LATERZA EDITORI

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LATERZA EDITORI

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Bari, 1901

La Gius. Laterza & Figli, più brevemente Editori Laterza, è una casa editrice fondata da Giovanni Laterza a Bari nel 1901.

La casa editrice è stata fondata a Bari il 10 maggio 1901 in società coi fratelli da Giovanni Laterza (vedi scheda 1873-1943), che in precedenza (1896) aveva aperto una libreria nel capoluogo pugliese. La storica denominazione “Gius. Laterza & figli”, intestata al padre Giuseppe (1841-1914), trae origine dal negozio di cartoleria che Vito Laterza (1867-1935) aveva avviato nel 1885 a Putignano.
La storia degli Editori Laterza è legata alla figura di Benedetto Croce, massimo esponente del pensiero filosofico idealista in Italia e uno dei baluardi dell’antifascismo, che fu per quarant’anni il consulente della casa editrice, avvalendosi della collaborazione di giovani studiosi e allievi tra cui Luigi Russo, Guido De Ruggiero e Giovanni Gentile, che di lì a pochi anni diverranno personaggi di primo piano nella cultura italiana.
Con Benedetto Croce i rapporti di rafforzano con la pubblicazione da parte della Laterza di quasi tutte le sue opere e la sua rivista (La critica), e con la pressante indicazioni sulla linea editoriale della casa editrice. Come esempio viene citata una precisa raccomandazione rivolta da Croce e Giovanni Laterza nel 1902 “Credo poi che fareste bene ad astenervi almeno per ora dall’accettare libri di romanzi, novelle e letteratura amena: e ciò per comparire come editore con una fisionomia determinata: ossia come editore di libri politici, storici, di storia artistica, di filosofia, […] editore di roba grave”.
Tra le importanti collane laterziane suggerite da Croce vanno citate la Biblioteca di cultura moderna, i Classici della filosofia moderna e gli Scrittori d’Italia. Il rapporto tra Croce e Laterza è ora documentato da un imponente carteggio in quattro volumi pubblicati dalla stessa casa editrice.
Nel secondo dopoguerra, la gestione della casa editrice passa nelle mani di Vito Laterza (vedi scheda 1926-2001), che sviluppa una rete di scrittori ed interessi sempre più estesa. Con il cinquantenario della casa editrice viene attivata nel 1952 una nuova collana, i Libri del tempo, destinata a comprendere le più significative espressioni della cultura italiana della seconda metà del Novecento.
Negli anni sessanta la Laterza cresce ancora, trasformandosi in società per azioni e aprendo una sede a Roma, affidata a Donato Barbone trasferito da Bari come direttore editoriale, sostituito poi da Enrico Mistretta, direttore editoriale fino al 1992. Nel 1964 nasce la collana Universale Laterza, impostata come collana economica di qualità, in grado di offrire a prezzi accessibili sia i testi classici sia saggistica di storia politica, di filosofia, oltre alle nuove correnti di critica letteraria, di storiografia e di scienze sociali. La collana Universo Laterza negli anni ‘ 70 registra un crescente successo, con tirature spesso superiori alle diecimila copie per testo.
L’avvocato Paolo Laterza (vedi scheda 1928-2017) , fratello di Vito Laterza, è stato presidente della casa editrice Laterza per circa vent’anni, fino al 1997 come unico esponente della famiglia non dipendente diretto della casa editrice. Tra i due fratelli, Vito e Paolo, c’è sempre stato un perfetto accordo che ha rafforzato la società, trasformata in società per azioni, superando momenti difficili, salvandola dalla vendita a Mondadori e Rcs, per poi consegnare nelle mani dei loro figli, Alessandro e Giuseppe, le chiavi di una ‘fabbrica di cultura libera’.
Negli anni successivi l’offerta editoriale si amplia ulteriormente e si diversifica grazie alla vasta gamma di autori famosi, fra gli altri, il linguista Tullio De Mauro, lo storico della filosofia Tullio Gregory, il giurista Stefano Rodotà, l’economista Paolo Sylos Labini ed altri scrittori. Nel 1984 all’Universale Laterza si affianca la Biblioteca Universale Laterza, dedicata soprattutto alle opere di storia e ai classici della filosofia. Negli stessi anni si intensificata la presenza di testi del settore scolastico e universitario.
Con la morte di Vito Laterza, nel 2001, la gestione della casa editrice è passata a Giuseppe Laterza (vedi scheda 1957), che segue da Roma l’editoria universitaria e la saggistica, e a suo cugino Alessandro Laterza (vedi scheda 1958), che segue da Bari soprattutto l’editoria scolastica.
Di recente la casa editrice ha sviluppato l’utilizzo dei nuovi media, con la pubblicazione fra l’altro di una serie di manuali su Internet a cura di Marco Calvo, Fabio Ciotti, Gino Roncaglia e Marco Zela, e con la diffusione attraverso podcast di conferenze, incontri e lezioni tenute per iniziativa della casa editrice in diversi ambiti territoriali In particolare, a partire dal 2006-2007, si sono tenute periodiche conferenze del ciclo “Lezioni di Storia”, svoltesi a Roma al Parco della Musica, e poi anche a Milano, Firenze, Torino, Genova.
Inoltre la Laterza dal 2006 partecipa al Festival dell’economia di Trento come componente del comitato promotore, al quale si è aggiunto dal 2008 il Festival del diritto di Piacenza.
Nello sviluppo editoriale non manca l’attenzione rivota ai bambini, ai quali è dedicata la collana Celacanto per i bambini dai 6 ai 12 anni . Nel maggio 2015 viene introdotto Lea – Libri e altro, piattaforma per leggere in streaming una selezione dei libri del suo catalogo.
Visto il successo della collana Contromano, Laterza mostra un crescente impegno verso la narrativa, riscuotendo nel 2017 un significativo successo con la candidatura al Premio Strega del romanzo La stanza profonda di Vanni Santoni.

Il Catalogo dei libri per la scuola

Come impostazione di partenza la casa editrice ha prodotto opere per la scuola, tra le quali vanno segnalate negli anni cinquanta la Breve storia della filosofia (1955-57) di Guido De Ruggiero e Fabrizio Canfora, La letteratura italiana per saggi storicamente disposti di Croce (a cura di Mario Sansone, 1956-60), l’Antologia di critica storica (1957-58) di Armando Saitta e l’Introduzione alla Costituzione (1959) di Norberto Bobbio e Franco Pierandrei.
Come successivo sviluppo viene attivata alla fine degli anni sessanta la «Collezione scolastica. Nuova serie», nella quale hanno vasta diffusione tre titoli della Laterza nelle scuole medie superiori: La letteratura italiana. Con antologia degli scrittori e dei critici (1969-73) di Carlo Salinari e Carlo Ricci, che per la prima volta fonde organicamente testi letterari ed esposizione storico-letteraria; la Storia medievale, moderna, contemporanea (1969-70) di Rosario Villari, che, lungo l’asse della storia politica, concentra l’attenzione sulla scena sociale ed economica; la Storia della filosofia (1973) di Francesco Adorno, Tullio Gregory, Valerio Verra.
Dagli anni ottanta la Laterza ha pubblicato opere di Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto, in aggiunta a testi di filosofia, di lingue e letterature antiche, di letteratura italiana, di storia dell’arte.
Bibliografia
• Cento anni di Laterza. 1885-1985. Testimonianze degli autori, Roma-Bari, Laterza, 1985.
• Le edizioni Laterza. Catalogo storico 1901-2000, Roma-Bari, Laterza, 2001.
• Benedetto Croce – Giovanni Laterza, Carteggio, 4 voll., Roma-Bari, Laterza, 2004-2009.

La nostra storia dal 1901

Le origini
La storia dei primi passi della Laterza è la storia di una famiglia meridionale, di modeste condizioni ma intraprendente.
Nel 1881, quattordicenne, il primo figlio di Giuseppe Laterza (1841-1914) e Maria Pugliese (1843-1886), Vito (1867-1935), va a guadagnarsi da vivere emigrando ad Alessandria d’Egitto dove aiuta lo zio Eugenio, ebanista. Nel 1882 Vito fa ritorno a Putignano con la famiglia dello zio. L’esperienza all’estero gli ha dato un certo gusto per il commercio e nel 1885 egli decide di aprire un piccolo negozio di cartoleria e libri scolastici.
La prima sede del negozio è a Putignano – paese a cavallo tra le attuali province di Bari e di Taranto – e poi a Taranto. La piccola ditta individuale viene denominata ‘Gius. Laterza & Figli’, sia perché Vito è minorenne e deve dunque riferirsi al padre; sia perché in lui c’è il proposito di coinvolgere gli altri quattro fratelli (Pasquale, Giovanni, Luigi, Francesco). A Taranto Vito chiama a collaborare con sé il fratello più piccolo, Francesco (1879-1928), di soli nove anni. Il 6 ottobre 1889 Vito, lasciata Taranto, apre la sede barese – restringendo l’attività alla sola cartoleria – perché il capoluogo pugliese gli appare di più sicuro avvenire. Nel frattempo ha chiamato a collaborare nell’esercizio commerciale di cartoleria Pasquale (1870-1953), che si occupa delle vendite al pubblico, mentre Francesco cura i rapporti con i clienti esterni. Nel 1891 si unisce a loro Luigi (1875-1927), proveniente da una esperienza a Napoli presso una litotipografia: nel 1895 avvierà l’attività della Tipografia Laterza. L’ultimo arrivato è Giovanni (1873-1943), che rientra da Milano dove ha sposato Agostina Broggi, commessa alla libreria Vallardi. Insieme alla moglie Giovanni apre la Libreria Laterza nel 1896.
All’inizio del ‘900, dunque, i cinque fratelli sono impegnati in azienda: Vito come titolare della firma sociale; Pasquale e Francesco in Cartoleria; Luigi in Tipografia; Giovanni nella Libreria che poi diverrà editrice. E infatti nel 1901 la ditta individuale si trasforma in società in nome collettivo che vede partecipi pariteticamente tutti i fratelli Laterza insieme al padre Giuseppe. Tale resterà fino al 1963 quando avverrà la trasformazione in società per azioni.

 

CONSTANTER ET NON TREPIDE
Un monito scelto dalla famiglia Laterza come esortazione alla tenacia e ad una costante crescita.

Gli inizi e Benedetto Croce
La Casa Editrice nasce il 10 maggio 1901, quando con una lettera circolare Giovanni Laterza annuncia la nascita della ‘Casa Editrice Gius. Laterza & Figli’.
Giovanni Laterza si propose inizialmente di farsi editore «di servizio» per gli autori baresi e pugliesi, con particolare attenzione ai temi della cultura tecnica, economica, commerciale, giuridica. Ma, di fronte alla difficoltà di creare un programma editoriale con le sole risorse locali, egli cercò subito altrove referenti autorevoli. Decisivo per i destini della Casa Editrice è, nel dicembre 1901, l’incontro con Benedetto Croce; lo rievoca così Croce stesso, nel Proemio alla «Critica» nel suo XLII anno (1944), rivolgendosi con tono affettuoso e commosso a Giovanni, scomparso l’anno prima:
«Nacque allora di colpo in te verso di me una fiducia intera, e questa fiducia, accompagnata da costante pazienza, non tanto mi piaceva per sé stessa, quanto era da me giudicata documento del tuo sicuro intùito, perché avevi saputo leggere nel fondo della mia anima (e di ciò ti ero grato) il mio completo disinteresse, cioè il mio unico interessamento per le cose che tenevo buone e utili».
Croce tracciò nel giro di pochi mesi quella che di fatto è stata, ed è ancora oggi, la «mappa genetica» della Laterza; fu lui, nel giugno del 1902, ad invitare chiaramente Giovanni Laterza ad abbandonare il progetto di pubblicare opere letterarie: «Credo poi che fareste bene ad astenervi almeno dall’accettare libri di romanzi, novelle e letteratura amena: e ciò per comparire come editore con una fisionomia determinata: ossia come editore di libri politici, storici, di storia artistica, di filosofia, ecc.: editore di roba grave».
Il programma iniziale di Giovanni Laterza assume, quindi, una connotazione del tutto diversa: l’editore locale si ritrova proiettato in un orizzonte europeo; l’editore di libri tecnici e di letteratura diventa editore di saggistica di cultura; l’editore avventizio a caccia di occasioni di pubblicazione si trasforma in editore selettivo ed esigente. E nel giro di pochi anni viene rifondata la «Biblioteca di Cultura Moderna», la prima collana della casa editrice, e nascono i «Classici della Filosofia Moderna» (1906), le «Opere di Benedetto Croce» (1908), gli «Scrittori d’Italia» (1910), i «Filosofi Antichi e Medievali» (1915). Dal 1906, inoltre, Laterza cura l’edizione della rivista «La Critica», diretta anch’essa da Croce.

Laterza. Un secolo di libri
Vito Laterza e la fase post crociana
Il sodalizio tra Giovanni Laterza e Benedetto Croce durò – si può dire – anche oltre la scomparsa, nel 1943, di Giovanni: di certo sino al 1952, anno in cui anche Croce scompare. Il difficile compito di proseguire l’attività della Casa Editrice fu assunto da Vito Laterza (1926-2001).
Entrato in Casa Editrice nel 1949 a fianco di Franco Laterza (uno dei figli di Giovanni), Vito non tenta nemmeno di trovare un «timoniere» che sostituisca funzionalmente Croce; punta invece alla costruzione di una rete di «amici di Casa Laterza» dalla quale trarre proposte e suggerimenti da incastonare nei contenitori editoriali da lui progettati.
Nel 1951, esattamente nel cinquantenario della Casa Editrice, esordisce la collana «Libri del Tempo», che tratta i temi del dibattito culturale e politico contemporaneo e che, nel primo quindicennio di vita, sconfina nel campo della narrativa, per assolvere al compito di rappresentare situazioni, argomenti, personaggi irriducibili a una scrittura saggistica tradizionale.
Intorno al 1960 vengono poi introdotte tre innovazioni essenziali: si avvia la costruzione di una rete di ispettori per la promozione in libreria e nelle scuole, che verrà successivamente integrata con l’affidamento della distribuzione alle Messaggerie Italiane; viene aperta una sede a Roma per agevolare i contatti editoriali; si fonda a Bari una redazione strutturata. Nel 1963 la vecchia società familiare in nome collettivo viene trasformata in una società per azioni, con organi amministrativi adeguati a una gestione aziendale più moderna.
L’esito del percorso tracciato da Vito Laterza vede quindi, tra il 1960 e il 1980, cambiare il volto della Casa Editrice. Al nucleo redazionale barese se ne aggiunge uno romano, e nel 1972 la sede legale viene trasferita a Roma: dall’aprile dell’anno successivo, sui frontespizi dei libri Laterza il luogo di pubblicazione è «Roma-Bari». Il numero medio delle novità pubblicate per anno cresce notevolmente: da una cinquantina, alla metà degli anni Sessanta, a un centinaio alla fine del decennio, a centoventi circa alla fine degli anni Settanta. Anche le tirature medie ottengono, soprattutto tra il 1964 e il 1970, un forte incremento, cui fa da traino la collana tascabile «Universale Laterza» (1964), che oscilla tra le dieci e le quindicimila copie – anche in ristampa. Al medesimo periodo appartengono iniziative di particolare successo: la collana «Storia e Società» (1964), destinata a ospitare titoli di storia per un pubblico più largo; le «Grandi Opere» (1968), che si affermano nel campo degli studi di architettura e urbanistica; i «Saggi tascabili Laterza» (1974), che impongono il modello del libro-intervista, tascabile, sui grandi temi di attualità politica e culturale. Nel mondo della scuola una decisa ondata di rinnovamento è portata dai manuali di letteratura italiana di Carlo Salinari e Carlo Ricci (1969); di storia di Rosario Villari (1969); di filosofia di Francesco Adorno, Tullio Gregory e Valerio Verra (1973).

 

 

La trasformazione di fine secolo (1980 – 2000)

Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta il panorama editoriale muta radicalmente. Il raffreddamento del dibattito ideologico-politico e il tramonto del cosiddetto «impegno» sono alla base della crisi del settore dell’editoria di cultura, con particolare riferimento all’area della saggistica. Vito Laterza, in questa fase difficile, deve ridimensionare le collane economiche e ridurre in generale le tirature medie, con l’inevitabile effetto di aumentare i titoli pubblicati. Può fare leva invece sulle opere per la scuola e sulla domanda, ancora crescente, espressa dall’università.
Del 1981 è la «Biblioteca Universale Laterza», finalizzata a valorizzare soprattutto il catalogo di opere di storia e di classici della filosofia, risolvendo il problema dei limiti di dimensione e di prezzo delle collane tascabili. Nel 1989 viene varata la collana «Manuali Laterza» che, oltre a intervenire nelle aree disciplinari tradizionalmente familiari alla Laterza, apre nel tempo nuovi filoni quali il diritto, la filologia romanza, la pedagogia e la didattica. L’esigenza di rinnovare la proposta editoriale si fa sentire anche sul fronte della saggistica: nascono così due collane, «i Robinson» (1980), destinati alla saggistica divulgativa, e i «Sagittari Laterza» (1986), dedicati a temi più specialistici. Come nel caso della «Biblioteca Universale», queste iniziative scaturiscono dalla necessità di diversificare l’offerta rispetto alle collane tascabili.
Crescente peso assumono anche i rapporti di collaborazione con importanti istituti di credito e aziende, ma anche con un’istituzione come la Banca d’Italia, di cui viene assunta la pubblicazione della «Collana Storica» (1989).
Nell’autunno del 1989 la Laterza cessa di essere una società tutta familiare e di essere governata da un consiglio d’amministrazione di famiglia, pur essendo confermati i ruoli di Vito Laterza come consigliere delegato e di Paolo Laterza come presidente (già dal 1970) del consiglio d’amministrazione. Ancora una volta, è necessario riconfigurare il profilo delle attività.
Nel 1993 viene lanciata la collana «Economica Laterza» che, non più in formato tascabile ma con le stesse caratteristiche di prezzo di copertina, ha rinnovato l’esperienza della «Universale Laterza» e ha contribuito a rilanciare tutto il catalogo, recente e meno recente, della Casa Editrice.
Vengono inoltre avviate iniziative di collaborazione internazionale con altre case editrici. La più significativa è, senza dubbio, la collana «Fare l’Europa», che nasce nel 1993 con l’intento di ricostruire i tratti comuni del Vecchio Continente alle soglie dell’unificazione europea. Il progetto, ideato dalla Laterza e diretto da Jacques Le Goff, raccoglie le energie di altre quattro case editrici – Editions du Seuil, per la Francia; Blackwell, per il Regno Unito; Beck, per la Germania; Crítica, per la Spagna – ed è seguito da editori partner portoghesi, olandesi, ceki, slovacchi, polacchi, ungheresi, bulgari, lituani, turchi, coreani, giapponesi.

Nuovi orizzonti

Le linee editoriali attuali sviluppano e arricchiscono le scelte caratteristiche della fase precedente: in particolare, danno forza al settore dell’editoria formativa, da un lato, e, dall’altro, selezionano un’offerta significativa di saggistica in grado di raggiungere il largo pubblico introducendo, attraverso alcune collane – «i Robinson/Letture» e «Contromano» – molti titoli al confine tra saggistica e narrativa per trattare temi più o meno complessi attraverso gli scorci e le suggestioni della scrittura letteraria.
Vengono prodotti in formato digitale perlopiù tutti i titoli-novità dando inizio, contemporaneamente, a una massiva operazione di recupero di titoli dal Catalogo resi disponibili sul mercato in forma di ebook. Sono state poi varate nuove collane: «Anticorpi», ‘immuno letture per spiriti liberi’; «Idòla» che si propone come un antidoto contro i falsi assiomi che circolano ampiamente nel dibattito pubblico; «Celacanto», collana per ragazzi illustrata da disegnatori di prestigio per raccontare la storia a un pubblico più giovane; «Cultura storica», per affrontare le questioni più urgenti e significative della contemporaneità; «Audiolibri», perché l’ascolto si manifesta sempre di più come una via percorribile anche per la lettura. Tra il 2017 e il 2018 da un lato è stata rilanciata la collana «Tempi nuovi», dall’altro all’interno de «i Robinson/Letture» sono nate nuove serie che hanno riscontrato e riscontrano successo di pubblico e di critica come “Storie di questo mondo” e “10 giorni che hanno fatto l’Italia”. Il catalogo scolastico viene rafforzato e diversificato, mantenendo una forte leadership nel campo della storia per le scuole medie superiori e, nel pieno rispetto delle indicazioni ministeriali, la produzione cartacea è associata alla produzione digitale con la creazione di piattaforme on line dedicate al mondo della Scuola. I cambiamenti più significativi degli ultimi anni appartengono altresì alla moltiplicazione dei canali attraverso i quali la Casa Editrice valorizza il catalogo ed esprime la propria competenza – maturata in più di 120 anni di storia – nel selezionare e intermediare contenuti di qualità.
La Laterza ha fornito i contenuti e, in alcuni casi, ha realizzato editorialmente alcuni dei principali successi nelle collane destinate alla vendita in edicola in allegato a quotidiani e periodici: tra le collaborazioni più importanti vanno ricordate quelle con il «Corriere della Sera», «L’Espresso» e «la Repubblica», «il Giornale», «Il Sole 24 Ore». Inoltre, ha assunto iniziative nel campo dell’organizzazione di grandi eventi culturali, tra i quali spiccano il Festival dell’Economia di Trento, giunto nel 2020 alla quindicesima edizione, che vede ogni anno l’intervento delle più qualificate personalità internazionali e una vastissima partecipazione di pubblico, e le Lezioni di Storia, che si tengono a partire dal novembre 2006 in alcune tra le maggiori città italiane: Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Napoli, Trieste, Bari, Udine, Cagliari, Brescia, Trento/Rovereto, Verona, Padova, Matera.

Laterza, 120 anni di cultura meridionale

La Casa editrice festeggia e lancia una sfida (con premi) ai lettori
FULVIO COLUCCI 05 Maggio 2021
Quei 120 anni a Mezzogiorno della Casa editrice Laterza scoccheranno il prossimo 10 maggio sospesi, più che tra modernità e futuro (ovvio), sul tratto distintivo dell’antico sogno di Giovanni: rendere la scrittura, i libri, l’editoria, luoghi d’incontro fra anime, sensibilità, persone.

Pagine nel tempo la vecchia libreria Laterza

Più di tutto il prezioso carteggio fra l’editore che aveva aperto la libreria nel 1896, fondando la Casa editrice nel 1901 e Benedetto Croce, valgono le parole che il filosofo dedicò in esergo a Thomas Mann nella Storia d’Europa nel secolo decimonono prendendole dal XXIIIesimo canto dell’Inferno di Dante: Pur mo venieno i tuo’ pensier tra ’ miei, con simile atto e con simile faccia, sì che d’intrambi un sol consiglio fei. Croce omaggiava Mann e pensava al suo rapporto con Giovanni Laterza e a quella forza di scambio, effetto fisico prodotto dalla sfida gravitazionale dell’editoria meridionale che era sfida a tutto, insieme, all’analfabetismo e al prevaricante monopolio culturale del positivismo piemontese.
Pensieri, incontri, consigli e sentieri comuni. Quello «fatale» di Giovanni con «don Benedetto» all’alba del secolo breve; quello tra Vito Laterza e Leonardo Sciascia a metà anni ’50, quando Vito ha già scoperto le carte creando la rete degli «amici di Casa Laterza» perché il dopoguerra esigeva solidarietà anche culturale, i tuo ’ pensier tra ’ miei, ma in una chiave plurale, di comunità, tramontata l’epoca del «grande timoniere» intellettuale.
Dalle premesse dell’accoglienza, della curiosità, dell’interesse letterario minuto e mai grossolano – perché il libro diventi «quasi un uomo» e non un affare non solo per Nietzsche (memorabile L’introduzione a Nietzsche di Gianni Vattimo pubblicata qualche anno fa) -, nasce la sintonia con lo scrittore Siciliano. Prima che Le parrocchie di Regalpetra divenissero tali, tra i titoli vagliati per il debutto sciasciano Vito Laterza propone «Il sale sulla piaga». Più che un titolo, una profezia (pur scartata) sull’editoria a Mezzogiorno. Che con Laterza resiste, con Laterza, insiste spargendo ancora sale sulla piaga, perché bruci la ferita del sud e dal suo stesso sangue sia generato pensiero di integrazione culturale universale: il vero respiro nuovo, un respiro antico, il respiro dei libri, più di un vaccino dello spirito da opporre a tutte le pandemie presenti e future.
In occasione dei 120 anni, seguendo la suggestione che fu del filosofo Norberto Bobbio, quando gli chiesero quale era stata la casa editrice che per lui avesse contato di più, Laterza pone un quesito a lettrici e lettori: «Quale libro Laterza è stato particolarmente importante per voi? Perché vi è rimasto particolarmente impresso?».

Benedetto Croce con Giovanni Laterza (a destra)

Maria Laterza direttrice della Libreria di Via Dante a Bari

Vito Laterza con Leonardo Sciascia

Alessandro e Giuseppe Laterza con il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e la consorte Franca Pilla in visita alla Libreria Laterza di Bari in occasione del Centenario della Laterza Editori

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