CASAVOLA FRANCESCO PAOLO

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CASAVOLA FRANCESCO PAOLO

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Taranto 12 gennaio 1931

Storico del diritto romano e giudice, e poi presidente della Corte Costituzionale, Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana-Treccani

Francesco Paolo Casavola, storico del diritto romano e giudice, e poi presidente, della Corte costituzionale, nasce a Taranto il 12 gennaio del 1931.
I genitori, Giuseppe, maresciallo dei Carabinieri, e Clementina Esposito sono costretti a frequenti trasferimenti di sede per motivazioni di servizio: Cisternino, Carbonara di Bari, dove il padre comanda la locale stazione dell’Arma fino a diverse località nelle Marche. Il nonno paterno, Francesco Paolo Gaetano è stato maestro elementare a Crispiano.
Il giovane Casavola frequenta il liceo ginnasio ‘Carlo Rinaldini’ di Ancona e si laurea in Giurisprudenza nel 1953 all’Università ‘Federico II’ di Napoli, proveniente dall’Università di Macerata dove era precedentemente iscritto, discutendo una tesi in Diritto romano con i professori Mario Lauria e Carlo Esposito
Prende in sposa Luisa Figurelli, donna di nobile famiglia, e dall’unione nascono i figli Peppino e Paola.
Nel 1955 inizia la sua carriera accademica diventando assistente del professor Francesco De Martino, storico del diritto romano, e solo tre anni dopo consegue la libera docenza in diritto romano. Dal 1960 al 1967 insegna Storia del diritto romano presso l’Università di Bari e successivamente prima di Istituzioni e poi di Storia del diritto romano presso l’Università ‘Federico II’ di Napoli, dove nel biennio 1984-1986 ricoprirà la carica di Preside della Facoltà di giurisprudenza.
È stato, inoltre, docente di Ius Romanum alla Pontificia Università Lateranense; di Teorie dei processi culturali alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione S. Tommaso d’Aquino; di Storia del diritto romano alla Libera Università Maria Ss. Assunta di Roma e all’Università ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli. In quest’ultimo ateneo, nel 2013, è stato nominato Presidente del Centro studi sui Fondamenti del diritto antico.
Nella sua incessante attività di ricerca tra i meandri del diritto romano si ricorda il suo celebre concetto dualistico sacra privata-familiaria / sacra publica-popularia ben espresso nella sua pubblicazione Studi sulle azioni popolari romane. Le ‘actiones populares pubblicata nel lontano 1958, fino a spingersi nel 2006 a pubblicare lo studio monografico Dal diritto romano al diritto europeo nel quale prende una netta posizione su problemi oggi molto dibattuti auspicando che la riflessione sui fondamenti romanistici del diritto continentale apra una volta per tutte delle significative prospettive costituzionali e non si risolva nell’”ennesima metempsicosi” del diritto romano.
Proseguendo nell’ambito della ricerca storica, si ricorda lo studio sul concetto di spazio, tema rilevante di storia dell’antichità, indagata a partire dalla concezione fisica (terra) fino alla simbologia dell’appartenenza, alla simbologia della spaziatura, ai confini, entro i quali comandanti militari o imperatori filosofi vagano e fuori dai quali si può, d’altra parte, scontare l’esilio.
Nel febbraio del 1986 è stato eletto dal Parlamento Giudice della Corte costituzionale, divenendone poi Presidente, nel 1992, fino alla scadenza del novennato. Diverse sentenze della Consulta, da lui firmate, una su tutte, definita la “madre di tutte le sentenze” in tema di laicità dello Stato, la n. 203 depositata il 12 aprile 1989 relativa all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole non universitarie. In quella sentenza la Consulta sottolinea che il principio supremo di laicità dello Stato “implica non indifferenza dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale”. Casavola, con questa sentenza, ha dimostrato da uomo convintamente cattolico di saper mantenere, nell’analisi giuridica, un punto di vista laico.
Nel 1993 è stato membro della Commissione di arbitrato per l’ex Jugoslavia e nel 1996 viene nominato Garante per l’Editoria e la Radiodiffusione.
Successivamente, per ben undici anni è stato Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana-Treccani e nel 2006, fino al 2015, Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica, organo consultivo del Governo.
Tra le tante autorità italiane, solo per ricordarne uno, ha coltivato una forte amicizia con Carlo Azeglio Ciampi che ha ricordato in diverse occasioni attribuendogli “la resurrezione della Patria”. Si ritrovavano, tra le molte cose, su due predilezioni intellettuali, per la filologia classica e per il diritto, considerati da entrambi pilastri della civilizzazione occidentale come sulla funzione attribuita alla cultura, intesa come apprendimento e trasmissione di umanità. Tra le amicizie pugliesi, tra i tanti, si ricorda quella con il professor Aurelio Valente.
È socio di molte Accademie e Società scientifiche, collaboratore di testate giornalistiche, Direttore di collane editoriali, membro del Comitato direttivo di diverse riviste scientifiche.
Ha pubblicato numerose monografie e parecchie centinaia di saggi, interventi, recensioni (molti dei quali riuniti in raccolte tematizzate) in materia di diritti antichi, diritti positivi, bioetica, assetti costituzionali, democrazia, laicità, rapporti tra Stato e Chiesa, politica, religione, dignità della persona umana, eminenti figure intellettuali del XX e XXI secolo.
Ha svolto centinaia di conferenze e relazioni in varie sedi accademiche, istituzionali, culturali ed ecclesiali.
Diversi suoi nuovi studi sono in corso di elaborazione, così come sono in via di allestimento nuove sillogi dei suoi scritti più recenti.
Nel 2018 gli è stato conferito il Dottorato honoris causa in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli, Sezione ‘San Tommaso d’Aquino’.

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 27 luglio 1987

Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 2 giugno 1982

L’EUROPA DI CARLO AZEGLIO CIAMPI

Primo Europresidente della Repubblica
Rassegna internet a cura di Aurelio Valente
Progedit, 2004

PREFAZIONE
di Francesco Paolo Casavola
Presidente emerito della Corte Costituzionale
Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani

Il problema della storiografia, che si eserciterà nei prossimi decenni sul nostro tempo, sarà quello non del difetto, ma, al contrario, dell’eccesso di documentazione.
Sicché prima cura degli studiosi sarà quella dedicata alla selezione di testi originali, di discussioni e commenti, che illuminino in modi diversi e talora opposti qualunque protagonista della storia collettiva. Quanto mai utile ed opportuna appare perciò l’iniziativa di Aurelio Valente di pubblicare una accuratissima
rassegna internet sugli interventi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi intorno al tema dell’Europa, dal giugno 1999 al giugno 2004.
La rassegna è ordinata in due parti, la prima raccoglie i testi di Ciampi, la seconda ordina la sitografia e ogni altra informazione disponibile su internet.
Aurelio Valente non è nuovo a queste benemerite opere di collezione di dati di conoscenza. Nel 1990, nella laterziana Biblioteca di Cultura Moderna, usciva una preziosa antologia delle Considerazioni finali dei governatori della Banca d’Italia dal 1947 al 1986, cioè da Einaudi a Ciampi. Nel 1993, Franco Modigliani,
premio Nobel 1985 per le Scienze Economiche, scriveva una lusinghiera presentazione ad un volume di Aurelio Valente dedicato a La lira italiana: problemi e prospettive, in cui gli aspetti dell’economia monetaria, bancaria e finanziaria della fine del secolo sono tratteggiati con quella persuasività che solo i dati reali inducono nel lettore.
La rassegna presente vale non solo per chi voglia rapidamente dominare il quadro della grande battaglia europeista del nostro Presidente della Repubblica, ma anche per quegli studiosi che intenderanno fare un bilancio del processo di integrazione dell’Europa nei tempi lunghi del mezzo secolo, dal secondo
dopoguerra ai giorni nostri.
L’Europa ha cercato, con la saggezza politica dei suoi migliori uomini di Stato, di eliminare le cause di quelle guerre che l’hanno insanguinata per secoli e hanno consentito di definire bellica la sua civiltà. L’equilibrio delle risorse è stato uno degli obiettivi primari da raggiungere con l’istituzione di apposite comunità, del carbone e dell’acciaio, dell’Euratom, del Mercato comune. Questa è apparsa la via più praticabile rispetto all’altra, indicata dal movimento federalista, della costruzione degli Stati uniti d’Europa. E tuttavia la natura mercato ria della Comunità europea non è bastata più dinanzi agli incalzanti processi
di globalizzazione dell’economia e della politica.
Con il Trattato di Maastricht l’Europa si è data il titolo di Unione, per sottolineare un vincolo più stretto di quello di una associazione di Stati. Ma anche il passaggio da Comunità a Unione non rischiava di essere simbolo di buone intenzioni, anziché di nuova realtà, se non si fosse creata una moneta europea?
Chi ha visto più lucidamente di altri il significato politico e non soltanto economico nella creazione dell’euro è stato Carlo Azeglio Ciampi. Dobbiamo a lui, alla tenacia con cui ha perseguito questo fine, se l’Europa ha toccato un punto di non ritorno nel processo di integrazione. Ora abbiamo raggiunto un ulteriore
traguardo, quello di una più grande Unione a venticinque Stati. La struttura finora esistita con meccanismi di funzionamento appena adeguati alla piccola Europa degli Stati fondatori ha bisogno di essere rivisitata in un documento anche formalmente nuovo rispetto ai Trattati che l’hanno preceduto: un Trattato, che non contenga accordi, ma una Costituzione.
L’Europa ha bisogno di un Presidente che ne rappresenti la soggettività unitaria sulla scena internazionale, di un ministro degli Esteri che ne attui la politica estera, di metodi di voto negli organi collegiali, che superino l’unanimità, che significa in negativo il paralizzante potere di veto, con il ricorso al principio
maggioritario, proporzionato al diverso peso degli Stati.
Per questa Europa incamminata verso l’unità costituzionale, di interessi e di ideali, si batte Ciampi, esortando in ogni occasione cittadini e uomini politici, italiani e stranieri, a guardare ad un futuro non ipotetico ma realistico e storico.
La sua cultura giuridica e umanistica, e non soltanto di economista e di banchiere centrale, le sue esperienze di governo, lo aiutano a non farsi illusioni sulle difficoltà che si fanno incontro e che si dovranno superare. Ma proprio di quella cultura e di quelle esperienze si alimentano le virtù sue proprie, della coerenza e della perseveranza.
Quando i destini dell’Europa saranno ancora più avanti di oggi sulla strada del loro compimento, dovremo poter dire delle parole e delle azioni di Ciampi: haec olim forsitan meminisse iuvabit.
E saremo grati, tra i tanti, anche ad Aurelio Valente, per avere aiutato la nostra memoria.

Note biografiche di Francesco Paolo Casavola” fornite da Lorenzo Casavola autore del libro “Quindici generazioni di Casavola”, Edizione EBS, 2020

Casavola Francesco Paolo nasce a Taranto in via Anfiteatro 44 il 12 Gennaio 1931 dal padre Giuseppe e da Clementina Esposito.
Il padre Giuseppe è Maresciallo nell’arma dei Carabinieri e, come tale, dovuto a frequenti trasferimenti di sede che coinvolgono la famiglia.
Nel 1934 risiede in Cisternino ( Brindisi).
Nel 1938 risiede in Carbonara di Bari dove il padre comanda la locale caserma.
Fra il 1939 ed il 1945 le sedi di servizio sono nelle Marche, in particolare tra Loreto, Senigallia,Pesaro e Sasso Corvino.
Nel 1945 è ad Ancona dove Francesco Paolo frequenta il liceo classico “Rinaldi”.
Nel 1948 risiede in Macerata.
Nel 1953 si laurea in Giurisprudenza a Napoli.
Nel 1960, a 39 anni è professore universitario, ed insegna a Bari “Istituzioni di diritto Romano” e “Diritti dell’Oriente Mediterraneo”.
Tra il 1983 ed il 1986 insegna Diritto Romano a Napoli dove è preside.
Insegna Diritto Romano all’Università Lateranense.
Medaglia d’oro per la pubblica istruzione nel 1983.
Giudice della Corte Costituzionale dal 6/2/1986.
Presidente della Corte Costituzionale dal 11/11/1992.
Cittadino Onorario di Crispiano (Taranto) nel 1983.
Suo padre Giuseppe è figlio di Francesco Paolo Gaetano nato il 20/6/1871 e maestro elementare tra il 1890 ed il 1930 in Crispiano, e di Maria Antonia Parisi.
Suo nonno Francesco Paolo Gaetano è figlio di Gaetano Francesco (n.2/3/1823) e di Maria Rosaria Carelli di Pulsano.
Suo bisnonno Gaetano Francesco è figlio di Giovanbattista Maria Vincenzo Paolo Pasquale Martino, nato il 14/9/1783 in Martina Franca e di Lanucara Vincenza figlia del poeta e medico Lanucara Giovanbattista.

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