CAMPANA MARIA

nuova puglia d'oro_total white

CAMPANA MARIA

nuova puglia d'oro_total white

Galatina (LE) 1897 – Milano 1983

Laureata in matematica e fisica fu assistente di geodesia presso l’Università di Napoli; nel 1936 si trasferì presso l’Osservatorio astronomico di Brera come prima danna con tale incarico.

“Una leccese prima donna fisico all’Osservatorio di Brera” una proposta di Salvatore Giannella per il sito www.nuovapugliadoro.it

Era nata a Galatina in provincia di Lecce nel 1897. Dopo aver conseguito la laurea in matematica e fisica, fu assistente di geodesia presso l’Università di Napoli, dal 1927.

Dal 1926 al 1929 pubblicò studi di fisica matematica riguardanti il fenomeno di Hall nell’antimonio, l’azione dei raggi X sulla cristallizzazione dell’antimonio e i principi isostatici.

Dal 1930 al 1935 ricoprì il ruolo di assistente presso la specola di Trieste per poi trasferirsi nel 1936, con la qualifica di “astronomo aggiunto”, a quella di Brera, dove era ancora in servizio nel 1959.

Era la prima volta che una donna veniva assunta come scienziata e non come segretaria o governante.

Si occupò prevalentemente di “astronomia di posizione” collaborando ai calcoli di orbite di piccoli pianeti e comete; di osservazioni meteorologiche finalizzate al servizio del tempo della città di Milano e di osservazioni di latitudine.

Ha edito svariati articoli su “Memorie della società astronomica italiana”, su “Astronomische Nachrichten”, nonché sulle pubblicazioni dell’Osservatorio di Trieste e di Milano, sede osservativa di Merate. È deceduta a Milano nel 1983.”

Sandra Linguerri

museo astronomico di brera | Lo sapevi che… la prima donna …

museoastronomico.brera.inaf.it/prima-donna-astronomo-a-brera

LO SAPEVI CHE… LA PRIMA DONNA ASTRONOMO ARRIVÒ A BRERA NEL 1936?

 

Nel 1936 prese servizio a Brera la prima astronoma, una donna assunta come scienziata e non come segretaria o governante. Il suo nome era Maria Campa.

Alcuni documenti riportano che già nel 1902 Maria Teresa Giudici, da Padova, aveva fatto domanda per un posto di assistente all’Osservatorio Astronomico di Brera, ma la sua richiesta fu negata dall’allora direttore Giovanni Celoria. Ma è con Maria Campa che si ha finalmente, anche a Milano, la svolta in un campo dove le donne erano da sempre poche e relegate ai margini della storia dalla presenza di mariti o fratelli più famosi.

Maria Campa era nata a Galatina, in provincia di Lecce, nel 1897, e si era laureata in matematica e fisica. Divenne prima assistente di geodesia presso l’Università di Napoli, e in seguito assistente astronoma presso la specola di Trieste dal 1930 al 1935.

Negli anni precedenti il suo arrivo a Trieste pubblicò alcuni lavori di fisica matematica che riguardavano gli effetti di campi elettromagnetici e raggi X sull’antimonio, un elemento chimico che viene oggi utilizzato all’interno di materiali semiconduttori o per produrre sostanze ignifughe.

Dopo essere arrivata a Brera si occupò principalmente di astronomia di posizione, studiando le orbite di comete e altri piccoli corpi del Sistema Solare servendosi dei telescopi che erano stati di Schiaparelli, e pubblicando i suoi lavori sulle Memorie della Società Astronomica Italiana e sulla rivista tedesca Astronomische Nachrichten, la più antica rivista scientifica in campo astronomico, tuttora in stampa.

Continuò anche l’opera di raccolta dei dati delle osservazioni meteorologiche e delle osservazioni di latitudine, riuscendo, praticamente da sola, a mantenere in funzione l’Osservatorio anche durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio perché queste attività avevano una forte valenza in ambito civile.

Si sa che nel 1959 era ancora in servizio all’Osservatorio di Brera, ma non sappiamo quando lo abbia lasciato né la data della sua morte.

Sulla scia di Maria Campa si inseriscono tutte le donne che hanno poi percorso i corridoi dell’Osservatorio di Brera e della sede di Merate. Tra di esse non si può non nominare la grande Margherita Hack, che arrivò a Merate nel 1954 e vi rimase per dieci anni, compiendo importanti studi di spettroscopia e astrofisica stellare, fino alla nomina a direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste, prima donna in Italia ad assumere quel tipo di incarico.

Testo di Mario Carpino, Ginevra Trinchieri e Cristina Zangelmi.

Alcune informazioni estratte dal libro L’Osservatorio Astronomico di Brera nel XX secolo

Maria Campa era nata a Galatina, in provincia di Lecce, nel 1897. Dopo la laurea in matematica e fisica, dal 1927 fu assistente di geodesia presso l’Università di Napoli.

Dal 1926 al 1929 pubblicò tre studi di fisica matematica che riguardano: il fenomeno di Hall nell’antimonio, l’azione dei raggi X sulla cristallizzazione dell’antimonio e i principi isostatici.

Dal 1930 al 1935, ricoprì il ruolo di assistente presso la specola di Trieste per poi trasferirsi nel 1935 con la qualifica di “astronomo aggiunto” in quella di Brera, a Milano, dove era ancora in servizio nel 1959.

Si occupò prevalentemente di “astronomia di posizione” collaborando ai calcoli di orbite di piccoli pianeti e comete; di osservazioni meteorologiche finalizzate al servizio del tempo della città di Milano e di osservazioni di latitudine.

Ha edito svariati articoli per lo più sulle «Memorie della società astronomica italiana», su «Astronomische Nachrichten» nonché nelle pubblicazioni dell’Osservatorio di Trieste e di Milano, sede osservativa di Merate. È deceduta a Milano nel 1983.

La storia delle grandi astronome in: Sara Sesti e Liliana Moro “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie“, Ledizioni, Milano 2020.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice su ” Donne e scienza”, collabora con l’Università delle donne di Milano
facebook.com/sara.sesti13

Scienziate nel tempo di Sara Sesti

24 luglio 2018

“SCIENZIATE NEL TEMPO. Più di 100 BIOGRAFIE”.

L’altra metà della scienza.

Questo post d’apertura resta sempre in cima alla pagina per presentarvi il progetto “Scienziate nel tempo”, ma non fermatevi qui: il resto viene aggiornato ogni giorno. La pagina facebook è stata riconosciuta con il premio “Immagini amiche”, creato da UDI (Unione Donne in Italia) in collaborazione con il Parlamento europeo, per contrastare gli stereotipi lesivi delle donne attraverso la promozione di immaginari più aderenti alle donne reali nel web, nei media, nella pubblicità e in tv.

Il libro “Scienziate nel tempo”, arrivato alla terza edizione aggiornata da Sara Sesti, è stato uno degli esiti della prima ricerca italiana sul rapporto delle donne con la scienza iniziata presso il PRISTEM dell’Università Bocconi nel 1997 e continuata all’Università delle donne di Milano. Uno studio che ha mostrato quanto difficile ed irto di ostacoli sia stato e sia ancora il percorso delle scienziate nella ricerca.

L’edizione 2020 è arricchita nelle biografie, arrivate ora a oltre cento, contiene otto profili di storia della “scienza delle donne” e un percorso di storia dell’istruzione femminile. Tratta ampliamente le protagoniste della storia della scienza fino alle ultime Nobel, le protagoniste dell’informatica e i “lavori collettivi” delle scienziate, dai Cataloghi stellari dell’Ottocento, alla programmazione di Eniac, il primo computer elettronico, dai calcoli per i voli spaziali della Nasa negli anni Sessanta, alle attività per la realizzazione del Progetto Manhattan per la costruzione dell’atomica, argomenti troppo poco conosciuti.

Il saggio ha ispirato il libro per adolescenti “Le tue antenate” di Rita Levi Montalcini con Giuseppina Tripodi e i testi della mostra “Nobel negati alle donne di scienza” di Lorenza Accusani. É stato inoltre uno strumento per la realizzazione di molti progetti scolastici, in particolare sulle ricercatrici nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), dove le ragazze sono ancora particolarmente assenti.

Sara Sesti e Liliana Moro, “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, pag. 250, 16 euro, Ledizioni, Milano 2020. In vendita in tutte le librerie e on line su Amazon, Ibs, Feltrinelli, Ledizioni, anche in versione e-book a 6.99 euro.

Ogni sforzo è stato fatto per rintracciare tutti i titolari dei diritti sulle immagini utilizzate. Mi scuso per le involontarie omissioni e resto a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare direttamente.

Campa Maria — Scienza a due voci (unibo.it)

 

Nata a Galatina in provincia di Lecce nel 1897, dopo la laurea in matematica e fisica Maria Campa fu assistente di geodesia presso l’Università di Napoli (1927). Esordì nel 1921 con un lavoro, edito in litografia, sul calcolo compensato del collegamento dell’ex Osservatorio di Torino alla rete di 1° ordine. Dal 1926 al 1929 pubblicò tre studi di fisica matematica che riguardano il fenomeno di Hall nell’antimonio con campi deboli; l’azione dei raggi X sulla cristallizzazione dell’antimonio; i principi isostatici. Dal 1930 al 1935 ricoprì il ruolo di assistente presso la specola di Trieste per poi trasferirsi con la qualifica di astronomo aggiunto in quella di Brera (Milano), ove nel 1959 era ancora in servizio. Si occupò prevalentemente di astronomia di posizione collaborando ai calcoli di orbite di piccoli pianeti e comete; di osservazioni meteorologiche finalizzate al servizio del tempo della città di Milano e di osservazioni di latitudine. Ha edito svariati articoli per lo più sulle «Memorie della società astronomica italiana», su «Astronomische Nachrichten» nonché nelle pubblicazioni dell’Osservatorio di Trieste e di Milano (Merate).

Sandra Linguerri

 

SCRITTI

Il fenomeno di Hall nell’antimonio con campi deboli, «Nuovo cimento», a. III, 4, 1926.

Azione dei raggi X sulla cristallizzazione dell’antimonio, «Nuovo cimento», a. IV, 1, 1927.

I principi isostatici, «Periodico di matematiche», s. IV, vol. IX, 3, 1929.

Osservazioni del pianeta Nettuno, «Memorie della società astronomica italiana», vol. V, 1930.

Osservazione di eclisse lunare, «Astronomische Nachrichten», 1931.

Osservazioni in meridiano del pianeta Nettuno, «Astronomische Nachrichten», 1931, 1932, 1933, 1934, 1935.

Osservazioni di piccoli pianeti, «Astronomische Nachrichten», 1931, 1932, 1933, 1934, 1935.

Perturbazioni e correzione dell’orbita del pianetino 907 Rhoda, «Memorie della società astronomica italiana», vol. VI, 1932.

Il cerchio meridiano di Troughton e Simms, «Pubblicazioni dell’osservatorio astronomico di Trieste», vol. I, 2, 1934.

Osservazioni fotometriche di 433 Eros nella opposizione 1937-38, «Contributi dell’osservatorio astronomico di Milano Merate», 1939.

Osservazioni di comete, «Astronomische Nachrichten», 1941.

Osservazioni di comete e di piccoli pianeti, «Astronomische Nachrichten», 1942.

Valori medi ed estremi annuali degli elementi meteorologici osservati a Milano (Brera) dal 1851 al 1950, «Supplementi meteorologici dell’osservatorio astronomico di Milano Merate», 6, 1952.

FONTI BIBLIOGRAFICHE

Osservatori astrofisici-astronomici e vulcanologici italiani, Roma, Ministero della pubblica istruzione, 1956, p. 106.

  1. Gastaldi, C. Scano, Dizionario delle scrittrici italiane contemporanee (arte, lettere, scienze), Milano, Gastaldi editore, 1961, p. 52 (con elenco delle pubblicazioni).

G. Foderà Serio, D. Randazzo, Astronomi italiani dall’Unità d’Italia ai nostri giorni: un primo elenco, Firenze, Società Astronomica Italiana Editore, 1997, p. 20.

POTREBBE INTERESSARTI