DEGENNARO GIUSEPPE

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DEGENNARO GIUSEPPE

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Imprenditore ed realizzatore del Centro Commerciale Baricentro, fondatore e rettore della Libera Università Jean Monnet (LUM).

Dirigente industriale e politico, fu amministratore nel comune di Bari dal 1971 al 1979. Venne proclamato per la prima volta deputato nel giugno del 1979. In seguito continuò ad essere deputato nelle legislature VIII, IX, X, XI, sempre come appartenente alla Democrazia Cristiana. Nel maggio 2001 fu eletto senatore nelle liste di Forza Italia. Fu inoltre componente dei seguenti organi parlamentari: IV commissione (giustizia), V Commissione (bilancio), IX commissione (lavori pubblici), VI commissione (finanza e tesoro), XIII commissione (lavoro e previdenza sociale).

Attività imprenditoriale

• Nel 1987 creò a Casamassima un grande centro commerciale, chiamato Baricentro, come innovativa valorizzazione di un’ampia area con utilizzi diversificati ed alcuni innovativi.
• Nel 1995 fondò la Libera Università Mediterranea – Jean Monnet (LUM), con sede a Casamassima, della quale fu anche rettore, con grande seguito di iscritti.

https://www.lum.it/storia-e-valori/..

I NOSTRI OBBIETTIVI

Giuseppe Degennaro aveva un progetto, oserei dire un sogno: fornire alle nuove generazioni quella formazione d’eccellenza indispensabile per rilanciare economicamente e socialmente il nostro Mezzogiorno, voleva plasmare una nuova classe dirigente capace di rispondere ai cambiamenti indotti dalla globalizzazione e in grado di generare innovazione e modernizzazione. Il sogno si è tradotto in realtà: grazie alla tenacia di mio padre, al lavoro dei suoi più stretti collaboratori e di tutti coloro che lavorano in questa Libera Università, è stata fondata la LUM, uno dei primi Atenei privati creati nel Meridione d’Italia. A distanza di pochi anni, possiamo affermare che oggi la Lum è profondamente radicata nel territorio; grazie al corpo docente, che annovera ricercatori fra i più affermati sul piano nazionale e internazionale, la Lum è diventata un punto di riferimento istituzionale e culturale. Mio intento vuole essere quello di continuare, con passione. L’impegno è quello di far crescere l’Ateneo secondo la filosofia che ne informò la fondazione: continuo aggiornamento dell’offerta didattica, creazione di efficaci canali istituzionali per rendere semplice e proficuo il dialogo tra studenti e insegnanti, diversificazione della ricerca scientifica. Tre le direttrici del piano di sviluppo che abbiamo studiato: progetto e realizzazione dell’ammodernamento delle strutture, per portare a termine la creazione del campus universitario; intensificazione delle relazioni internazionali, per consentire la mobilità degli studenti all’interno della Comunità Europea; definizione di nuovi percorsi formativi, per creare le migliori sinergie tra innovazione e mondo del lavoro.
L’obiettivo rimane quello di creare professionalità d’eccellenza per il mondo delle professioni, delle istituzioni pubbliche e private, per l’impresa, nella consapevolezza che per lo sviluppo economico e civile del Paese rimane fondamentale l’offerta di beni e di servizi privati e pubblici informata a criteri di efficienza e di eticità.

Il Presidente del CdA, Prof. Emanuele Degennaro

Essere italiani e contribuire alla crescita del proprio Paese è una condizione che esercita un grande fascino, il fascino delle cose non costruite a tavolino bensì desiderate, sudate, raggiunte e continuamente affinate come le 100 eccellenze premiate intendono dimostrare. La Lum Jean Monnet e il suo rettore, Emanuele Degennaro, sono tra gli “attori” di queste storie piene di talento e di significato». Con queste motivazioni il rettore della Lum Jean Monnet, Emanuele Degennaro ha ricevuto il Premio 100 Eccellenze Italiane nel corso di una cerimonia svoltasi il primo dicembre 2019 a Palazzo Montecitorio.

IL FONDATORE DELLA LUM ON. GIUSEPPE DEGENNARO

Nato a Bitonto il 21 ottobre 1940, ha sin da giovane profuso il suo impegno nel campo politico ed imprenditoriale. Amministratore del Comune di Bari dal 1971 al 1979, è poi stato eletto Deputato al Parlamento Italiano per quattro legislature. Nel maggio 2001 è stato eletto al Senato della Repubblica, con incarico nella Commissione di vigilanza sull’attività della Banca d’Italia.

Le sue strategie imprenditoriali poggiavano su tre elementi fondanti: sviluppare l’impresa al di fuori della tradizione meridionale, atta di sostegno pubblico; puntare sulla creazione di un polo culturale differenziato e flessibile, in cui privato e pubblico possano esprimere, su basi integrate, competitività e sinergia; sviluppare relazioni sistematiche, orientate secondo un nuovo paradigma, tra Università e Impresa.

In linea con tali intenti, nel 1987 realizza a Casamassina “Il Baricentro”, insediamento di terziario avanzato che innova profondamente la concezione del commercio all’ingrosso, arrivando presto acontare 5.000 addetti e 600 aziende polimerceologiche.
Nel 1991 nel Comune di Bari dà vita al progetto dell’Interporto Regionale Puglia in zona Lamasinata, struttura di rilevanza nazionale ed internazionale di coordinamento intermodale, che consente di intercettare il traffico merci da e verso il Mediterraneo orientale e l’area balcanica, anche in relazione all’attuazione del Corridoio VIII.
Nel 1995 inaugura la Libera Università Mediterranea “Jean Monnet”, di cui è stato Presidente e Rettore, prestigiosa istituzione culturale del Mezzogiorno con due facoltà (Economia e Giurisprudenza) ed un ampio ventaglio di corsi di laurea, master e scuole di specializzazione.
Iscritto all’albo dei giornalisti, è stato editore di apprezzabili pubblicazioni e Direttore Responsabile del periodico “NuovoCorso”; è stato due volte campione del mondo di vela d’altura. Le intuizioni imprenditoriali, la gestione innovativa delle risorse umane, tutte residenti e partecipi nella società locale, la valenza internazionale delle sue realizzazioni, l’obiettivo di coniugare ricerca, funzione e sviluppo, la solidità della preparazione manageriale, la particolare sensibilità verso problematiche territoriali ed occupazionali, i contributi politici offerti, la costante coerenza fra la posizione del suo pensiero e la condotta realizzatrice, la piena conoscenza dei meccanismi di mercato, le soluzioni date in interventi e relazioni a convegni e seminari, sono tutti elementi che hanno fatto del senatore Giuseppe Degennaro un modello di indiscusso riferimento in campo imprenditoriale manageriale, con forte valenza accademica. Ha sempre dimostrato un grande impegno per la sua terra e soprattutto per i giovani, esortandoli continuamente a non accettare posizioni subalterne e ad assumere ruoli da protagonisti nella formazione e sviluppo dell’Europa.

Queste ottime qualità hanno costituito il fondamento per il conferimento da parte dell’Università di Bari della Laurea Honoris causa in Economia e Commercio nell’anno 2004. È scomparso a Bari il 23 ottobre 2004.

Lum, parla il nuovo rettore: «Viva il territorio con studenti e imprese»

La parola a Garzoni: corsi anche in Ingegneria Gestionale e Scienze gastronomiche

FULVIO COLUCCI
27 Settembre 2020

Sapere e territorio. Due terminali che collegano da sempre l’impegno della Lum, la Libera Università Mediterranea nell’ottica della crescita del territorio. A raccogliere ora la sfida è il nuovo rettore dell’ateneo, Antonello Garzoni, insediatosi nella sede di Casamassima agli inizi di settembre. Niente rivoluzioni: «Abbiamo dato vita – spiega il nuovo rettore alla Gazzetta – a una governance in cui mi occuperò degli aspetti accademici, mentre il professor Emanuele Degennaro resta presidente del Consiglio di amministrazione dell’ateneo». Garzoni, 51 anni, laureato all’Università Bocconi di Milano, insegna Strategie competitive.

Il momento è delicato, con le tante incognite legate al Coronavirus.

«Perciò il primo atto è stato ampliare l’offerta formativa creando i dipartimenti di Management, Finanza e Tecnologia e quello di Scienze giuridiche e dell’impresa e istituendo quattro nuovi corsi di laurea che si affiancano a Economia e Giurisprudenza: Ingegneria gestionale e Scienze gastronomiche. In programma c’è un nuovo campus tecnologico, sempre a Casamassima. Sarà operativo a metà del 2021».

Il vostro «marchio» resta quello di Università a stretto contatto con il territorio.

«E infatti lavoriamo per intensificare le relazioni con le imprese costituendo laboratori didattici gestiti insieme per rafforzare un modello educativo orientato sul saper fare. Riteniamo essenziale che i primi anni universitari siano dedicati allo studio e che la fine del percorso accademico preveda l’acquisizione di competenze e conoscenze applicative, pratiche, lavorando con le imprese; lo studente acquisisce così un linguaggio affine alla domanda che proviene dal mondo del lavoro. Abbiamo dotato le aule di lavagne interattive, le blended, per favorire interazioni a distanza, collaborazioni con manager e docenti di altre realtà, amplificando la didattica. Cresciuta anche la collaborazione con Google suite a proposito di didattica a distanza. L’emergenza covid si è trasformata da punto di debolezza in punto di forza capitalizzando ciò che di positivo poteva produrre. Sono iscritti alla nostra Università 2000 studenti; la crescita delle matricole si aggira intorno al 20 per cento per Economia e Giurisprudenza. Ritengo sia buona la risposta del territorio. Poi il 96 per cento di studenti sono soddisfatti dell’offerta formativa secondo il sondaggio condotto dal Consorzio università».

Tornando all’epidemia, la didattica a distanza rimane un punto fermo per governare l’emergenza.

«Il decreto della presidenza del Consiglio obbliga le Università a far seguire le lezioni a distanza agli studenti che desiderano farlo per ragioni di salute e sicurezza. Per evitare l’affollamento sono stati ridotti i corsi sdoppiando le presenze nelle aule. Ci prepariamo all’apertura del nuovo anno accademico il 5 ottobre. Raccogliamo, intanto, le certificazioni sugli esoneri».

Anche la discussione della tesi di laurea è possibile a distanza?

«La previsione è in presenza, con gruppi di massimo dieci studenti a sessione per evitare assembramenti. Se uno studente, però, certifica problematiche legate al Covid consentiamo gli esami e la discussione della tesi on line. Il massimo di 10 studenrti in presenbza riguarda sole le sessioni di laurea. Le lezioni saranno svolte con classi più ampie, rispettando il distanziamento previsto dalle disposizioni di legge. A settembre non più del 5 per cento degli studenti ha sostenuto gli esami a distanza. C’è desiderio di tornare all’Università, di tornare alla normalità. A noi spetta garantire la massima sicurezza. E lo facciamo. Oltre a mascherine, gel e altre misure abbiamo previsto la permanenza degli studenti delle classi per un massimo di quattro ore in aula, con differenti orari di accesso».

Insediandosi ha incontrato i docenti della Lum. Quali prospettive ha indicato?

«Siamo orientati su tre ambiti: interdisciplinarietà, internazionalizzazione e connessione con il territorio. Sul primo punto dobbiamo stimolare il lavoro di collaborazione tra le facoltà di Economia e Giurisprudenza. Sull’internazionalizzazione occorre costruire occasioni per far viaggiare i nostri studenti all’estero attraendo studenti da altri Paesi. Il terzo ambito è l’interconnessione con il territorio. Dobbiamo avere una certa influenza: la capacità della didattica di incidere sul territorio lavorando con le imprese e la Pubblica Amministrazione. Offrendo a questi soggetti e anche alle istituzioni policy di cambiamento. Abbiamo attivato tre osservatori: su imprese famigliari, impatto economico delle norme e crisi di impresa. Tutto ciò fa parte del Piano strategico della Lum per il 2025. Guardiamo lontano».

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