PIAZZOLLA MARINO PASQUALE

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PIAZZOLLA MARINO PASQUALE

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San Ferdinando di Puglia, 16 aprile 1910 – Roma, 22 giugno 1985

Poeta e scrittore, si è dedicato all’insegnamento di storia e filosofia dopo il rientro in Italia a Roma; Numerosi sono i suoi scritti, fra saggi critici, prose d’arte e poesie, apparsi su quotidiani e riviste italiani e francesi.

Nasce a San Ferdinando di Puglia (Foggia) il 16 aprile 1910 Marino Pasquale Piazzolla.

Il 1913 muore il padre e con la madre va a vivere in casa del nonno materno dove resterà fino all’età di diciotto anni. Frequenta le classi elementari in paese, passando gran parte della giornata in campagna di suo nonno. A dodici anni interrompe gli studi. Il 1928

frequenta il corso allievi sottufficiali e in caserma amplia e completa la sua preparazione scolastica. 1930 muore la madre mentre sostiene a Roma gli esami di abilitazione magistrale. Con la sorella si trasferisce a Parigi e viene assunto in qualità di segretario e bibliotecario della Società Dante Alighieri, qui conosce Pierre de Nolhac, Marinetti e Fiumi.

Quando ormai ha buona conoscenza della lingua, fa amicizia con i giovani poeti parigini: Bergeal, Guillik, Méjean, Amelin. Dirà il poeta: “Ci si riuniva nei caffè più rinomati della capitale e si parlava di poesia o si declamavano i nostri versi”.

Conosce il critico Jean Royère, fondatore del movimento poetico “Il Musicismo” e autore di vari saggi importanti su Poe, Baudelaire. E Royère a fargli conoscere la lirica simbolista e in particolare Mallarmé e Valéry.

Nel 1935 s’iscrive alla facoltà di Filosofia alla Sorbona. Nel 1937 ottiene il diploma di Studi Superiori di Filosofia discutendo una tesi su Le poetiche da Aristotele all’abate Brémond. Collabora a “L’Age Nouveau”, rivista diretta da Marcel Fevre che raccoglieva attorno a sé le forze della intellighentia francese. L’ultimo periodo parigino frequenta i poeti surrealisti, tra cui Eluard, Breton, ma in particolare apprezza la raffinatezza di Jean Gilbert De Couript. Nel 1939 pubblica in francese le due raccolte di versi Horizons perdus e Caravanes.

Nel 1940 torna in Italia e dà alle stampe Ore bianche e il poemetto mitologico Pérsite e Melasia. Si dedica all’insegnamento di Storia e Filosofia.

Nel 1945 si stabilisce a Roma e dirige la rivista “Narciso”. Si lega d’amicizia con i pittori Monachesi, Fantuzzi, Omiccioli, Stradone e con gli scrittori Javarone, Carta, Mucci, Barilli, Natta, con cui subito fraternizza.

Nel 1948 conosce al Caffè Greco Cardarelli, allora direttore de “La Fiera Letteraria” che in seguito gli affiderà la rubrica “Critica di poesia”. Di Cardarelli diviene uno dei più intimi. Sono questi gli anni di più intensa attività di critico letterario e d’arte: dai saggi su Penna, Valeri, Bontempelli, Montale, Eliot, Raphael, Michaux, S.J. Perse, agli articoli su Klee, Cézanne, Picasso, Ronault, Braque ecc. L’assidua collaborazione alla “Fiera” gli dà modo di conoscere i più noti scrittori italiani da Bernari, a Moravia, a Govoni, a Falqui.

Nel 1951 pubblica Elegie Doriche che gli vale il premio Etna-Taormina per l’opera prima. Seguono le Lettere della sposa demente ed Esilio sull’Himalaya che merita con Bartolini il premio Chianciano. Conosce lo scrittore napoletano G. Marotta che apprezzerà moltissimo la sua poesia.

Nel 1954 pubblica. Le favole di Dio, un volume che resta quasi clandestino e nel 1956 ottiene la cattedra di Filosofia e Pedagogia all’Istituto Magistrale “B. Croce” di Avezzano, mentre s’intensifica la sua collaborazione ai quotidiani dal “Piccolo” di Trieste e “La Gazzetta del Sud” di Messina, nonché ai giornali dell’A.G.A.

Nel 1957 esce il volume antologico Pietà della notte, premio di poesia Città di Avezzano. L’anno successivo pubblica Adagio Quotidiano e i Poemetti.

Nel 1960 gli viene assegnata la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica al premio Viareggio di poesia per il volume Mia figlia è innamorata. Dà alle stampe il volume di prose E l’uomo non sarà solo.

1963 inizia a praticare la pittura ideografica che culminerà nelle due mostre di Parigi e di Milano. L’anno successivo pubblica. Gli occhi di Orfeo che ottiene ex aequo con Sanesi il Tarquinia-Cardarelli e vince il Premio nazionale letterario Pisa per la Poesia inedita.

Nel 1973 pubblica il volume Viaggio nel silenzio di Dio che merita con Marvardi il premio di poesia Città di Capua e raccoglie i testi delle favole umoristiche pubblicati nel volume illustrato interamente da Omiccioli I fiori ci insegnano a sorridere.

Nel 1975 esce con prefazione di R. Méjean la terza edizione delle Lettere della sposa demente e collabora alla rivista Cahiers de l’Herne, su cui pubblica un saggio dedicato a Charles De Gaulle.

Presenta in catalogo, assieme a Velio Carratoni e Domenico Javarone, Pino Conte che espone alla galleria “La Barcaccia” di Roma. Nel n. 1-6 (anno XIII) de “La Capitanata”, rassegna di vita e di studi della Provincia di Foggia, esce un nutrito saggio di 60 pagine su “La poesia di Marino Piazzolla” di Antonio Motta;

“La Fiera letteraria” pubblica brani poetici di Méjean, tratti da L’almanacco strappato, da lui tradotto in italiano. L’Associazione Italia-Germania cura l’edizione di Notturno per Lamberto Ciavatta da Nettuno, poesie;Pietro Cimatti legge alla Radio italiana, nella rubrica L ‘uomo della notte, una sua poesia.

1976

Su “Fermenti”, ricordando Pasolini, afferma che “è grave il fatto che sia stato ucciso per ragioni delicatamente private”; Partecipa a Gaeta al VI Congresso Nazionale dei Critici Letterari sul tema “Le interpretazioni della letteratura del Novecento Italiano”;

Animatore a Roma del Premio Nazionale di Poesia Nuovi Fermenti. Tra i presenti, alla premiazione, Mario Sansone, Ugo Fasolo, Ruggero Jacobbi, Gaetano Salveti ecc; Pubblica su “Fermenti” le poesie L ‘Ospite, Per non morire.

Nel 1978 Su “Fermenti”, a proposito della bocca: “Vera capitale dell’uomo… al culto della bocca, è strettamente connesso il culto della forchetta, arma casareccia, che l’italiano preferisce alla penna, al libro, alla lima, al martello, e alla vanga, essendo un arnese maneggevole e prensile, a comando…”;

La radio francese, sezione France culture lo intervista tramite i suoi collaboratori Olivière Germain-Thomas, Estelle Schlegel, F. Couturier. L’intervista si svolge in varie riprese. Al mattino si gira per i musei e i monumenti; al pomeriggio si parla della vita, le opere poetiche, artistiche, saggistiche e filosofiche di Piazzolla. La radio francese trasmette le conversazioni a puntate;

Fa parte della giuria della quarta edizione del Premio Nazionale di Poesia “Nuovi Fermenti”, organizzato dalla rivista “Fermenti”, assieme a Domenico Cara, Velio Carratoni, Silvana Folliero, Carlo Francavilla, Alberto Mario Moriconi, Renzo Nanni, Vito Riviello, Amelia Rosselli, Alberico Sala.

Nel 1979 pubblica con L’Editrice Fermenti. Sugli occhi e per sempre, raccolta di poesie e la seconda edizione de I detti immemorabili di R.M. Ratti, Studio Tipografico, Roma;

Sugli occhi e per sempre ricevono testimonianze da Aldo Vallone, Giorgio Bàrberi-Squarotti, Giovanni Fallani, Ugo Reale, Ferruccio Ulivi, Luigi Silori, Carlo Betocchi, Renzo Barsacchi, Bruno Cera, Guglielmo Petroni, Grazia Palmisano, Domenico Cara, Michele Dell’Aquila, Giorgio Caproni, ecc.

Nel 1980 l’Editrice Fermenti stampa la traduzione di Piazzolla della raccolta poetica il canto tornante di R. Méjean; Alberto Frattini, Ferruccio Ulivi, Walter Mauro presentano alla Libreria Croce di Roma, Sugli occhi e per sempre, edito da Fermenti.

Muore a Roma, Liliana, da lui amata per circa vent’anni. Pubblica, a ricordo, L ‘amata non c’è più, poesie, Ed. Ippogrifo, Roma. L’opera viene presentata a Roma, alla Libreria Croce, da Gian Carlo Fusco e Pietro Cimattiv Pubblica con “Fermenti”, Parabole dell’angelo di cenere, poesie, Ed. Ippogrifo, Roma.

Nel 1981 vince il Premio Nazionale di Poesia e Cultura “Città di Tagliacozzo” con l’opera L’amata non c e più; Escono con “Fermenti”, Testimonianze per M. Piazzolla, pittore e grafico. Viene stampato Un saio nell’infinito, poesie, Umbria Editrice.

Dal 1983 al 1984, escono: Dolore greco, poesie, Carucci; Amore greco, Ed. L’Albatro; Agalmata, Ed. L’Albatro; Lo Strappo, Lacaita; Un po’ di meraviglioso, Ed. L’Albatro; Sinfonie, Ed. L’Albatro, ma non vengono distribuite e sono difficilmente diffuse per problemi di salute e questioni ereditarie.

Nel 1985 muore a Roma, all’età di settantacinque anni. La salma viene traslata a S. Ferdinando di Puglia; Il suo è un ritorno da esule, dopo le lunghe permanenze a Parigi e Roma; La mattina dopo la sua morte, avvenuta nella nottata, esce Il Pianeta nero, edito da Fermenti. Il pomeriggio prima, aveva fatto in tempo a vedere, in ospedale, la prima copia.

Lascia alla fondazione omonima (Fondazione Marino Piazzolla) lo scopo di ricordarne il nome, l’opera e diffondere la cultura.

Numerosi sono i suoi scritti, fra saggi critici, prose d’arte e poesie, apparsi su quotidiani e riviste italiani e francesi; tra i periodici con cui ha collaborato: Ars et IdeesLe Pont MirabeauEurydiceLe Mercure de FranceDanteDianaLa PhalangeLes Cahiers DrouotAugusteaAntieuropa Quadrivio.

 

Premi

  • 1951 Premio Etna – Taormina
  • 1953 Premio Chianciano
  • 1957 Premio Avezzano
  • 1960 Premio Viareggio (medaglia d’oro presidente della Repubblica)
  • 1964 Premio Tarquinia – Cardarelli
  • 1965 Premio Pisa
  • 1965 Premio Silver Caffè
  • 1967 Premio Castelnuovo

Opere

(elenco parziale dagli anni ‘40)

  • Persite e Melassia(mito), Trani, Paganelli, 1940
  • Ore bianche(liriche), Trani, Paganelli, 1940
  • Elegie doriche(liriche), Roma, Eros, 1951
  • Un negro in Paradiso, Roma, Eros, 1952
  • Lettere della sposa demente(poemetto), prefazione di René Méjean, Roma, Ippogrifo, 1952
  • Esilio sull’Himalaya(liriche), Roma, Ed. del Canzoniere, 1953
  • Le favole di Dio(liriche), Roma, Ed. dell’Albatro, 1954
  • Pietà della notte, Bologna, Cappelli, 1957
  • Il Paese di nessuno(poemetto), Roma, Porfiri, 1958
  • Poemetti, Roma, Porfiri, 1958
  • Adagio quotidiano(liriche), Padova, Rebellato, 1958
  • E l’uomo non sarà solo(prosa), Milano, Ceschina, 1960
  • Mia figlia è innamorata(liriche), Milano, Cino Del Duca, 1960
  • Il paese d’Iride(liriche), Roma, Carucci, 1962
  • Gli occhi di Orfeo(liriche), Roma, Ippogrifo, 1964
  • Ballata per mille ombre, prefazione di Giuseppe Marotta, Roma, Canesi, 1965
  • Il mattutino delle tenebre(liriche), prefazione di Giuseppe Villaroel, Pisa, La Soffitta, 1966
  • I detti immemorabili di R. M. Ratti, 2 voll., Roma, Ippogrifo, 1966
  • Quando gli angeli ascoltano(liriche), Roma, Edizioni Ciranna, 1969
  • Gli anni del silenzio, Roma, Cardini Editore, 1972
  • Minuetto per ombre Sole, Padova, Rebellato, 1971
  • Gesù muore ogni giorno(liriche), Roma, Ventro Editore, 1971
  • Agalmata, prefazione di Carlo Belli, Roma, Ed. dell’Albatro, 1984
  • Lo strappo(poesie), prefazione di Giacinto Spagnoletti, Lacaita, Manduria, 1984
  • Un po’ di meraviglioso, (poesie), con prefazione di Pietro Cimatti, Roma, Ed. dell’Albatro, 1984
  • Sinfonie(poesie), con prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, Roma, Ed. dell’Albatro, 1984

Bibliografia

  • Giuseppe Raspelli, Il poeta Pasquale Piazzolla, in Quaderni di poesia, n. 6, giugno 1935, p. 34.
  • (FR) Jean Chuzeville (a cura di), Piazzolla (Marino), in Anthologie de la poésie italienne: des origines à nos jours, Parigi, Plon, 1959, p. 341.
  • Pietro Cimatti, Un personaggio della solitudine contemporanea, in La Fiera Letteraria, 20 marzo 1960 e 14 agosto 1960.
  • Alberto Frattini, M. Piazzolla, in La giovane poesia italiana, Pisa, Nistri-Lischi, 1964.
  • Alberto Frattini, Piazzolla Marino, in Dizionario della letteratura mondiale del secolo XX, Roma, Paoline, 1968, pp. 446-447.
  • (FR) Rene Méjean, Marino Piazzolla, explorateur de l’insondable, in La France Latine, n. 109, Paris, 1989.
  • Caterina Napoleone (a cura di), Piazzolla Marino, in Enciclopedia di Roma: dalla origini all’anno Duemila, Milano, Franco Maria Ricci, 1999, p. 710.
  • Pasquale Maffeo, Marino Piazzolla, in Poeti cristiani del Novecento: ricognizione & testi, Milano, Ares, 2006, p. 150.

María Zambrano, Il poeta italiano Marino Piazzolla, in Luoghi della poesia, Milano, Bompiani, 2014, p. 580.

Fondazione «Giovanni, Maria Teresa e Marino Piazzolla»
Riconosciuta con deliberazione n° 6487 del 1° Luglio 1988 Giunta Regionale del Lazio

e-mail: fondazionepiazzolla@libero.it

Marino Piazzolla

La “Fondazione Piazzolla” prende nome dal suo fondatore Marino Piazzolla, poeta, critico, filosofo, pittore. Autore di straordinari mezzi stilistici, si formò in Francia, dove si laureò e entrò in relazione con Gide, Valéry, Sartre. Tornato in Italia nel 1939, si legò a Cardarelli e alla Fiera Letteraria per intraprendere poi un percorso intellettuale non sempre compreso e accettato. Dopo la sua morte, avvenuta a Roma nel 1985, per sua volontà testamentaria fu istituita la “Fondazione Piazzolla”, ente non commerciale e apartitico, riconosciuto dalla Regione Lazio nel 1988, con lo scopo di diffondere la cultura.

Operante nella Regione Lazio, al momento, presieduta da Velio Carratoni, ha per oggetto la costituzione di un museo per la raccolta delle opere del prof. Pasquale Marino Piazzolla e la loro conservazione, nonché la pubblicazione di opere inedite in materia di scienze umanistiche.

La “Fondazione Piazzolla” è stata presente in rassegne nazionali e internazionali, segnalandosi in modo particolare per il conferimento di premi letterari a autori viventi, o alla memoria, come Germano Lombardi, Massimo Ferretti, Edoardo Cacciatore, Dante Troisi, Giorgio Vigolo.

Ha concesso borse di studio a giovani studiosi e ad altri ricercatori quale segno tangibile di un sincero interessamento alle sorti della letteratura del secondo Novecento e dei primi anni del nuovo secolo.

Ha anche assegnato premi per opere prime di giovani poeti.

Tale istituzione si rivolge a tutti, senza preclusioni di natura ideologica o confessionale, sotto il controllo di un Consiglio di amministrazione.

La sede è nel Comune di Roma.

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