SCHIPA TITO

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SCHIPA TITO

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Lecce, 27 dicembre 1888 – New York, 16 dicembre 1965

Tenore e attore italiano di origine albanese, considerato il maggior tenore di grazia della storia dell’opera e definito “L’usignolo di Lecce”. Negli oltre 40 anni di carriera il suo repertorio spaziò dal” Don Giovanni” di Mozart nel ruolo di Don Ottavio alla “Manon” ed al “Werther” di Jules Massenet, fu l’indiscusso protagonista del suo tempo.

Figlio di Luigi e Antonia Vallone, nacque a Lecce in una famiglia albanese negli ultimi giorni del 1888; venne tuttavia registrato all’anagrafe il 2 gennaio 1889, un ritardo finalizzato a posticipare di un anno la leva militare.

Il suo talento vocale fu subito notato dal maestro elementare Giovanni Albani. Nel 1902, con l’arrivo da Napoli del vescovo Gennaro Trama, il ragazzo, già soprannominato “Titu” (piccoletto), entrò n seminario, dove ebbe modo di studiare anche composizione. Dopo l’adolescenza, su consiglio del suo maestro di canto, Alceste Gerunda, Tito si recò a Milano per terminare gli studi insieme a Emilio Piccoli. Il 4 febbraio 1909 fece il suo debutto a Vercelli nella Traviata.

Dopo una lunga routine di formazione nella compagnia operistica di Giuseppe Borboni, trionfò a Napoli nella stagione del 1914 diretta da Leopoldo Mugnone, dove con una Tosca leggendaria il nome d’arte “Tito Schipa” si impose definitivamente alle cronache artistiche e mondane.

Parlerà correntemente quattro lingue e ne canterà undici compreso l’aborigeno australiano più, come ripeteva, il napoletano.

Con una Manon del 14 gennaio 1918 al Real di Madrid anche il primo trionfo all’estero fu assicurato.

Nel 1919 approdò negli Stati Uniti, invitato dal soprano scozzese Mary Garden e dall’impresario   Cleofonte Campanini, che insieme gestivano la Civic Opera di Chicago. Qui sposò la soubrette francese Antoinette Michel d’Ogoy, conosciuta a Montecarlo il 27 marzo 1917 in occasione della prima esecuzione assoluta de La rondine di Giacomo Puccini, dove interpretò il personaggio di Ruggero. Da lei avrà due figlie, Elena e Liana.

Il 4 dicembre 1919 Schipa debuttò trionfalmente a Chicago con Rigoletto sotto la direzione di Gino Marinuzzi. Fu un trionfo e l’inizio di una permanenza negli Stati Uniti durata oltre quindici anni concessi al pubblico statunitense, curioso di misurare la sua grandezza con quella dell’indimenticabile Caruso.

Nell’ottobre del 1932 lasciò Chicago, prendendo il posto di Beniamino Gigli al Metropolitan Opera di New York. Nel 1935 prese parte a Werther a San Francisco. Ma gli effetti della Grande depressione, l’irreparabile crisi con la moglie e la nostalgia per la patria, mai dimenticata, riportarono Schipa in Italia.

Nel 1937 acquistò Villa Raisina a Solignano di Castelvetro (Mo) per soggiornarvi nei periodi liberi dagli impegni artistici. Nel 1944 si trasferì a Solignano in maniera pressoché definitiva, con la nuova compagna Teresa Jolanda Borgna, in arte Diana Prandi. Il 29 agosto 1945 tenne, nell’ampio parco della sua villa, un memorabile concerto dedicato a tutti i Solignanesi.

Sempre nel 1945, divenne presidente onorario del Corpo Bandistico A.Parmiggiani di Solignano di Castelvetro per poi abbandonare la carica nel 1947 quando, per i nuovi impegni di lavoro, lasciò definitivamente il territorio Modenese.

Alle molte recite nei teatri italiani, si accompagnò una carriera cinematografica che, iniziata a Hollywood con alcuni cortometraggi musicali per la Warner Bros., fece di Schipa il divo del Cinema dei telefoni bianchi.

Fu vicino al regime fascista, soprattutto per l’antica amicizia personale con Achille Starace, suo conterraneo. L’America del pre-maccartismo lo dichiarò indesiderato, e lo stesso fece l’Italia del Teatro alla Scala appena restaurato e riaperto.

Continuava intanto l’attività teatrale e quella cinematografica, recitando (1936) nel film di Guido Brignone Vivere! Nel film interpretò la canzone Vivere (scritta da Cesare Andrea Bixio) che ebbe un successo internazionale. Durante le riprese si innamorò della coprotagonista Caterina Boratto e grazie all’ottimo successo di pubblico, l’anno successivo la coppia Schipa-Boratto fu nuovamente diretta dal regista Brignone in Chi è più felice di me!

Sposò l’attrice Diana Prandi (all’anagrafe Teresa Borgna), conosciuta sul set di Rosalba (1944) che nel 1946 gli dette un figlio, Tito Jr.

Tito Schipa nel 1955

Dopo una carriera lunga quasi mezzo secolo, negli anni cinquanta Schipa cominciò ad apparire sulle scene sempre più di rado. Il 14 aprile 1955 dette l’addio al palcoscenico con l’Elisir d’amore al Teatro Petruzzelli di Bari, a cui faranno seguito le tournée in Unione Sovietica, nella Repubblica popolare ungherese e negli Stati Uniti.

Accusato stavolta di filocomunismo, vittima di gravi traversie economiche e coinvolto in manovre poco chiare di alcuni suoi manager e collaboratori, fu costretto a tornare negli Stati Uniti, dove venne accolto, ancora una volta, con entusiasmo.

Tito Schipa morì a New York nel 1965 per un collasso cardiocircolatorio, complicazione del diabete di cui soffriva dagli anni Quaranta; la sua Lecce, mai dimenticata, per la quale egli sognava di istituire un Festival musicale, lo accolse per l’ultimo viaggio. La sua bella tomba (su cui sono collocati uno spartito musicale ed un usignolo, in ferro battuto) si trova nel cimitero monumentale di Lecce, accanto alla chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo.

Nel 1965, sotto la direzione di Nino Farì, la Banda di Lecce cambia nome in Banda Città di Lecce «Tito Schipa», onorificenza mantenuta sino al 2020.

Come compositore scrisse romanze e canzoni di musica leggera in napoletano, in leccese (Quandu te llai le facce la matina, ecc.), in spagnolo, tanghi argentini, un’Ave Maria, una Messa a 3 voci per S. Oronzo, una a 4 voci, un Coro a 4 vociHosanna, e l’operetta Principessa Liana (1929) dedicata alla figlia.

Hanno detto di lui:

“Tito Schipa è il signore dei signori. Lui è anche compositore, io no!” (Luciano Pavarotti)

“Quando canta Tito Schipa noi tutti dobbiamo inchinarci davanti alla sua grandezza” (Beniamino Gigli)

Grazie ai soldi da lui raccolti in numerosi concerti in tutto il mondo finanziò la costruzione a Lecce del Liceo Musicale a lui intitolato (ora Conservatorio “Tito Schipa”). A Lecce un Premio Internazionale a lui intitolato premia cantanti lirici esordienti.

Ogni giorno, in piazza Sant’Oronzo a Lecce, a mezzogiorno, invece dei soliti rintocchi delle campane, viene fatta risuonare nell’aria una sua canzone.

Un ricordo del lontano 27 dicembre del 1888 quando a Lecce nacque Tito Schipa

27 Dicembre 2021 P.M.

Il nostro illustre concittadino Tito Schipa nacque a Lecce il 27 dicembre 1888, anche se venne registrato all’anagrafe il 2 gennaio 1889, un ritardo finalizzato a posticipare di un anno la leva militare. Il suo talento vocale fu subito notato dal maestro elementare.

Nel 1902, con l’arrivo da Napoli del vescovo Gennaro Trama, il ragazzo, entrò in seminario, dove ebbe modo di studiare anche composizione. Dopo l’adolescenza, Tito continuò gli studi a Milano. Nel 1909 fece il suo debutto a Vercelli in Traviata.

Dopo una lunga routine di formazione trionfò a Napoli nel 1914 con una Tosca leggendaria imponendosi definitivamente alle cronache artistiche. Parlerà correntemente quattro lingue e ne canterà undici compreso l’aborigeno australiano più, come ripeteva, il napoletano.

Nella Manon di Massenet nel 1918 a Madrid riportò il primo trionfo all’estero. Nel 1919 approdò negli Stati Uniti a Chicago. Qui sposò una soubrette francese conosciuta a Montecarlo in occasione della prima esecuzione assoluta de La rondine di Puccini. Da lei avrà due figlie, Elena e Liana.Il trionfo a Chicago con Rigoletto sotto la direzione di Gino Marinuzzi fu l’inizio di una permanenza negli Stati Uniti durata oltre quindici anni. Nel 1932 lasciò Chicago, prendendo il posto di Beniamino Gigli al Metropolitan di New York.

Nel 1935 fu il protagonista del ”Werther” di Massenet a San Francisco. Ma gli effetti della Grande Depressione, l’irreparabile crisi con la moglie e la nostalgia per la patria riportarono Schipa in Italia.

All’attività concertistica, si accompagnò una carriera cinematografica che, iniziata a Hollywood, fece di Schipa il divo del Cinema dei telefoni bianchi. Ebbe la fortuna di girare alcuni films di grande successo, ancora oggi ricordati, come “Vivere!”, “Chi è più felice di me” .Sposò l’attrice Diana Prandi che nel 1946 gli dette un figlio Tito Schipa Jr.

Come compositore scrisse romanze e canzoni di musica leggera in napoletano, in leccese (Quandu te llai le facce la matina, ecc.), in spagnolo, tanghi argentini, un’Ave Maria, una Messa a 3 voci per S. Oronzo, una a 4 voci, un Coro a 4 voci, Hosanna, e l’operetta Principessa Liana (1929) dedicata alla figlia.

Il 14 aprile 1955 dette l’addio al palcoscenico con l”’L’elisir d’amore” al Petruzzelli di Bari, a cui faranno seguito le tournèe in Russia, in Ungheria e negli Stati Uniti. Grazie ai soldi da lui raccolti in numerosi concerti in tutto il mondo finanziò la costruzione a Lecce del Liceo Musicale a lui intitolato.

A Lecce un Premio Internazionale a lui intitolato, gestito dagli Amici della Lirica “T.Schipa”, premia cantanti lirici esordienti.

Tito Schipa morì a New York il 16 dicembre 1965; la sua Lecce, mai dimenticata, lo accolse per l’ultimo viaggio. Negli oltre 40 anni di carriera il suo repertorio spaziò dal “Don Giovanni” di Mozart nel ruolo di Don Ottavio alla ”Manon” ed al ”Werther” di Jules Massenet, dove fu l’indiscusso protagonista del suo tempo. E’ stato definito uno dei più perfetti cantanti che abbiano mai calcato le tavole di un qualunque palcoscenico.

Tecnica superlativa, un timbro personale ed inconfondibile, una capacità unica di dominare il fiato ed emettere “mezzevoci” e “filature” ed un canto scevro da portamenti, singhiozzi ed altri effetti leziosi tipici dell’epoca, lo hanno reso un tenore fuori dal tempo, il cui modo di cantare appare ancora oggi moderno.

Ogni giorno, in piazza Sant’Oronzo a Lecce, a mezzogiorno, invece dei soliti rintocchi delle campane, viene fatta

risuonare nell’aria una canzone di Tito Schipa.

Presentazione

Il Conservatorio di musica “T.Schipa” di Lecce nasce come Liceo Musicale Salentino con Statuto approvato con decreto del Prefetto di Lecce n. 24494 del 21 novembre 1933.

Con R.D. 12 ottobre 1939 n. 1993 (pubblicato sulla G.U. n. 11 del 15/01/1940) il Liceo Musicale Salentino è pareggiato ai Conservatori di musica con decorrenza dal 16 ottobre 1939.

Con legge 8 agosto 1977 n. 663 (pubblicata sul S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 241 del 05/09/1977) il Liceo Musicale Pareggiato “T.Schipa” è trasformato in Conservatorio di musica statale con decorrenza dal 1 ottobre 1970.

In applicazione dell’art. 1 quinquies del decreto legge 31 gennaio 2005 n. 7, convertito con modificazioni, nella legge 31 marzo 2005 n. 43, l’Istituto Musicale Pareggiato di Ceglie Messapica (BR), gestito dal Comune di Ceglie Messapica, viene accorpato, in qualità di Sezione staccata, al Conservatorio di musica “T.Schipa” di Lecce con decorrenza dall’a.a. 2005/2006.

Il Conservatorio Tito Schipa di Lecce è uno dei principali istituti musicali del Sud Italia: 1000 studenti e 130 insegnanti impegnati in tutte le tipologie della prassi e della teoria musicale.

Direttore del Conservatorio è il M° Giuseppe Spedicati, Presidente l’on. dott. Biagio Marzo.

Il Conservatorio di Lecce è intitolato a Tito Schipa, il celebre tenore di grazia che finanziò la fondazione dell’Istituto negli anni Trenta del secolo scorso.

Il Conservatorio, per valorizzare i vari aspetti della tradizione vocale, organizza corsi specialistici per cantanti d’opera, per interpreti del repertorio rinascimentale e barocco, del canto moderno e jazz.

Il Conservatorio annovera quattro orchestre: l’Orchestra Sinfonica l’Orchestra di Fiati, la Jazz Band e un’Orchestra Sinfonica Giovanile, e vari ensemble vocali di musica antica e moderna e un coro di voci bianche.

Cultura barocca e tradizione bandistica caratterizzano il Salento e il Conservatorio cerca di potenziare e coltivare, con le sue risorse formative, queste importanti realtà.
L’ Orchestra di Fiati, è una delle punte d’eccellenza della formazione e della produzione musicale e discografica, come pure i gruppi di musica antica e classica, che si producono in vari festivals in Italia e all’estero.

L’offerta formativa comprende trentadue indirizzi, per il percorso Accademico di Primo e di Secondo Livello. Sono anche attivi Corsi di Formazione Pre-accademica e Corsi Propedeutici AFAM.

Particolarmente innovativo è il corso di studi della Musica Elettronica.
Molto attivo è il Progetto Erasmus con cui il Conservatorio si relaziona con numerosi paesi europei.

Il Conservatorio dispone di una Biblioteca di 11.000 testi tra cui 500 manoscritti.
L’Istituto ha una sezione staccata a Ceglie Messapica e, così il Conservatorio è una “rete” del far musica, profondamente radicata nella Regione.

I Festivals del Conservatorio sono al centro della vita artistica e sociale di una Regione, la Puglia, che ha fatto della promozione culturale e dell’accoglienza il suo impegno elettivo.

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