LATERZA VITO

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LATERZA VITO

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Bari, 1º gennaio 1926 – Roma, 29 maggio 2001

Nato in una famiglia della borghesia imprenditoriale pugliese. Il padre Giuseppe è direttore della tipografia della Casa editrice Giuseppe Laterza & Figli, società fondata a Bari dallo zio Giovanni Laterza nel 1901 allo scopo di proseguire e ampliare l’attività tipografica e libraria già intrapresa nel paese di origine della famiglia, Putignano, a partire dal 1889.

Completati gli studi universitari in Filosofia, prima a Bari e poi a Firenze, dove si laurea nel 1950 Vito Laterza comincia a lavorare presso la casa editrice, con l’incarico di direttore editoriale l’anno successivo, mentre il cugino Franco Laterza mantiene la carica di amministratore delegato, assunta dopo la morte del padre Giovanni nel 1943.
La casa editrice Laterza aveva potuto riprendere regolarmente la propria attività solo nel 1946, poiché la tipografia era stata requisita dalle truppe britanniche, ma aveva già riavviato le vecchie collane – Biblioteca di cultura moderna, Classici della filosofia moderna, Scrittori d’Italia – e inaugurato nuove iniziative quali I quaderni della critica e le pubblicazioni dell’Istituto italiano per gli studi storici, fondato da Croce a Napoli nel 1946.
Come suo primo progetto editoriale Vito Laterza avviòla collana Libri del Tempo, inaugurata nel 1951, che stampa volumi di ricostruzione storica e di denuncia dei problemi e dei mali della società italiana, pubblicando, tra gli altri, opere di Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi, Eugenio Scalfari, Antonio Cederna, Paolo Sylos Labini. In quest’ultima collana appaiono anche gli atti dei convegni dell’Associazione Amici del Mondo, la rivista diretta da Mario Pannunzio. Con il gruppo dei collaboratori della rivista, intellettuali del liberalismo italiano, Vito Laterza è molto affiatato anche politicamente, condividendo l’ideale riformista per la rinascita economica, sociale e politica del Paese.
Per colmare la pesante mancanza di Croce viene attivata una valida rete di intellettuali – detti “gli amici di Casa Laterza” – pervengono interessanti suggerimenti per le collane vecchie e nuove, nel solco della consolidata tradizione della casa editrice, sotto la spinta di una crescente concorrenza dei grandi editori dell’Italia settentrionale, fortemente orientati a cogliere gli orientamenti della clientela in un mercato che sta diventando di massa.
Durante gli anni cinquanta, oltre a riprendere e ammodernare le collane già esistenti, come i Classici della filosofia moderna, affidata alla direzione di Garin, e la Collezione storica, diretta a partire dal 1955 da Armando Saitta, su impulso di Vito Laterza il catalogo della casa editrice si apre a nuovi interessi – l’urbanistica, la linguistica, la sociologia – mentre si fa più significativa la presenza della tematica meridionale, con autori quali Leonardo Sciascia e Rocco Scotellaro.
Nel 1960 introduce tre importanti innovazioni all’organizzazione della casa editrice: il rafforzamento della rete commerciale, con la costituzione di una rete di ispettori per la promozione in libreria e nelle scuole, che verrà successivamente integrata con l’affidamento della distribuzione alle Messaggerie Italiane; l’apertura di una filiale romana (dal 1972 anche sede legale) con funzioni di centro direzionale e ideativo, nonché di perno della rete di contatti con studiosi e autori; l’espansione della redazione della sede barese, dove rimangono anche l’impianto tipografico e il reparto commerciale. Nel 1963 la società familiare in nome collettivo viene trasformata in società per azioni e viene dotata di organi amministrativi adeguati a una moderna gestione aziendale.
Le innovazioni introdotte producono risultati positivi in termini di novità pubblicate e di aumento delle tirature, specie dopo l’avvio della collana tascabile Universale, inaugurata nel 1964 dalla Storia d’Italia di Dennis Mack Smith, che offre in formato tascabile testi di altre collezioni e opere nuove di storia politica, filosofia, critica letteraria, storiografia e scienze sociali.
Altri successi vengono registrati dalla nascita delle collane Storia e Società (1964), destinata a ospitare titoli di storia per un pubblico più largo, Grandi Opere (1968), che si afferma nel campo degli studi di architettura e urbanistica, e Saggi tascabili Laterza (1974), che impone il modello del libro-intervista, in formato tascabile, sui grandi temi di attualità politica e culturale, quale Intervista sul fascismo di Renzo De Felice. Un allargamento del mercato viene raggiunto con la pubblicazione di manuali didattici a seguito della riforma della scuola media unica del 1962.
Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta entra in crisi il settore dell’editoria culturale, con particolare riferimento all’area della saggistica, che si ripercuote sulla Laterza con il taglio dei costi, ottenuto attraverso la chiusura di alcune collane, il ridimensionamento di quelle economiche e la riduzione delle tirature, ma anche sul rinnovamento della proposta editoriale. Nel 1989 parte la serie dei Manuali Laterza, che viene ad ospitare temi nuovi quali il diritto, la filologia romanza, la pedagogia e la didattica. Altra importante collana è la Economica Laterza, lanciata nel 1993, che, non più in formato tascabile ma con le stesse caratteristiche di prezzo di copertina, rinnova l’esperienza della Universale Laterza contribuendo a rilanciare tutto il catalogo della casa editrice.
Significative sono le iniziative di collaborazione internazionale con altri editori, tra le quali la più importante è la collana Fare l’Europa, che nasce nel 1993 con l’intento di ricostruire i tratti comuni del Vecchio Continente alle soglie dell’unificazione europea. Il progetto, diretto dallo storico francese Jacques Le Goff, è condotto in compartecipazione con altre quattro case editrici – Éditions du Seuil, per la Francia; Blackwell, per il Regno Unito; Beck, per la Germania; Crítica, per la Spagna – ed è seguito da editori partner portoghesi, olandesi, cechi, slovacchi, polacchi, ungheresi, bulgari, lituani, turchi, coreani, giapponesi.
Nell’autunno del 1989, insieme con il fratello Paolo (vedi scheda 1928-2017) , presidente della società dal 1970, si oppone all’intenzione di una parte dei soci, appartenenti alla famiglia, di cedere la partecipazione azionaria di maggioranza al gruppo Rizzoli. Le quote vengono infine acquistate dallo stesso Laterza, che si avvale del diritto di prelazione previsto dallo statuto aziendale e ottiene il sostegno finanziario della Cassa di risparmio delle province lombarde, e successivamente cedute a una pluralità di nuovi soci, fra cui si annoverano le Messaggerie italiane e un gruppo di imprenditori baresi. La casa editrice cessa così di essere un’azienda a controllo totalmente familiare, ma allo stesso tempo riesce a conservare la propria indipendenza.
Nel 1990 Vito Laterza viene nominato Cavaliere del Lavoro e nel 1996 gli viene conferita l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 2000 viene nominato presidente onorario della casa editrice. Muore a Roma nel maggio del 2001.

Onorificenze italiane

Cavaliere del lavoro — 1990

 

«Si è laureato in Filosofia a Firenze nel 1948 con Eugenio Garin. In casa editrice dal 1949, pubblicò nel 1951 la collana “Libri del Tempo”, che fu la prima di una serie di iniziative editoriali che si affermarono rapidamente presso un pubblico colto e impegnato civilmente. Negli anni ’60 avviò una serie di collane scolastiche destinate alle scuole medie superiori. E sempre negli anni ’60 nacquero nuove collane, tra le quali primeggiarono “Storia e Società” e “Grandi Opere”. Seguirono negli anni ’70 l'”Universale Laterza”, “Tempi Nuovi” “Saggi Tascabili” e “I Filosofi” negli anni ’80 le collane “Sagittari”, “I Robinson”, “Biblioteca Universale Laterza”, “Quadranti”, “Manuali” e “Gli Scrittori”. Vito Laterza, impegnato con i suoi collaboratori, con il figlio ed il nipote in progetti editoriali di ampio respiro, nel ’90 iniziò la pubblicazione della Storia delle Donne in Occidente, diretta da Georges Duby e Michelle Perrot. I cinque volumi sono a oggi tradotti in Francia, Paesi Bassi, Spagna, Germania, Inghilterra, Portogallo e anche negli Stati Uniti, Brasile, Giappone e Corea. Nell’ambito di una attività non più esclusivamente italiana ma europea, si inserisce la collana “Fare l’Europa” diretta da Jacques Le Goff, con opere – tra le altre – di Leonardo Benevolo, Peter Burke, Umberto Eco, Aron J. Gurevic, Massimo Livi Bacci, Michel Mollat du Jourdin, Massimo Montanari e Paolo Rossi. Nel 1988 è stato nominato “Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres” dal Ministero della Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese nel 1989 ha ricevuto l’Onorificenza di Grande Ufficiale dal Presidente Francesco Cossiga per particolari benemerenze nel 1996 gli è stata conferita dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro l’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al “Merito della Repubblica Italiana”.»

Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana — 15 dicembre 1995

 

Ufficiale dell’Ordre des Arts et des Lettres — 1988

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