PISICCHIO NATALE

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PISICCHIO NATALE

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Corato 2 febbraio 1921- Bari 16 luglio 2005

Sindacalista, giornalista e parlamentare; Sottosegretario di Stato al Ministero della Marina Mercantile

E’ stato un sindacalista e parlamentare. Dopo la guerra partecipò alla costruzione del sindacato libero, nell’ambito dell’ala sociale cristiana del sindacato unitario che, dal 1948, assunse una distinta fisionomia nella LCGIL.
La nascita della CISL, nel 1950, lo vide partecipe come fondatore a fianco di Giulio Pastore e Bruno Storti, rivestendo negli anni ‘60 il ruolo di segretario generale dell’unione sindacale di Bari. Nel periodo dello sviluppo economico e della industrializzazione meridionale svolse un ruolo partecipativo, offrendo valide riflessioni critiche ed avendo come punto di riferimento della sua azione politica nazionale e locale, l’interesse dei lavoratori.
Giornalista iscritto nell’albo dei pubblicisti, fondò e diresse ” Iniziativa sindacale”, organo della CISL di Bari. In rappresentanza dei sindacato svolse ruoli di amministratore nei Consigli dell’Ospedaletto dei Bambini di Bari, dell’AMGAS, della Fiera del Levante. Natale Pisicchio venne eletto alla Camera dei Deputati nel 1968 nelle liste della DC, partito in cui rappresentò la componente della sinistra sociale, con quasi cinquantamila voti di preferenza.
Venne rieletto per quattro legislature (sempre con vasto suffragio popolare: nel 1972, con 43775 voti,, nel 1976, con 52769 voti, nel ‘79 con 60911 voti e nel 1985 con 43000 voti circa, subentrando all’on. Dell’Andro, eletto alla Corte Costituzionale.
Partecipò attivamente alla vita parlamentare con il ruolo di vicepresidente della Commissione Lavoro, nell’ambito della quale svolse un ruolo di rilievo nella preparazione ed approvazione dello Statuto dei diritti dei lavoratori, approvato nel 1970, che ancora oggi rappresenta un valido modello politico di costruttiva dialettica tra maggioranza e opposizione, con il riconoscimento del ruolo primario del parlamento. Pisicchio, intervenne alla Camera nel dibattito finale per la sua approvazione, con la piena consapevolezza del suo ruolo come sindacalista democratico del mezzogiorno, nella seduta del 14 maggio 1970. Fu un intervento di adesione alla legge ma con la sottolineatura di alcune preoccupazioni da lui chiaramente esternate: “Quale efficacia potrà avere nelle zone del sud, dove la disoccupazione e la sottoccupazione creano le più favorevoli condizioni al mantenimento del vecchio sistema paternalistico e discriminatorio nelle aziende, dove sono richieste precise condizioni per ottenere un posto di lavoro, dove è proibito iscriversi al sindacato o partecipare ad uno sciopero pena la perdita del posto?”. A Pisicchio, che avrebbe votato a favore della legge riconoscendone comunque il valore di strumento per la tutela dei lavoratori, specie quelli “con debole potere contrattuale “, faceva eco in quella seduta il Ministro Donat Cattin, che, rispondendo al deputato pugliese diceva: “ noi tutti sappiamo che la più perfetta Costituzione ha valore nella misura in cui vi sia un costume civile democratico e in cui vi siano forze capaci di dare ad essa concreta attuazione in tutti i suoi contenuti democratici. Quando invece si modificano i rapporti di forza, le tendenze e il costume democratico, anche la più perfetta Costituzione può finire col rimanere svuotata e inapplicata.”
Oltre che alle classi lavoratrici, di cui continuò a sentirsi rappresentante in coerenza con la sua indole di sindacalista prestato alla politica, Pisicchio orientò il suo ventennale impegno parlamentare sempre in favore delle categorie più bisognose di tutela, quali i braccianti, gli emigrati, i precari ed i giovani disoccupati.
Svolse il ruolo di Sottosegretario di Stato nel governo Cossiga I, al dicastero della Marina Mercantile. Partecipò con Donat Cattin all’impegno della corrente di Forze Nuove della sinistra sociale democristiana e intrattenne un rapporto di condivisione politica con Aldo Moro, di cui riconosceva la capacità di visione e l’orizzonte meridionalistico.
Il meridionalismo fu un preciso riferimento dell’azione politica di Natale Pisicchio, come ricordava il presidente del Senato Franco Marini nella prefazione al libro, edito dalla Fondazione Pisicchio, che raccoglie i suoi interventi parlamentari : “un meridionalismo (quello di Pisicchio, n.d.r.) nè attendista, nè assistenziale ma capace di una visione moderna e, insieme, accordata al miglior filone della cultura del Sud, da Sturzo a Giustino Fortunato, a Guido Dorso.”
Dopo il suo impegno parlamentare finito il 1987, si occupò di Sanità in ambito locale quale Presidente dell’Istituto Oncologico di Bari, con una azione diretta a garantire standard di efficienza per rendere inutili i “viaggi della speranza” dei malati pugliesi verso gli ospedali del nord o di paesi stranieri. Con Pisicchio l’Oncologico di Bari divenne un ospedale moderno, con più di trecento posti letto, attrezzature scientifiche d’avanguardia, collaborazioni con centri d’eccellenza e università di tutto il mondo.
Molte iniziative furono da lui promosse sul piano sociale, quali la fondazione del Cesm, il Centro per l’Educazione Sociale nel Mezzogiorno, che operò nel settore della formazione delle giovani generazioni, e il Calpe, che focalizzò la sua attività a tutela dei lavoratori pugliesi emigrati, con l’attivazione di una rete di corrispondenti dalle Americhe all’Europa. Si occupò anche di tutela dell’ambiente nel ruolo di Presidente dell’ICRAM – Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica applicata al Mare (oggi confluito nell’ISPRA).
L’esperienza politica di Natale è stata punto di riferimento dell’azione politica svolta dai suoi figli Pino e Alfonso. Pino, professore ordinario di diritto pubblico comparato, giornalista professionista, saggista,autore di oltre 60 libri, è stato deputato per sei legislature, parlamentare europeo, più volte sottosegretario, presidente della Commissione Giustizia alla Camera, presidente del Gruppo Misto, segretario nazionale di Rinnovamento Italiano, più volte consigliere comunale e assessore a Bari.
Alfonso, professore all’Accademia di Belle Arti, è stato più volte consigliere,assessore e vice-sindaco al comune di Bari, presidente del Consiglio Provinciale, consigliere e Assessore regionale.

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A Bari una via dedicata al parlamentare coratino Natale Pisicchio

Natale Pisicchio è scomparso tre anni fa. Ieri pomeriggio a Bari l’inaugurazione di una via a suo nome.

E’ intervenuto l’ex presidente del Senato, Franco Marini, alla cerimonia che si è svolta ieri pomeriggio a Bari, in occasione dell’intitolazione di una via dedicata al parlamentare coratino Natale Pisicchio.
La città di Bari ha voluto quindi dare il nome di una strada, nella zona Catino della prima circoscrizione, alla memoria di un coratino che nella sua vita è stato sindacalista, parlamentare per cinque legislature, uomo di governo e meridionalista convinto.Natale Pisicchio è scomparso tre anni fa e per ricordarlo è stato pubblicato un libro dal titolo “Natale Pisicchio. Discorsi parlamentari”, curato dalla Fondazione Natale Pisicchio, un volume presentato ieri pomeriggio nell’aula consiliare “Enrico Dalfino” del Municipio di Bari.

Alla manifestazione, oltre al Sindaco di Corato, Luigi Perrone, erano presenti il primo cittadino di Bari Michele Emiliano, l’Assessore al decentramento Rinella e il presidente del consiglio comunale De Santis, hanno partecipato inoltre il prof. Aldo Loiodice, ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università di Bari, l’onorevole Pino Pisicchio e il presidente emerito del Senato, sen. Franco Marini che ha tracciato, nel suo discorso, le grandi qualità umane e politiche di Natale Pisicchio.

Nato a Corato il 2 febbraio del 1921, Natale Pisicchio è espira fin da giovanissimo un’atmosfera di acuta sensibilità ai temi sociali attraverso l’esperienza del padre, Giuseppe, autore tra l’altro di scritti a sostegno delle lotte dei lavoratori.Nel 1946 è già impegnato sul fronte sindacale e nel 1948 fonda con Pastore e Storti la CISL, realizzando in Terra di Bari il primo nucleo dei sindacati liberi. Sindacalista per vocazione e intimo convincimento, porterà nell’esperienza delle dure lotte sindacali degli anni cinquanta e sessanta, la sua profonda ispirazione cattolica.

E’ segretario generale della CISL di Terra di Bari, della Puglia e membro degli organi di direzione nazionale. Nel 1968 si candida alla Camera nelle liste della DC risultando eletto con circa 50000 voti di preferenza.Tornerà alla Camera ancora per quattro volte con suffragi sempre crescenti, che superarono nel 1979 le 60000 preferenze, fino al 1987, vice-presidente, in chiave di tutela dei diritti delle classi lavoratrici, dei giovani, delle donne, degli anziani e dei ceti più deboli. Meridionalista convinto, legò il suo nome a battaglie parlamentari importanti come lo statuto dei diritti dei lavoratori.

Amico di Carlo Donat Cattin, ne condivise l’impegno all’interno della DC nella corrente della sinistra sociale di Forze Nuove, ma non recise mai un sodalizio di stima, di adesione politica e di comune ispirazione con Aldo Moro di cui conservò gelosamente l’ultimo scritto da uomo libero inviatogli qualche ora prima del rapimento. Fu sottosegretario alla Marina Mercantile nel Governo Cossiga e in quella veste si impegnò per una vasta riforma del ministero.

Nel corso della sua lunga esperienza pubblica diede vita al Cesm e al Calpe, centri per la formazione permanente e per l’assistenza agli emigrati, e ricoprì importanti incarichi pubblici: fu l’amministratore dell’Amgas e della Fiera del Levante, presidente dell’Icrap (Istituto di ricerca sul mare), presidente dell’Ugc-Cisl e dell’Istituto Oncologico di Bari.

Nel 1953 sposò l’amata Pina, scomparsa nel 1999, da cui ebbe sette figli. Natale Pisicchio scomparve il 17 luglio del 2005. In data 20 marzo 2008 la Giunta Comunale ha deliberato l’intitolazione alla Sua memoria della II Strada Torricella (I Circoscrizione Palese-Santo Spirito).

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