BELLANOVA TERESA

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BELLANOVA TERESA

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Ceglie Messapico 17 agosto 1958

Sindacalista, deputato, dal 5 settembre 2019 al 14 gennaio 2021 ministra delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Conte II; dal 1º marzo 2021 ricopre l’incarico di viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi.

Abbandona gli studi dopo la licenza di terza media per andare a lavorare nei campi. A proposito del suo titolo di studio viene replicato che “conosce il settore megli di tanti altri ed ancora che “ha fatto (letteralmente) esperienza sul campo”.

Giovanissima, entra nelle organizzazioni sindacali dei braccianti e si impegna contro la piaga del caporalato. Nel 1988 diventa segretaria provinciale della Flai Cgil (Federazione Lavoratori Agroindustria) e nel 1996 segretaria provinciale della Filtea Cgil (Federazione italiana Tessile Abbigliamento Calzaturiero) e poi diviene segretaria generale della Filtea (Federazione italiana Tessile Abbigliamento Calzaturiero), incarico che ricopre fino al 2000, quando entra a far parte della segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, politiche industriali, mercato del lavoro, contoterziarismo e formazione professionale.

Nel 2005 viene eletta componente del consiglio nazionale dei Democratici di Sinistra. Il 22 aprile 2006 entra per la prima volta alla Camera dei deputati nelle file dell’Ulivo nella circoscrizione Puglia. Dopo aver partecipato alla fase costituente del Partito Democratico, viene eletta alla Camera dei deputati per la seconda volta nel 2008. Dal 21 maggio 2008 è componente della XI Commissione (lavoro pubblico e privato).

È riconfermata deputata nelle politiche del 2013. È segretaria del gruppo PD alla Camera. Il 28 febbraio 2014 viene nominata sottosegretario di Stato al lavoro nel governo Renzi. Il 29 gennaio 2016 è nominata viceministro dello sviluppo economico, incarico mantenuto sia nel governo Renzi, sia nel governo Gentiloni.

Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 viene candidata al Senato della Repubblica, nel collegio uninominale di Nardò, ove ottiene il 17,36% dei voti e viene sconfitta dalla candidata del Movimento 5 Stelle Barbara Lezzi con il 39,88% dei voti. Viene comunque eletta senatrice in virtù della candidatura nella lista proporzionale del Partito Democratico nella circoscrizione Emilia-Romagna.

Il 4 settembre 2019 viene annunciata la sua nomina a Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Conte II. Ha prestato giuramento il successivo 5 settembre 2019.

Il 17 settembre 2019 lascia Il Partito Democratico ed entra a far parte di Italia Viva, per cui è nominata capo delegazione nel governo. Dal gennaio 2020 ha un blog sul sito de Il Riformista.

Nel maggio 2020, dopo aver minacciato le dimissioni dal governo, ottiene l’inserimento nel decreto c.d. “rilancio” del 14 maggio 2020, di un articolo che prevede la regolarizzazione per i lavoratori già presenti sul territorio italiano (che può essere richiesta anche dai datori di lavoro), ma anche il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di mesi sei dalla presentazione dell’istanza, per chi ha già in passato avuto un contratto di lavoro in settori ben precisi: agricoltura, zootecnia, assistenza alla persona e assistenza domestica.

Il 13 gennaio 2021 si dimette dal governo insieme ad altri due esponenti di Italia Viva, il ministro Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto, aprendo la crisi di governo dell’Esecutivo guidato da Giuseppe Conte.

Il 1º marzo giura come Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi.

È sposata con Abdellah El Motassime, un interprete marocchino, nel 1991 è diventata mamma di Alessandro, il loro unico figlio.

Bellanova, il ministro che ha fatto (letteralmente) esperienza sul campo

In una intervista rilasciata a Francesca Milano de Il Sole 24 Ore Teresa Bellanova replicò alle critiche circa il suo titolo di studio “Sono una ragazza di 60 anni, ho la libertà di poter dire quello che sento dentro: quello che mi appassiona è partecipare alla costruzione di un luogo dove si rispettano le regole». Questo fu il suo intervento  nell’ottobre del 2018 alla Leopolda quando salì sul palco accolta da una standing ovation. Grintosa, appassionata, “calda” come la terra in cui è cresciuta, lavorando come bracciante fin da quando aveva 15 anni. Oggi è ministro dell’Agricoltura, e dove non arrivano i titoli di studio (Bellanova ha la terza media, come sottolineano in molti sui social a mo’ di critica) arriva l’esperienza sul campo, o meglio sui campi, nel vero senso della parola.

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