ROCCARO ALDO

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ROCCARO ALDO

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Laureato in Medicina e Chirurgia nell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari nel 1999 110/110 e lode, consegue la specializzazione in Oncologia nell’Università di Bari; 2004-2008 Research Associate, Dana-Farber Cancer Institute, Harvard Medical School, Boston, MA, USA ; 2008 Conseguimento titolo di Dottore di Ricerca; discussione della tesi “Dual targeting of the proteasome regulates survival and homing in Waldenström’s Macroglobulinemia”; 2008-2009 Instructor in Medicine dal luglio ‘10/Dic ’10 Research Scientist, dal Gen ‘11/Dic ’17 Senior Research Scientist, Dana-Farber Cancer Institute, Harvard Medical School, Boston, MA, USA; Genn. ‘16/Dic. ‘17 Dirigente Medico, Dip. Oncologia Medica, ASST Spedali Civili di Brescia; dal Dic. 2017-Direttore Progettazione Ricerca Clinica e Studi di Fase I, ASST Spedali Civili di Brescia; daL Feb. ‘17 Consulente esperto, area ematologica, Comitato Etico di Brescia; Sett. ‘18 Incarico di insegnamento, Medicina Interna, Università degli Studi di Brescia.

TITOLI DI STUDIO ED ESPERIENZA FORMATIVA

  • 1993 Diploma di Maturità c/o Liceo Scientifico “R. Nuzzi”, 58/60, Andria (BA)
  • 1999 Laurea in Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Bari, 110/110 con lode
  • 2004 Conseguimento del titolo di specialista in Oncologia, c/o Università degli Studi di Bari, 50/50 con lode
  • 2004-2008 Research Associate, Dana-Farber Cancer Institute, Harvard Medical School, Boston, MA, USA
  • 2008 Conseguimento titolo di Dottore di Ricerca; discussione della tesi “Dual targeting of the proteasome regulates survival and homing in Waldenström’s Macroglobulinemia”;
  • 2008-2009 Instructor in Medicine, Dana-Farber Cancer Institute, Harvard Medical School, Boston, MA, USA
  • Luglio ‘10/Dic. ‘10 Research Scientist, Dana-Farber Cancer Institute, Harvard Medical School, Boston, MA, USA
  • ’11/Genn. ‘16 Senior Research Scientist, Dana-Farber Cancer Institute, Harvard Medical School, Boston, MA, USA
  • ‘16/Dic. ‘17 Dirigente Medico, Dip. Oncologia Medica, ASST Spedali Civili di Brescia; dal Dic. 2017 Direttore Progettazione Ricerca Clinica e Studi di Fase I, ASST Spedali Civili di Brescia;
  • Dal Febbraio ‘17 Consulente esperto, area ematologica, Comitato Etico di Brescia;
  • Dal Settembre 2018 Incarico di insegnamento, Medicina Interna, Università degli Studi di Brescia.

PREMI E RICONOSCIMENTI

  • 2016 Premio “Fondazione Calabresi” per la ricerca traslazionale, Milano
  • 2016 Premio “Fondazione Chianello per la ricerca nel campo dell’oncologia clinica e sperimentale”, Università degli Studi di Palermo
  • 2015 Premio Internazionale “Francesca de Luca” per la ricerca sui tumori, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma;)
  • 2015 Premio Internazionale “Campese Award for Leukemias”, Italian Scientists and Scholars of North America Foundation, Italian Embassy, Washington, DC, USA;
  • 2014 International Waldenstrom’s Macroglobulinemia Foundation Award, Sarasota, FL, USA;
  • 2012 “V. Rizzo” Award, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma;
  • 2012 The American Physician Scientist Association Award, Chicago, IL, USA;
  • 2009 The Doctors Cancer Foundation Award, New Rochelle, NY, USA;
  • 2009 Claudia Adams Barr Award, Harvard Medical School, Boston, MA, USA;
  • 2008-2009-2011-2013-2015 American Society of Hematology (ASH) Achievement Award
  • 2009-2011 European Hematology Association (EHA) Abstract Award
  • 2006 Fondazione Berlucchi, “Premio Giovani Ricercatori”, Borgonato di Franciacorta, BS
  • 2004 FIRC/AIRC, “Premio Lionello-Fontana per la ricerca all’Estero”.

 

PROGETTI DI RICERCA FINANZIATI

Ha partecipato a diversi progetti con il ruolo di Principal Investigatore, tra i quali: Eurpean Union-Transcan2, 2018-2021; “Single-cell immunophenotypic and transcriptomic profiling for minimally-invasive detection of early multiple myeloma”; Italian Association for Cancer Research (AIRC), 2017-2020; “Dissecting clonal architecture in Waldenstrom’s Macroglobulinemia for therapeutic interventions”; European Hematology Association (EHA), 2017-2019;

 

ABILITAZIONI SCIENTIFICHE NAZIONALI, MIUR

Conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale, professore prima fascia nei settori: Medicina Interna, Malattie del Sangue, Oncologia e Reumatologia,Patologia Generale e Patologia Clinica; Biologia Applicata; Biologia Molecolare; Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica.

 

MEMBRO SOCIETA’ SCIENTIFICHE

2000-2004 Società Italiana di Medicina Interna; 2007- American Society of Hematology (ASH); 2009- European Hematology Association (EHA); 2014- American Association for Cancer Research (AACR);2016- International Myeloma Society (IMS).

 

MEMBRO EDITORIAL BOARD

Editorial Board Member Advances in Hematology; The Scientific World Journal; Translational Medicine Reports.

 

PUBBLICAZIONI

Numero totale pubblicazioni 141 (fra cui: Blood, Leukemia; Cancer Research, Cell Reports, Clinical Cancer Research, Journal of Clinical Investigation; Journal of Clinical Oncology; Lancet Oncology; PNAS).

Ecco i sei giovani scienziati italiani che hanno sfondato negli Stati Uniti – Corriere Innovazione

ROCCARO ALDO RICERCATORE PREMIATO

 

L’orgoglio dell’Italia che ce la fa

«Ringrazio l’Ambasciata italiana a Washington che ospita per il secondo anno consecutivo l’evento annuale di Issnaf – commenta il presidente della fondazione, Vito M. Campese – Con questa occasione vogliamo creare un ponte che collega non solo gli Stati Uniti e il Canada con l’Italia, ma anche le generazioni vecchie e nuove dei ricercatori italiani. Lo facciamo sia con i premi, che consegneremo ad un matematico italiano dalla lunga e prestigiosa carriera negli Stati Uniti come Enrico Bombieri e ai giovani studiosi che si sono distinti per ricerche avviate in Nord America, sia invitando a parlare le eccellenze dell’industria, della scienza e dell’innovazione, sulle due sponde dell’Oceano Atlantico».

«L’Italia vanta un patrimonio straordinario di ricercatori negli Stati Uniti – afferma l’Ambasciatore d’Italia Claudio Bisogniero – che contribuiscono con le loro ricerche e il loro talento a consolidare l’immagine del nostro paese negli Usa e a creare solidi legami di cooperazione tra le due comunità scientifiche. Issnaf, grazie ad un impegno costante sul terreno e anche all’efficace collaborazione con l’Ambasciata, valorizza con autorevolezza questa dimensione di assoluto rilievo dei rapporti tra Italia e Stati Uniti».

 

Un network di 4mila scienziati

Fondata nel 2008 sotto gli auspici dell’Ambasciata italiana negli Stati Uniti su iniziativa di 36 noti scienziati ed accademici, tra cui 4 Premi Nobel, Issnaf (Italian Scientists and Scholars of North America Foundation) è un’organizzazione no-profit, la cui missione è quella di promuovere la cooperazione in ambito scientifico, accademico e tecnologico tra ricercatori e studiosi italiani che operano in Nord America ed il mondo della ricerca in Italia. Con un network di oltre 4.000 affiliati, che annovera illustri scienziati e giovani ricercatori, Issnaf è il maggiore rappresentante della diaspora intellettuale italiana in Nord America e un ponte che collega le due rive dell’Atlantico, per consentire la condivisione e la diffusione di un inestimabile patrimonio conoscitivo.

 

Il Paola Campese Award for Research on Leukemias 2015 è stato vinto da Aldo Roccaro. Pugliese, nato a Bari e vissuto con la famiglia ad Andria (BT), oggi è Senior Scientist alla Harvard Medica School, dove lavora al Dana-Farber Cancer Insitute, Deapartment of Medical Oncology. La ricerca si intitola: «Role of CXCR4 in modulating extra-medullary myeloma through epithelial-mesenchymal transition-like transcriptional activation».

https://cinquepermille.ail.it › storie-di-chi-ci-sostiene

LA STORIA DI ALDO ROCCARO, RICERCATORE

 

Mi chiamo Aldo e sono dirigente medico presso ASST Spedali Civili di Brescia.

Sono responsabile dell’Unità di Studi Clinici di Fase I, che consente l’impiego di nuove molecole per il trattamento di pazienti affetti da malattie oncologiche e conduco attività di ricerca presso il laboratorio CREA (Centro di Ricerca Emato-oncologica AIL) costruito con l’importante sostegno di AIL-Brescia.

Ho completato gli studi medici all’Università degli Studi di Bari dove ho conseguito i titoli di specialista in Oncologia Medica e di Dottore di Ricerca.

Ho poi perfezionato la mia formazione scientifica negli Stati Uniti presso il Dana-Farber Cancer Institute/DFCI, Harvard Medical School di Boston. L’esperienza estera si è protratta per circa dodici anni, nel corso dei quali ho avuto l’onore di incontrare e confrontarmi con esponenti di rilevanza mondiale.

Il mio rientro in Italia è stato reso possibile grazie a un bando co-finanziato da AIL-Brescia, che sta consentendo oggi la realizzazione di una struttura che sarà di supporto agli studi di fase I.

La mia speranza è quella di poter condividere le competenze medico-scientifiche di cui mi sono arricchito nel corso degli anni, fiducioso di ricevere l’aiuto dei miei nuovi colleghi di lavoro: è soltanto realizzando un lavoro di gruppo e sfruttando le collaborazioni in corso con l’Università di Harvard ed altri Paesi europei, che potremo contribuire alla ricerca nel nostro Paese, portandola a livelli competitivi internazionali.

Negli Stati Uniti sono presenti numerosi fondi di sostegno alla ricerca, messi in palio sia da enti nazionali e, soprattutto, da enti privati. Ma capita anche che siano singoli individui ad elargire enormi finanziamenti, tali da consentire lo svolgimento di progetti di ricerca molto ambiziosi. Questo atteggiamento in Italia è carente, e mi auguro di tutto cuore che possa, un giorno o l’altro, essere presente anche qui.

È lodevole l’impegno che AIL mette nel sostenere la ricerca sul territorio nazionale in un momento, come quello attuale, di estrema difficoltà.

Messa da parte la reperibilità dei fondi, non vi è invece alcuna differenza tra Italia e USA in termini di ricercatori “capaci” di portare avanti e completare progetti di ricerca importanti: nel nostro Paese ci sono al momento eccellenti figure scientifiche che hanno raggiunto enormi traguardi nell’ambito della ricerca onco-ematologica.

Sono pertanto molto contento di essere tornato a casa e di far parte della Comunità Scientifica Italiana.

L’esperienza all’estero dovrebbe rappresentare una tappa obbligata nel percorso formativo scientifico ed umano per ogni studioso che si avvicina alla ricerca, sia essa medica, scientifica, umanistica o nel campo delle arti.

Al tempo stesso, tale esperienza dovrebbe essere vissuta nell’ottica di un futuro rientro: credo che sia eticamente inaccettabile pensare di rinunciare al proprio Paese, per poter svolgere attività di ricerca di qualità.

È viceversa meritevole pensare di allontanarsi, imparare, conoscere importanti gruppi di ricerca competitivi, attivare collaborazioni, e ritornare per mettere a disposizione le conoscenze acquisite.

In altri termini, mi piace pensare di più alla figura di un cervello in arrivo, per lo meno non più in fuga!

Aldo Roccaro

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