PROGEDIT

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PROGEDIT

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La casa editrice ha compiuto 25 anni nel 2022. Un quarto di secolo, dagli esordi nel gennaio 1997, quando prese a operare, attraverso due rami d’azienda: la Casa editrice, che progetta, produce e distribuisce libri e ebook, cataloghi, riviste, coordinati grafici; i Servizi editoriali, che affiancano case editrici, organismi, privati, nella lavorazione del libro, dall’editing, impaginazione, alla correzione bozze, dalla grafica e iconografia alle traduzioni ecc.

L’origine

La società nasce dalla costola della Laterza, dove i soci della originaria Progedit snc (Gino Dato, Marina Laterza, Alessandra Spadino, poi Progedit srl (Gino Dato, Marina Laterza), avevano maturato, dagli anni Settanta, una lunga esperienza in diversi campi: l’editing e redazione dei testi, la grafica di copertine e materiali, la promozione di titoli. “La scuola di Vito Laterza, attento alle idee ma anche ai conti”, ricorda Gino Dato, “è stata determinante nell’indirizzarci al fare libri con un marchio nostro”.

 

Il logo

Il logo, disegnato dal grafico Geppi Deliso, rappresenta un calamaio che mette radici e dal quale sbocciano delle foglie. L’immagine esprime il DNA fondativo della Progedit: parola che mette insieme “Progetti” ed “editoriali”, proprio perché forte è l’impronta progettuale.

 

L’impegno

L’intento della Progedit è duplice: testimoniare attraverso l’editoria un impegno civile; rispondere alla missione specifica di un editore, che è quella di progettare, divulgare, indirizzare scienza e conoscenza.

Non è facile proporre libri in un mercato del libro che continua a perdere terreno rispetto agli altri media per una convergenza di cause: i mutamenti degli stili di vita, la crisi economica e la riduzione della spesa riservata ai libri, l’avanzare di nuovi mezzi di comunicazione alternativi, la rete asfittica di distribuzione e di librerie, la carente promozione istituzionale della lettura.

 

Il catalogo

Negli ultimi anni il rafforzamento societario ha segnato un passaggio dalla forma societaria di snc a una S.r.l., mentre il catalogo ha superato i 300 titoli. La casa produce una trentina di novità e innumerevoli ristampe ogni anno.

La Progedit gode di largo e distintivo accreditamento nel mondo universitario, con varie adozioni in Dipartimenti sia umanistici che scientifici di atenei come quelli di Bari, Lecce, Foggia, Torino.

 

I filoni operativi

I filoni principali della strategia d’intervento della Progedit sono:

  • Saggistica e manuali per le scienze e le scienze sociali, le letterature, in particolare per la formazione nella scuola e l’università;
  • Strumenti per le imprese e il management;
  • Ricerche e studi sul territorio, le tradizioni, i beni culturali e ambientali;
  • narrativa e fiction;
  • libri per bambini.

 

Le collane

Accanto a collane spiccatamente istituzionali e universitarie (come “Politecnico” e “Università”, scientifica l’una, umanistica l’altra), e spesso dalle stesse, ne sono gemmate di nuove, specifiche, che abbracciano dalle letterature alle scienze e scienze sociali: “Reti”, “Strumenti”, “Storia & Memoria”, “La Chiesa per il mondo contemporaneo” dedicate in particolare alle indagini storico-economiche; “Itinerari”, “Culture Segni Comunicazione”, “Arti Musica Spettacolo”, “Storia e critica delle arti” per la semiologia e le arti visive; “Pedagogie”, “Studi e ricerche sull’educazione mediale”, “Storia dell’educazione”, “Proteo”, “Educazione, Società e Pedagogia Militante”, “Tecnologie per l’inclusione”, rivolte alla formazione e all’educazione; “Scienze della salute” approfondiscono il settore scientifico; ancora, “Letterature”, “Incroci e percorsi di lingue e letterature”, “in Limine”, “Sociologie e diritto” e “Antropologia e Mediterraneo”. Ampio spazio hanno la cultura materiale, il territorio, il tempo libero (con “Lunari”, “Il Paese di Cuccagna”).

La letteratura per l’infanzia e i libri per ragazzi godono di uno spazio assai variegato come “Briciole” e “CRI – Classici Ragazzi Illustrati”. I nuovi talenti della letteratura e della poesia convergono in collane come “Romanzi e Racconti”, “Iris” e “Marsia”, per una fiction che rimane connotata dall’impegno politico e innervata dalle grandi questioni come le mafie, l’usura, la violenza, la disoccupazione ecc. Alle inchieste e all’attualità sono dedicate “Inchiostri” e “Tempi liberi”.

 

Le riviste

Il parco riviste è animato, tra le altre, da due iniziative:

“Qwerty” Rivista on line, forum di discussione sull’uso delle tecnologie in contesti educativi e di formazione.

“Metis”“Metis” Rivista on line, Rivista internazionale di Pedagogia, Didattica e Scienze della Formazione in formato digitale e cartaceo, che promuove l’apertura del mondo della formazione alle suggestioni, alle contaminazioni, al meticciamento, alle ibridazioni con le scienze dell’uomo.

Di ultima acquisizione la prestigiosa e storica rivista “Risorgimento e Mezzogiorno”.

 

La distribuzione

Un’attenzione particolare la Progedit rivolge per le questioni di distribuzione.

La rete di vendita rimane a tutt’oggi il tallone d’Achille di ogni editore, dai piccolissimi ai grandi. Attualmente, la Progedit prova a risolvere la questione seguendo alcuni percorsi:

  1. la vendita del catalogo attraverso il proprio sito
  2. la distribuzione attraverso LibroCo, Fastbook e le maggior librerie virtuali (da Amazon a Feltrinelli ecc.)
  3. la presenza nelle principali librerie di Puglia e Basilicata e in alcune librerie delle prime 10 città italiane per classifiche di vendita;
  4. la presenza sulle principali piazze universitarie;
  5. la costituzione di un massiccio target dedicato (dai lettori ai giornali, dalle librerie alle biblioteche) che viene regolarmente informato dei lanci periodici di novità.

Nella prospettiva di rispondere a una mission territoriale, gli ultimi anni hanno visto una particolare cura dell’immagine, attraverso la programmazione massiccia di presentazioni e recensioni.

Nella tempesta del Covid la società ha tenuto testa alla crisi di mercato sviluppando l’e-commerce, peraltro divenuto per molti mesi il vettore preferenziale delle vendite.

giannellachannel.info

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P come Progedit di Bari. Un calamaio che ha messo radici e germoglia, questo è un Dato

Feb 6, 2013 | Arti & Culture, W la Biblio-diversità

P come Progedit di Bari. Un calamaio che ha messo radici e germoglia, questo è un Dato

In quel freddo pomeriggio d’inverno, gennaio 1997, mentre la macchina procedeva verso lo studio del notaio, il paesaggio innevato della Murgia barese folgorò Gino Dato del ricordo degli altri “biancori” della sua vita.

Il bianco dei libri e delle cartelle battute e ribattute alla Olivetti Lettera 22 (un regalo dei genitori) per la tesi di laurea in Storia contemporanea, nel 1972, con i suoi maestri Beppe Vacca e Franco De Felice.

Gino Dato (Bari, 1949), editore della Progedit.

E poi il bianco delle mattine alla Fondazione San Giorgio, a Venezia, a seguire il corso post-laurea di Scienza della politica con i Giovanni Sartori, i Giorgio Galli, i Gianfranco Pasquino, i Miglio e gli Urbani, non ancora prestati alla politica ma solo alla scienza della politica. Quelle mattine, dopo una notte insonne per godere di Venezia, ti avvolgevano nelle nebbie d’un tratto alte sulla laguna. O, d’estate, del baluginare del sole sulle onde aperte dal motoscafo. E c’era poi il biancore raffinato dei capelli di Renato Mieli, uomo acuto e folgorante, che seguiva e coccolava con occhio vigile e severo nelle lezioni del suo Ceses.

E ancora lo assaliva il biancore di quella sigaretta Nazionale senza filtro che inanellava fumo mentre l’editore Vito Laterza, in quel pomeriggio del 1976, gli diceva “Vogliamo fare di lei un redattore editoriale”.

E i biancori del foglio che si riempiva di appunti ogni volta che l’editore ti impartiva le sue lezioni di pratica editoriale: Se la sera hai un’idea il giorno dopo devi costruire il progetto…

In un attimo, quel pomeriggio del 1997, un quarto di secolo dopo, si condensarono le ombre di una ellisse. E di una necessità: continuare a fare quello che aveva imparato a fare. A dispetto anche dei suoi stessi maestri di un tempo. Ora, tra una partita di tennis o una biciclettata o la pausa dedicata al giardinaggio, non c’erano più i bei biancori che riscaldavano e guidavano, il conforto di una lezione. Ora c’era il biancore di un paesaggio nuovo, infido, spettrale, per una nuova avventura, nella quale dovevi giocare e mettere a frutto tutto te stesso.

La Progedit nasce dal bagaglio di un patrimonio di professionalità pregresse. Determinante per il nuovo editore fu, nella Laterza, dal 1976 al 1997, una lunga esperienza di lettura e promozione di titoli, a stretto fianco con Vito Laterza, che “gli concedeva” di assisterlo per la cura grafica delle copertine. «La scuola di questa importante figura», ricorda oggi Gino Dato a Giannella Channel, «è stata determinante e non teme al momento confronti sul mercato».

Il marchio della Progedit, ideato dal grafico barese Geppi De Liso, richiama la natura primigenia della sigla e delle idee che la fondavano: il calamaio che ha messo radici e che germoglia indica come i progetti per fare libri non possano essere scissi dalle competenze tecniche. In quel momento l’editore chiamò con sé due vecchie colleghe, Marina Laterza, laurea in filosofia a Firenze con Eugenio Garin che a lungo aveva lavorato nella redazione anche a opere monumentali, e Alessandra Spadino, che aveva maturato molti anni nell’Ufficio tecnico.

Nel catalogo, tra le collane di rilievo che sono venute gemmando negli anni, ricordiamo «Letterature», diretta da Ettore Catalano, «Arti Musica Spettacolo», diretta da Giovanni Attolini e Pierfranco Moliterni, «Interpretare», diretta da Ferruccio De Natale, «Culture Segni Comunicazione», diretta da Patrizia Calefato, «Pedagogie», diretta da Isabella Loiodice, «Storia dell’educazione» diretta da Antonella Cagnolati, «Storie e ricerche sull’educazione mediale» diretta da Pierpaolo Limone, «Sociologie», diretta da Enzo Persichella.

Un graduale allargamento dell’offerta del mercato della formazione al territorio in generale ha portato a una maggiore attenzione alla cultura materiale e alla tutela delle risorse (ricordiamo la collana «Lunari» e «Il Paese di Cuccagna», diretta da Pietro Sisto e, ancora, «Reti», «Itinerari», «I Protagonisti»), alla storia (la collana «Storia e Memoria», diretta da Ennio Corvaglia, Vito Antonio Leuzzi e Luigi Masella), alla medicina e alla salute («Scienze della salute»).

La collana «Racconti» raccoglie volumi di poesia e di narrativa ospitando talenti poetici ma si caratterizza per l’assenza di una pura fiction a favore di testi d’impegno che raccolgono spunti offerti dalla cruda attualità o da tematiche scottanti (per esempio, i poteri mafiosi, l’usura, la disoccupazione, la violenza sui minori).

Negli ultimi anni, la casa editrice si è aperta al mondo dei bambini, con titoli come Favole pugliesi, I grandi non capiscono mai niente, L’insalata era nell’orto, Storie di Bimba e, ultimo, In punta di stella, tutti di grande successo.

La casa editrice Progedit si caratterizza quindi come una realtà produttiva in forte sviluppo, orientata ai bisogni del mercato universitario ma anche a quello della varia e del territorio. Promozione e distribuzione librarie sono affidate a una rete di librerie fiduciarie e al commercio elettronico, con l’ausilio di un sito e di un capillare programma di incontri e presentazioni.

La Progedit è inoltre tra gli otto editori pugliesi che hanno fondato e animato l’esperienza dei Presidi del libro e fa parte dell’Associazione Pugliese Editori (APE).

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