CODACCI PISANELLI GIUSEPPE

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CODACCI PISANELLI GIUSEPPE

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Roma, 28 marzo 1913 – 2 febbraio 1988.

Docente, rettore dell’Università di Lecce, deputato e ministro

Figlio di Alfredo Codacci Pisanelli, docente di diritto all’università di Roma, liberale, deputato del Regno e sottosegretario e nipote di Giuseppe Pisanelli, insigne giurista e Ministro di grazia e giustizia del Regno d’Italia. Conseguìta la laurea in giurisprudenza e in scienze politiche iniziò la carriera universitario come libero docente in Diritto Amministrativo nel 1940 all’Università di Macerata.
Durante la seconda guerra mondiale fu capitano di cavalleria. Entrò in magistratura come uditore al tribunale di Roma e pretore di Tricase. Nel 1944 fece parte come volontario dell’Esercito Cobelligerante italiano e svolse l’incarico di osservatore per l’Italia al processo di Norimberga Nel 1946 riprese l’insegnamento all’Università di Roma e nel 1953 all’Università di Bari.
Dal 1955 al 1976 fu Rettore del Consorzio Universitario Salentino, mantenendo l’incarico di direttore dell’Istituto di Scienze Giuridiche ed Economiche.
Nel 1946 fu eletto all’Assemblea costituente per la Democrazia Cristiana nella circoscrizione di Lecce: in seno alla Commissione costituente presentò il progetto della Regione Salento non approvato. In diverse legislature dal 1948 al 1968 fu deputato, Ministro della difesa nell’8° governo di De Gasperi (1953), presidente dell’Unione Interparlamentare (1957-1962).
Nel 1954 fu nominato segretario provinciale della DC di Lecce e commissario di quella di Bari[. Come incarichi parlamentari dal 1958 al 1960; fu vicepresidente della commissione esteri della Camera e Presidente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati nel periodo della Costituente (1951 – 1953),Presidente della Giunta per le elezioni (1953) e Presidente di Commissioni speciali per l’esame di proposte di leggi costituzionali
Fu ministro per i rapporti con il Parlamento nei governi Fanfani III e IV (luglio 1960 – giugno 1963) e Leone (giugno – dicembre 1963).
Dal 1962 al 1968, fu sindaco del Comune di Tricase, nel Salento, al quale era molto legano per essere quello di provenienza della sua famiglia. Non rieletto alla Camera nel 1968, vi ritornò ancora nella VI legislatura (1972-1976). Nel 1979 fu candidato per la lista della Democrazia Cristiana alle elezioni europee per l’Italia meridionale e fu il primo dei non eletti.
E’ stato sicuramente l’uomo politico più importante del Salento negli anni dalla caduta del Fascismo sino ai nostri giorni.

Pubblicazioni:
• L’annullamento degli atti amministrativi, Milano, Giuffrè, 1939
• L’invalidità come sanzione di norme non giuridiche, Milano, Giuffrè, 1940
• Analisi delle funzioni sovrane, Milano, Giuffrè, 1946
• Ampiezza del concetto di novazione, Milano, Giuffrè, 1950
• Parlements, Parigi, Presses Universitaires de France, 1961
• Diritti quesiti, vol. I, Bari, Laterza, 1976

Onorificenze

Gran Croce al merito con placca dell’Ordine al merito di Germania
— 1957

Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 5 luglio 1976

https://www.canottieriroma.it/la-storia-di-codacci-pisanelli-conquista-il-circolo

LA STORIA DI CODACCI PISANELLI CONQUISTA IL CIRCOLO

Mercoledì, Maggio 8, 2019
Sì, parlava francese Giuseppe Codacci Pisanelli. Ma soprattutto l’inglese. Diplomazia e savoir faire al servizio del Paese e di cause addirittura cruciali per i destini del mondo. Esperienze che annotava poi in stile elettrocardiogramma su carta e di cui rimangono anche foto leggendarie come quella nello Studio Ovale, assieme a John Fitzgerald Kennedy.
Era un lavoro bellissimo ma anche lungo e complesso, quello di Codacci Pisanelli, presidente dell’Unione interparlamentare, deputato dell’Assemblea Costituente e, per la DC, in cinque legislature. Ministro della Difesa (governo De Gasperi), prima, e dei Rapporti con il Parlamento (Fanfani e Leone), poi. Fondatore dell’Università di Lecce. Un lavoro che significava lunghi periodi lontano da casa, dalla famiglia a cui comunque non ha mai fatto mancare i suoi insegnamenti. Questo, in sintesi, “Ahimé parlo il francese” (Manni Editori), biografia dello statista scritto da Emanuele Codacci Pisanelli, uno dei suoi otto figli e socio del Circolo Canottieri Roma. Un libro presentato ieri proprio nella sede del club. Assieme all’autore, il consocio, giornalista e scrittore Bruno Manfellotto, che ha curato la prefazione.
A offrire il saluto del Circolo, il presidente Massimo Veneziano. Presenti tra il pubblico il vicepresidente Stefano Brusadelli, il segretario generale Marcello Scotto e circa 150 soci, molti dei quali componenti della affiatata famiglia del canottaggio.
In poco meno di 200 pagine, il racconto di una vita affascinante. “Un libro che sono io a firmare, ma che è frutto di un lavoro di squadra con i miei fratelli”, ha precisato Emanuele Codacci Pisanelli, giunto alla presentazione con alcune delle prestigiose onorificenze ottenute dal padre.
“Nella sua vita ha contato molto la famiglia – ha spiegato Bruno Manfellotto nell’introduzione – Nato nel ’13, era figlio di Alfredo, deputato e sottosegretario, e nipote di Giuseppe, originario di Tricase (Lecce), ministro di Grazia e Giustizia nel governo Garibaldi. Nel sangue dei Codacci Pisanelli, insomma, c’è da sempre il desiderio e la volontà di impegnarsi per la causa comune”. Manfellotto ha poi messo l’accento su alcune tappe significative come l’attività da deputato della Costituente a 33 anni o la sua battaglia per l’istituzione della Corte Costituzionale. Ma anche le sconfitte: come quella per il bicameralismo differenziato, sebbene nel Parlamento di oggi ancora si parli di tale argomento; o quella di suddividere “le Puglie” in due regioni: Puglia e Salento. “A quanto pare, ci fu dietro un accordo Moro-Togliatti, compromesso storico ante litteram, che ostacolò il progetto, ha rivelato Manfellotto.
Poi, la lunga ed emozionante galleria di immagini proposta dall’autore. Dal già citato scatto nello Studio Ovale, “con un JFK insolitamente disteso”, al biglietto di ringraziamento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui padre, Bernardo, fu anche lui ministro nel Fanfani IV assieme a Codacci Pisanelli. E ancora immagini tratte da cinegiornali dell’epoca, una curiosa canzoncina satirica degli anni ’50 in cui compare il nome dell’onorevole, la Legion d’Onore, la lettera di assegnazione dell’incarico di osservatore ai processi di Dachau e Norimberga da parte di Eisenhower. E le immagini accanto ai grandi del mondo: De Gaulle, Kruscev, l’imperatore del Giappone, lo Scià di Persia, per citarne alcuni. Foto in bianco e nero in cui, a sorpresa, spunta anche Marilyn Monroe.
La foto più cara a Emanuele Codacci Pisanelli, tuttavia, arriva sul finale: Giuseppe Codacci Pisanelli in auto con… suo figlio Emanuele. Che quel giorno non volle sentire ragioni: “Papà, oggi ti accompagno io! Punto e basta!”.

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