D’AMATO ALFONSO PADRE

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D’AMATO ALFONSO PADRE

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Priore del convento patriarcale di Bologna l’8 agosto 1970 e direttore del Collegio universitario.

Nel novembre 1932 fu accolto nella scuola apostolica di Bergamo, frequentando ivi l’ultimo anno di ginnasio e preparandosi a entrare nell’Ordine. Vestì l’abito religioso a Bologna il 1° ottobre 1933,iniziando l’anno di noviziato. Queste le restanti tappe del percorso formativo: professione semplice il 2 ottobre 1934, professione solenne il 2 ottobre 1937, consacrazione sacerdotale il 27 agosto 1941.
Concluse i corsi accademici con il lettorato in teologia presso lo Studio generale e la laurea in lettere e filosofia all’Università di Bologna.
La conoscenza dell’ambiente universitario e l’amicizia con insigni docenti, tra i quali il prof. Felice Battaglia, gli aprirono l’animo al mondo della cultura.
Nel 1942 il Maestro dell’Ordine Stanislao Gillet lo chiamò a Roma all’Istituto storico di S. Sabina.
Ivi pubblicò i primi studi di storia in Archivum Fratrum Praedicatorum e frequentò l’archivio segreto vaticano per diplomarsi in paleografia e archivistica.
In vista della traslazione postbellica del corpo di San Domenico preparò il saggio fondamentale Le reliquie di S. Domenico-Storia e leggenda, pubblicato nell’omonimo volume edito nel 1946 insieme ai risultati di ricerche scientifiche condotte da cinque professori dell’Università di Bologna.
Nei quattro anni trascorsi a S. Sabina completò e perfezionò la formazione religiosa e intellettuale, dimostrandosi pronto per lo specifico apostolato domenicano.
Per tale motivo all’inizio del 1947 fu istituito maestro dei frati studenti della provincia Utriusque Lombardiae, restituendolo al Convento patriarcale di Bologna. Padre D’Amato durante quel primo anno, oltre a guidare gli studenti, spiegò il vangelo alla RAI, iniziò l’insegnamento di etica nello studio generale e assunse la direzione del Bollettino di S, Domenico. Intitolò il primo editoriale Il Padre riferendosi a S. Domenico e il secondo La Madre parlando di Maria santissima: sotto la loro protezione pose il suo vivere e operare.
Il 12 febbraio 1953 venne eletto priore del convento patriarcale di Bologna, allora composto da una cinquantina di frati tre sacerdoti, studenti e fratelli cooperatori. Seguirono anni intensissimi in stretta collaborazione con il priore provinciale padre Acerbi e con le pubbliche Autorità.
L’11 ottobre 1958 venne eletto priore provinciale, incarico più volte rinnovato, riponendo particolare attenzione alla costruzione della nuova scuola apostolica di Rubano (Padova) con annesso convento per intensificare il movimento vocazionale.
L’evento del Concilio ecumenico Vaticano II (1962-1965) incise profondamente negli ultimi anni del governo di padre D’Amato, che si dedicò a promuovere l’aggiornamento delle istituzioni della provincia, compresi i monasteri e il terz’ordine o laicato.
Al termine del terzo quadriennio di governo della provincia venne eletto priore del convento patriarcale di Bologna l’8 agosto 1970 e direttore del Collegio universitario, carica, quest’ultima che mantenne per sedici anni.
Dalla passione per il carisma apostolico proprio dell’ordine scaturì in padre D’Amato quel vivo interesse per i grandi problemi etici della società, che furono da Lui trattati nei libri come Divorzio e civiltà (1971), Alternativa alla società suicida (1974), Il compromesso (1976) e la via italiana al comunismo (1981).
In quel periodo Giovanni Paolo II visitò Bologna precisamente il 18 aprile 1982 e tenne un incontro con i docenti dell’Università di Bologna nel salone della biblioteca conventuale di S. Domenico e fu accolto dal priore provinciale padre Lippini e dal priore del Convento padre D’Amato.

Dopo aver concluso i suoi diversi incarichi non si mise in pensione ma continuò, come instancabile lavoratore, a scrivere libri e articoli riguardanti l’ordine domenicano, personaggi e opere d’arte del Convento di Bologna, quali I Domenicani a Bologna (1988, due volumi), Da tangentopoli alla città per l’uomo (1993).
Nel dicembre 1995 venne trasferito nel convento di Faenza, dove continuò a scrivere come predicatore domenicano opere come I Domenicani a Faenza (1997).
La morte lo colse in piena attività, a seguito di una caduta accidentale nei locali dell’archivio conventuale. La cittadinanza faentina e la famiglia domenicana gli rese grande onore ai funerali.
(tratto da “In memorian” Padre Alfonso d’Amato – Numero speciale dei Frati Domenicani
www.domenicani.it a cura di Fra Venturino Alc)

I domenicani a Bologna 1218 – 1600

Descrizione
Attenta ricostruzione storica della molteplice attività dei frati predicatori a Bologna, dall´arrivo dei primi discepoli san Domenico nel 1218 fino alla fine del 1500. Questa presentazione storica prosegue nel volume secondo fino ai giorni nostri e si avvale di numerosissimi e inediti documenti di archivio.
Editore ESD Edizioni Studio Domenicano, Pagine 620; Data gennaio 1988

 

 

 

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