CINGOLANI ROBERTO

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CINGOLANI ROBERTO

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Milano, 23 dicembre 1961

Scienziato, professore di fisica, dal 13 febbraio 2021 è Ministro della Transizione ecologica del Governo Draghli. È stato responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo sino al 2021, dopo aver ricoperto, dal 2005 al 2019, la carica di direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova.

Roberto Cingolani è nato a Milano, il 26 dicembre 1961, in una famiglia con un rapporto del tutto speciale con la scienza e con la Puglia. Suo padre Aldo, nato a Pavia ma da famiglia marchigiana, era un giovane fisico che, poi trasferitosi all’Università di Bari su invito del celebre Michelangelo Mer-lin, avrebbe avuto una importante carriera nella Fisica della materia e in quella dei materiali. Entusia-sta di ciò che faceva, Aldo Cingolani avrebbe comunicato la propria passione per la scienza a gene-razioni di studenti e, tanto più, ai tre figli: Roberto, che avrebbe seguito le orme paterne, Gino, bio-logo, e Silvia, matematica.
Proprio a Bari Roberto frequentò il Liceo scientifico “Enrico Fermi”, di cui ha ancora un vivido ri-cordo. Nell’ateneo della stessa città si laureò poi in Fisica nel 1985, conseguendo infine il dottorato di ricerca nel 1988. Perfezionatosi alla Scuola Normale di Pisa, collaborò con la Società Max Planck di Stoccarda a un progetto diretto dal professor Klaus von Klitzing, premio Nobel per la Fisica.
Era già previsto il suo trasferimento all’Università imperiale di Tokyo, quando la morte del padre lo riportò in Italia. Prima ricercatore, poi professore associato presso il Dipartimento di Fisica dei mate-riali di quella che all’epoca si chiamava Università di Lecce, dal 2000 al 2005 è stato professore or-dinario di Fisica generale presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università del Salento, dove ha raccolto la sfida di fondare e dirigere il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce, il quale – impe-gnato nell’infinitamente piccolo, ossia nello sviluppo di concetti, sistemi e applicazioni basati su fe-nomeni alla nano-meso-scala – è subito diventato un punto di riferimento per la ricerca internaziona-le.
È stato visiting professor presso alcune delle più prestigiose università del pianeta e gli sono stati as-segnati numerosi premi scientifici. Sull’onda del successo del Laboratorio Nazionale di Nanotecno-logie, dal 2005 è stato nominato direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Ge-nova, il centro di ricerca chiamato il “MIT italiano”. A proposito del complesso lavoro di coordina-mento che gli è stato affidato, in una intervista egli ha dichiarato di sentirsi come un “direttore d’orchestra” che armonizza il lavoro di scienziati di altissimo livello. Tra i tantissimi risultati conse-guiti, fondamentali sono stati quelli nel campo della robotica. “Il nostro obbiettivo a lungo termine”, ha spiegato Roberto Cingolani, “è rendere una realtà il desiderio di molte persone di avere un robot in casa che aiuti nelle faccende domestiche, cosa che sarebbe molto utile alle persone anziane, le qua-li in certi casi non riescono ad essere autosufficienti; ma soprattutto, il nostro obbiettivo più impor-tante e che in parte abbiamo già raggiunto sviluppando le tecnologie necessarie a rendere il robot più simile agli uomini, è essere in grado di rimpiazzare uno o più arti alle persone che ne hanno persi”.
Nel 2016 ha lavorato alla nascita del nuovo istituto italiano di ricerca per le scienze della vita, che sta prendendo forma nei luoghi che hanno ospitato, a Milano, Expo 2015. Nel 2019, per più compiuta-mente rafforzare gli obiettivi del Piano Industriale e di una crescita sostenibile nel lungo termine, Cingolani è stato nominato Responsabile Tecnologie e Innovazione della Società del Settore Difesa e Aerospazio “Leonardo”.
Del 12 febbraio 2021 è la nomina a Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel governo di Mario Draghi. Egli ha prestato giuramento il giorno successivo. Il 1° marzo, col cam-biamento di nome del Dicastero, è diventato il primo Ministro della Transizione Ecologica. Poco giorni dopo essersi insediato, il Ministro ha spiegato: “La soluzione non è fermare il progresso, ma nemmeno dire che in nome del progresso si può fare di tutto”. Gli obiettivi dell’azione che il Mini-stro Cingolani intende porre in campo si articola su quattro pilastri: economia circolare, trasforma-zione energetica, efficientamento energetico e risanamento ambientale. La sfida che attende il Paese è epocale.
Nonostante l’impegno scientifico, organizzativo e politico, Cingolani è sempre attivo nella comuni-cazione dei risultati della propria ricerca: scrive libri per il grande pubblico, tiene conferenze e parte-cipa a trasmissioni televisive.
Sposato due volte, ha tre figli. Quando può, continua ad allenarsi per il triathlon. Ama il ciclismo, le moto, la musica e la letteratura.
Tra le numerose onorificenze di cui è stato insignito, si ricordano quella di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2006) e Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2020).

Francesco Paolo de Ceglia

 

Link:
Divertimento, avventura e competizione. Ecco gli ingredienti per fare ricerca:
https://www.repubblica.it/tecnologia/2013/04/09/news/cingolani-299522341/
Intervista a Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’IIT
https://sites.google.com/site/ferminewsgenova/home/intervista-cingolani
Transizione ecologica, Cingolani: “Non c’è molto tempo, siamo a fine partita”
https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ministro-roberto-cingolani-trasformazione-ecologica-conferenza-nazionale-sviluppo-sostenibile-abbiamo-finito-risorse-il-digitale-pesa-80c4da99-1bd1-4e11-b1c0-017256ba5d51.html
L’intervista integrale al Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani

Rep Idee 2021 – Cingolani: “Ecco come l’Italia diventerà verde”
https://www.youtube.com/watch?v=fOr-Sr5eSD0

Trascorre l’infanzia a Bari e si laurea in fisica presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro nel 1985. Sempre a Bari ha conseguito il dottorato nel novembre 1988. Nel 1990 si è perfezionato alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Dal 1988 al 1991 è stato membro dello staff della Società Max Planck di Stoccarda in Germania, sotto la direzione del premio Nobel per la fisica professor Klaus von Klitzing. Successivamente avrebbe dovuto trasferirsi in via definitiva in Giappone per lavorare presso l’Università imperiale di Tokyo, ma dovette tornare in Italia a causa della morte del padre.
Dal 1991 al 1999 è stato prima ricercatore e poi professore associato di fisica generale presso il Dipartimento di scienza dei materiali dell’Università del Salento (all’epoca chiamata Università di Lecce).
Dal 1997 al 2000 è stato professore in visita presso l’Università di Tokyo, in Giappone e poi presso la Virginia Commonwealth University, negli Stati Uniti.
Dal 2000 al 2005 è stato professore ordinario di fisica generale presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università del Salento, dove ha fondato e diretto il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce.
Dal dicembre 2005 è direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, di cui viene anche considerato una sorta di amministratore delegato. Nel dicembre 2015, gli viene assegnato il Premio Roma per la Scienza “per aver dato vita, con l’Istituto Italiano di Tecnologia, a un centro di ricerca avanzata di grande rilevanza nazionale e internazionale, combinando straordinarie capacità di analisi scientifica, di coordinamento organizzativo e di correttezza amministrativa”.
Nel 2016 lavora alla nascita dello Human Technopole di Milano, il progetto per una cittadella di Scienza della vita. Il 27 giugno 2019 viene nominato Responsabile Tecnologie e Innovazione della società del settore difesa e aerospazio Leonardo diventando operativo dal 1º settembre 2019.
Il 12 febbraio 2021 viene nominato Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare nel governo Draghi, prestando giuramento il giorno successivo ed entrando ufficialmente in carica. Il primo marzo successivo diventa il primo Ministro della Transizione Ecologica.

Vita privata

Sposato una prima volta con Rosaria Rinaldi, docente di fisica, e una seconda volta con Athanassia (Nassia) Athanassiou, fisica di origini greche, ha tre figli.
È un appassionato delle due ruote, dal ciclismo alla moto, e di musica: Dire Straits, Neil Young e Pavarotti. Amante della lettura, privilegia i libri sulla politica e i romanzi di Jo Nesbø e Gianrico Carofiglio.

Premi

• Premio Giovani ricercatori della Philips (1980)
• Premio Giovani ricercatori della Philips (1981)
• Premio della Società Italiana di Fisica (1986)
• Premio della Società Italiana di Fisica (1990)
• Premio “Ugo Campisano’ dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (1999)
• Premio Società Italiana di Fisica – STMicroelectronics (2000)
• Premio grande Ippocrate per il ricercatore medico dell’anno (2010)
• Premio Tech for Good – Thinker Award da parte di IBM (2018)

Opere

• Roberto Cingolani, Il mondo è piccolo come un’arancia. Una discussione semplice sulle nanotecnologie, Il Saggiatore, 23 ottobre 2014, ISBN 978-8842820512.
• Roberto Cingolani e Giorgio Metta, Umani e umanoidi. Vivere con i robot, il Mulino, 21 maggio 2015, ISBN 978-8815257918.
• Roberto Cingolani, L’altra specie. Otto domande su noi e loro, Bologna, il Mulino, 9 maggio 2019, ISBN 978-8815283641.

Onorificenze

Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 21 settembre 2006

Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri» — 27 dicembre 2020

Roberto Cingolani, il CV del Ministro della transizione ecologica del Governo Draghi

Il nuovo Ministro della transizione ecologica è una fotografia dello sviluppo del Paese. Roberto Cingolani nasce a Milano il 23 dicembre 1961, ma si forma nel Mezzogiorno. Studia a Bari e si laurea nel dipartimento Interateneo di Fisica. Poi il Dottorato nello stesso Ateneo, prima di partire alla volta della Normale di Pisa. Ma l’attrazione con la Puglia è inscindibile, ed ecco che torna a Lecce.
Dal 1992 al 2004 è stato professore all’Università del Salento, dove ha visto diventare il National Nanotechnology Laboratory un polo d’eccellenza internazionale per le nanotecnologie. Dopo un periodo come visiting professor alla Tokyo University e all’americana Virginia Commonwealth University, è stato nominato nel 2005 Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, dove ha lanciato il programma interdisciplinare Humanoid Technologies, basato sull’idea che l’imitazione tecnologica della natura e delle sue dinamiche possa fornire soluzioni per migliorare la qualità della nostra vita. Proprio qui Roberto Cingolani ha registrato personalmente 48 famiglie di brevetti. Dal 2019 è Chief Innovation Officer di Leonardo, mentre fino al giugno 2020 è stato uno dei membri della task force governativa guidata da Vittorio Colao per affrontare la Fase 2.
Roberto Cingolani, vita privata: sposato con Nassia, ha 3 figli.
Come molti dei politici in cui ci si imbatterà da ora in poi, Cingolani ha una vita privata molto riservata. Ed è bene che sia così. Roberto Cingolani ha la fisica nel DNA e nel destino. Suo padre era docente universitario di Fisica, mentre sua sorella è ordinaria di Matematica all’Università di Bari, dove anche lui ha studiato, mentre il fratello ha una cattedra di Biologia alla Jefferson University di Philadelphia. Ennesima testimonianza di quell’impatto internazionale che ognuno di questo governo dei migliori ha come dote di vita. Sposato con 3 figli, la moglie, Nassia, di origini greche, è una fisica esperta in Scienza dei materiali.
Cingolani: pubblicazione scientifiche e teorie dello sviluppo
Nel suo storico di studioso, Cingolani vanta oltre 1000 comparsate in riviste scientifiche, sia da autore che da co-autore. Nel 2015 ha pubblicato il libro “Umani e umanoidi. Vivere con i robot”, scritto insieme a Giorgio Metta e, nel gennaio 2020, “Prevenire. Manifesto per una tecnopolitica italiana” scritto con Luca Carra e Paolo Vineis.
Una visione futuristica accompagna da sempre il punto di vista di Cingolani, in uno dei suoi lavori scrive che “Solo la prevenzione può salvarci. Solo soluzioni globali, preventive e lungimiranti possono risolvere i tre debiti del genere umano: socio economico, ambientale e cognitivo”
Foto Ufficio Stampa Quirinale/Paolo Giandotti
Poi la visione sugli investimenti del futuro, non solo, come facilmente immaginabile, sull’investimento nel settore artificiale, ma anche sul fattore umano. Quanto invece all’emergenza sanitaria “La crisi pandemica ci ha sbattuto davanti un modello esistenziale frenetico e vagamente sbandato – raccontava tempo fa sulle colonne de Il Foglio – ci siamo resi conto che tanti spostamenti a cui eravamo abituati erano semplicemente inutili e che con una videoconferenza puoi risolvere parecchi problemi. Io non sono un sostenitore della frugalità come stile di vita ma neanche dello spreco: il meglio è ottimizzare”.

https://www.minambiente.it/comunicati/il-cdm-approva-la-riforma-il-rilancio-del-ministero-della-transizione-ecologica

Roma, 17 giu. 2021 – Varato in Cdm il decreto legge che contiene le norme per rafforzare il ministero della Transizione Ecologica. Un piano da attuare in tempi stretti per consentire una piena adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per supportare le funzioni della Commissione VIA PNRR-PNIEC, nonché per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione e di politica ambientale assunti in ambito UE e con gli Accordi di Parigi, per il biennio 2021-2022.
Il primo passo prevede un bando per l’assunzione di 218 laureati, con il 50 per cento dei posti riservato a soggetti che hanno già svolto attività di supporto tecnico specialistico e operativo in materia ambientale presso il ministero della Transizione Ecologica per almeno due anni, anche non continuativi, nel triennio anteriore alla predetta data. Ulteriori 200 tecnici saranno assunti invece per fronteggiare le necessità dettate dal dissesto idrogeologico e saranno incaricati presso le strutture commissariali regionali.
La riforma, inoltre, prevede l’istituzione di un Dipartimento ad hoc per il Pnrr, una struttura che si avvarrà di due direzioni generali per accompagnare la realizzazione del Pnrr e per rendicontare sull’utilizzo dei fondi alla Ue.
Infine, per l’espletamento delle attività tecniche e scientifiche correlate all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il ministero potrà avvalersi fino ad un massimo di trenta tecnici di Enea ed Ispra, che presteranno servizio in posizione di distacco presso gli uffici del MiTE.

“Questo decreto è da considerarsi un primo, importante, passo nel solco già tracciato del rafforzamento del Mite – dichiara il ministro Roberto Cingolani- partiremo subito con le assunzioni per iniziare con la messa a terra dei progetti del Pnrr. La direzione è quella di un ministero sempre più forte e specializzato, necessario per le grandi sfide ambientali a cui siamo chiamati”.

NEWSLETTER MITE, IL NUMERO 2 È ONLINE

Anche per questo numero sono tanti gli argomenti trattati dalla rivista periodica online del ministero della Transizione Ecologica.
Particolare attenzione è stata rivolta ai 400 giovani selezionati per partecipare alla PreCop che si terrà a Milano, dal 28 settembre al 2 ottobre, e che per la prima volta spalancherà le porte delle Conferenze Onu alle idee elaborate dai giovani per salvaguardare il futuro del Pianeta. L’Italia sarà rappresentata da Federica Gasbarro, 26 anni di Roma, e Daniele Guadagnolo, 28 anni di Arona (Novara), ricevuti nei giorni scorsi anche dal ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani.
Grande attenzione anche per l’inaugurazione del primo “Climate Clock” italiano, installato all’ingresso della sede del MiTE. Allestito per la prima volta a New York nel 2020, è stato ideato con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui temi del cambiamento climatico: il display indica il tempo utile per contenere l’aumento della temperatura a 1,5°C.
E in tema di tutela dell’ambiente, grande risalto anche per l’importante lavoro condotto dalla Guardia Costiera, lungo l’intera fascia del litorale nazionale, in attività di recupero delle reti da pesca abbandonate lungo i fondali marini. I dati raccolti lo scorso anno hanno registrato risultati importanti: oltre 7 tonnellate di reti rimosse – pari a circa 240mila bottiglie di plastica nell’ambito dell’operazione. Si tratta di veri e propri rifiuti che, se lasciati in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva e rappresentano per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate dei veri e propri “muri della morte” e che, oltre a danneggiare l’habitat marino poiché realizzate in materiale plastico, sono un concreto pericolo per la sicurezza di sub e bagnanti.
Non mancano le numerose notizie inerenti le attività condotte dalle Direzioni Generali del ministero della Transizione Ecologica, dall’avvio della sperimentazione del nuovo sistema per la tracciabilità della circolazione dei rifiuti al programma sperimentale da 80 milioni destinato alle città con più di 60 mila abitanti.

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NUOVO SISTEMA DI TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI: AL VIA LA SPERIMENTAZIONE

Roma, 10 giu. – Al via la sperimentazione del nuovo sistema per la tracciabilità della circolazione dei rifiuti. L’iniziativa sorge dalla necessità di attuare le Direttive Comunitarie che indicano in un registro nazionale un tassello fondamentale per l’economia circolare.Al fine di procedere alla realizzazione del sistema ed alla definizione dei provvedimenti normativi di attuazione il Ministero della Transizione Ecologica ha deciso, segnando così una netta discontinuità rispetto ad esperienze passate, di avviare una sperimentazione preliminare, realizzando, con il supporto dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e di Unioncamere e del sistema camerale italiano, un prototipo semplificato, per verificare la funzionalità e la fruibilità di alcune delle funzioni del Registro elettronico nazionale ed in particolare l’interoperabilità con i sistemi gestionali attualmente in uso alle aziende.
L’opportunità di procedere ad una sperimentazione è stata infatti più volte rappresentata al Ministero e all’Albo da parte del mondo imprenditoriale, durante le fasi di consultazione con le associazioni di settore sulla proposta di regolamento di disciplina del Registro Elettronico Nazionale. La necessità di garantire la interoperabilità dei sistemi gestionali con il Registro è stata invece la scelta di base del Ministero, per superare le difficoltà operative prima riscontrate e per consentire la realizzazione degli adempimenti al fine di ottimizzare e ridurre al minimo le attività manuali da parte delle imprese, perché saranno i sistemi informativi a comunicare le informazioni previste dalla legge.
Il prototipo consentirà alle imprese tenute all’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale di poter sperimentare in maniera pratica le procedure operative che con l’applicazione della nuova disciplina diventeranno prassi quotidiana per la gestione degli adempimenti.
Il 1 giugno, nel pieno rispetto dei tempi previsti, è stata pubblicata la home page del R.E.N.T.Ri (www.rentri.it) ed in particolare la sezione riservata al Laboratorio Sperimentale per la Prototipazione Funzionale. Con la firma del protocollo di adesione alla sperimentazione da parte delle Associazioni datoriali, la sperimentazione entrerà nel vivo.
A partire da fine giugno e per almeno quattro mesi le imprese potranno testare le prime funzionalità, grazie al supporto fornito dalle associazioni e dalle imprese del settore ICT, con le quali è già stata avviata una prima condivisione delle soluzioni tecnologiche previste.
Si avvia così la realizzazione di uno dei progetti che rientrano negli obiettivi del PNRR, strategico per la necessaria conoscenza delle quantità e della qualità dei rifiuti prodotti e avviate a trattamento.

L’intervista integrale al Ministro della Transizione ecologica LA7

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