CARABELLESE PANTALEO

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CARABELLESE PANTALEO

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Molfetta, 6 luglio 1877 – Genova, 19 settembre 1948

Filosofo ricordato per l’elaborazione della dottrina dell’”ontologismo critico”

Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. Dapprima i suoi interessi si orientarono alla problematica storico-giuridica con la pubblicazione di Sulla vetta ierocratica del Papato (Palermo 1910), quale rielaborazione della tesi di laurea in giurisprudenza discussa a Napoli nel 1900 per poi svilupparsi nell’opera L’idea politica d’Italia (Roma 1946).
Nel 1905 conseguì la laurea in filosofia nell’Università di Roma, pubblicando nel 1907 a Bari la dissertazione su La teoria della percezione intellettiva in A. Rosmini, indicando la direzione in cui si determina questo spostamento d’interesse verso la problematica filosofica
Con la doppia laurea in storia a Napoli (1901) e poi a Roma in filosofia (1906), insegnò filosofia prima al ginnasio regio di Albano Laziale (1908), poi a Palermo (1922-1929) e a Roma (1929-1948), sposandosi nel 1936. Pubblicò nel 1914 e nel 1915 due volumi che segnano il suo progressivo distacco dalla scuola varischiana: L’essere e il problema religioso (Bari) e La coscienza morale (La Spezia).
Conseguì la libera docenza e pubblicò la sua prima opera fondamentale. La critica del concreto (Pistoia 1921). Dal 1923, a Palermo, tiene la cattedra di filosofia teoretica, e da un lato si viene interessando alla determinazione storiografica dei momenti che gli si presentano come nodali, dall’altro si impegna nella loro elaborazione teorica.
Mosse una pesante critica alla dottrina cartesiana con le pubblicazioni Le obbiezioni al cartesianesimo, 3 volumi (1946); Il circolo vizioso in Cartesio, (1938) e sviluppò studi approfonditi su diversi autori (Immanuel Kant e Antonio Rosmini).
Elaborò la dottrina dell'”ontologismo critico”, in cui l’essere non è mero oggetto della coscienza ma è a essa intrinseco come fondamento irriducibile, cioè “essere-di-coscienza”, che non è altro che Dio..
Fu un convinto difensore dell’oggettività essenziale dell’Essere e della filosofia, non come sapere specialistico trincerato, ma come operatrice “per l’umanità tutta” così che “la coscienza filosofica esplica quella teoria che nel diversificarsi concreto della spiritualità risulta necessariamente implicita.” Nel suo scritto Il Problema della Filosofia da Kant a Fichte difese la filosofia come ascesa teoretico-razionale a realtà teologiche, o come sentiero che volge al fondamento comune della vita politica e che alla politica rimane irriducibile.

Pubblicazioni

• Critica del concreto, (1921)
• Il problema della filosofia da Kant a Fichte (1781-1801), (1929)
• Il problema teologico come filosofia, (1931)
• L’idealismo italiano, (1938)
• Il circolo vizioso in Cartesio, (1938)
• Le obbiezioni al cartesianesimo, (tre volumi: Il metodo, L’idea, La dualità, 1946)
• L’idea politica d’Italia, (1946)
• Da Cartesio a Rosmini. Fondazione storica dell’ontologismo critico, (1946)
• L’essere e la manifestazione parte II, [corsi del 1947-1948], (1998)
• L’essere e la manifestazione: Dialettica della Forme, [corsi del 1947-1948], (2005)
• L’essere, (1948)

Bibliografia

• Pagliarani, Romeo, Pantaleo Carabellese: filosofo della coscienza concreta, Ravenna, Edizioni del Girasole, 1979.
• Semerari, Giuseppe, La sabbia e la roccia: l’ontologia critica di Pantaleo Carabellese, Bari, Dedalo, 1982.
• Valori, Furia, Il problema dell’io in Pantaleo Carabellese, Napoli, ESI, 1996.
• Morabito, Bruno, Metafisica e Teologia in Pantaleo Carabellese, Reggio Calabria, Falzea, 2001.
• Bini, Andrea, Kant e Carabellese, Roma, Luiss University Press, 2006.

CARABELLESE, Pantaleo. – Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. Dapprima i suoi interessi si volsero alla problematica storico-giuridica, e la pubblicazione di Sulla vetta ierocratica del Papato (Palermo 1910), rielaborazione della tesi di laurea in giurisprudenza discussa a Napoli nel 1900, è indice caratteristico di una attenzione destinata a non spegnersi, e che doveva trovare nell’opera L’idea politica d’Italia (Roma 1946) la sua più alta espressione. Ma nel 1905, all’università di Roma, il C. aveva conseguito la laurea in filosofia, e già nel 1907 aveva pubblicato a Bari la dissertazione su La teoria della percezione intellettiva in A. Rosmini, che indica la direzione in cui si determina questo spostamento d’interesse verso la problematica filosofica. Di scuola varischiana, questo libro giovanile segna l’interesse del C. per la tradizione ontologica della filosofia, ma nel contempo sottolinea i limiti storici e dogmatici del suo maggior esponente postkantiano, e libera così lo spazio in cui successivamente la filosofia del C. si determinerà come un ontologismo laico e critico, distinto dall’ontologismo tradizionale cristiano dall’abbandono del problema realistico del Dio personale, ma ugualmente lontano dalla tradizione filosofica postkantiana di tipo trascendentale e storicistico: è contro questa tradizione anzi che il C., nel legame alla spiritualità risorgimentale, si richiama a quella che gli pare la dimensione propria della tradizione filosofica italiana: la fedeltà al tema dell’oggettività dell’essere. Dapprima insegnante nelle scuole medie, poi preside e quindi ispettore, il C. viene pubblicando nel 1914 e nel 1915 due volumi che segnano il suo progressivo distacco dalla scuola varischiana: L’essere e il problema religioso (Bari) e La coscienza morale (La Spezia); consegue la libera docenza; pubblica la sua prima opera fondamentale. La critica del concreto (Pistoia 1921). Dal 1923, a Palermo, tiene la cattedra di filosofia teoretica, e da un lato si viene interessando alla determinazione storiografica dei momenti che gli si presentano come nodali, dall’altro si impegna nella loro elaborazione teorica.
Ad iniziativa dei licei “Einstein/Da Vinci”di Molfetta e dell’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bari e di Perugia e della sezione barese della Società Filosofica Italiana, con l’approvazione dell’USR Puglia è stato organizzato il 23 aprile 2021 la prima edizione del “Certame filosofico nazionale carabellesiano”. Gli studenti si sono impegnati nella elaborazione di un breve saggio relativo a breni tratti dagli scritti di Pantaleo Carabellese, “L’idea politica d’Italia (1946) e I giovani e la politica (1947) e dal saggio di GiuseppeSemerari, Postilla su Carabellese filosofo politico (1978). Agli organizzatori dell’eventi “E’ sembrato infatti, opportuno in questa prima edizione, invitare i giovani al confronto con gli scritti in cui Carabbelese riflette sui motivi della crisi morale culturale e politica rappresentata dal Fascismo (L’idea politica dell’Italia) e sul significato che riveste la Democrazia (I Giovani e la Politica) concetto sul quale Carabellese era indotto a soffermarsi dopo la tempesta del ventennio fascista e dei totalitarismi in Europa. Rileggere questi scritti può servire ad indurre una riflessione sul rapporto fra democrazia come bene comune e responsabilità. Del Comitato scientifico che ha elaborato il testo della prova e valutato gli elaborati hanno fatto parte docenti universitari di Bari e Perugia e della Società Filosofica Italiana , Sezione di Bari
Tra le sue pubblicazioni vanno ricordate La filosofia di Kant: l’idea teologica (Firenze 1927), Il problema della filosofia da Kant a Fichte: 1781-1801 (Palermo 1929), e successivamente, quando già era passato alla cattedra di storia della filosofia a Roma, dopo il 1930, L’idealismo italiano (Napoli 1938), Le obbiezioni al cartesianesimo (3 voll., Messina 1946-47), e Da Cartesio a Rosmini. Fondazione storica dell’ontologismo critico (Firenze 1946). Crisi dei valori (1946); Esistenzialismo (1946); Il problema dell’immortalità (1946); L’idea politica d’Italia ( Roma, 1946); E. Kant: Critica della ragion pura (Bari, Laterza, 1947).
Bibliografia N. Verrua: Il pensiero di P. Carabellese ( Bobbio, 1937); P. C. Drago: Filosofi contemporanei (Milano, 1943); T. Lombardi: La posizione di P. Carabellese nella filosofia contemporanea ( Urbino, ’43); G. Mattai: Il pensiero filosofico di P. Carabellese ( Chieri, 1944);; O. M. Nobile Ventura: Filosofia e religione in un metafisico laico: P. Carabellese (Milano, 1951); G. Vicarelli: Il pensiero politico di P. Carabellese ( Roma, 1952 ); A. Guzzo: Carabellese ( Torino, 1955); R. Tozzi: Filosofi d’oggi: Atti del Congresso in onore di P. Carabellese (Genova, 1965 ); Giornate di studi carabellesiani (Milano, 1964); A. Di Loreto: Logica politica economia nel pensiero di P. Carabellese (L’Aquila, 1971).

Carabellese Pantaleo

Consegue la Laurea in Storia, a Napoli, nel 1901 e, 5 anni dopo, quella in Filosofia, a Roma, con una tesi sulla Teoria della percezione intellettiva in A. Rosmini.

Nel 1921, pubblica la Critica del concreto, la sua opera più nota, che sarà ristampata nel 1940 e nel 1948. Ottenuta la libera docenza, si dedica all’insegnamento della Filosofia Teoretica a Palermo, tra il 1922 e il 1929. Porta a compimento ricerche e studi su Immanuel Kant attraverso cui elabora concetti e letture non convenzionali sul grande filosofo tedesco e sul pensiero postkantiano fino a Fichte (La filosofia di Kant. Vol.I; L’idea teologica, 1927; Il problema della filosofia da Kant a Fichte, 1929). Alla sua attività si devono anche traduzioni di importanti opere kantiane come Scritti minori/precritici (1923) e Prolegomeni ad ogni metafisica futura (1925). Nel 1930 è a Roma dove insegna Storia della Filosofia. Carabellese è ricordato per l’elaborazione della dottrina dell’”ontologismo critico”. Le sue opere principali, oltre a quelle già citate, sono L’Essere e il problema religioso (1914), La coscienza morale (1914), Che cosa è la filosofia? (1921), Il problema teologico come filosofia (1931), Il mio ontologismo (1936), L’idealismo italiano (1938).

Link

https://it.wikipedia.org › wiki › Pantaleo_Carabellese

https://www.treccani.it/enciclopedia/pantaleo-carabellese_%28Dizionario-Biografico%29 / di Fulvio Papi – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 19 (1976)

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