FERRAJOLO LUIGI

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FERRAJOLO LUIGI

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Il misuratore del tempo e dei terremoti.

Taranto può ben vantare un istituto scientifico di rinomanza internazionale, l’Osservatorio Meteorico e Geodinamico. Nato grazie al generoso sostegno del Comune e della Provincia di Taranto nonché della Camera di Commercio di Lecce, è sin dal 1879 in funzione come stazione termo-pluviometrica della rete meteorica salentina coordinata da Cosimo De Giorgi. Sin dal 1892, un giovane geofisico, Luigi Ferrajolo, si adopera affinché la stazione venga al più presto dotata di moderni e sofisticati strumenti. In seguito al terremoto di Messina e Reggio del 28 dicembre 1908, l’Istituto è finalmente riconosciuto e, su richiesta dell’Associazione Sismologica Internazionale, gli viene annessa una Sezione Sismica. Il gabinetto sismico è sistemato al piano terra del Palazzo degli Uffici, in Corso Umberto 14, nella cui torretta, sin dal 1905, si trova l’Osservatorio. Da questo momento la struttura, diretta da Luigi Ferrajolo, acquisisce la denominazione ufficiale d’Istituto Meteorologico Sismico.
All’Istituto è affidato il compito di monitorare i movimenti tellurici della Puglia, del versante ionico della Calabria e della Grecia mediterranea. Gestisce inoltre il servizio elettrico degli orologi di Taranto: 15 quadranti, posti in vari angoli della città, mossi sincronicamente da un congegno centrale collocato nell’Osservatorio e controllato da cronometri. Non è tutto. Per volere del Comitato Talassografico Italiano, in accordo con la direzione del Servizio Aerologico del Ministero della Guerra, dal 1 ° agosto 1913 inizia a funzionare, presso l’Osservatorio, anche una stazione aerologica per l’esplorazione dell’alta atmosfera con l’ausilio di palloni pilota.
Quello di Taranto è il secondo osservatorio italiano, dopo quello ximeniano dei Padri Scolopi di Firenze diretto da Guido Alfani (1876-1940), ad essere collegato per mezzo della radiotelegrafia a Parigi. Infatti il Prof. Ferrajolo, probabilmente esortato dallo stesso Padre Alfani, il quale aveva curato il progetto degli orologi elettrici presso l’Osservatorio di Taranto, nel febbraio del 1914 predispone una stazione radiotelegrafica per la ricezione dei segnali dalla Torre Eiffel! Da Parigi arriva due volte al giorno, esattamente alle 10.45 e alle 23.45, la comunicazione dell’ora esatta e, tutte le mattine, un telegramma per fornire notizie meteorologiche sull’Atlantico, sulle Azzorre, sulle Americhe e sull’Irlanda. L’Osservatorio, dal canto suo, pubblica quotidianamente un bollettino meteo, che viene affisso pubblicamente e inviato, in copia, alle autorità. Ogni mese inoltre spedisce a tutti gli osservatori italiani ed esteri un bollettino riepilogativo.
Direttore dell’Istituto sino al 1968 è Luigi Ferrajolo. Nato a Taranto il 15 ottobre 1878, studia Fisica terrestre e Geofisica alla Regia Scuola Aeronautica di Napoli. Il suo nome, oltre che all’Osservatorio, è legato all’invenzione di un sismo­metrografo: un congegno che permette di registrare terremoti sino a 15.000 chilometri di distanza. Nel 1934, quando l’Istituto Meteorologico di Taranto ottiene il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Aeronautica, Ferrajolo, in qualità di direttore, diventa membro di numerose società scientifiche italiane ed estere. Il geofisico tarantino svolge, parallelamente, un’intensa attività pubblicistica e politica. Amministratore del giornale «Il Riscatto» nel 1902 e segretario della Federazione Circondariale del Lavoro dal 1907 al 1908, fonda la rivista «Taras», che dirige dal 1926 al 1933. Collaboratore di numerosi quotidiani, come il «Corriere delle Puglie» (poi «Gazzetta del Mezzogiorno»), «La Voce del Popolo», «La Voce del Salento», scrive anche per la «Rivista di arti e scienze», «Rivista tecnica di Aeronautica», «Le vie dell’Aria», «Risveglio agricolo di Taranto», «Meteorologia Pratica» e molte altre. Si spegne il 24 agosto 1971 a Taranto.
Maria Nigro
Da Scienziati di Puglia (a cura di) Francesco Paolo de Ceglia Adda Editore, 2007 pag. 443-445

Cenni bibliografici
Letteratura primaria:
Per l’emissione di un bollettino meteorologico internazionale radiotelegrafico dall’Italia, «La Meteorologia Pratica», V (1924), pp. 141-43.
Il Canale Navigabile e il Ponte Girevole, «Taras. Rivista di Demografia, Statistica e Storia», I (1926), pp. 35-36.
Profili di Climatologia tarantina, «Terra Ionica», II (1926), pp.1-14.
Il servizio dell’ora a Taranto, «Taras. Rivista di Demografia, Statistica e Storia», VI (1928), pp. 32-35.
Sul problema dell’irrigazione nella terra ionica, «Taras. Rivista di Demografia, Statistica e Storia», VI (1928), pp.81-96.
Letteratura secondaria:
Capozza M., L’Osservatorio Meteorologico e Geofisico “Luigi Ferrajolo” di Taranto e il suo archivio, «Ribalta di Puglia. Periodico di politica, economia, turismo, cultura e spettacolo», XIV (2003), pp. 76-77.
Imperatrice P., L’Osservatorio di Taranto, «Rassegna Pugliese», XXVIII (1913), pp. 316-18.
Semeraro V., Note commemorative. Luigi Ferrajolo, «Rivista di Meteorologia Aeronautica», XXII (1972), pp. 65-66.

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