CASSANDRO GIOVANNI ITALO

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CASSANDRO GIOVANNI ITALO

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Barletta 21 aprile 1913 – Roma 9 ottobre 1989

Accademico, politico, giudice costituzionale, storico del diritto

Storico del diritto e uomo politico italiano. Lavorò presso gli Archivi di stato di Venezia e di Napoli e sin dai primi studi seguì un’impostazione metodologica in cui l’attenta analisi delle fonti viene utilizzata per un’interpretazione storicistica dell’ordinamento giuridico.
Impegnato nella lotta politica su posizioni liberali, dal 1943 fu membro del Comitato antifascista (poi di Liberazione) di Napoli e successivamente collaborò alla ricostituzione del PLI, che rappresentò al congresso dei Comitati di Liberazione dell’Italia meridionale a Bari (gennaio 1944) e del quale fu segretario per le province meridionali. Membro del Comitato centrale di Liberazione, e poi della Consulta Nazionale (1945-46), fu segretario del PLI dal 1946 al 1948.

Nel 1955 venne eletto dal Parlamento giudice della Corte costituzionale.

Al centro il professore Giovanni Cassandro, giudice della Corte Costituzionale tra due colleghi .

Tornato all’insegnamento nel 1968, fu chiamato all’università di Roma. I suoi ultimi interessi di studio hanno riguardato non soltanto la storia del diritto commerciale e quella delle regioni meridionali d’Italia (in proposito si ricorda il saggio Il ducato bizantino, 1969, pubblicato nel secondo volume della Storia di Napoli), ma anche la dottrina giuridica medievale e problemi di diritto comune (Lezioni di diritto comune, 1971).

Opere:

• Contributo alla storia della dominazione Veneta in Puglia ( Venezia, 1935);
• La Curia di Petiton e il diritto processuale di Venezia ( id. 1937);
• Le rappresaglie e il fallimento a Venezia nei secoli XIII- XVI (Torino, 1938);
• Barletta e le Universitates Meridionali sotto gli Aragonesi (Trani, 1938);
• Le pergamene della Biblioteca Comunale di Barletta. 1186-1507 (id. 1938);
• Una controversia tra Venezia e Brindisi nel secolo XIV ( Lecce, 1938);
• Patronato, Commenda e la Badia della Magione di Palermo (Roma, 1942);
• Storia delle terre comuni e degli usi civici nell’Italia Meridionale (Bari,1942);
• Le pergamene dell’Archivio Paternò-Ragusa (Roma, 1943);
• Storia di una terra del Mezzogiorno: Atena Lucana e i suoi statuti, con Pref. di B. Croce ( id. 1946); L’elemento volgare nella storia giuridica (Bari, 1949); La tutela dei diritti nell’Alto Medio Evo (id. 1950);
• Storia del diritto commerciale, p. 1a (id. 1955); Vicende storiche della lettera di cambio (Napoli, 1956);
• Note storiche sul contratto di assicurazione ( id. 1959); Ricordo di F. Nicolini (id. 1965); Lezioni di diritto comune (Napoli, E.S.I., 1971).

di Mario Caravale – Enciclopedia Italiana – V Appendice (1991)
https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-italo-cassandro_%28Enciclopedia-Italiana%29/

https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Cassandro
CASSANDRO Giovanni

Giovanni Cassandro (Barletta, 21 aprile 1913 – Roma, 10 ottobre 1989) è stato un giurista e politico italiano.
Laureato in giurisprudenza, ha lavorato all’Archivio di Stato. A Napoli venne a conoscere Benedetto Croce e fece parte dei gruppi di antifascisti intorno al filosofo. Nel 1943 fu fra i promotori del Partito Liberale Italiano, di cui nell’aprile 1944, appena compiuti 31 anni, divenne segretario generale per la parte del PLI che rappresentò le terre già liberate.
Fu protagonista del Congresso Liberale per le terre liberate che si svolse a Napoli dal 2 al 4 giugno 1944, Congresso in cui venne confermato in tale carica. Ma con la liberazione di Roma lo stesso 4 giugno si impose la necessità della unificazione dei liberali meridionali con la parte del partito che era rimasto a Roma sotto l’occupazione tedesca.
Per dare un segno di solidarietà con il Nord ancora sotto il regime fascista di Salò, venne deciso di nominare segretario generale del PLI unificato il torinese Manlio Brosio, mentre Cassandro rimase vicesegretario. Mantenne questa carica anche quando la segreteria passò, nel dicembre 1944, a Leone Cattani.
Dopo le dimissioni di questi, nel dicembre 1945, Cassandro, affiancato dagli altri vicesegretari Anton Dante Coda e Franco Libonati, fu reggente la segreteria generale fino al III Congresso del PLI nel maggio 1946, quando fu rieletto segretario. Sempre rappresentando una posizione di centro moderato nel senso crociano, Cassandro si espose poco come leader politico, ruolo che preferì lasciare ad altri. Gli venne tuttavia attribuita una certa responsabilità per l’integrazione nel PLI di partiti della destra monarchica, come il Partito Democratico Italiano, nell’autunno 1946.
Al IV Congresso del partito nel dicembre 1947 la destra ebbe la meglio sulla corrente di centro, il che implicò il cambio alla segreteria generale: Cassandro fu sostituito con Roberto Lucifero. Da allora non è più riuscito ad avere un ruolo di rilievo nel PLI.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale ha fatto parte della Consulta Nazionale, ma non fu eletto all’Assemblea Costituente nel 1946.
Nel 1947 divenne professore di storia del diritto italiano all’Università di Bari. Il 30 novembre 1955 è stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune e ha giurato il 15 dicembre 1955. È cessato dalla carica il 15 dicembre 1967.
In seguito è stato professore di storia del diritto comune prima e di storia del diritto italiano poi alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza, fino al 1983.

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
«Giudice costituzionale» — 5 giugno 1956

https://www.uniba.it/elenco-siti-tematici/altri-siti-tematici/ius-regni/premi

Premio G. Cassandro per gli Studi in Storia del Diritto

La Fondazione Nuove Proposte Culturali, presieduta dall’Avv. Elio Greco, in collaborazione con il Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture dell’ Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha dato vita ad un significativo riconoscimento che viene attribuito annualmente a studiosi che abbiano offerto con le loro ricerche un importante contributo alla Storia del Diritto medievale e moderna.
Si è scelto di dedicare il “premio” alla memoria di Giovanni Italo Cassandro (Barletta 1913 – Roma 1989), professore di Storia del diritto italiano che dal 1947 e per circa 20 anni ha prestato la sua opera nell’ateneo barese e i cui meriti scientifici gli valsero la nomina nel 1955 di Giudice della Corte Costituzionale.
Giovanni Cassandro fu quindi un giurista a tutto tondo: non si limitò agli studi eruditi ma fu avvocato, esperto di usi civici e giudice costituzionale. La sua figura sta ad indicare che lo storico del diritto è e deve essere sempre un giurista, deve cioè intavolare un dialogo continuo e proficuo con i giuristi positivi e deve anch’egli offrire un’interpretazione del diritto attuale.
La figura e l’opera di Cassandro devono pertanto guidare la strada degli storici del diritto presenti e futuri. Per questo l’idea di istituire un premio a lui intitolato.

Premio Giovanni Cassandro – XI edizione – al Prof. Rodolfo Savelli – Università di Bari “Aldo Moro” 8/12/2020

Premio Giovanni Cassandro – XI edizione – al Prof. emerito Rodolfo Savelli – Università di Bari “Aldo Moro” – Lectio magistralis “A proposito della ‘manifattura’ del Corpus iuris civilis nel Cinquecento” – 15.12.2020 – ore 11.30 – aula virtuale

21 Aprile 1913 – Nasce Giovanni Cassandro

Nacque il 21 Aprile Giovanni Cassandro, storico del diritto, politico italiano e nominato dal Parlamento come giudice della Corte Costituzionale in carica dal 1955 al 1967. Dopo aver studiato giurisprudenza all’Università di Bari, vinse un concorso per lavorare presso l’Archivio di Stato di Venezia, appassionandosi alla storia del diritto della Serenissima, tematica oggetto di alcune delle sue pubblicazioni, tra cui figura Le rappresaglie e il fallimento a Venezia (1938).
Dopo il trasferimento a Napoli si avvicinò a gruppi antifascisti vicini a Benedetto Croce. In questo periodo si concentrò all’approfondimento e allo studio di tematiche storiografiche e giuridiche legate al mezzogiorno italiano. Tra gli elaborati di questo periodo si ricomprendono Storia delle terre comuni e degli usi civici nell’Italia meridionale (1943); Storia di una terra del Mezzogiorno.
Fervido sostenitore della cultura politica liberale, Cassandro fece parte del Comitato antifascista di Napoli e partecipò alla rifondazione del Partito Liberale Italiano, rappresentandolo nel gennaio del 1944 in occasione del congresso dei Comitati di Liberazione dell’Italia Meridionale a Bari. Dopo aver militato nel Comitato centrale di Liberazione, fu membro della Consulta Nazionale (già assemblea legislativa provvisoria del Regno d’Italia). Dal 1946 al 1948 divenne segretario del partito.
Dopo aver rivestito la carica di giudice costituzionale, si dedicò all’insegnamento presso la Sapienza di Roma, concentrando l’attività di ricerca nel campo del diritto commerciale, del diritto comune e riprendendo lo studio di tematiche giuridiche legate alla storia meridionale. Tra le sue pubblicazioni figurano Metodologia storica e storia giuridica (1949); Storia del diritto commerciale (1951); Vicende storiche della lettera di cambio (1955); Lezioni di diritto comune (1971).

http://www.archivi.beniculturali.it/index.php/news-home/biblioteca-digitale/item/1599-biblioteca-digitale-%7C-studi-in-memoria-di-giovanni-cassandro

Studi in memoria di Giovanni Cassandro, Pubblicazioni degli Archivi di Stato Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale dei Beni Archivistici, Saggi n. 18 del 1991

Presentazione del prof. Renato Grispo già sovrintendente all’Archivio centrale dello Stato e poi Direttore Generale degli Archivi.

“Nell’ormai lontano febbraio 1987 un gruppo di amici e colleghi di Giovanni Cassandro ritenne di dover promuovere una raccolta di saggi per onorare la figura di un così autorevole protagonista della vita culturale sociale e politica del nostro paese, da lui illustrato nei più diversi settori d/attività, come uomo politico, storico del diritto, giudice costituzionale, archivista di Stato.
L’occasione avrebbe dovuto essere il raggiungimento del 75° anno di età e con esso la conclusione della sua attività universitaria, con il collocamento a riposo.
Una lettera d’invito alla collaborazione venne firmata da trentacinque studiosi, amici ed estimatori di Cassandro, nell’ordine: Raffaele Ajello, Piero Bellini, Manlio Bellomo, Luigi Berlinguer, Adriana Campitelli, Pio Cartechini, Dante Cecchi, Vittore Co/orni, Ennio Cortese, Arnaldo d’Addario, ,Marcello Del Piazzo, Francesco Maria De Robertis, Giuseppe Ferrari, Cosimo Damiano Fonseca, Carlo Ghisa/berti, Romualdo Giuffrida, Renato Grispo, Antonio La Pergola, Elio Lodolini, Domenico Maffiz? Antonio Marongiu,]ole Mazzolem? Carlo Guido Mor, Cesare Maria Moschettz? Livio Paladin, Giuseppe Pansini, Bruno Paradisi, Gian Savino Pene Vidari, Gabriele
Pescatore, Vincenzo Piano Mortari, Vito Piergiovanni, Luigi Prosdocimi, Giovanni Santini, Vittorio Stella, Maria Francesca Tiepolo.
La risposta fu copiosa e entusiasta; e gli scritti raccolti coprono tutti i molteplici settori e tutte le varie discipline che avevano costituito oggetto di studio e di interesse per Giovanni Cassandro. Ma proprio il numero elevatissimo dei contributi pervenuti, e le conseguenti difficoltà di revisione redazionale, hanno richiesto tempi assai lunghi di preparazione editoriale, protrattisi fino ad oggi.
Ma Giovanni Cassandro non ha avuto il tempo di vedere i risultati. Egli è scomparso infatti prematuramente il 10 ottobre 1989 a poco più di 76 anni lasciando nel mondo degli studi di storia e di diritto un vuoto che non sarà facile colmare.
Cassandro, abbiamo detto, fu non soltanto accademico, politico, giudice costituzionale, ma anche storico del diritto tra i più eminenti. Il suo ingresso nel mondo degli studi avvenne però in modo particolare attraverso gli Archivi di Stato, Prima a Venezia, dove fu assegnato giovanissimo (a soli
21 anni) nel 1934, poi a Napoli dal 1936; ed agli Archivi di Stato ritornò ormai all’apice del prestigio e della carriera, come componente e poi vice Presidente del Consiglio superiore è ancora come presidente del Comitato di settore nel primo Consiglio nazionale del nuovo Ministero per i beni culturali e ambientali.
Nel secondo anniversario della sua morte l’amministrazione archivistica italiana – che negli ultimi anni ha visto moltiplicare le sue iniziative culturali nel quadro di una politica di ampia collaborazione con il mondo dell’università e della ricerca – si onora di presentare questa imponente raccolta di saggi quale contributo agli studi che Cassandro aveva prediletto, unendosi così alla famiglia e agli amici in una testimonianza di simpatia e di commosso rimpianto.

Renato Grispo

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