia la sua collaborazione con Nomisma, dove lo stesso professor Prodi gli chiede di costituire l’Osservatorio Agroalimentare, ora Agri Food Monitor.
La carriera politica di Paolo De Castro inizia invece nel 1998, con il premier allora incaricato, Massimo D’Alema, quando giura da Ministro con il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, nel primo di tre mandati che nel giro di otto anni lo vedranno altre due volte a capo del dicastero dell’Agricoltura: nel secondo Governo D‘Alema – giuramento con Carlo Azeglio Ciampi, che poi lo nominerà anche Cavaliere del Lavoro – e con Romano Prodi, nel 2006, sotto la presidenza della Repubblica di Giorgio Napolitano.
Dal 2006 al 2008 viene eletto deputato al Parlamento italiano e poi, nella successiva legislatura, senatore con l’incarico di Vicepresidente della Commissione Agricoltura e produzione alimentare. Intanto, tra il 2000 e il 2002, De Castro matura un breve ma intenso intervallo a Palazzo Berlaymont, dove è Consigliere speciale del presidente della Commissione europea, Romano Prodi. Nel luglio 2009 accetta la competizione europea e viene eletto nel collegio Sud nelle liste del Partito Democratico. Al Parlamento di Strasburgp è acclamato all’unanimità presidente della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale e ricopre questo ruolo fino al 2014, guidando il team negoziale del Parlamento Ue durante l’intero iter della riforma della Politica Agricola Comune.
Rieletto nel luglio 2014, fino al maggio 2019, svolge il ruolo di Primo Vicepresidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici all’interno della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale. Nel 2014 viene designato Relatore permanente per EXPO Milano 2015, favorendo la costituzione dello steering committee dell’Unione europea che ha coordinato le attività dell’Ue in occasione dell’Esposizione Universale e contribuito alla stesura della Carta di Milano.
Il suo impegno nei riguardi dei temi della sicurezza alimentare e dello sviluppo agricolo ha trovato, in questa veste, concretizzazione non solo nei molteplici contributi forniti all’attività legislativa dell’Unione europea, ma anche dalla recente iniziativa, da lui ispirata e coordinata, della Parliamentary Alliance “FightagainstHunger”, progetto nato in collaborazione con la Fao, assemblea costituita con oltre 50 deputati europei di tutti i gruppi politici impegnati a sviluppare proposte e azioni per aumentare la consapevolezza e la condivisione sul tema della food security.
Sempre nel ruolo di parlamentare europeo, Paolo De Castro è designato, in seno alla Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, relatore per il Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti con gli Stati Uniti (TTIP). Alle elezioni europee del 26 maggio 2019 il collegio Nord-Est gli rinnova la sua fiducia e da luglio 2019 siede per la terza volta al Parlamento europeo come Coordinatore del Gruppo dei Socialisti e Democratici, continuando la sua attività come membro effettivo della Commissioni per Agricoltura e Sviluppo rurale oltreché al Commercio Internazionale, per i Bilanci e delle relazioni con gli Stati Uniti.
La sua esperienza internazionale, che spazia dall’Italia all’Europa, attraversando l’Atlantico e il Mediterraneo, lo portano anche ad acquisire gli incarichi di Membro sostituto delle delegazioni per le relazioni con i paesi del Mashreq e dell’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo.

https://paolodecastro.it/rassegna-stampa2/1436-recovery-fund10-miliardi-al-comparto-agricolo-per-battere-la-crisi-post-covid.html
La Libertà, 19 Novembre 2020

Recovery Fund: 10 miliardi al comparto agricolo per battere la crisi post Covid

Ulteriori 8 miliardi si uniscono a quelli anticipati per lo sviluppo rurale

Otto miliardi di euro, che si sommano a un anticipo di 2,6 miliardi dei fondi per lo Sviluppo rurale. Questa la disponibilità pronta per il 2021 e 2022, per rilanciare un ‘agricoltura «più sostenibile, resiliente e innovativa, dopo l’epidemia dei Covid-19».
Cosi Paolo De Castro, relatore per il Parlamento europeo della parte agricola dello Strumento europeo per la ripresa (Eri), commenta l’accordo raggiunto nei giorni scorsi. A fronte delle difficoltà senza precedenti affrontate dal settore agricolo e agroalimentare – spiega De Castro l’Unione europea mette a disposizione un pacchetto totale di sostegno alla ripresa di oltre l0 miliardi con una quota nazionale per l’Italia pari a circa 1,22 miliardi Si tratta però solo di un punto di partenza in quanto questi fondi potranno essere cofinanziati con ulteriori risorse nazionali, moltiplicandoli fino a 5 volte nel caso in cui gli Stati membri lo vogliano.
Abbiamo voluto dare un chiaro indirizzo verso una ripresa economica nel nome della resilienza; della sostenibilità e della digitalizzazione e in linea con gli obiettivi delineati dal Green Deal europeo. Per questo almeno il 55% dei fondi dovrà sup­portare giovani e piccoli agricoltori, e soprattutto investimenti che promuovano lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali, tramite l’agricoltura di precisione, la di­gitalizzazione e la modernizzazione dei macchinari, il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, la promozione di filiere corte e mercati locali, lo sviluppo di energie rinnovabili, economia circolare bio-economia, l’accesso alla banda larga. Per tutti questi investimenti, agricoltori e operatori agroalimentari potranno essere supportati al75% delle spese sostenute, rispetto al 40% attuale. In più, abbiamo innalzato il livello massimo di aiuto al primo insediamento dei giovani agricoltori dagli attuali 70 mila, fino a 100 mila euro». Il 37%dei fondi sarà destinato a misure ad alto beneficio ambientale, quali agricoltura biologica riduzione delle emissioni agricole di gas serra. conservazione dei suoli e potenziamento dell’assorbimento di carbonio, miglior gestione idrica, benessere animale e salvaguardia degli habitat favorevoli alla biodiversità.
<< Il risultato di oggi – conclude De Castro – dimostra ancora una volta come il Parlamento possa diventare il motore del processo legislativo per rispondere ai bisogni reali dei nostri cittadini, delle nostre aree rurali dei nostri agricoltori e produttori. Questo acconto, raggiunto in tempi brucianti grazie alla collaborazione con la Presidenza tedesca del Consiglio, vuole essere un gesto concreto di solidarietà verso un settore che, anche nelle fasi peggiori della pandemia, non ha mai abbandonato, mettendo a rischio la salute degli operatori pur di continuare a garantire che il cibo arrivi sulle nostre tavole». Clamol

PUBBLICAZIONI

L’industria alimentare oltre il Covid-19

08 Oct 2020

La filiera agroalimentare italiana riveste un peso socio economico di primissimo piano in Italia, arrivando ad incidere per quasi il 10%sul PIL e per il 13% sugli occupati. Il libro affronta ed esamina queste sfide epocali a cui sono chiamate le nostre imprese del food&beverage attraverso un’approfondita analisi realizzata da Nomisma partendo da quello che era il posizionamento competitivo dell’industria alimentare italiana fino allo scoppio della pandemia e, soprattutto, quelle che saranno le le prospettive per il settore nei prossimi anni, anche grazie al supporto di un originale indagine diretta realizzata sulle stesse imprese alimentari italiane.
Come ho sottolineato nella prefazione del Rapporto, il lockdown ha evidenziato l’importanza, in una situazione come questa, di poter contare su un sistema agroalimentare solido e ben sviluppato per continuare a rifornire i punti vendita durante la pandemia. Allo stesso tempo, bisogna tenere presente che il settore deve colmare delle lacune per diventare più competitivo, e che oggi, grazie al Recovery Fund, abbiamo l’occasione di farlo, se sapremo sfruttare al meglio le risorse fornite dall’Europa. Da questo punto di vista, i fondi andrebbero usati per realizzare investimenti nel digitale, nelle infrastrutture materiali, nella cura e nella manutenzione del territorio sviluppando, ad esempio, la rete degli invasi per la raccolta dell’acqua piovana.
Per aumentare la competitività dell’industria alimentare, inoltre, bisogna capire che non è più l’epoca del “piccolo è bello” o meglio, se l’azienda non è di grandi dimensioni, deve almeno essere organizzata per godere di maggiore competitività: in Italia ci sono tante eccellenze fatte di piccole aziende che, organizzandosi in cooperative, reti e Consorzi di imprese, riescono a fare massa critica”.
Nel frattempo, è fondamentale prestare attenzione alle decisioni prese in Europa, con particolare riferimento alla Brexit. Nuova Pac, Green Deal, politica commerciale internazionale, sono solo alcuni dei grandi dossier in discussione a Bruxelles, dai cui esiti possono dipendere le sorti, o quantomeno lo sviluppo, di molte imprese agroalimentari italiane. A questi va aggiunta la Brexit, i cui ultimi sviluppi in seno al negoziato non sono molto rassicuranti e destano preoccupazione, considerando che si tratta del quarto mercato di export per il nostro food&beverage e che anche nei primi sei mesi di quest’anno siamo cresciuti di oltre il 4% a fronte di un aumento medio dell’intero export alimentare inferiore al 3%”.

https://paolodecastro.it/comunicati/1669-recovery-de-castro-gualmini-approvazione-regolamento-ripresa-e-resilienza-sia-nuovo-inizio-per-ue.html

Recovery, De Castro – Gualmini: approvazione regolamento ripresa e resilienza sia nuovo inizio per UE 10 Feb 2021

Adesso fare presto perché le risorse arrivino a cittadini, lavoratori e imprese

Bruxelles, 10 febbraio 2021. “Dopo mesi di lunghi e complessi negoziati, con il voto di oggi a larghissima maggioranza, il Parlamento europeo ha dato il via libera al Regolamento per la ripresa e resilienza (Rrf) con 582 voti a favore, 40 contrari e 69 astenuti. Con una dotazione finanziaria di oltre 672 miliardi di euro tra sovvenzioni a fondo perduto e prestiti, il dispositivo è il fulcro del piano Next Generation Eu.
“L’Europa ha saputo dare una risposta inedita a una crisi senza precedenti – afferma l’eurodeputata dem, Elisabetta Gualmini – attraverso la creazione di debito comune e di strumenti straordinari come questo, che saranno finanziati nei prossimi anni da un paniere di risorse proprie europee. Adesso tocca al nostro Paese e al governo Draghi far arrivare a terra queste risorse preziose per la ripresa dallo shock economico e sociale provocato dalla pandemia”.
L’Italia è il primo beneficiario di questo strumento per la ripresa e dunque dovrà essere capace di indirizzare queste spese verso le nuove generazioni e verso l’economia del futuro per renderla più equa e sostenibile, nel rispetto dei target previsti dal regolamento. “Sono fiducioso – aggiunge Paolo De Castro, parlamentare dem e membro della commissione Bilanci del Parlamento europeo – che il lavoro che abbiamo fatto a Bruxelles in questi mesi e che ha portato a risultati importanti come una quota di pre-finanziamento al 13% e una procedura di fast-tracking sulla disciplina degli aiuti di Stato, possa offrire al nostro Paese gli strumenti necessari per avviare un cammino di ripresa, nell’interesse delle prossime generazioni di cittadini europei”.

POTREBBE INTERESSARTI