Quella Puglia d’oro, un bosco di biografie

E la sezione della Lucania prospetta i tanti nomi di pionieri e studiosi. Una Wikipedia aperta al mondo

30 Marzo 2022 Raffaele Nigro

Chi erano Vincenzo Bonomo, Cristanziano Serricchio, Pasquale Soccio e chi sono Filippo Boscia, Antonella Calderazzi, Angela D’Onghia ?

Da qualche tempo cliccando su www.nuovapugliadoro.it ci si trova di fronte a un bosco di circa quattrocento biografie di personaggi illustri della Puglia vissuti tra la fine dell’Ottocento e i nostri anni. A produrla è un gruppo di ricercatori che fanno capo alla Fondazione Carlo Valente Onlus gestita da Aurelio Valente, già direttore della Banca d’Italia nella nostra regione. L’esercito di nomi è crescente e risponde a un’esigenza che il promotore motiva così «La memoria storica di una regione può essere ricostruita e resa disponibile al pubblico attraverso le biografie delle sue personalità illustri, anche di quelle di adozione, che hanno realizzato opere ed attività in Italia e nel mondo».

La Fondazione ha come progetto la diffusione della cultura, la promozione di eventi socialmente rilevanti e attraverso lo sport il miglioramento dello stato cognitivo di giovani afflitti da problemi di salute mentale.

Per la realizzazione del dizionario biografico, una sorta di Dizionario degli Italiani Treccani portato in Puglia, Valente prende spunto da Renato Angiolillo, (1901-1973) un giornalista lucano originario di Ruoti costretto per ragioni politiche a trasferirsi a Bari. Frutto delle sue ricerche furono i tre volumi Puglia d’Oro, pubblicati negli anni 1936,1937 e 1939. Angiolillo fu fondatore del quotidiano Il Tempo, che diresse per molto tempo, prima di affidarlo alla direzione di Gianni Letta. E la sua opera biografica andava ad arricchire e ad affiancare le tante biografie di uomini illustri collocate in appendice alle cronache redatte dagli storici patrii, alle notizie offerte dal Giornale delle Puglie poi diventato Gazzetta del Mezzogiorno e ai fogli a stampa delle comunità pugliesi e lucane. Un lavoro arricchito in tempi recenti da Pasquale Sorrenti, Ennio Bonea, Michele Dell’Aquila, Donato Valli e Mario Marti.

Il progetto si è arricchito negli ultimi mesi di una sezione mai toccata da Angelillo, così che da settembre, cliccando su www.lucaniadoro.it , è possibile trovarsi in un bosco altrettanto folto di biografie di lucani illustri vissuti tra Otto e Novecento. Sapremo così chi sono Mario Trufelli, Antonello Leone, Rocco Brancati, Antonella Radogna, Anna Mollica e molti altri personaggi della letteratura, della finanza, della scuola, dell’imprenditoria.

Per quanto riguarda questa regione, pionieri furono Giuseppe Gattini , Vincenzo Marsico, Saverio Cilibrizzi che scavarono nella società a loro coeva e nei Repertori classici di Toppi, Giustiniani, Del Re, Cinelli Calvoli, Tafuri, Mazzucchelli. Le indagini proseguono nel primo Novecento con la rivista La Lucania nel mondo e in tempi recenti con vari studiosi, tra cui Tommaso Pedio e Angelo Lucano Larotonda. Ricerche che si arricchiranno in maniera capillare in questo portale e che si avvalgono dell’apporto di una ricca compagine di studiosi contemporanei, dei quali si leggono i nomi degli estensori in calce alle singole biografie. In un volume edito da Progedit, Puglia d’oro dagli anni ’30 all’era digitale- La memoria storica pugliese, Vito Gallotta e Aurelio Valente spiegano che il progetto di valorizzazione della memoria storica regionale, intende far conoscere i percorsi culturali messi in atto dai protagonisti delle vicende pugliesi all’indomani della seconda guerra mondiale.

Per la Lucania l’arco temporale preso in considerazione parte dalle origini del secolo scorso, in modo da allineare l’arco temporale a quello prospettato per la Puglia dall’Angiolillo.

Per i forti legami sociali, economici e culturali esistenti tra le due regioni contigue, Puglia e Basilicata, il progetto di valorizzazione della memoria storica regionale ha voluto accomunarle, con l’intento di favorire la diffusione di storie di successo, di iniziative di solidarietà e di impegno, come significativi messaggi all’opinione pubblica, specie tra i giovani.

Rispetto alle esperienze documentali precedenti, la grande novità dei portali è quella dell’elevata potenzialità dell’era digitale. I curatori sperano in significativi arricchimenti che potrebbero portare studiosi e ricercatori desiderosi di segnalare informazioni utili per la raccolta di una documentazione in continuo arricchimento, sì da costruire un Wikipedia casalingo aperto al mondo intero.

 

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