FUZIO FRANCESCO

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FUZIO FRANCESCO

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Ingegnere con laurea alla Regia Scuola di Ingegneria di Torino nel 1922-23, Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bari; Nel dopoguerra fu molto attivo nel comitato Costitutivo del Partito di Azione di Bari, che tenne a Bari il 29 gennaio 1944 il famoso Congresso.

Nasce ad Andria il 24 gennaio 1899 da Giovanni Fuzio ed Anna Lasciarrea e muore a Bari l’8 agosto 1988.
Orfano di padre con impegno e determinazione riesce a coronare il sogno di frequentare la migliore Scuola Superiore nel campo dell’Ingegneria civile ossia la Regia Scuola di Ingegneria di Torino, consapevole dei notevoli sacrifici sostenuti dall’intera sua famiglia costituita dalla mamma Anna e dalle tre sorelle, Livia, Pia e Tina (mia madre a lui molto legata).
Il Regio Politecnico di Torino nasce come istituzione nel 1906, ma le sue origini sono più lontane. La Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, sorta con la Legge Casati nel 1859 e il Museo Industriale Italiano, nato sotto l’egida del Ministero dell’Agricoltura dell’Industria e del Commercio nel 1862, ne furono i diretti ascendenti.
La prima, istituita nell’ambito dell’Università, apriva la ricerca e la formazione superiore agli studi tecnici; il secondo guarda va più direttamente al contesto di un Paese che si affacciava alla nuova realtà industriale.
Sotto differenti aspetti e con personalità complementari, illustri docenti e ricercatori seppero dare uno statuto a nuovi ambiti disciplinari ,come l’Elettrotecnica e la Scienza delle Costruzioni, e ebbero visioni anticipatrici nei confronti di una Scuola attenta ai problemi dell’uomo e della società.
Un’idea della forte selezione allora esistente l’ho avuta ammirando l’antica pergamena esposta nello studio Fuzio intitolata “I laureandi Ingegneri Civili – Torino 1922-23” che raccoglie le foto-tessere dei ventiquattro laureandi presso la Regia Scuola di Ingegneria civile di Torino di allora.
Come risulta dal certificato rilasciato in data 31 luglio 1926 dalla Regia Scuola d’Ingegneria di Torino Francesco Fuzio il giorno 28 luglio 1926 consegue la laurea di dottore in Ingegneria Civile “che, a norma delle vigenti disposizioni sull’ordinamento dell’Istruzione Superiore,ha esclusivamente valore accademico e non abilita all’esercizio professionale”.
Infatti l’anno dopo supera, presso la Scuola Regia d’Ingegneria di Milano, gli esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere. Conseguentemente, in data 21 aprile 1928, ” gli viene conferita dal Ministro della Pubblica Istruzione l’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere”.
Dopo essersi laureato Francesco resiste alla tentazione di stabilirsi a Torino, città nella quale si era ben inserito con diverse amicizie in campo culturale e politico. Infatti, la frequentazione della Scuola di Ingegneria di Torino gli offre l’occasione di entrare in contatto con il variegato mondo accademico ed intellettuale torinese, con il quale allaccia ottimi rapporti, che mantiene pure dopo il rientro in Puglia. Tra i suoi amici colleghi di studi basterà citare Domenico Soldiero Morelli (nato a Napoli il 23.8.1900, morto a Torino il 26.5.1998), che oltre ad essere un validissimo ingegnere ed architetto innovativo del Razionalismo europeo fu attivo nel Comitato Liberazione Nazionale durante la lotta partigiana.
Le comuni esperienze dell’ing. Moretti Soldiero e dell’ing. Francesco Fuzio si manifestarono anche nella circostanza che entrambi furono chiamati, nel primo dopoguerra, a svolgere il delicato incarico di Assessori all’edilizia nella giunta provvisoria il primo della Città di Torino ed il secondo Francesco Fuzio della Città di Bari con decreto prefettizio del 6 agosto 1944 approvato dal Ten. Col. Orpwood, Commissario Provinciale della Commissione Alleata di Controllo.
Nella lettera di nomina a firma del Prefetto di Bari in data 6 agosto 1944 viene testualmente indicato, dopo la notizia della designazione,”Sono sicuro che Ella ,che già in altri campi ha esplicato apprezzata attività ed ha sempre dato prove del Suo patriottismo,svolgerà le delicate mansioni ora affidatele con alto senso del dovere ed operosa attività,orgoglioso di poter contribuire in un importante settore alla ricostruzione del nostro amato Paese.”
Nell’agosto 1945 all’ing. Francesco Fuzio l’incarico di Assessore per i Lavori Pubblici ed Ufficio Tecnico del Comune di Bari gli viene confermato dal primo sindaco democristiano del Comune di Bari Natale Loiacono.

Nella sua lunga attività professionale diverse sono state le progettazioni di strutture e le collaborazioni nel calcolo in calcestruzzo armato e/o in muratura, in importanti edifici di edilizia pubblica e privata quali:

• Liceo Ginnasio Orazio Fracco di Bari;
• Sede della (allora) Intendenza di Finanza in Piazza Massari di Bari;
• Sede del Convitto Cirillo in Bari;
• Campanile della Chiesa di San Giuseppe in Bari;
• Edificio dell’Albergo delle Nazioni e contiguo complesso residenziale I.N.A. di Bari di 60 appartamenti;
• Palazzo della Chiesa di San Ferdinando in via Sparano di Bari;
• Diversi edifici residenziali condominiali nel centro di Bari (Via De Rossi edificio di proprietà Danisi, via Crisanzio edificio di proprietà Rizzi, Via Cardassi, Via Abbrescia,ecc.).

Queste sue attività sono state realizzate in stretto raccordo con l’importante Impresa di costruzioni Fratelli Muciaccia, di cui Lui sposò Lina Muciaccia e per prima residenza si sistemò ad Andria per poi trasferirsi a Bari in uno stabile da Lui stesso costruito in Via Nicola De Giosa.
Da segnalare che i diversi esponenti della famiglia Muciaccia erano tra più dinamici costruttori della Puglia, come viene descritto del volume”Puglia d’Oro” (edizione 1936 pag. 282), ripubblicato nel 2008 nel volume”Puglia d’Oro” ad iniziativa della Fondazione cario valente onlus dalla Casa Editrice Giuseppe Laterza di Giuseppe Laterza, che riporta i tre volumi dell’importante ricerca curata da Renato Angiolillo nella seconda metà degli anni ’30 (cfr. il sito www.fondazionecarlovalente.it).
Nell’ambito d’intensa attività costruttiva dei Fratelli Muciaccia un ruolo fondamentale viene svolto, sotto l’aspetto progettuale e di direzione dei lavori, dall’ing. Francesco Fuzio. Diversi suoi bozzetti delle case popolari furono pubblicati nel 1939 su “La Gazzetta del Mezzogiorno (Cfr.E.Corvagliae M.Scianti-Il piano introvabile: architettura e urbanistica nella Puglia fascista).
Ancora oggi primeggia nel bel lungomare di Bari, in corrispondenza del quartiere murattiano, lo splendido prospetto del Liceo Classico Orazio Fiacco, la cui storia si intreccia profondamente con la storia della Città di Bari e della sua crescita culturale.
Il Suo ruolo di fautore, insieme agli altri validi ingegneri ed architetti locali, della bonifica urbana del centro storico di Bari e di alcune aree da demolire non si limita solo alla fase di progettazione e direzione dei lavori ma riguarda anche l’attività di costruzione, come Impresa “Fuzio e Putignani”, con diverse ed impegnati lavori di edilizia pubblica e privati, tra i quali:

• Villaggio del Fanciullo in Bari;
• Palazzo lNA in Barletta;
• Case popolari inMonopoli;
• Tratti del Lungomare da Bari a Torre a Mare;
• Scogliere di difesa della sede stradale del
Lungomare Nazario Sauro di Bari;

Uomo di cantiere, di grande spessore professionale e di assoluto rigore, svolge con scrupolo pure gli incarichi peritali conferitigli dal Tribunale e da altre autorità, tra i quali va segnalata una verifica di correttezza dei calcoli di cemento armato per un edificio in costruzione in Corso Cavour in Bari che si conclude con la diffida al costruttore di abbattere i solai già realizzati per eliminare le carenze riscontrate in sede di verifica tecnica delle strutture in cemento armato. Questo Suo rigore professionale che a prima vista poteva apparire mosso da un eccesso di prudenza fu poi pienamente apprezzato dagli stessi soggetti coinvolti (progettista, costruttore, proprietari ecc.) pochi anni dopo quando avvenne il 16 settembre 1959 a Barletta il tragico crollo di un edificio in via Canosa con 59 vittime.
Nel dopoguerra Francesco Fuzio fu molto attivo nel comitato Costitutivo del Partito di Azione di Bari, che tenne a Bari il 29 gennaio 1944 il famoso Congresso, che si concluse con l’approvazione del famoso Ordine del giorno (cfr.Antonio Alosco “Il partito d’azione nel Regno del Sud”).
Negli anni successivi, come ponderata scelta personale, l’ing. Fuzio preferisce impegnarsi nelle attività professionali ed imprenditoriali, tralasciando l’attività politica in prima persona, pur rimanendo molto vicino agli esponenti della Democrazia Cristiana barese ed in particolare all’allora giovane Aldo Moro.
Dal matrimonio con la dolce Lina Muciaccia celebrato in Bari il 25 giugno 1932 nacquero Anna, sposata all’avv. Angelo Lovecchio Musti, Giovanni, Nicola e Massimo, il primo Giovanni ha seguito le orme paterne come ingegnere e professore ordinario del Politecnico di Bari, ora associato come studio all’ing. Francesco Fuzio ed all’arch. Nicola Ferdinando Fuzio, il secondo Nicola imprenditore edile ed il terzo Massimo, esponente bancario.
Da nipote dell’ing. Francesco Fuzio posso aggiungere che l’insegnamento più significativo che la sua vita può fornire ai giovani di oggi è il suo forte impegno di studio in una realtà molto lontana dal suo paese natio e nella non felice situazione di orfano di padre e la sua ferma determinazione di operare per la crescita della sua terra, ritornando e radicando in essa una famiglia solida con una tradizione di impegno e di valore professionale.
Volendo usare uno slogan Francesco Fuzio si può definire – utilizzando il nome del sito della Regione Puglia dedicato alle borse di studio post laurea e dottorandi di ricerca per giovani pugliesi – un “bollente spirito” pugliese degli anni ’20, specializzatosi altrove e ritornato nella sua amata Puglia per collaborare allo sviluppo urbano della sua Terra.

Sono proprio questi i punti di forza che oggi dovrebbero essere seguiti dai giovani che, spinti a specializzarsi in Italia o all’Estero, devono essere pronti a cogliere le opportunità loro offerte nella terra di origine.
Per le eccelse doti morali e professionali e per le grandi realizzazioni nel campo dell’ingegneria, basate su solide basi di studi superiori realizzati fuori dell’ ambito locale, con notevoli sacrifici, come orfano di padre, l’Amministrazione Comunale di Bari ha intitolato un viale alla Sua memoria, come fulgido esempio di un vero meridionalista.

Aurelio Valente

http://www.ionionotizie.it/articolo-8574.php

Bari (Bari) – Intitolata strada all’ing. Francesco Fuzio

Su iniziativa dell’amministrazione comunale è stato intitolato il primo tratto di viale Guglielmo Lindemann, da viale Biagio Accolti–Gil a viale Francesco De Blasio, all’ing. Francesco Fuzio, grande professionista e assessore ai Lavori Pubblici durante l’amministrazione guidata dal sindaco Natale Loiacono, primo sindaco democratico nel secondo dopoguerra. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di Bari Michele Emiliano, gli assessori alla Toponomastica e all’Urbanistica Filippo Barattolo ed Elio Sannicandro e il prof. Aurelio Valente. “È importante per la città di Bari – ha dichiarato il sindaco Emiliano – recuperare il vissuto di donne e uomini che hanno operato per la nostra terra, lasciando segni evidenti e tangibili di un lavoro straordinario. L’ing. Fuzio è la dimostrazione di come caparbietà e determinazione possono cambiare il proprio destino e quello di altre persone, perché durante quegli anni difficili, dopo essersi formato a Torino, decise di tornare qui per migliorare la città con il suo continuo impegno politico e la sua indiscussa professionalità. Per questo, siamo particolarmente onorati di intitolare alla sua persona una strada di Bari”. Notizie Biografiche Francesco Fuzio (1899 – 1988) Nasce ad Andria (Ba) il 24 gennaio 1899 e muore a Bari l’8 agosto 1988; orfano di padre, con impegno e determinazione riesce a coronare il sogno di frequentare la migliore Scuola Superiore nel campo dell’Ingegneria civile, la Regia Scuola di Ingegneria di Torino. Dopo essersi laureato, Francesco Fuzio resiste alla tentazione di stabilirsi a Torino, città nella quale si era ben inserito con diverse amicizie in campo culturale e politico, la cui frequentazione gli offre di entrare in contatto con il variegato mondo accademico ed intellettuale torinese. Nel primo dopoguerra l’ing. Fuzio fu chiamato a svolgere il delicato incarico di assessore all’Edilizia della città di Bari con Decreto Prefettizio del 6 agosto 1944 approvato dal Ten. Col. Orpwood, Commissario Provinciale della Commissione Alleata di Controllo. Nell’agosto del ’45 ottiene l’incarico di Assessore ai Lavori Pubblici, durante l’amministrazione del primo sindaco democristiano Natale Loiacono. Nella sua lunga attività professionale diverse sono state le progettazioni di strutture e la collaborazione nel calcolo in calcestruzzo armato e/o in muratura, in importanti edifici di edilizia pubblica e privata: il Liceo Classico Orazio Flacco, Palazzo dell’Intendenza di Finanza di Piazza Massari, il Convitto Cirillo, il campanile della Chiesa di San Giuseppe, ex Albergo delle Nazioni e il contiguo complesso residenziale dell’I.N.A. e la Chiesa di San Ferdinando. Uomo di cantiere, di grande spessore professionale e di grande rigore, svolge con scrupolo pure gli incarichi peritali conferitigli dal Tribunale e da altre autorità. Nel dopoguerra Francesco Fuzio fu molto attivo nel comitato costitutivo del Partito d’Azione di Bari.

di Redazione | 14/06/2011

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