SAVA SALVATORE

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SAVA SALVATORE

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Surbo (LE) 13 giugno 1966

Insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, prima Tecniche dell’Incisione e attualmente Anatomia Artistica e Disegno. Nel 2005 e nel 2006 ha insegnato anche Didattica delle Tecniche della Rappresentazione (COBASLID). Nel 2007, oltre al corso di Anatomia, ha insegnato Tecniche e Tecnologie della Decorazione e Analisi e Progettazione dell’Arte Ambientale (COBASLID), corso che gli è stato riconfermato anche nel 2008 e nel 2009. Nel 2011 ha diretto la Cattedra di Scultura.

Nato il 13 giugno 1966 a Surbo (LE), dove vive e opera.

Si è diplomato presso il Liceo Artistico di Lecce e l’Istituto d’Arte di Roma (Sezione Grafica Pubblicitaria e Fotografia). Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce conseguendo il Diploma in Pittura.

Dal 1990 insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, prima Tecniche dell’Incisione e attualmente Anatomia Artistica e Disegno. Nel 2005 e nel 2006 ha insegnato anche Didattica delle Tecniche della Rappresentazione (COBASLID). Nel 2007, oltre al corso di Anatomia, ha insegnato Tecniche e Tecnologie della Decorazione e Analisi e Progettazione dell’Arte Ambientale (COBASLID), corso che gli è stato riconfermato anche nel 2008 e nel 2009. Nel 2011 ha diretto la Cattedra di Scultura.

La sua prima esposizione risale al 1983. Nel 1996 espone a Lecce, Magica Luna, a cura di Luciano Caramel, presso il Castello Carlo V; la Piazza Sant’Oronzo; l’Abbazia di Cerrate e il Museo di San Cesario (LE). Nel 2001, in occasione della mostra personale presso il Castello Carlo V di Lecce, pubblica con la casa editrice Mazzotta, a cura di Luciano Caramel, un voluminoso catalogo. Nel 2005 partecipa alla XIV Quadriennale d’Arte di Roma. Nel 2006 vince il Premio Internazionale di Scultura Terzo Millennio, presso Terra Moretti, in Franciacorta. Nello stesso anno, il MUSMA di Matera, diretto da Giuseppe Appella, acquisisce una sua grande scultura. Nel 2008, invitato da Enrico Crispolti alla Biennale Internazionale di Scultura della Regione Piemonte, presso l’Accademia Albertina di Torino, vince il Premio “Umberto Mastroianni”. Ha eseguito opere per la nuova chiesa “Madonna della Fiducia” di Giorgilorio (Surbo) e “Santa Lucia” a Lecce. Nel 2009, a Milano, presso la Galleria San Carlo, una personale di scultura con opere recenti, dal titolo: Eliomorfosi, è curata da Luciano Caramel.

Nel 2010 espone nell’ambito della grande mostra: Gualtiero Marchesi e la grande cucina italiana, presso il Castello Sforzesco di Milano ed è presente alla Biennale di Arte Sacra del Gran Sasso, presso il San Gabriele, in provincia di Teramo.

Tra il 2010 e il 2011 espone il Candido Presepe e alcuni disegni nel Duomo di Orvieto.
Nel 2011 entra a far parte del MIG, il Museo Internazionale della Grafica di Castronuovo di Sant’Andrea (PZ) e partecipa alla 54° Biennale di Venezia.

Nello stesso anno, con una personale dal titolo Le radici della speranza, presso l’Auditorium Scuole Pie di Brindisi, inaugura le attività del MAP, il Museo Mediterraneo dell’Arte Presente, a cura di Massimo Guastella e dell’Università del Salento.

Nel 2012, gli viene commissionata dal direttore del MUSMA di Matera il Prof. Giuseppe Appella, un’opera di grande formato, in occasione di San Valentino al MUSMA. Partecipa alla Sesta Triennale d’Arte Sacra Contemporanea di Lecce (Exempla) ed è presente nella mostra Ouverture, presso la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare (BA). Vince il Premio Internazionale Limen Arte 2012, Scultura.

Nel 2014 una personale dal titolo Follie barocche, a cura di Letizia Gaeta, Massimo Guastella e dell’Università del Salento, è allestita nell’ex Monastero degli Olivetani di Lecce, sede dell’Università.
Nel 2018 una grande scultura è acquisita dalla Fondazione Ragghianti di Lucca.
Numerose sono le partecipazioni ad Arte Fiera di Bologna, Miart di Milano e ad Arte Verona, con la Galleria San Carlo di Milano.

È presente in collezioni pubbliche e private, tra queste figurano: Collezione Banca Nazionale del Lavoro, Roma; Museo di Arte Sacra Contemporanea, Lecce; Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea, Matera; Parco Sculture della Franciacorta, Terra Moretti, Erbusco (BS); Chiesa di Santa Lucia, Lecce; Spazio pubblico di Salamanca, Spagna; Museo di Arte Contemporanea, Ancona; Museo di Arte Contemporanea, Pavia; MIG, Museo Internazionale della Grafica, Castronuovo di Sant’Andrea (PZ); Fondazione Ragghianti, Lucca; Università del Salento, Lecce; MUST, Museo storico di Lecce; Galleria d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio, Vibo Valentia.

Altre personali di Salvatore Sava alla Galleria San Carlo:

  • 1997– Magica luna, a cura di Luciano Caramel, Galleria San Carlo, Milano, 13 marzo – 6 maggio 1997.
  • 1999– Tramontana, a cura di Luciano Caramel, Galleria San Carlo, Milano, 13 gennaio – 3 febbraio 1999.
  • 2009– Salvatore Sava.  Eliomorfosi. Opere Recenti, a cura di Luciano Caramel, Galleria San Carlo, Milano, 7 maggio – 5 settembre 2009.

Salvatore Sava (itinerarinellarte.it)

Salvatore Sava

Salvatore Sava è nato nel 1966 a Surbo (Lecce), dove attualmente vive e lavora.
La sua formazione è avvenuta tra la città d’origine, Roma e ripetuti soggiorni all’estero.
Dal 1990 insegna all’Accademia di Belle Arti di Lecce.

La sua prima mostra personale risale al 1983. Nell’attività più recente ha privilegiato il lavoro nelle tre dimensioni, ma si dedica anche alla grafica, alla pittura e alla fotografia, affrontando spesso temi di natura ecologica.

Tra le personali: 1996, Magica Luna, a cura di Luciano Caramel, Castello Carlo V, Lecce; 1999, Tramontana, a cura di Luciano Caramel, Galleria San Carlo, Milano; 2001, Salvatore Sava. Opere 1994-2001, a cura di Luciano Caramel, Castello Carlo V, Lecce; 2009, Eliomorfosi, a cura di Luciano Caramel, Galleria San Carlo, Milano; 2010-2011, Il candido presepe di Salvatore Sava, a cura di Giuseppe Appella, Duomo di Orvieto; 2011, Le radici della speranza, a cura di Massimo Guastella, MAP – Museo della Scultura Contemporanea, Brindisi; 2014, Follie barocche, a cura di Letizia Gaeta e Massimo Guastella, Università del Salento e Monastero degli Olivetani, Lecce; 2019, Salvatore Sava. Echi di natura in giallo fluo, a cura di Rosella Ghezzi, Galleria San Carlo, Milano; 2021, Estate in Accademia, Accademia di Belle Arti, Lecce.

Nel 2005 ha partecipato alla XIV Quadriennale d’Arte di Roma. Nel 2006 ha vinto il Premio internazionale di scultura “Terzo Millennio” a Erbusco (Brescia) e ha partecipato alla mostra Scultura internazionale ad Agliè presso il Castello di Agliè (Torino). Nel 2008 ha vinto il Premio Mastroianni nell’ambito della sesta Biennale Internazionale di Scultura della Regione Piemonte, a Torino. Nel 2010 ha esposto nella mostra Gualtiero Marchesi e la grande cucina italiana al Castello Sforzesco di Milano ed è stato presente alla Biennale d’Arte Sacra del Gran Sasso.

Nel 2012 ha vinto il Premio Limen Arte per la scultura a Vibo Valentia; nel 2017 ha partecipato alla collettiva. L’arte e il suo calore, a cura di Faminio Gualdoni, nel Museo Civico di San Cesario di Lecce.

Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private di importanti istituzioni italiane: la Banca Nazionale del Lavoro di Roma, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea di Matera, il MIG – Museo Internazionale della Grafica di Castronuovo di Sant’Andrea, la Fondazione Ragghianti di Lucca, la Fondazione Biscozzi | Rimbaud di Lecce.

Ultimo aggiornamento: 01/02/2022

Ritratto di Salvatore Sava (2021) 1/2/3

MOSTRE ED EVENTI PUBBLICATI SU ITINERARINELLARTE.IT

 

Salvatore Sava. L’altra scultura

 

Sabato 5 febbraio 2022 inaugura presso la Fondazione Biscozzi Rimbaud di Lecce la bella mostra di Salvatore Sava, classe 1966, scultore salentino tra i più significativi della propria…

06/02/2022  25/09/2022

La “colonna della vita” di Salvatore Sava in premio alle inviate del Forum

 Redazione

 Novembre 23, 2016

Di Flavia Musciacco

Pietre taglienti, scheggiate con pochi colpi vigorosi e coraggiosi, sovrapposte l’una sull’altra con pazienza, in un equilibrio instabile, a formare una colonna su cui si erge una forma levigata con cura amorevole, a rappresentare la vita. Un mondo nuovo. E’ la “colonna della vita”, l’opera che Salvatore Sava, scultore salentino, mostre in tutta Europa, ha ideato per il riconoscimento “Inviata di Pace”, il premio che il Forum delle giornaliste del Mediterraneo conferisce alle giornaliste “Inviate sui luoghi caldi dei conflitti sociali, politici, religiosi, ambientali”.

Inviate di guerra? No, testimoni di Pace. Il messaggio è tutto racchiuso lì in quell’opera che rappresenta il lavoro paziente e quotidiano, che le giornaliste svolgono sui territori, a presidio e a difesa dei valori della Democrazia, dunque della Pace.

Pietra su pietra, giorno dopo giorno, per abbattere tutti i muri, e costruire le fondamenta di mondi nuovi.

Ancora oggi, dopo più di 30 anni di mostre, cataloghi, recensioni, mercato, lo scultore Salvatore Sava appare come un affascinante mistero in divenire, individuato con straordinaria lungimiranza da Luciano Caramel, uno dei critici d’arte italiani di maggior prestigio, più di 20 anni fa.

L’INFANZIA

Le sue opere sono messaggi che partono da un’idea forte ma promettono esiti infiniti: arcaici e avveniristici a un tempo.

Sì, perché per tentare di capire il percorso del talento di questo artista, è utile partire da un piccolo episodio della sua infanzia quando, a sei anni, alla vigilia delle prime vacanze natalizie, si imbatté in un sacco pieno di argilla che doveva servire per un cantiere edile non lontano da casa, a Surbo, la cittadina alle porte di Lecce dove è nato, vive, lavora (in laboratorio e nei campi). Chiese e ottenne di potersene prendere un sacchetto e per tutta la giornata e parte della notte, realizzò i pupi principali di un Presepe che il giorno dopo portò trionfante a scuola, nelle mani della maestra, la signora Lidia. La quale, orgogliosissima, fece il giro delle altre classi con questo trofeo e il bimbo attaccato al vestito.

Quella storia non si è più fermata. Anzi le natività si sono susseguite nel tempo fino a quella stilizzata che nel 2008 ha dedicato a Gualtiero Marchesi.

Salvatore scoprì la carta, il legno, la plastica, il ferro, ma anche il tufo, la malta, la sabbia.

La pietra, infine, un amore grande quasi quanto quello per Patrizia, la ragazza di sempre che diventerà sua moglie.

Gli studi superiori non potevano che avere l’orientamento artistico, e a Lecce c’è un ottimo Liceo. Si diplomò con il massimo dei voti, sviluppando alcune materie come architettura, ma anche l’ornato, la figura, il modellato. E imparava le tecniche che sperimentava a casa, in un’ala ricavata nel suo casale di campagna. Il passo successivo, manco a dirlo, l’Accademia di Belle Arti che appena conseguita la laurea gli chiese di restare, dapprima come supplente poi in pianta organica dopo il rituale concorso.

A 17 anni la prima mostra. Chiese a un pittore abbastanza affermato di Surbo, Valeriano Mele, come doveva comportarsi nel fortunato caso in cui qualcuno gli chiedesse il prezzo di un suo quadra. “Considera quanto guadagna un artigiano – gli consigliò Mele – aggiungi cornice e materiale che hai comprato e fai il prezzo”. Solo l’ultimo giorno, quando gli artisti stavano caricando i propri quadri, un visitatore si avvicinò a Sava e gli chiese il prezzo di un quadro: 150 mila, sparò il ragazzo. Quello tirò fuori il denaro, si fece incartare l’opera e se ne andò.

IL SUCCESSO

Il punto di svolta della sua traiettoria avviene nel 1996 con la mostra “La magica Luna” che si articolò contemporaneamente su quattro scenari, uno più suggestivo dell’altro: l’Abazia di Santa Maria di Cerrate, il Palazzo Ducale di San Cesario, Piazza San’Oronzo e il castello di Carlo V a Lecce. Il catalogo, firmato da un coraggiosissimo Caramel per un artista quasi sconosciuto, ebbe un successo strepitoso. Che non si è più arrestato. E la magia cangiante della Luna segnerà per sempre la poetica dello scultore.

Da allora, alternando pittura e insegnamento, agricoltura e scultura, la vita di Sava è stata un susseguirsi di sperimentazioni, mostre, commesse anche internazionali, riconoscimenti, imponenti installazioni, recensioni prestigiose: la pietra di Sava è

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www.musma.it/index.php?option=com_content&task=view&id

L’opera di Sava oggi, dopo un lungo periodo intimista e autobiografico, si è spinta verso l’impegno sociale e la denuncia del rapporto distorto e violento tra uomo e natura.

Schivo e modesto al limite della timidezza, l’artista salentino racchiude in sé il meglio delle peculiarità caratteriali di questa gente: è come se volesse rifuggire dagli obblighi di promuovere se stesso. Già molto affermato e in procinto di realizzare nuove imprese artistiche, in un’intervista ad un settimanale, nel 2001, alla domanda se avesse rimpianti, avrebbe risposto: “Avrei voluto essere ancor più vicino ai miei genitori nel lavoro dei campi, anche se loro non me lo hanno mai fatto pesare”.

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