DE CEGLIA FRANCESCO PAOLO

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DE CEGLIA FRANCESCO PAOLO

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Professore di Storia della Scienza nell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Responsabile e coordinatore di progetti e corsi di formazione in Italia ed all’estero (in lingua inglese), di centri o gruppi di ricerca nazionali e internazionali nonché altre attività di ricerca sempre nel campo della divulgazione della ricerca scientifica.

Istruzione

1995: Un. di Bari, Laurea in Filosofia con 110/100 e lode (media del 30 e lode).

1996-1997: Un. di Bari, Corso di perfezionamento in Didattica generale

1996-2001: Un. di Bari, Bologna, Genova, Roma La Sapienza (consorziate), Dottorato di ricerca in Storia della Scienza, XI ciclo [Il dottorato è stato sospeso nel 1996-1997 per prestare servizio civile].

2002-2004: SISSA di Trieste, Master in Comunicazione della Scienza.

 

Posizioni accademiche

1999-: Un. di Bari, ricercatore in Storia della scienza.

2001-: Membro del collegio docenti del dottorato in Storia della Scienza, poi diventato Storia, scienza, popolazione e territorio, poi Filosofia e storia, poi Studi umanistici, Un. di Bari. Tutor di 15 tesi di dottorato.

2009: Max Planck Institut per la Storia della scienza di Berlino, visiting scholar.

2012: Max Planck Institut per la Storia della scienza di Berlino, visiting scholar.

2013-: Abilitazione nazionale come prof. associato di Storia della Scienza.

2017-: Un. di Bari, Professore associato di Storia della Scienza.

2017-: Abilitazione nazionale come prof. ordinario di Storia della Scienza

2018-: Direttore del centro interuniversitario di ricerca “Seminario di Storia della Scienza”.

 

Attività didattiche

2001-2009: Corso “Storia della scienza”, SSIS Puglia, Foggia.

2004-2014: Corso “Storia della scienza”, corso di laurea triennale in Lettere, Un. di Bari.

2005-2008: Corso “Economia dei media”, corso di laurea magistrale in Scienze della comunicazione sociale, istituzionale e politica, Un. di Bari

2011-2018: Corso “Storia della scienza”, corso di laurea magistrale in Scienze filosofiche, Un. di Bari.

2011-2013 e dal 2018-: Corso “Storia della scienza”, corso di laurea triennale in Filosofia, Un. di Bari. Dal 2018 mutuato anche dal corso di laurea triennale in Lettere.

2017-: Corso “Science, Philosophy and Religion” presso il Master (in lingua inglese) in Philosophy, Politics and Economics, Un. di Bari. 2

2018-: Responsabile delle attività di didattica trasversale destinate a tutti i dottorandi dell’Un. di Bari (300 studenti circa).

2018-19: Coordinatore del master di secondo livello in Comunicazione della ricerca e didattica delle scienze dell’Un. di Bari.

2018-19: Coordinatore del corso di alta formazione in Comunicazione della ricerca dell’Un. di Bari.

2018-19: Coordinatore del corso di alta formazione in Giornalismo scientifico dell’Un. di Bari.

2018-: Corso “Immagini per pensare” presso il master di secondo livello in Comunicazione della ricerca e didattica delle scienze, presso le scuole di alta formazione in Comunicazione della ricerca e in Giornalismo scientifico, e nella didattica trasversale destinata ai dottorandi dell’Un. di Bari.

 

Attività istituzionali, organizzative e di servizio svolte presso Istituzioni di alta formazione e di ricerca nazionale e internazionale

Dal 2018 ad oggi: Responsabile delle attività di didattica trasversale rivolte agli iscritti di tutte le scuole di dottorato dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Nell’a.a. 2018-2019: Coordinatore del Master di II livello in Comunicazione della ricerca e didattica delle scienze, presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Nell’a.a. 2018-2019: Coordinatore del Corso di alta formazione in Comunicazione e promozione della ricerca, presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Nell’a.a. 2018-2019: Coordinatore del Corso di alta formazione in Giornalismo scientifico, presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Dal 2018 ad oggi: Direzione del Centro interuniversitario di ricerca Seminario di Storia della Scienza, cui fanno capo le 5 università delle regioni di sud-est.

Dal 2018 ad oggi: Membro della Giunta dell’interclasse di Filosofia dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Dal 2018 ad oggi: Membro del comitato scientifico per il Polo bibliotecario umanistico dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Dal 2018 ad oggi: Membro del gruppo di lavoro per la web reputation dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Dal 2018 ad oggi: Responsabile di un accordo Erasmus con l’Università di Istanbul “Medeniyet”.

Negli a.a. 2017-2018 e 2018-2019: Membro del comitato organizzatore dei “Cenacoli del libro”, presentazioni di volumi presso l’Un. di Bari.

Dal 2015 ad oggi: Membro del Comitato tecnico-scientifico per la valorizzazione del patrimonio storico e documentario per lo studio della storia dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Dal 2015 al 2017: Coordinamento dell’unità barese del Centro interuniversitario di ricerca Seminario di Storia della Scienza.

Dal 2015 ad oggi: Membro del Consiglio tecnico-scientifico per la valorizzazione del patrimonio storico e documentario per lo studio della storia dell’università degli studi di Bari Aldo Moro.

Nel 2014: Affidamento, da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli e della regia di Caserta), del compito di redigere una relazione storico-scientifica sul sangue di San Gennaro atta ad avviare la procedura per rendere la Festa di San Gennaro un bene culturale immateriale.

Membro del panel dei valutatori VQR 2012-2013; VQR 2016.

Dal 2012 ad oggi: Membro del Centro interdipartimentale di ricerca per gli Studi sulla cultura di genere dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Dal 2012 al 2018: Membro del Consiglio tecnico-scientifico del Cismus (Centro interdipartimentale di ricerca per la museologia scientifica) dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro. 3

 

Organizzazione, direzione e coordinamento di centri o gruppi di ricerca nazionali e internazionali nonché altre attività di ricerca

P.I. del PRIN 2017 dal titolo “The Uncertain Borders of Nature. Wonders and Miracles in Early Modern Kingdom of Naples”, primo classificato per la linea C. Sedi affiliate: Università di Napoli Federico II e Università della Campania L. Vanvitelli.

Partecipazione ai PRIN 2001-2003; 2003-2005; 2007-2009.

Partecipazione ai Progetti per la Diffusione della cultura scientifica (MIUR) 2006-2007; 2007-2008; 2008-2009.

Partecipazione ai progetti sul Fondo ordinario di Ateneo dal 1999 al 2007 e responsabilità negli stessi dal 2007 in poi.

Direzione del Progetto Idea 2012-2014, con una ricerca dal titolo “Definire la morte”, che ha coinvolto quaranta studiosi, italiani e stranieri.

Dal 2020 ad oggi: Membro del comitato direttivo della BIOM (Società Italiana di Storia, Filosofia e Studi Sociali della Biologia e della Medicina).

Dal 2019 in poi: Responsabile, per l’Università di Bari, dell’Accordo di collaborazione con l’Università della California Berkeley.

Dal 2018 ad oggi: Direzione del Centro interuniversitario di ricerca Seminario di Storia della Scienza.

Coordinamento delle seguenti attività di ricerca (con partecipanti stranieri), sfociate in convegni, di cui ho curato gli atti o comunque le pubblicazioni connesse: “I demoni di Napoli. Naturale, preternaturale e sovrannaturale nell’Europa di età moderna” (in corso di pubblicazione con Edizioni di Storia a Letteratura); “Lombroso e il Sud” (in corso di pubblicazione con Donzelli); “The Body of Evidence. Cadavers and Proofs in Early Modern European Forensic Medicine” (Brill, 2020); “Rodolfo Amprino e l’insegnamento della Anatomia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Bari” (Laterza, 2019); “Prove, indizi ed evidenze, Percorsi di storia della scienza” (Aracne, 2018); “Storia della definizione di morte” (Franco Angeli, 2014); “The Nature of Monsters. Sketches in the History of Teratology”, presso l’Università di Roma La Sapienza (Special issue di La Medicina nei Secoli, 2014); “Il bello della scienza. Intersezioni tra storia, scienza e arte” (Franco Angeli, 2013); “Immortal Bodies”, presso il Max Planck Institut di Berlino (Special issue di Nuncius. Journal of the Material and Visual History of Science, 2012); “Semi di storia della scienza. Saggi in onore di Mauro Di Giandomenico” (Franco Angeli, 2012); “Voyage through the Human Body: A Multimedia Survey”, presso il Max Planck Institut di Berlino (special issue di Nuncius. Journal of the Material and Visual History of Science, 2011); “Scienziati di Puglia” (Adda, 2007). Tali attività sono state finanziate da enti pubblici (MIUR, Università di Bari Aldo Moro, Max Planck Gesellschaft, Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Presidenza del Consiglio regionale della Puglia, Università di Roma La Sapienza, Università di Torino ecc.) e privati.

Dal 1999: Membro del Centro interdipartimentale, poi interuniversitario di ricerca Seminario di Storia della Scienza.

 

Terza missione

Collaboro con “Repubblica” e con numerose testate locali. Sono inoltre spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche.

Sono nel comitato scientifico di alcuni Festival, come il Cicap Fest (2020) o Logaritmi (4 edizioni, dal 2016).

Come docente dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro e tanto più come Direttore del Centro interuniversitario di ricerca Seminario di Storia della Scienza, sono da anni impegnato in attività quasi quotidiane di terza missione e comunicazione della scienza: presentazioni di libri; mostre; conferenze; conferenze-spettacolo, corsi di alfabetizzazione scientifica (per esempio, astronomia); corsi per insegnanti; convegni e dibattiti; festival scientifici; spettacoli teatrali, musicali e coreutici; cineforum; videoinstallazioni; attività di alternanza scuola-lavoro; partecipazione a programmi televisivi, radiofonici o in streaming su varie piattaforme; pubblicazioni divulgative; produzione di siti e pagine social. Nel solo a.a. 2018-2019 il Seminario di Storia della Scienza ha formalmente partecipato a oltre 50 di queste attività.

Mi occupo del sito “smart” del Seminario di Storia della Scienza e del sito della “Società Italiana di Storia della scienza” (con annessi social), del cui bollettino online sono uno dei tre redattori.

Tra le mostre da me curate: “Il tempo della natura” (2017), presso l’Un. di Bari, e “Scienza di Puglia” (2008), presso la Cittadella mediterranea della scienza.

Tra le rappresentazioni teatrali: “Troppi dettagli danno un risultato pasticciato”, su Rosalind Franklin (2013); Ricordando Miss Meitner, su Lise Meitner (2012).

Tra i cicli di seminari: “le lezioni del martedì”, che dal 2006 al 2012, hanno previsto una decina di incontri l’anno, e i “Cenacoli del libro” (2018 e 2019), che hanno previsto una decina di incontri l’uno.

 

Riconoscimenti

Finalista del Premio Viareggio 2017 con Il segreto di san Gennaro. Storia naturale di un miracolo napoletano (2016).

 

Pubblicazioni

Monografie

* con Lorenzo Leporiere, La pitonessa, il pirata e l’acuto osservatore. Spiritismo e scienza nell’Italia della belle époque. Milano: Editrice bibliografica, 2018, 280 p.

* Il segreto di San Gennaro. Storia naturale di un miracolo napoletano. Torino: Einaudi, 2016, 410 p.

* con S. Bencivelli, Comunicare la scienza. Roma: Carocci, 2013, 124 p.

* I fari di Halle. Georg Ernst Stahl, Friedrich Hoffmann e la medicina europea del primo Settecento. Bologna: il Mulino, 2009, 499 p.

* Differenza tra la dottrina di Stahl e la mia in patologia e terapia (di F. Hoffmann). Introduzione, traduzione dal latino e note di F.P. de Ceglia. Pisa: Pisa University Press, 2009, 294 p.

* Introduzione alla fisiologia di Georg Ernst Stahl. Lecce: Pensa, 2000, 240 p.

* “De Natantibus”. Una disputa ai confini tra filosofia e matematica nella Toscana medicea (1611-1615). Bari: Laterza, 1999, 272 p.

* Reazioni Romane. L’idraulica galileiana negli scritti di Giovanni Bardi e Giuseppe Biancani. Bari: Laterza, 1997, 128 p.

Curatele

* The Body of Evidence. Corpses and Proofs in Early Modern Medicine. Leiden-Boston: Brill, 2020, 355 p.

* con D. Ribatti, Rodolfo Amprino e l’insegnamento della Anatomia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Bari. Bari: Laterza, 2019, p. 156.

* Prove, indizi ed evidenze, Percorsi di storia della scienza. Roma: Aracne. 2018, p. 166.

* Storia della definizione di morte. Milano: F. Angeli, 2014, p. 688.

* The Nature of Monsters. Sketches in the History of Teratology. Special issue of Medicina nei Secoli, (1) 2014, p. 386.

* con L. Dibattista, Il bello della scienza. Intersezioni tra storia, scienza e arte. Milano: F. Angeli, 2013, 240 p.

* con I. Podgorny, Immortal Bodies. Special issue of Nuncius. Journal of the Material and Visual History of Science, (27) 2012, 270 p.

* con L. Dibattista, Semi di storia della scienza. Saggi in onore di Mauro Di Giandomenico. Milano: F. Angeli, 2012, 256 p.

* con C. Pogliano, Voyage through the Human Body: A Multimedia Survey. Special issue of Nuncius. Journal of the Material and Visual History of Science, (26) 2011, 270 p.

* Scienziati di Puglia. Bari: Adda, 2007, 684 p.

 

Numerosi articoli su Riviste nazionali ed estere

Il segreto di san Gennaro. Storia naturale di un miracolo napoletano di Francesco Paolo De Ceglia

Introduzione

Raccontare gli scienziati di Puglia

Una scienza di Puglia o in Puglia?

Scienziati di Puglia è la raccolta delle biografie intellettuali delle Principali personalità che, nelle varie epoche storiche, hanno coltivato nella regione lo studio delle scienze.

Una domanda preliminare non è eludibile: c’è mai stata una scienza pugliese? Si è mai sviluppata, in altri termini, una ricerca con caratteristiche proprie, tali da renderla differente da quella di altre realtà regionali? Si tratta di un interrogativo cui, di primo acchito non è facile rispondere, tanto più se riferito all’intero percorso scientifico della Puglia, il quale abbraccia un caleidoscopio di esperienze che si sviluppa dalle riflessioni dei pensatori magnogreci del V secolo a.C. ai risultati hi-tech dei centri di ricerca del XXI.

Senza tema di smentita si può affermare che non c’è mai stata una storiografia “integrata” della scienza regionale: un gruppo coordinato di storici che si siano collegialmente occupati di ricostruire i percorsi della ricerca condotta in Puglia o le vicende dei tanti scienziati che, nati al di qua dei confini regionali, abbiano “fatto carriera” altrove. “Dio non può alterare il passato, gli storici sì. Ed è perché gli possono giovare da questo punto di vista, che egli ne tollera l’esistenza”, considerava sghignazzando Samuel Butler.

In effetti, la mancanza di storici che sottoponessero all’attenzione del pubblico i risultati o semplicemente gli sforzi compiuti dai ricercatori pugliesi ha fatto sì che il passato fosse ’alterato”, per usare la colorita espressione butleriana. Se è vero che in alcune ricostruzioni di storia della scienza generale non è difficile imbattersi nella rievocazione di studiosi minori appartenenti a contesti territoriali meglio scandagliati, è anche innegabile che è spesso omessa la menzione di personalità le quali, pur di rilievo, appartengano a realtà poco esplorate come la Puglia. In alcuni manuali è difficile persino reperire i nomi di ricercatori che abbiano operato sotto la latitudine di Roma. Ebbene, pur deprecando una storiografia politically correct, che dia artatamente a ciascuna regione lo stesso valore ponderale, si è voluto operare uno sforzo di allargamento delle prospettive di ricerca storica.

Ne è naturalmente una questione di campanilismo, ma di correttezza (o almeno, per quel che è possibile, di maggior completezza) storiografica.

Certo, non si vuol sostenere che non siano state prodotte da storici – locali e no – ricerche apprezzabili, anzi: molti studiosi, soprattutto negli ultimi anni, si sono cimentati con fonti d’archivio e testi rari per ridonare la giusta visibilità alla ricerca pugliese del passato. Innanzi tutto, un encomiabile lavoro di scavo storiografico è stato compiuto su alcune figure di spicco del Salento, terra di medici e di filosofi. Il sito internet (oltre che le più tradizionali pubblicazioni cartacee) del gruppo di ricerca in storia della scienza dell’Università del Salento è stato un preziosissimo punto di partenza anche per gli estensori delle schede biografiche contenute nel presente volume. Ai colleghi salentini va il plauso per aver voluto per primi, in maniera sistematica, riportare alla luce l’operato scientifico di personaggi poco noti, nondimeno significativi ai fini del completamento di più ampi affreschi storico-culturali. Degli scienziati di Terra di Bari si è parlato soprattutto in quanto letterati, autori cioè di monografie apprezzabili anche per i pregi formali; agronomi, ingegneri e infettivologi di Capitanata sono stati valorizzati nelle grandi ricostruzioni storico-economiche riguardanti bonifiche e riforme agrarie. Non si è tuttavia finora elaborata una mappa storico-scientifica complessiva della regione.

Non si è inoltre avuta la possibilità, segnatamente editoriale, di ‘offrire una panoramica integrata della ricerca condotta nei secoli sul territorio pugliese. Mancando il lavoro degli storici, è, per così dire, venuta a mancare proprio quella scienza che essi avrebbero dovuto raccontare.

Di chi e di che cosa sì parla in questo libro, dunque? Scienziati di Puglia non può – tautologicamente – parlare che di scienziati e di Puglia. Sono, questi, i due termini su cui si è giocata sin dall’inizio la riflessione dei componenti il gruppo che ha prodotto il presente lavoro. Si tratta di una diade più complessa di quel che si potrebbe credere: è pertanto opportuno esplicitarla nei suoi elementi minimi.

Si venga ora al nodo: scienziati di Puglia o scienziati in Puglia? La tradizione scientifica della regione ha fortemente risentito, fino 1925, della mancanza di una università, che chiamasse a raccolta le locali forze intellettuali. Fino ad allora i pugliesi completavano la propria formazione culturale oltre i confini della regione, spesso a Napoli, in epoca preunitaria capitale del Regno; nella città in cui avevano conseguito il titolo accademico, poi, quasi sempre restavano per condurre le proprie ricerche, sovente diventando cattedratici. Fino alla fondazione della Regia Università ‘Adriatica “Benito Mussolini” la storia della scienza pugliese è leggibile come la sommatoria delle ‘biografie di emigranti intellettuali, che solo in pochi casi tornavano nel paese d’origine per trasfondere quanto avevano appreso altrove. Chiara si percepiva dunque una forza centrifuga (nel senso deteriore del termine), che spingeva gli scienziati locali ad arricchire le schiere di quelli operanti nelle università più in vista d’Italia.

Con la fondazione dell’Università di Bari tutto sembrò cambiare. La prima generazione di docenti, legata alla neonata Facoltà di Medicina e Chirurgia, fu in gran parte costituita da forestieri, i quali si trattennero nel capoluogo adriatico giusto qualche anno, prima di passare a sedi più prestigiose (o, se non altro, più a lungo rodate). La tendenza si inverte da centrifuga divenne centripeta. Nel secondo dopoguerra incominciò infine a manifestarsi una “spazializzazione dei cervelli”; i giovani pugliesi spesso, nel bene o nel male, studiavano nella propria regione qui trovavano impieghi di ricerca.

Chi è pugliese a questo punto? Chi in Puglia è nato o chi vi ha ‘operato? La scelta è stata quella di inserire l’uno e l’altro. Da una parte, infatti, non si poteva trascurare chi nella regione ha visto la luce e ad essa, per quell’evento indeterminabile che è la nascita, ha legato il proprio destino, anche se poi è stato portato da sorte, necessità o volontà ad abbandonare la propria terra. Dall’altra, sì è voluto concedere un certo spazio anche a coloro i quali, benché nati molto lontano, hanno contribuito alla elaborazione di una cultura scientifica nella nostra regione, dove hanno a lungo lavorato.

La Puglia, pertanto, insieme alla scienza, come protagonista. Luogo ideale di incontro, più che luogo fisico: crocevia, dai confini determinati da vicende storico-politiche oltre che da elementi naturali, attraversato in sensi diversi, in entrata e in uscita, da individui con storie, competenze, progetti diversissimi.

 

La biografia scientifica, perché?

Scienziati di Puglia è un volume di biografie. Per quale motivo si è scelto proprio questo modo di raccontare la scienza del passato e soprattutto quali sono vantaggi e svantaggi che esso comporta?

Se si pensa ad un manuale di storia letteraria, la disposizione della materia per biografie intellettuali pare, almeno in termini scolastici, la più idonea. Perlomeno; è la più consueta. Un manuale di storia della letteratura italiana o uno di storia della filosofia, ad esempio, pongono l’una dopo l’altra le vite degli autori del passato, cercando di individuare il senso delle loro opere alla luce del percorso personale e intellettuale da ciascuno compiuto. Ciò che fa apprezzare molti scritti ormai lontani dalla sensibilità contemporanea non è tanto (o non solo) il loro valore intrinseco, quanto la considerazione sul processo creativo che li ha partoriti: si tratta di opere che, con gli strumenti e le conoscenze dell’epoca, hanno fornito una risposta valida alle esigenze che si paravano di fronte al letterato/ filosofo di turno. (..)

‘Un elenco di vite non esemplari, dunque. Vite di uomini che hanno voluto comprendere il mondo che li circondava e l’hanno fatto attraverso l’indagine scientifica. Non santi della scienza, ma operatori della ricerca. Quello che qui si presenta non è (necessariamente) un libro di lettura, bensì un volume di consultazione. Grazie anche agli indici posti in coda, è difatti possibile trascegliere nella mole delle biografie proposte solo quelle relative a determinate epoche, città, scienze. Come pure farsi condurre dal caso: sfogliare il tomo e lasciarsi avvincere da un titolo o da una fotografia. Lo stile scelto è stato il più narrativo possibile. Si è tentato quasi di sceneggiare la vita dei protagonisti, specialmente quando su di loro si possedevano fonti inedite, in particolare interviste a parenti, amici, discepoli. Si è cercato inoltre di rendere semplici contenuti anche molto complessi, benché questo – si ammette – non sia stato sempre possibile, specialmente per gli scienziati vissuti in epoche più recenti.

Non è sempre agevole scrivere una biografia scientifica e questo non soltanto per i problemi che chi non si fosse mai cimentato con tal tipo di operazione potrebbe ben intuire: faticoso reperimento delle fonti, almeno per i personaggi meno conosciuti vissuti in tempi più remoti; controversa valutazione delle opere, specie se molto tecniche; ardua sintesi e semplificazione contenuti la cui perfetta intelligenza da parte del lettore richiederebbe una preparazione ultraspecialistica, che non si può dar per scontata…

I problemi insiti nella biografia scientifica, intesa come genere letterario complesso, sono anche altri. Forse più sottili e difficili da gestire. Essi, cui si è nondimeno cercato di trovare una soluzione, non possono essere taciuti e vanno analizzati criticamente. (..)

L’opera che si introduce ha visto la collaborazione di una quarantina di redattori che, con impegno e curiosità, hanno cercato di reperire informazioni su personaggi la cui memoria, già incerta, se non fosse stata sufficientemente alimentata, si sarebbe presto perduta. Ognuno, a suo modo, ha consultato libri, compulsato archivi, condotto interviste. L’opera di editing ha uniformato ghi stili, senza appiattirli però. A tutti e a ciascuno dei collaboratori va il ringraziamento di chi scrive. (…)

Per la disponibilità mostrata si ringraziano, tra le altre, le varie Biblioteche dell’Università e del Politecnico di Bari, la Biblioteca Nazionale di Bari, la Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia, lr Biblioteche Provinciali di Bari, Foggia e Lecce, la Biblioteca dell’Accademia Pugliese delle Scienze, le Biblioteche Comunali di Altamura, Andria, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Gravina in Puglia, Lucera, Martina Franca, Molfetta, Monopoli, Noicattaro, Palo del Colle.

Si ringrazia infine il Prof. Mauro Di Giandomenico, senza il cui stimolo questo volume non avrebbe mai visto la luce, e il Prof. Loberio Dibattista, il cui prezioso aiuto è stato indispensabile nelle attività di coordinamento dei lavori.

Francesco Paolo de Ceglia

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