GIOIA FAMIGLIA

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GIOIA FAMIGLIA

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La Famiglia Gioia si stanziò a Corato proveniente da Amalfi intorno alla fine del XVII° secolo. Acquistate estese proprietà terriere, i Gioia si dedicarono alle attività agricole e alle professioni liberali. All’inizio del XIX° secolo, acquistato ciò che rimaneva dell’originario torrione Normanno, poi residenza dei Carafa, costruirono, su progetto dell’architetto Mastropasqua di Giovinazzo, il grande palazzo Gioia che occupa l’intero isolato che fa da cerniera tra il centro medioevale piazza Sedile e la parte ottocentesca della Città sul Corso.

Attualmente la famiglia continua attraverso i discendenti di Giuseppe (17..-1825); questi, sposato con Veneranda Boldak (o Bottak) figlia di un generale polacco, generò, oltre varie femmine, Nicola e Antonio che, nella prima metà dell’800, diedero origine ai due rami in cui si divise la Famiglia e che ad oggi ne proseguono le tradizioni.
Attualmente la Famiglia, suddivisa in vari rami, risiede in Puglia, in Toscana e a Torino.

Il Ramo di Nicola (1815-1895)

– Nicola sposò

  • in 1° n.: Giuseppina dei C.ti Gentile di Bitonto, da cui quattro femmine.
  • in 2° n.: Vittoria Pappalepore Nicolai, dei M.si di Canneto da cui nacquero: Maria sp. Patroni Griffi di Corato e due maschi:
    1. Vito (1876-1952), sp. Rosa Capano, di nob. famiglia coratina da cui:
      1. a) Nicola (1926-1987) celibe.
      2. b) Vittoria (1923-2014) sp. Gennaro Pasanisi, da cui: 1-Rosa, 2-M. Luisa, 3-Silvana,
        1. 4-Massimo Pasanisi (1964), che conservano la grande Villa Gioia sulla statale Corato- Andria.

 

Antonio (1879-1939) sp. la N.D. Elisa Martini, e da questi:

  1. Nicolò° (1914-1979), sp.:
    1. in 1°, Emma Grosso da cui Micaela, sp. Chiantelassa da cui Consolata;
    2. in 2°, Laura Camino, da cui:
      • Elena, sp. Greco,
      • Maria, sp. Ceresa;
      • Paolo (n.1954) sp.:
        • in 1°, Luisella Rossi, da cui Nicolò(1981).
        • in 2°, Manuela Massaioli, da cui :
          1. Ginevra (1989) e
          2. Ruggero (1992).
        • Nicoletta(n.1956)
  1. 2. Vito(1917-2000) sp. Nicoletta dei si d’Afflitto, da cui: Claudio (n.1957), sp.

Daniela Petri, da cui: 1-Laura (1990), 2-Antonio (n.1992).

 

Dalle figlie femmine: dalle 1°n.:Veneranda sp. Jannuzzi di Andria; Carmela sp. Sylos Labini di Bitonto; Filomena sp. Azzariti di Corato;Teresa sp. Pappalepore Nicolai M.si di Canneto di Bari, e dalle 2° n.: Maria sp. Patroni Griffi, discendono i cugini: Jannuzzi, Sylos-Labini, Azzariti, Pappalepore Nicolai e Patroni-Griffi.

Antonio (26/11/1879-16/05/1939)

Secondogenito di Nicola (1815-1895), durante il suo soggiorno a Pisa, dove si trovava di stanza come Ufficiale Osservatore del Regio Esercito a bordo dei primissimi aerei da ricognizione, conosce nella Viareggio della Belle Epoque la fiorentina Elisa Martini – figlia dell’Avv. Lazzaro e di Elena Freccia – che sposa nel 1913, da cui Nicolò (1914), Vito (1917) ed Elena (1925), trasferendosi così definitivamente in Toscana. Questa decisione provocherà un lungo contenzioso col fratello Vito circa la gestione dei beni comuni a Corato che si concluderà molti anni dopo con una sentenza a lui favorevole. Nel 1919 viene ammesso al Circolo dell’Unione di Firenze. L’aggravarsi delle sue condizioni di salute ed i sempre più frequenti ricoveri lo estranieranno progressivamente dalla famiglia sino alla sua morte, con il subentro della moglie Elisa nell’amministrazione delle proprietà Gioia in Puglia allora indivise. Questi beni si affiancheranno al cospicuo patrimonio di casa Martini, tra cui il Castello di Poggio Petroio a Tavarnelle Val Di Pesa (Fi), ancora oggi di proprietà dei discendenti cugini Conti. Da Antonio trae origine uno dei 2 rami toscani di casa Gioia, essendo l’altro quello legato ad Arturo (1898-1971).

Niccolò Gioia (1914-1979)

Nicola, in onore del nonno, ma noto a tutti come Niccolò nacque a Firenze il 23 Dicembre del 1914 primogenito di Antonio Gioia ed Elisa Martini. Frequentò il Liceo Classico Galileo presso l’ex collegio degli Scolopi. Portato per le materie scientifiche decise di iscriversi al biennio di Ingegneria nella sua città, ma per completare il corso di studi si trasferì a Bologna dove si laureò con lode nel 1937.
In virtù dei risultati scolastici fu contattato dalla FIAT che ricercava ingegneri giovani e brillanti. Dopo un periodo di apprendimento sul campo fu assegnato al settore siderurgico noto come “Ferriere Fiat”.
Negli anni della guerra si sposò con Emma Grosso da cui ebbe nel 1943 la figlia Micaela; purtroppo nel 1944 la moglie morì a causa di un tumore incurabile..
I tedeschi ormai decisi a ritirarsi volevano far saltare gli altiforni FIAT, Niccolò, che parlava bene la loro lingua, riuscì a convincerli assieme al Professor Valletta a non eseguire il loro piano.
Terminata la guerra verrà nominato direttore di tutto il settore siderurgico che aveva con grande impegno contribuito a salvare .
Nel 1946 si risposò con Laura Camino da cui avrà quattro figli Elena (1947), Maria Consolata, (1950), Paolo (1954) e Nicoletta (1956).
La ricostruzione della FIAT e dell’industria italiana lo vide protagonista con incarichi di importanza sempre crescenti. Interessato a tutti gli sviluppi tecnici e alle novità produttive contribuì a migliorare di molto la competitività dell’azienda. Il suo occhio attento agli sviluppi internazionali si concretizzò negli anni sessanta con la fondazione dello stabilimento automobilistico del Volga (VAZ) a Togliattigrad.
Fu chiamato nel 1968 da Giovanni Agnelli alla carica di Direttore Generale e con questo incarico guiderà il gruppo Fiat fino al 1974 ritirandosi al compimento dei sessant’anni. Mantenne però l’ incarico di responsabile degli sviluppi internazionali e in questa veste morì di infarto a Seul nel 1979.
Oltre agli incarichi nel gruppo Fiat, fu consigliere di amministrazione in diverse società, rappresentante italiano alla CECA e Presidente fino alla sua morte della Camera di Commercio Italo-Sovietica.

Pugliese di origine, toscano di nascita, piemontese di adozione ma cittadino del mondo per lavoro e nello spirito. colpiva l’interlocutore per la sua simpatia, vivacità e prontezza di pensiero.

Paolo Gioia (1954)

Nato e cresciuto a Torino, ha frequentato il liceo classico, e si è laureato a pieni voti in Ingegneria Meccanica. Ha assolto il servizio militare come sottotenente degli Alpini.
Interessato all’automazione industriale è stato assunto dal COMAU nel 1980 ed è cresciuto nel settore tecnico-commerciale. Per esigenze di lavoro è stato obbligato ad imparare il piemontese, unico idioma consentito negli uffici tecnici torinesi …
Ha trascorso un anno in Inghilterra per un progetto di robotizzazione presso Ford e tre anni negli Stati Uniti , dove ha diretto la filiale locale di Detroit. Durante questo soggiorno ha frequentato un Master for Working Executives ottenendo a pieni voti un M.B.A.
Dal 1986 al 1995 ha ricoperto cariche con responsabilità sempre crescenti arrivando alla Direzione Commerciale e alla Direzione Generale della società tedesca del gruppo , soggiornando tre anni tra Stoccarda e Colonia
Lasciato, per il desiderio di fare l’imprenditore, il COMAU ha fondato la società di consulenza e rappresentanze IBD SrL ed è entrato come socio ed amministratore delegato nella KUKA Italia SpA portandola alle posizioni di vertice in Italia.
Oltre alla robotica e all’automazione industriale si è interessato come imprenditore anche ai settori controllo qualità, energie rinnovabili e immobiliare.
Nel 2017 ha lasciato quasi completamente l’attività e per potersi dedicare di più alle sue passioni e alla sua famiglia
Ha avuto con Luisella Rossi, collezionista di arte contemporanea, Niccolò e con Manuela Massaioli, medico chirurgo oculista, Ginevra e Ruggero.
Appassionato di montagna, viaggi e collezionismo , cura con amore il suo giardino sulla collina di Torino.

Niccolò Gioia (1981)

Nato e cresciuto a Torino ha frequentato il liceo scientifico, e ha poi lavorato nel settore informatico a Milano. Rientrato a Torino ha collaborato con il padre nel controllo qualità ad ultrasuoni.
Attualmente si occupa con la sua società Interzona SrL di immobiliare e di gestione di impianti fotovoltaici.
Con la compagna Valeria Solazzi ha avuto nel 2017 Greta e nel 2020 Ettore,
Condivide con il padre la passione per la montagna e lo sci. Cura inoltre con impegno la collezione di arte contemporanea ereditata dalla madre.

Ginevra Gioia (1989)

Nata a Torino, ha frequentato il liceo scientifico e la facoltà di economia in lingua inglese nella sua città laureandosi con lode. Si è poi trasferita a Milano per la laurea magistrale presso l’ Università Cattolica .
Ha lavorato fino al 2018 nel marketing di Eataly contribuendo all’apertura degli stores esteri.
Attualmente collabora con la madre per la gestione delle attività medico-oculistiche.
E ‘ottima sciatrice e ha la passione per la lettura, i viaggi e la eno-gastronomia. Vive con Luca Gerardi odontoiatra

Ruggero Gioia (1992)

Nato a Torino si è diplomato al liceo scientifico. Appassionato di regia cinematografica ha frequentato la SAE ad Amsterdam e a Parigi conseguendo un B.A. in digital film making.
Durante l’Università si è preso un anno sabbatico lavorando sei mesi in Australia e viaggiando gli altri sei nell’Asia sud orientale e Giappone
Lavora attualmente come assistente alla regia e alla produzione nell’attesa di poter realizzare un proprio film.

Vito (20/11/1917-01/06/2000)

Secondogenito di Antonio, Nato e cresciuto a Firenze, riceve la prima formazione scolastica a casa, com’era usanza del tempo. Conseguita la maturità Classica presso il Liceo dei Padri Scolopi, si iscrive all’Università di Bologna laureandosi a pieni voti in Ingegneria Meccanica. Lo scoppio della II° G.M. lo vede Ufficiale di Complemento alla Scuola di Artiglieria Contraerea di Sabaudia (Lt) dove ne diviene istruttore. Suo diretto superiore è Mariano Rumor, che nel dopoguerra sarà noto uomo politico nonché capo di governo. Si narra che questi, poco avvezzo alle materie scientifiche che regolano la balistica, delegasse volentieri al suo subalterno le lezioni che le prevedevano (“Gioia, spiegale tu perché io non ci capisco un’acca!”). L’8 settembre lo coglie in licenza a Firenze. Decide quindi di intraprendere in clandestinità un pericoloso viaggio che prevede l’attraversamento del fronte per raggiungere la madre Elisa a Corato, già liberata. Questo tentativo lo coinvolgerà in incredibili peripezie in cui si ritroverà catturato, condannato a morte e poi in fuga nelle campagne abruzzesi. Dopo la guerra, su incarico dei familiari, curerà la vendita delle residue proprietà pugliesi di quel ramo Gioia. Coi proventi ottenuti acquista “La Costanza”, azienda agricola in provincia di Pisa, proseguendo così la tradizione avita della conduzione terriera. Col trasferimento a Roma negli anni ’50 inizia una fortunata carriera alla guida di società di ingegneria (Carlo Lotti e Associati, Il Nuovo Castoro) che presto si affermano in tutto il mondo nel campo della progettazione ed esecuzione di grandi opere idrauliche ed irrigue. Nel 1956 sposa Nicoletta d’Afflitto, da cui Claudio (1957). Cessata l’attività professionale si ritira alla Costanza dove morirà nel 2000.

Claudio (1957)

Nato a Firenze, cresce e si forma a Roma. Conseguita la Maturità Classica, si iscrive alla Facoltà di Architettura di Valle Giulia dove si laurea a pieni voti assoluti. Questo titolo gli permette di svolgere il servizio militare come Ufficiale di Complemento nel Genio Aeronautico. Al termine inizia l’attività di architetto alternandosi tra la libera professione e la collaborazione con rinomati studi di progettazione (Studio Spadolini, Firenze). Nel 1989 sposa Daniela Petri da cui Laura (1990) ed Antonio (1992). Successivamente si stabilisce in Toscana dove, in parallelo alla professione, affianca il padre Vito sino alla sua scomparsa come imprenditore agricolo, impegno che oggi prosegue anche attraverso la rappresentanza in Enti del settore (Commissione Agricoltura del Parco Regionale di MSRM, Consiglio Unione Provinciale Agricoltori Pisa).

Laura (1990)

Nata a Pisa, ottiene la maturità classica al locale liceo G. Galilei. Frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze laureandovisi nel 2013. Dopo una prima esperienza nel campo dell’informazione (La Gazzetta di Lucca) frequenta un Master in Comunicazione e Media Digitali presso Il Sole 24ORE Business School di Milano al termine del quale entra alla Publicis Consultants Group. Determinata a perseguire il giornalismo si iscrive alla IULM di Milano ottenendo la borsa di Studio e, finito il Master biennale, è chiamata come stager a Mediaset. Inizia così una collaborazione con TGCom24, canale All News

Antonio (1992)

Nasce a Pisa e lì frequenta l’Istituto Arcivescovile S. Caterina conseguendo la maturità scientifica. Si iscrive all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano dove si laurea in Economia Aziendale. Nel 2014 è alla University of California di Irvine per un periodo partecipativo. Ammesso alla prestigiosa IE Business School di Madrid vi ottiene un Master in Management. Dopo un’esperienza alla Fidia Farmaceutica di Abano Terme (Pd) nel 2019 entra in una start-up operante nel campo dell’e-commerce a Saigon, Vietnam, dove si trova attualmente.

Il Ramo di Antonio (1820-1874)

– Antonio, secondogenito di Giuseppe (17..-1825), sp. Giovanna, dei B.ni de Gemmis di Castel Foce, da cui nacquero ben 11 figli, otto femmine e tre maschi: Giuseppe e Nicola, celibi, senza prole.

  1. Salvatore (1853-1945),sp. Elisa dei C.ti Sabini, da cui:
    1. a) Antonio(1888-1981) sp. Matilde Farinola, da cui Salvatore (1940-2012) sp.

Gabriella Merlo, da cui 1-Giuseppe (1978), 2- Antonio (1981), 3- Matilde (1989).

  1. b) Arturo(1889-1971) sp. Natalia dei C.ti Corinaldi, da cui :1-Isabella, 2-Emilio(1929- 2017), 3-Nicoletta, 4- Paolo (1935-1999).

 

Delle figlie femmine: Teresa e Francesca, decedute infanti; Maria nubile; Veneranda sp. Patroni Griffi di Corato; Luisa sp. Petroni di Canosa; Anna sp. Capano di Corato; Elisa e Francesca(Fanny) sposarono due fratelli Francesco e Nicola Colavecchio, di antica famiglia originaria di Andria trasferitasi a fine ‘700 a Putignano di Bari.

Da queste discendono quindi i Cugini: Patroni Griffi, Petroni, Capano, Colavecchio, dell’Aquila e de Fabritiis.

Palazzo Gioia in Corato

Il progettista del palazzo
L’attuale conformazione esterna del palazzo è riconducibile all’architetto Giuseppe Mastropasqua di Giovinazzo, citato sin dal 1810 in un contratto nel quale il capostipite della famiglia Giuseppe Gioia commissiona una serie di lavori da effettuarsi per i “rifacimenti e le novazioni” dei ruderi del Castello da lui acquistati dai Carafa.
L’architetto Giuseppe Mastropasqua si è distinto nei primi decenni dell’Ottocento come uno dei maggiori architetti del Regno di Napoli e lavorò per alcune importanti famiglie pugliesi, molte delle quali titolate, tra cui quella dei Marchesi Rende di Giovinazzo, per la quale progettò l’imponente “Palazzo Siciliano”, considerato uno dei maggiori esempi di neoclassicismo in Puglia.
I Gioia pertanto furono committenti di Mastropasqua alla stregua di importanti famiglie nobiliari, il che conferma la loro rilevanza e la loro influenza nella società locale del tempo, nonché la pregevolezza del palazzo che essi vollero far progettare per la loro famiglia da uno degli architetti più noti e valenti del periodo. Giuseppe nacque da Giovanni e Maria Pugliese il 22 di settembre del 1782, Fu figlio d’arte in quanto anche il padre Giovanni era architetto. La storia e la tradizione giustamente lo annoverano fra’ più illustri architetti del regno di Napoli al sorgere del secolo XIX”. Compì gli studi a Roma e a Napoli e rientrò a Giovinazzo nel 1808 dove effettuò il tirocinio professionale presso lo studio del padre. Nel 1810 già operava in cantieri di restauro in tutta la provincia di Bari, e nel 1829 realizzò la sua opera più importante, la cupola di sant’Agostino in Giovinazzo, la quale, secondo il suo biografo, viene dopo solo quella di S. Pietro, di sant’Andrea della Valle in Roma e l’altra del Duomo di Firenze.
Morì il 29 ottobre 1847 per una febbre improvvisa e fu sepolto con tutti gli onori.

N.B.: Si ringrazia l’Arch. Anna De Palma per le copiose notizie fornite sul Pal. Gioia da Lei studiato a fondo.

Palazzo Gioia facciata principale via Roma e Piazza Sedile – Corato

Palazzo Gioia facciata su Largo Plebiscito – Corato

Pal. Gioia – Corato – Sovrapporta di uno degli ingressi agli appartamenti del Piano Nobile

Pal. Gioia – Uno dei saloni del Piano nobile decorato con otto specchiere a parete e stucchi dorati

Pal. Gioia – soffitto decorato di uno dei saloni del Piano Nobille. Al centro la riproduzione dell’affresco dell’Aurora.

Il dipinto dell’Aurora è stato ripreso da quello eseguito da Guido Reni per la decorazione del soffitto del “Casino dell’Aurora Pallavicini”. Lo stesso dipinto è riprodotto anche sul soffitto del Salone del Palazzo. Museo del Pr. Guglielmo Romanazzi Carducci a Putignano.

Salone- uno dei quattro stemmi che decorano gli angoli del soffitto

Salone – Dettagli delle cornici in stucco dorato che circordano le specchiere incassate, e l’effetto seta cangiante della decorazione delle pareti.

Soffitto dipinto con l’allegoria della notte su sfondo a cielo stellato

Altro soffitto con decorazione dipinta a padiglione in stoffa con medaglione centrale

L’antica cucina a legna originale dell’800 a sei fornacelle e fricassea

Il lavandaio nella soffitta con le conche in terracotta per il bucato.

Facciata laterale su Largo Plebiscito

Facc. laterale su L.go Plebiscito e fronte principale su C.so Mazzini

Palazzo Gioia – Vano portone e Atrio centrale entrando dall’ingresso di C.so Mazzini

Prospetto frontale dell’Atrio interno

Prospetto laterale dell’Atrio interno

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