CORMIO RAFFAELE

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CORMIO RAFFAELE

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Molfetta 1883 – Varese 1952

Per amore del legno

Di Raffaele Cormio si dica subito che fu l’ideatore della prima siloteca italiana nonché uomo di molteplici interessi. Nacque a Molfetta, 1’8 febbraio 1883. Sin dagli anni giovanili emerse la predisposizione per gli studi tecnico-scientifici, che riuscì ad intraprendere con l’aiuto di un benefattore; conseguì così la licenza di perito industriale all’Istituto Tecnico “Giulio Cesare” di Bari. Negli anni travagliati della prima guerra mondiale, dopo essere rientrato dagli Stati Uniti, dove si trovava con la famiglia per motivi di lavoro, grazie all’esperienza maturata organizzò la prima assistenza medica ai soldati feriti e tenne un corso di conferenze sull’igiene ai convalescenti reduci dal fronte.
Iniziò quindi a lavorare a Milano come capotecnico collaudatore della Società Meccanica “Riva”, nella sezione proiettili, distinguendosi da subito per meriti e intelligenza: già nel 1927-28 veniva infatti chiamato a Genova per una serie di conferenze di biotipologia all’Università, poi a Roma, dove avviò i primi studi di organizzazione scientifica del lavoro. A proposito di questi ultimi, egli confermò le sue idee progressiste sui diritti dei lavoratori e sul riposo obbligatorio degli operai (sul modello del “sabato inglese”, come allora veniva indicato): lo aveva già teorizzato negli anni giovanili e lo avrebbe ribadito in una pubblicazione del 1930 dal titolo Il polviscolo nei rapporti delle malattie professionali.
La vera passione scientifica di Cormio fu tuttavia legata alle sue radici pugliesi e marittime. Fin dall’infanzia, infatti, aveva seguito con attenzione il lavoro del padre, costruttore navale, e aveva avuto modo di osservare e partecipare alle operazioni di taglio del legname grezzo, seguendo tutte le fasi di lavorazione. L’interesse, scientifico ma anche storico­culturale, che maturò in proposito è testimoniato da un’altra sua pubblicazione, del 1934, dal titolo Le navi romane di Nemi dal punto di vista costruttivo, con la quale si impegnò nella ricerca archeologica della carpenteria navale.
Con il passare del tempo, il legno e la salute degli alberi divennero il motivo centrale dei suoi interessi. Concepì l’idea di una raccolta di campioni xilologici, poi quella di una vera e propria siloteca. L’iniziativa della grandiosa opera fu presa quasi accidentalmente, quando si trovava ad Hoboken-New York: fu lì, mentre lavorava in una fabbrica di matite, che iniziò a reperire e a studiare il legname adoperato per la produzione.
Il primo campione della sua raccolta, datato giugno 1907, è infatti proprio quel legno per matite raccolto negli Stati Uniti (nome commerciale in italiano Cedro rosso dell’Atlantico o Cedro da matite o Ginepro da matite). Dopo poco si adoperò per far arrivare dai suoi corrispondenti in Canada, Cina, Egitto, Oceania campioni legnosi di ogni genere, che potessero costituire motivo di interesse tecnico-scientifico o storico.
Al ritorno in Italia, a Milano, la raccolta cominciò subito a prendere forma. Nel 1934 i campioni erano oltre duemila e comprendevano persino pezzi di legno di navi romane e di palafitte; nello stesso anno la città di Milano acquistò l’intera collezione, con la mediazione del mecenate milanese Marco De Marchi (1872-1936). Quest’ultimo, presidente della Società Italiana di Scienze Naturali, ebbe a dire: “Ammirare l’Istituto della Siloteca Cormio è veramente riconoscere ciò che può l’entusiasmo e la passione, unita alla tenacia, allo studio, alla competenza, raggiungere un’opera di alto valore scientifico e di altissimo valore umano e spirituale”.
Il 28 ottobre 1935 fu così inaugurata la Civica Siloteca, affidata alla direzione di Raffaele Cormio e poi a lui intitolata postuma. Il molfettese diresse anche un Istituto Sperimentale del Legno, che rimase operante fino alla sua morte.
Egli intendeva il legno come una materia assolutamente “viva” e, come tale, da studiare in funzione della sua crescita e persino del suo impiego. Di qui lo sviluppo di attenzioni ecologiche, sostenute dalla consapevolezza dell’assoluta e fondamentale importanza del legno nella vita dell’uomo. Al tempo stesso era in lui nitido l’intento didattico e documentaristico della siloteca, cui fu associata una biblioteca specialistica vastissima (quasi 5000 testi). Vi fu annessa inoltre una raccolta di animali parassiti, funghi, batteri ecc. per mostrare il modo in cui il legno potesse alterarsi in relazione all’ambiente.
Fu proprio di quegli anni la sua collaborazione per la voce Industria del legno nel volume XX dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Intorno al 1937 fu nominato sovrintendente del Parco e della Villa Reale di Monza, le cui piante furono da lui curate e studiate con esemplare dedizione.
Proseguì le sue ricerche sui legni di paesi lontani, dando alle stampe nel 1949 una poderosa monografia di più di 500 pagine, Legno e legnami indigeni ed esotici: difetti, cause, rimedi. Morì a Varese, il 1 ° agosto 1952, in seguito alle ferite riportate per il crollo di un grosso cedro in fase di studio e osservazione. «L’Europeo», il 20 agosto dello stesso anno, intitolò l’articolo che raccontava le tristi vicende nel modo seguente: Il medico degli alberi. Raffaele Cormìo, l’uomo che ha guarito i giardini di Lombardia è stato ucciso dal Cedro che voleva salvare.

Rosalia Ricco

Da Scienziati di Puglia (a cura di) Francesco Paolo De Ceglia, Adda Editore, 2007 pag. 462- 464

Cenni bibliografici

Letteratura primaria:

Profili biotipologici dei lavoratori. La biotipologia umana del Pende applicata all’industria. Contributo alla selezione, all‘orientamento professionale ed alla bonifica fisica e psichica del lavoratore, L’Universale, Roma 1927 (estratto dagli Atti del Congresso internazionale dell’organizzazione scientifica del lavoro).

Il polviscolo nei rapporti delle malattie professionali, «La tecnica del lavoro», a. IX, fase. VII (1929).

Le navi romane di Nemi dal punto di vista costruttivo, Tip. del Popolo d’Italia, Milano 1934.

Gli alberi storici: Il cipresso di Somma Lombardo dal punto di vista botanico e storico. Contributo allo studio per la determinazione dell I età degli alberi in piedi, Tip. del Popolo d’Italia, Milano 1935.

La Civica Siloteca Cormio alla settima Fiera del Levante di Bari, Tip. del Popolo d’Italia, Milano 1937.

 

Cure e risanamento degli alberi colpiti da forme traumatiche. Lezione tenuta a Milano alla Società Orticola di Lombardia, il 13 maggio 1937, per invito del suo Presidente Carlo Radice Fossati, «Milano: Rivista mensile del Comune di Milano», anno 54 (luglio 1938).

Legno e legnami indigeni ed esotici: difetti, cause, rimedi, Hoepli, Milano 1949.

Letteratura secondaria:

Banfi E., La Siloteca Cormio, Museo civico di storia naturale di Milano, Milano 1987.

Camporeale S. e Chiapperini R. E., Nell’affascinante mondo del legno: da Raffaele Cormio alla “Siloteca Centro Studi Molfettesi”, in M. I. De Santis (a cura di), Molfetta. Spicchi di storia, Mezzana, Molfetta 1992, pp. 203-31.

http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/persona/MIDC000914/

Cormio Raffaele (Molfetta 1883 febbraio 8 – Varese 1952 agosto 1)

Progetto: Comune di Milano. Museo civico di storia naturale: Siloteca Cormio
Professione: botanico
Nato a Molfetta l’8 febbraio 1883, Raffaele Cormio è figlio di un costruttore navale. Da sempre appassionato al legno e ai suoi usi, acquisterà nel corso degli anni una competenza profonda e originale, costruita sul campo più che nelle accademie.
Come egli stesso racconta, l’idea di creare una raccolta di legni gli venne a partire dalle lacune rilevate nell’insegnamento tecnico scolastico, basato su un metodo puramente teorico, insufficiente a capire le potenzialità e la complessità della materia e privo di quell’aspetto sperimentale essenziale a una formazione completa.
A causa di problemi familiari il Cormio è costretto ad abbandonare gli studi e quindi emigra negli Stati Uniti d’America, dove si stabilisce per due anni (1906-1907) a Hoboken – New York; qui è impiegato come tecnico presso una fabbrica di matite. Dai sui scritti ci rileva che il progetto di realizzare una siloteca prende avvio quando, sul lavoro, si trova in difficoltà a identificare il legno usato per la produzione. Il primo campione, risalente al giugno 1907, è il cedro rosso da matita (o cedro virginiano) portato dagli Stati Uniti.
Tornato in Italia è a capo di un laboratorio per la preparazione dei modelli presso la fonderia Riva Calzoni di Milano. E’ in questo periodo che il Cormio con grande energia coltiva innumerevoli interessi oltre alla botanica arborea, scrive e pubblica nel tempo libero diverse opere che definisce “del dopolavoro”, specie in merito all’organizzazione scientifica del lavoro e l’orientamento professionale.
La sua passione per il legno cresce progressivamente e a partire dalla fine degli anni ’20 occupa gran parte dei suoi interessi e della sua energia. Continua la raccolta di campioni di essenze arboree presso la sua abitazione in via Lipari e qui accoglie i visitatori che ne fanno richiesta. L’attività della Siloteca si avvia a superare la dimensione privata che l’ha contraddistinta alle origini, nonostante sia frutto del lavoro di un solo uomo e priva di sostegni finanziari istituzionali. La raccolta inizia a essere conosciuta grazie agli articoli pubblicati, ai contatti avviati con esperti, appassionati e specialisti, alla partecipazione del Cormio a congressi e iniziative pubbliche; contemporaneamente viene chiamato da artigiani e industriali per le prime perizie e consulenze.
Nel 1934 il Comune di Milano, con il contributo del mecenate milanese Marco De Marchi, acquista la Siloteca, che prende il nome del suo fondatore; al Cormio ne viene garantita la direzione. Assistito per diversi anni dal figlio Luigi, il Cormio si dedica a tutti i settori dell’istituzione, cercando, nonostante crescenti difficoltà dovute all’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, di trasformare la Siloteca in un vero e proprio istituto sperimentale del legno.
Tra le sue attività ricordiamo la nomina a soprintendente del Parco e della Villa Reale di Monza per il biennio 1937 – 1939, a commissario per il verde del Comune di Milano negli anni precedenti alla guerra e presidente presso l’UNI, Ente nazionale di unificazione, della Sottocommissione I della Commissione del legno, denominata Ricognizione dei legnami e stagionatura, nonché membro di altre sottocommissioni. Nonostante l’affermazione e i riconoscimenti, non mancheranno alcune delusioni da parte del mondo accademico e scientifico.
Dalla lettura delle carte dell’archivio della Siloteca emerge chiaramente il ruolo trainante del Cormio come direttore e promotore della “sua” istituzione, che non a caso incontrerà grandi difficoltà negli anni successivi alla sua morte. Raffaele Cormio è morto il 1° agosto 1952 a Varese, dove era ricoverato in seguito alle conseguenze di un infortunio sul lavoro avvenuto nel marzo 1950, quando un ramo di cedro cadendo lo colpì sullo sterno provocando gravi lesioni.

Note
Non risultano biografie critiche, né coeve né successive, di Raffaele Cormio. Si segnala pertanto che le informazioni in merito alla vita e all’attività del direttore e della Siloteca provengono da scritti di carattere fortemente autobiografico, con finalità elogiative e promozionali, con sfumature celebrative proprie del periodo più fortunato della Siloteca.
In merito alla raccolta di legni si rimanda invece a Enrico Banfi, La Siloteca Cormio, Milano, Museo civico di Storia naturale di Milano, 1987.
Bibliografia
Raffale Cormio, La Siloteca Cormio nel suo venticinquesimo anno. Origini, scopi, didattica, organizzazione, Firenze, Tipografia Ricci, 1933.
Raffaele Cormio, La civica Siloteca Cormio alla VII Fiera del Levante di Bari, Milano, Tipografia del Popolo d’Italia, 1937, estratto da Milano, nov. 1936.
La civica Siloteca Cormio del Comune di Milano, Torino, Rivista del legno, 1939.
Luigi Cormio, La civica Siloteca Cormio. Istituto sperimentale del legno. Studio e cura degli alberi, Milano, Tipografia del Popolo d’Italia, 1942.
Zoltano Kosma, Un riconoscimento della capitale dell’Ungheria al direttore della Civica Siloteca Cormio, in “Città di Milano”, n. 12, 1947, p. 126.
Mario Agatoni, Il medico degli alberi, in “Europeo”, 20 agosto 1952.
Enrico Banfi, La Siloteca Cormio, Milano, Museo civico di Storia naturale di Milano, 1987.

Botanica arborea Blu – Studi, articoli e conferenze
Compilatori
Cortelazzi Mariasilvia, Archivista
Grapelli Chiara, Archivista
Linkrisorsa:
http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/persona/MIDC000914/

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