URICCHIO ANTONIO FELICE

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URICCHIO ANTONIO FELICE

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Bitonto (BA) 10 luglio 1961

Professore ordinario di diritto tributario,Rettore Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Presidente del Consiglio Direttivo Agenzia Nazionale di valutazione del sistema universitario e della Ricerca ANVUR

Professore ordinario di diritto tributario nella Università degli Studi di Bari Aldo Moro (ora in aspettativa a seguito della nomina in ANVUR).
Presidente del Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) dal 7 gennaio 2020.
Componente del Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) dal 19 giugno 2019, giusto Decreto del Presidente della Repubblica del 3 maggio 2019.
Già Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro dal 1 novembre 2013 al 18 giugno 2019.
Già Presidente del Comitato Universitario Regionale di Coordinamento (CURC), dei cinque Atenei della Puglia (Foggia, Salento, Bari Aldo Moro, Politecnico e L.U.M. Jean Monnet). E’ stato Vice Direttore del Dipartimento per lo Studio delle Società Mediterranee, Preside della II Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e poi Direttore del Dipartimento Jonico in “Sistemi giuridici ed Economici del Mediterraneo: Società Ambiente e Culture”, componente del Senato Accademico, nonché Presidente della Commissione brevetti, Coordinatore dell’Osservatorio generazionale, Coordinatore del Comitato delle politiche ambientali, componente delle Commissioni internazionalizzazione e Master – Post laurea e della Commissione bilancio e della Commissione su dipartimenti e centri.
Ha tenuto corsi di Diritto Tributario presso il Dipartimento Jonico (Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, Corso di laurea in Scienze e Gestione delle Attività Marittime), il Dipartimento di Giurisprudenza (Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza e triennale in operatore dei servizi giuridici) e il Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa (Corso di laurea magistrale in consulenza professionale per le aziende). Già titolare di incarichi di insegnamento nei corsi di diritto tributario, diritto finanziario e scienza delle finanze presso Economia (Taranto), Economia e Commercio (Bari), Scienze Politiche, nonché di numerosi insegnamenti opzionali (Fiscalità del no-profit, Diritto tributario internazionale e comunitario), ha anche insegnato nelle Università di Foggia, nella Seconda Università di Napoli e nella Università del Salento (corsi SISS).
Professore onorario dell’Università di Conception de l’Uruguay (ateneo presso il quale è stato insignito nel 2016 della Laurea Honoris Causa), ha tenuto corsi e docenze anche presso l’Università de la Matanza (Argentina), l’Università Uade di Buenos Aires (Argentina), Valladolid (Spagna), Lodz (Polonia), Innsbruck (Austria). È titolare dell’insegnamento di diritto tributario del corso di laurea magistrale in Economia e Management dell’Università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana (Albania). Relatore a convegni, congressi e seminari nazionali ed internazionali (tra tutti America Latina, Austria, Belgio, Germania, Lituania, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, U.S.A.), che gli hanno permesso di stabilire durature, prolifiche e prestigiose relazioni accademiche. È anche direttore dell’Accademia de intercambios juridicos di Buenos Aires.
È docente nei più importanti master e corsi post di laurea e di perfezionamento in diritto tributario (Università di Bari Aldo Moro, Bocconi, Cattolica, Statale di Milano, Alma Mater Studiorum di Bologna, Federico II di Napoli, Suor Orsola Benincasa, Salerno, Messina, Palermo) e nei moduli didattici di diritto tributario in altri master universitari (tra i quali quelli in “Diritto penale dell’impresa” e in “Gestione del lavoro e delle relazioni sindacali”).
Ha tenuto docenze presso la Scuola superiore dell’economia e delle finanze e presso le Scuole della Guardia di finanza, in particolare presso la Legione allievi di Bari. Già coordinatore del Master in Diritto e Pratica Tributaria organizzato dallo CSEI Universus, di quello in Diritto e tecnica doganale dell’Università di Bari e dei master PON in materia ambientale, coordina i master su riciclaggio e ecoreati e ecomafie in convenzione con la Scuola allievi della Guardia di finanza di Bari.
Già Coordinatore del dottorato di ricerca in “Pubblica Amministrazione dell’economia e delle finanze – Governo dell’ambiente e del territorio -, dello stesso indirizzo della Scuola di Dottorato in Diritto in “Principi giuridici ed istituzioni tra mercati globali e diritti fondamentali” dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e attualmente componente del collegio dei docenti del neocostituito dottorato in “Diritti, Economia e Culture del Mediterraneo”.
È stato docente incaricato in numerosi corsi e istituzioni, tra le quali la Scuola della Guardia di Finanza, la Scuola Superiore dell’economia e delle Finanze, la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
È stato componente GEV ANVUR per la VQR dell’Area giuridica (2011-2014).

Altri incarichi e attività

L’attività didattica e scientifica è stata sempre accompagnata da una intensa attività di carattere istituzionale, svolta a livello locale, nazionale e internazionale in incarichi di rilievo.
È stato consulente ministeriale per il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e per il ministero delle Politiche Comunitarie. Ha fatto parte di gruppi di lavoro presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ha collaborato con le Regioni Puglia e Basilicata, le Province di Bari e Taranto e numerosi comuni sulle problematiche finanziarie e tributarie, partecipando ai lavori preparatori di numerose norme comunali e regionali.
Con decreto del Ministero dell’economia e delle Finanze del 28 aprile 2016 è stato nominato componente della commissione Nazionale per la redazione del rapporto annuale sulle spese fiscali, costituita da 15 esperti nelle materie economiche, statistiche, fiscali o giuridico-finanziarie, incaricata della redazione di un rapporto annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e di uno sulle spese fiscali, da allegare al disegno di legge di bilancio.
E’ stato nominato componente del Comitato di Garanzia e di Indirizzo Scientifico dell’IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), giusta nomina dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) del 21 dicembre 2017.
Con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 21 novembre 2018 è stato nominato componente della Commissione per la redazione del Codice della legislazione scolastica, universitaria, dell’alta formazione artistica musicale e coreutica e della ricerca.
Con decreto del Ministero dell’ambiente del 23 gennaio 2019 è stato nominato componente della Commissione di studio per la sburocratizzazione de procedimenti in materia ambientale.
Con decreto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del 26 febbraio 2019 è stato nominato componente del Comitato Consultivo sulla Valutazione (CCV) con funzioni consultive sui temi e le attività che riguardano la funzione di valutazione del MAECI – DGCS.
Con decreto del Ministero per gli Affari Regionali e le autonomie del dicembre 2019 è stato nominato componente della “Commissione per le Autonomie”.
È stato componente dei Comitati tecnico-scientifici dell’Apulia Film Commission e del Centro Internazionale di Alti Studi Universitari. È proponente e coordinatore di numerosi gruppi di ricerca nazionale e internazionale sui temi del diritto, dell’economia, dell’ambiente e dell’inclusione sociale oltre che di numerosi progetti di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica finanziati dal PON MIUR, POR Puglia, altri bandi comunitari e ministeriali.
È socio onorario dell’Accademia Pugliese delle Scienze. È Componente del Comitato d’Onore del Premio 100 Eccellenze Italiane.
Nel 2020 è stato nominato Presidente del Comitato Scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).

Premi e riconoscimenti

Numerosi i premi e i riconoscimenti nazionali ed internazionali conferiti da istituzioni pubbliche e private per l’attività svolta e i brillanti risultati scientifici, didattici e per gli interventi in campo giuridico, economico e sociale di rilevante impatto sul territorio. In particolare, nel corso degli ultimi anni:
– il 19 novembre 2013 ha ricevuto a Bisceglie il premio internazionale Pompeo Sarnelli, riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica;
– il 9 aprile 2014 ha ricevuto presso il Palazzo di Città di Taranto la cittadinanza onoraria quale “giusto riconoscimento per chi, nel suo quotidiano agire, ha sempre associato all’impegno professionale, una grande attenzione per il territorio, avviando e consolidando un intenso rapporto sinergico tra Università e tutti gli attori sociali”;
– il 28 marzo 2015 ha ricevuto a Tolentino (MC) il Premio Internazionale Internazionale Cartagine – sezione scienza (XIV edizione) in “in virtù dei meriti acquisiti in qualità docente universitario distintosi nel palcoscenico nazionale ed internazionale in ambito giuridico e tributario – si legge nelle motivazioni -. Docente di affermata competenza e dotato di una straordinaria lungimiranza nella gestione accademica, uomo di grande simpatia che conosce il senso del lavoro, che è stato acclamato Magnifico Rettore dell’Università Aldo Moro di Bari, che offre quotidianamente un prezioso contributo alla diffusione della cultura della pace e della fratellanza universale tra i popoli”;
– il 6 luglio 2015 ha ricevuto a Bisceglie (BAT) il Premio internazionale della Cultura, Arte e Spettacolo “Sergio Nigri”, per l’alta professionalità nel campo Letterario, Storico e Accademico;
– il 7 novembre 2015 ha ricevuto a Reggio Calabria il Premio Μεγάλη Ἑλλάς Anassilaos (XXVII edizione) per gli alti studi giuridici in ambito tributario;
– il 21 marzo 2016 l’Università della Concepción dell’Uruguay (UCU) – Argentina – ha conferito la Laurea Honoris Causa per i meriti accademici internazionalmente riconosciuti nel campo del diritto tributario e della finanza pubblica ed in particolare con l’Argentina (già nominato Professore Onorario nello stesso prestigioso ateneo);
– il 27 agosto 2016 ha ricevuto in pubblica cerimonia a Pomarico il Premio Lucaniaoro “in riconoscimento del valore degli studi nel campo del diritto – specie tributario –, testimoniato dalla molteplice bibliografia apparsa su riviste internazionali, i cui meriti lo hanno condotto a ricoprire la docenza in molti Atenei stranieri (Buenos Aires e Matanza, Concepción dell’Uruguay, Valladolid, Łodź e Innsbruck) e a far parte di numerosi comitati nazionali e internazionali, sino all’ascesa al prestigioso vertice dell’Università degli Studi di Bari, quale Magnifico Rettore”;
– il 1 dicembre 2016 nella Sala della Lupa presso Palazzo Montecitorio è stato insignito del Premio 100 eccellenze italiane 2016, promosso dalla casa Editrice Riccardo Dell’Anna Editore;
– l’8 dicembre 2016 è stato insignito della Honorary Diploma and Medal dalla UMF – University of Medicine and Pharmacy per il suo internazionalmente riconosciuto contributo alla formazione accademica;
– il 9 maggio 2017 ha ricevuto in pubblica cerimonia presso la Basilica Cattedrale di Taranto il Cataldus d’argento, premio storico conferito dalla Camera di Commercio e dal comitato festeggiamenti in onore di San Cataldo “per la sua attività didattica e scientifica sempre accompagnata da un forte impegno di carattere istituzionale, svolto a livello locale, nazionale e internazionale in incarichi di rilievo. Professore ordinario di diritto tributario nella Università degli studi di Bari Aldo Moro. Attualmente ricopre l’incarico di Magnifico Rettore dell’Ateneo Barese. Intensa l’attività di insegnamento presso l’Ateneo Barese nel quale è titolare delle cattedre di Diritto Tributario presso il Dipartimento Jonico, Dipartimento di Giurisprudenza e il Dipartimento di Economia”;
– il 13 settembre 2017 è stato insignito del Premio “La Giustizia come valorizzazione della dignità umana” nel quadro dell’incontro delle Sussidiarietà interculturali presso la Sala “Baldini” in Roma, alla presenza del Cav. di Gran Croce S.E. Dott. Dario Crocetta Presidente Onorario della Corte dei Conti;
– il 5 maggio 2018 ha ricevuto in pubblica cerimonia presso il Teatro Mercadante di Cerignola il premio Letterario Nazionale “Nicola Zingarelli” con la seguente motivazione “perché attraverso l’impegno profuso nella costruzione della Cultura travalica gli incarichi istituzionali e trascina quotidianamente verso le alte sfere della divulgazione”;
– il 9 giugno 2018 ha ricevuto in pubblica cerimonia presso la Sala del Commendatore a Roma il premio “Professionalità e Competenza” per “l’attività culturale svolta e il lustro portato al Paese”;
– il 23 novembre 2018 ha ricevuto in pubblica cerimonia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro il premio “Ambasciatore della Pace” per le attività realizzate nell’Ateneo barese nel promuovere “i valori dell’inclusione, della solidarietà, eventi di confronto scientifico come il Festival delle Donne del Mediterraneo, iniziative di accoglienza degli studenti rifugiati come il Centro per l’apprendimento permanente CAP e CEMI”;
– il 24 novembre 2018 ha ricevuto in pubblica cerimonia presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale a Milano il premio “Ambasciatori Terre di Puglie” per rappresentare una eccellenza pugliese nel mondo della cultura e delle istituzioni pubbliche e per la promozione del territorio;
– l’11 ottobre 2019 in pubblica cerimonia alla presenza del Rettore Prof. Gudar Beqiraj, del Presidente onorario Prof. Anastas Angjeli e dell’Ambasciatore della Repubblica Italiana in Albania Alberto Cutillo, ha ricevuto una ulteriore Laurea honoris causa in Diritto conferita dall’Università Mediterranea di Albania, riconoscimento per i brillati risultati scientifici, i prestigiosi incarichi istituzionali ricoperti, le doti professionali ed umane dell’insignito;
– nel gennaio 2020 gli è stato conferito il riconoscimento di benemerito della Repubblica di Polonia..
Pubblicazioni scientifiche
Intensa la sua attività scientifica sia in ambito nazionale che internazionale.
È autore di oltre dieci monografie, decine di curatele e oltre 500 articoli su riviste scientifiche, nazionali ed internazionali, sui temi di finanza pubblica, diritto tributario, politiche ambientali e profili giuridici dell’innovazione tecnologica. Già condirettore di diverse riviste scientifiche (Rassegna tributaria, Rivista di Finanza e della Rivista Battelli del Reno) e collane (Saggi di diritto tributario, Dialoghi sull’impresa, I ponti del diritto, studi e dialoghi giuridici e della collana del Dipartimento Jonico e degli annali della stessa sede), già componente dei comitati scientifici delle principali riviste del suo settore scientifico disciplinare (Giurisprudenza delle imposte, Diritto e Pratica tributaria e diritto e pratica tributaria Internazionale, Bollettino tributario, Information fiscal, Rivista dei tributi Locali, Amministrativamente, Gazzetta forense).
Nel febbraio 2017 è stato nominato componente del Comitato scientifico della collana di lavori di ricerca del Dipartimento delle Finanze.

Tra le numerose pubblicazioni si segnalano quelle edite nell’ultimo anno 2020:

URICCHIO A., GIAMBRONE F. (2020). European Finance at the Emergency test, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A., SELICATO G. (a cura di) (2020). La fiscalità del turismo, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A. (2020). Introduzione, in Uricchio A., Selicato G., La fiscalità del turismo, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A. (2020). La fiscalità del turismo e l’emergenza Coronavirus. Idee e proposte di lavoro per un rilancio del settore, in Uricchio A., Selicato G., La fiscalità del turismo, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A. (2020). Turismo sostenibile e fiscalità circolare, in Uricchio A., Selicato G., La fiscalità del turismo, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A., CARAMIA L. V. (2020). L’impresa turistica sul demanio marittimo: profili tributari, in Uricchio A., Selicato G., La fiscalità del turismo, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A., GIORGI M. (2020). Le tasse e i diritti marittimi, in Uricchio A., Selicato G., La fiscalità del turismo, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A. (2020). Fiscalità alimentare e circolare: problemi e opportunità a seguito dell’introduzione di sugar tax e plastic tax, in Diritto agroalimentare, n. 1/2020.
URICCHIO A. (2020). Manuale di diritto tributario, Cacucci editore, 2020.
URICCHIO A. (2020). Linguistica ed Economia, in Piccirilli E. M., Russo V., Linguistica ed Economia. Un connubio tra due discipline come ricerca filosofica nell’economia degli scambi, Editore Academy School, 2020.
URICCHIO A. (2020). La figura e l’opera di Giorgio Tesoro, in Rassegna tributaria, n. 2/2020.
URICCHIO A. (2020). La fiscalità dell’intelligenza artificiale tra nuovi tributi e ulteriori incentivi, in Ruffolo U. (a cura di), Intelligenza artificiale – Il diritto, i diritti, l’etica, Giuffrè editore, 2020.
URICCHIO A. (2020). Quali istituzioni?, in Costa C., Bilotti E. (a cura di), Allargare gli orizzonti della carità. Per una nuova progettualità sociale, Edizioni culturali universitarie San Filippo Neri, 2020.
URICCHIO A. (2020). Sostenibilità e politiche fiscali incentivanti, in Caterino D. e Ingravallo I. (a cura di), L’impresa sostenibile alla prova del dialogo dei saperi, Dialogi Europaei, 2020.
URICCHIO A. (2020). Sviluppo e federalismo gentile, in Arfaras G. (a cura di), L’Italia delle autonomie, Edizioni Angelo Guerini e associati, 2020.

https://www.filodiritto.com/intervista-al-presidente-di-anvur-antonio-felice-uricchio/..

Intervista al presidente di ANVUR, Antonio Felice Uricchio

22 Dicembre 2020

Come Team per la formazione della comunità professionale dei manager didattici delle università italiane, Comenio – Didattica & Management, assieme al nostro Responsabile scientifico, abbiamo avuto il piacere di incontrare il Presidente di ANVUR, Antonio Felice Uricchio.
L’occasione è stata piacevolissima, con il Presidente sempre a sorriso aperto e con grande disponibilità, ma anche ghiotta per tracciare con il prof. Uricchio il punto della situazione sul mondo universitario, visto dalla prospettiva del personale tecnico amministrativo e, in particolare, da quella dei manager didattici, quali noi siamo.
1) La terribile esperienza della pandemia ha dimostrato l’efficienza del sistema universitario come eccellenza della amministrazione pubblica italiana. Nessun ritardo amministrativo nella gestione delle carriere e del conseguimento del titolo finale per i nostri utenti-studenti. Gli anni accademici 2019/2020 e 2020/2021 saranno ricordati per la sperimentazione su ampissima scala dello smartworking, video lezioni, ricevimento a distanza, persino laboratori e tirocini on-line: su quali di queste leve potremo ancora fondare la competitività tra Atenei e fra corsi di studio, unitamente al ruolo di ANVUR?
L’ANVUR ha avviato con diverse altre Agenzie di valutazione europee e mondiali una profonda riflessione sui cambiamenti determinati dallo scenario pandemico e sulle risposte alla crisi da parte delle istituzioni universitarie.
Nei prossimi giorni avvieremo una rilevazione con questionari rivolti a tutte le componenti del mondo accademico (docenti, dirigenti, personale TA). Si analizzeranno i cambiamenti in atto e le innovazioni in materia di governance, organizzazione istituzionale, erogazione dei servizi agli studenti.
In tutto il mondo gli Atenei hanno fatto ampio ricorso sia alla DAD che allo smartworking. La risposta, sia a livello europeo che nazionale, è stata eccellente: grazie alla passione, alla generosità e all’impegno di tutti (docenti, tecnici amministrativi, studenti, famiglie) si sono svolte le attività con risultati non inferiori all’ordinario.
È indubbio che la comunità universitaria si fonda anche sui rapporti personali umani, quindi il senso di appartenenza e le relazioni interpersonali restano fondamentali. Dobbiamo però cogliere l’opportunità di arricchire e innalzare il livello qualitativo dei nostri servizi e raggiungere un maggior numero di studenti attraverso le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
Confidiamo negli esiti della rilevazione e nella possibilità di costruire un modello che si ponga non in alternativa rispetto alle modalità tradizionali, ma come esperienza meritoria e interessante: smartworking, DAD, ma anche erogazione di servizi online (ad esempio segreterie virtuali, laboratori virtuali, attività di tutorato a distanza e di placement) entreranno nel nostro DNA come modalità duali di svolgimento delle attività didattiche, di ricerca e di terza missione universitarie. Non in competizione, ma integrate.
2) Come sono cambiate le funzioni e i compiti svolti dal personale tecnico amministrativo nel gestire la didattica nelle Università?
Il personale tecnico amministrativo svolge un ruolo fondamentale nel rapporto fra attività accademiche e studenti, è l’interfaccia necessaria, soprattutto come catalizzatore di processi. È fondamentale che il PTA abbia partecipato con grande dedizione a questa fase vivendo le attività di smartworking non come allontanamento fisico dalla sede, ma come modo per rimettersi in gioco. Sicuramente non sono mancate delle difficoltà in alcuni contesti, anche in relazione al livello di digitalizzazione dei servizi e di capacità delle nuove tecnologie di assistere le attività ordinarie.
Nel complesso, penso che le esperienze siano state positive e i nostri studenti, che sono i nostri principali valutatori, potranno dare conto anche di questi processi attraverso la valutazione citata prima. Dagli esiti possiamo comprendere e intervenire, correggere eventuali criticità e distorsioni, offrendo soprattutto un contributo positivo anche rispetto a modalità duali di svolgimento dell’attività didattica.
3) Quale ruolo sociale e di sostegno al territorio potranno svolgere le istituzioni universitarie nello scenario post Covid, soprattutto nelle regioni più in difficoltà?
Indubbiamente il ruolo delle istituzioni accademiche e del personale didattico, amministrativo e soprattutto di ricerca, è fondamentale nei momenti di crisi.
La crisi pandemica ancora in atto ha offerto al mondo accademico una straordinaria posizione centrale nelle interlocuzioni con gli altri sistemi politici, scientifici, amministrativi del nostro Paese, specialmente nelle aree più deboli in cui le università possono svolgere un compito di stimolo e di catalizzatore dei processi di innovazione e di transizione in atto verso l’economia del futuro, il digitale, l’ecologia, l’inclusione, il contrasto sociale alle disuguaglianze.
Negli ultimi mesi abbiamo potuto assistere alla centralità delle interlocuzioni e all’importanza delle risposte fornite dalle istituzioni universitarie, sia nel campo della ricerca sanitaria che sociale.
Ancor di più vi si potrà fare nel prossimo futuro, quando dovremmo curare le ferite di questi mesi: il rilancio economico passerà necessariamente attraverso la valorizzazione del capitale umano che trova nelle istituzioni universitarie la propria espressione più alta.
4) ANVUR delega agli Atenei la composizione dei vari Organi e Organismi di Assicurazione della Qualità. Tale aspetto ha originato situazioni molto differenziate nelle Università, che in molti casi non contemplano la presenza del personale tecnico-amministrativo all’interno di tali Organi e Organismi. AVA3 cambierà tale impostazione?
In questi mesi abbiamo avviato un tavolo di lavoro come prima fase per promuovere, con il contributo di tutte le componenti del mondo accademico e, in particolare, di coloro che operano nel settore della qualità, la definizione delle nuove linee di indirizzo di AVA3. È vero che ANVUR, nel rispetto del principio di autonomia delle università, naturale proiezione dei principi costituzionali in materia, ha lasciato agli Atenei stessi la definizione della composizione di Organi e Organismi di Assicurazione della Qualità.
In particolare, ciò è avvenuto per i Nuclei di Valutazione e per i Presidi della Qualità, che rappresentano i principali organismi con cui si confronta ANVUR per dare compiutezza al processo di accreditamento e di valutazione della qualità. L’auspicio è che in AVA3 ci sia una partecipazione ancora più ampia, sia del personale tecnico-amministrativo, sia degli studenti.
5) Presidente, in più occasioni di confronto fra i membri della nostra comunità è emerso un quadro molto variegato della collocazione, del dimensionamento e della funzione del management didattico nei vari Atenei italiani. Per tale motivo, condurremo nei prossimi mesi un censimento sugli Atenei aderenti al progetto, allo scopo di identificare gli standard del servizio e le competenze necessarie al ruolo. Le chiediamo un consiglio per la ricerca e su come poter diffonderne i risultati presso l’alta dirigenza delle università italiane. Ritiene ipotizzabile un coinvolgimento dell’ANVUR nella ricerca?
Offro già da ora la disponibilità – sia personale, che dell’intera istituzione – a promuovere la vostra analisi e soprattutto raccoglierne gli esiti. L’Agenzia sta curando – dovrebbe uscire la prossima estate – il nuovo Rapporto biennale.
Abbiamo iniziato a definirne capitoli, temi e obiettivi. Preannuncio che il nuovo Rapporto biennale avrà anche una parte propositiva che nasce dalla rilevazione, poiché all’analisi vorremmo affiancare anche delle prospettive.
Conto molto anche sul tipo di rilevazione e di studio che svolgerete come Comenio D&M e credo che potrà essere proficuo per l’intero sistema nazionale, anche attraverso il supporto e il contributo di ANVUR.
6) La qualità della didattica nelle università passa necessariamente dalla valorizzazione del manager didattico nel ruolo di “facilitatore del processo formativo”. Quale è il punto di vista di ANVUR su tale figura?
Il manager didattico è una figura imprescindibile, che deve contribuire a costruire le procedure dei percorsi formativi, anche in fase di progettazione e di confronto con gli stakeholders e, più in generale, dei percorsi di valutazione in itinere delle attività formative svolte. Si tratta di un ruolo fondamentale, da porre al centro della relazione tra docenti, studenti e stakeholders esterni, proprio per conferire valore all’intero processo. Nell’ottica della valutazione, le procedure di accreditamento non prevedono ancora un coinvolgimento diretto dei manager didattici, se non attraverso la fase di interviste presso la sede universitaria. Tuttavia, per questo confermo la disponibilità di ANVUR in riferimento alla promozione di tali figure, anche attraverso confronti e interlocuzioni periodiche nella fase di avvio di AVA3 e del monitoraggio e di manutenzione del sistema.
7) Dal resoconto pubblicato dall’Agenzia sulla composizione dei Nuclei di Valutazione, emerge che spesso all’interno dei Nuclei non è presente la componente tecnico-amministrativa e, quando presente, si tratta di personale esterno all’Ateneo. A prescindere da questo dato, se prendiamo in considerazione il Presidio della Qualità, consiglierebbe l’inserimento di manager didattici al suo interno?
Ritengo che tutti gli Organi, sia di governo sia preposti all’assicurazione della qualità, debbano contemplare una presenza di tutte le componenti: docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti. Anche nella mia esperienza universitaria, ho sempre guardato con particolare attenzione alla pluralità e alla coralità del mondo accademico. In particolare, per quanto concerne i Presidi della Qualità e i Nuclei di Valutazione, sono convinto dell’indispensabile e del prezioso apporto che può fornire chi ha maturato, anche a livello amministrativo, esperienza nell’ambito dei processi di assicurazione della qualità. Naturalmente sono gli Atenei chiamati a maturare le proprie scelte in un contesto in cui comunque sembra necessario promuovere la partecipazione e la valorizzazione dei manager didattici.
8) Come può l’ANVUR valorizzare e riconoscere maggiormente il ruolo chiave che il personale tecnico amministrativo svolge all’interno dei processi di Assicurazione della Qualità nel sistema universitario?
Come Agenzia siamo molto interessati al processo di riqualificazione e di formazione del personale tecnico-amministrativo che opera nella didattica e, più in generale, nella qualità. Abbiamo promosso in passato molte iniziative di confronto e di formazione. Il nostro obiettivo è dar seguito a queste attività, magari anche in collaborazione con Comenio D&M, che ha una capillare presenza sul territorio e competenze particolarmente significative che ho avuto modo di apprezzare negli anni prima ancora di assumere questo ruolo all’interno dell’ANVUR.
Sono convinto che le Università sono sempre più consapevoli della rilevanza del ruolo dei manager didattici. Anche il Ministero ha svolto un ruolo importante attraverso attività, progettualità e risorse che sono state destinate, ma ancor di più, a livello europeo, questo è accaduto perché sia gli standard europei che i processi che sono stati avviati sulla qualità, penso agli ESG, evidenziano la rilevanza e la centralità delle figure professionali che governano la costruzione di percorsi formativi, la manutenzione dei corsi di studio, il riordino e la revisione degli ordinamenti didattici. Sono convinto che il percorso compiuto abbia giovato al sistema e abbia consentito un innalzamento dei livelli qualitativi delle nostre istituzioni universitarie, soprattutto giovando ai nostri studenti.
9) Cosa funziona maggiormente, secondo lei, per sensibilizzare e coinvolgere gli studenti nei processi di Assicurazione della Qualità della Didattica e quale ruolo deve avere il personale tecnico amministrativo in questo ambito?
Ritengo che i processi di valutazione e accreditamento debbano essere partecipati e non si può più pensare a una eterovalutazione che non tenga conto delle specifiche condizioni in cui opera l’istituzione e anche della rappresentatività rispetto alle componenti del mondo accademico. Il percorso di costruzione di una valutazione partecipativa è stato ormai avviato con forza negli ultimi vent’anni.
L’Agenzia ha assunto da tempo la linea di promuovere la valutazione partecipativa, non solo attraverso le competenze dell’istituzione, ma anche promuovendo dei modelli sia bottom up che top down, in grado di guardare sia dall’alto che dal basso l’intero contesto. Alla luce della mia esperienza, sia in Università che in Agenzia, quando gli studenti sono coinvolti sono particolarmente attenti e responsabili nei processi in cui sono chiamati. Tutto sta a toccare il tasto della partecipazione e del coinvolgimento, rendendoli responsabili.
Quando questo accade gli studenti svolgono un ruolo prezioso e offrono anche contributi significativi. Nella costruzione di percorsi di qualità, lo vediamo nei gruppi CEV (Commissioni di Esperti di Valutazione) e nel Comitato Consultivo dell’ANVUR, gli studenti svolgono un ruolo particolarmente importante e lo fanno con dedizione, impegno e con qualità, portando idee e proposte particolarmente interessanti.
10) Nei prossimi mesi si concluderà il primo giro degli Atenei sottoposti alla visita di accreditamento periodico. Il personale tecnico amministrativo ha rivestito un ruolo chiave per il buon andamento della visita, sia per l’ateneo sia per la CEV. Qual è il bilancio di tale esperienza e quali sono le prospettive future?
ANVUR è tra le più giovani agenzie europee e siamo ancora al primo ciclo del processo di accreditamento periodico, ma certamente l’esperienza di AVA1 e di AVA2 è stata molto interessante, dal momento che tutte le componenti del mondo accademico hanno dato un contributo particolarmente importante, compreso il personale tecnico-amministrativo.
Ci attendiamo molto dalla fase di avvio di AVA3 e dalla consultazione pubblica che parallelamente verrà attuata, nella consapevolezza che determinate procedure necessitino di uno snellimento e di una semplificazione in modo da renderle meno macchinose, più veloci e maggiormente flessibili. In questo senso diviene decisivo il contributo di tutte le componenti accademiche, che auspico anche in tale sede, e in particolare del personale tecnico-amministrativo, di Comenio D&M e della comunità professionale dei manager didattici che esso rappresenta.
Buon Natale, Presidente! Auguri ad ANVUR e a tutti i manager didattici.

Presidente Anvur, Antonio Felice Uricchio, riceve il Premio Eccellenza Italiana per la sezione Ricerca, edizione 2020

Da admin ottobre 14, 2020
Il prestigioso incarico alla Presidenza dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e l’esperienza sessennale come Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”; sono i fattori determinanti della candidatura di Antonio Felice Uricchio

Torna nella settimana dedicata a Cristoforo Colombo il Premio Eccellenza Italiana. A Washington si conferma la cerimonia di premiazione che al tempo del Covid “raddoppia”: anche a Roma ci si riunisce vincendo l’impossibilità del viaggio. Grazie all’ospitalità del Palazzo extraterritoriale San Carlo ai Catinari dei Padri Barnabiti, Roma risponde alla chiamata di raccontare le eccellenze tra imprese e professioni, competenze e talenti, anche giovani che puntano a crescere e migliorarsi. Un’idea nata da 7 anni fa dal giornalista Massimo Lucidi che ogni anno raduna a Washington DC decine di protagonisti di storie di merito e di talento, in una settimana dedicata a Colombo e all’Italia.
“In questo tempo portiamo una ventata di speranza e di aria nuova sull’Italia, che guarda a professionalità che si impegnano per il successo e la rinascita delle proprie imprese e del territorio”: è questo il messaggio incoraggiante dell’ideatore Massimo Lucidi con il quale si apre la settima edizione del Premio Eccellenza Italiana.(…)

“Aldo Moro e I Rettori della sua Università”: la storia di un passato vicino che incarna i principi ed gli ideali del suo Ateneo
di Maria Lisa Clodoveo

Notiziario
“Aldo Moro e I Rettori della sua Università” è un libro scritto a quattro mani dal Prof Marzi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili sezione Sud-Est, e il Magnifico Rettore dell’Università di Bari Aldo Moro, Prof. Antonio Felice Uricchio. A Vittorio Marzi il merito di aver ricostruito attraverso un percorso ideale fatto di fotografie, documenti ufficiali ed articoli di giornale, la vita di Moro, l’impegno e le sinergie con i Rettori, per fare dell’Ateneo barese una sede di prestigio a livello internazionale. Aldo Moro, pugliese, prima di essere un politico, due volte Presidente del Consiglio dei Ministri, è stato Professore ordinario di Diritto Penale all’Università di Bari. La sua costante attenzione, mai di parte, ha contribuito ad offrire ai docenti e agli studenti dell’Università di Bari mezzi e opportunità per esprimere il potenziale scientifico e culturale che ha reso la città pugliese baricentro scientifico in tutti i principali settori di ricerca. La figura Aldo Moro ha inciso in maniera indelebile nelle vicende dell’Ateneo e della città, prima e dopo la tragedia che ha segnato la sua storia personale e quella della nostra nazione. Il libro si apre con un profetico e commovente saluto del Prof. Ernesto Quagliariello, che consapevole protagonista del suo tempo, ha guardato con lucida realtà a quel futuro che avrebbe restituito ad Aldo Moro la verità di un uomo che ha messo sempre al centro della sua vita i valori della Costituzione di cui è stato promotore. Il libro è stato presentato il 6 dicembre 2016, a Villa Morisco, a Bari. Renato Morisco, accademico della sezione sud-est, ha deciso di dare corpo ai principi dell’Onorevole Aldo Moro, orientati alla difesa e alla dignità dell’individuo, in una ottica profondamente cristiana, trasformando l’occasione culturale e conviviale in una azione filantropica, a supporto di un neonato gravemente malato. Il Rettore Antonio Uricchio ha perpetuato il legame tra l’Università e Aldo Moro, attraverso numerose iniziative culminate nell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al termine di una serata che ha accompagnato il pubblico in un tragitto documentato dal 1937, anno di insediamento del Rettore Biagio Petrocelli, al vicino 2010, anno in cui l’Ateneo Barese è stato intitolato ad Aldo Moro, non si può non ricordare il legame affettivo del giurista barese con una altra personalità indelebilmente legata alla ex Facoltà di Agraria dell’Università di Bari, il Prof. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, anch’egli Accademico dei Georgofili e padre del moderno miglioramento genetico delle piante coltivate.

Antonio Felice Uricchio
Presentazione
Nell’anno 2016, in occasione del centenario della nascita del Prof. Aldo Moro, l’Università degli
Studi di Bari, a Lui intitolata, intende ricordare, con iniziative ed eventi, l’insigne statista, già studente e docente di questa Università. Aldo Moro, dopo avere frequentato il Liceo Archita di Taranto, scelse proprio l’Università del capoluogo pugliese come sede dei suoi studi in Giurisprudenza, portati a termine brillantemente nel 1938, quando conseguì la laurea a soli 22 anni. In quello stesso anno ebbe inizio anche la Sua carriera accademica come assistente volontario presso la cattedra di Diritto e procedura penale; nel 1940 fu nominato professore incaricato in Filosofia del diritto e in Storia e politica coloniale.
L’impegno costante e assiduo nell’insegnamento, vissuto come una vera e propria missione, e la ricca produzione scientifica consentirono al futuro leader democristiano di essere nominato prima professore straordinario, a partire dal 1948, e poi ordinario in Diritto penale, a partire dal 1951. L’esperienza come docente presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari durò fino al 1963, quando, anche per la difficoltà di far fronte contemporaneamente all’attività accademica e agli impegni politici, Moro ottenne il trasferimento presso l’Università di Roma «La Sapienza», dove sarebbe stato titolare della cattedra di Istituzioni di diritto e procedura penale presso la Facoltà di Scienze Politiche fino alla tragica morte, avvenuta nel 1978.
Tra le iniziative scientifiche e celebrative, il presente volume si pone l’obiettivo di tenere vivi gli insegnamenti del prof. Moro sia come docente universitario fine e appassionato, sia come uomo delle istituzioni, rispettoso delle idee di chiunque ma rigoroso nell’affermare in modo forte e irrinunciabile i valori della libertà, della giustizia e della solidarietà. Come evidenziato, “fare memoria significa fermarsi”, fermarsi per pensare e per promuovere confronti, attività culturali, eventi, ricerca e riflessione.
Fermarsi per condividere la Sua lezione, soprattutto tra i più giovani, proponendo, oggi più di ieri, il confronto delle idee, la cultura della legalità, della partecipazione l’unità nella diversità, il cambiamento nella solidarietà, l’identità nel pluralismo, la visione del potere finalizzata al bene comune, gestito da persone oneste, competenti e capaci.
Come è noto, i saggi aventi ad oggetto il pensiero, la vita e il sacrificio di Aldo Moro sono numerosi e pregevoli. Eppure, un nuovo contributo, che raccoglie scritti inediti di studiosi giovani e meno giovani dell’Ateneo che ho l’onore di presiedere, appare quanto mai opportuno non solo per l’amore che trasuda nelle pagine che seguono nei confronti del proprio illustre collega ma anche per la comune consapevolezza della necessità di promuoverne il ricordo anche a quanti non Lo hanno conosciuto. Il legame, profondo e speciale tra Aldo Moro e la Sua Università si rinnova, quindi, dopo la cerimonia solenne di intitolazione alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano nel gennaio 2010 ed in quella inaugurale dell’anno accademico del centenario della Sua nascita alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella. Un legame sempre solido tenuto sempre vivo dai tanti allievi e amici che, nella nostra Università, hanno raccolto l’eredità della Sua dottrina e che hanno testimoniato la Sua grandezza e dai tanti segni indelebili del Suo impegno civile e politico, nella città di Bari e nella nostra Regione.
Un legame mai spezzato nemmeno dopo la tragedia della Sua scomparsa, sentita come crudele e ingiusta ma anche come l’ultima lezione di democrazia, volta a consolidare ed allargare i modelli partecipativi di forze politiche, sociali e culturali diverse al governo del paese.
Come lo stesso Moro ebbe a dire in modo terribilmente profetico (lettera ad Agostino Saviano, Bari, 29/9/1942, pubblicata in “Viaggio nella memoria”, Ed. Arte Stampa, Montecatini, 2008), “nella vita 8 Aldo Moro e l’Università di Bari. Fra storia e memoria per fare qualcosa di grande e di buono, e perciò di duraturo, occorre saper pagare di persona, facendosi attori e veri partecipi poi del dramma. Le forme di questa partecipazione possono certo mutare, ché il destino non è uguale per tutti; ma finché questa partecipazione non vi sia, finché si resti freddi spettatori senza avventura e senza dolore, tant’è come non vivere. Ché la storia si fa senza e contro quelli che non conoscono la ferita che fa sangue e non sanno cosa sia il dono dell’amore” Grazie caro prof. Aldo Moro.

Link
https://www.anvur.it/persone/antonio-felice-uricchio/..

https://www.filodiritto.com/intervista-al-presidente-di-anvur-antonio-felice-uricchio/..

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