BONOMO LORENZO

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BONOMO LORENZO

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Andria, 4 ottobre 1857

Il generale medico e la sua famiglia

Lorenzo BONOMO fu uno di quegli esseri singolari che trasse dalla sua tenacia volitiva e dall’autodisciplina morale ed intellettuale le ragioni delle proprie luminose affermazioni nel campo professionale, familiare e spirituale.

Nato ad Andria il 4 ottobre 1857 da Vincenzo, commerciante originario di Acerenza (Potenza) e da Angela Di Rienzo, completati gli studi secondari con successo, si iscrisse alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Regia Università di Napoli dove consegui’ la laurea con lode.

Diventò assistente della Clinica Dermosifilopatica, dell’Università napoletana, diretta dal celebre professore De Amicis, confermando il suo sviluppato senso medico, il suo amore per gli studi scientifici, la sua signorilità.

Nel 1884 fu nominato sottotenente medico e frequentò la Clinica Chirurgica della Università di Roma diretta dal professor Durante.

Il 1894 sposò Giacinta Botta, figlia del notaio Salvatore Botta di Corato.

Tra il 1894 ed il 1896 fu autore di numerosissime pubblicazioni scientifiche, che gli consentirono di conseguire la libera docenza in Medicina Operatoria e gli valsero la nomina ad insegnante di Traumatologia di guerra e medicina operatoria presso la Scuola di Sanità Militare di Firenze dal 1897 al 1909.

Nel corso di questo lungo periodo fiorentino, ricco di intensa attività tutta dedicata all’insegnamento e alla ricerca scientifica, portò a compimento i suoi studi, ed in particolare, le ricerche di traumatologia di guerra, di balistica, di anatomia chirurgica, in gran parte contenute nei volumi delle Lezioni di Medicina Operatoria e Traumatologia di guerra da lui tenute alla Scuola di Sanità Militare di Firenze, in parte pubblicate in memorie apprezzabili, alcune anche inedite.

Il 28 dicembre 1908 un terremoto devastò le terre di Calabria e Sicilia con proporzioni spaventose: oltre 50 mila morti sotto le rovine di Messina, 12 mila fra i resti di Reggio Calabria. Lorenzo Bonomo partecipò ai soccorsi e, per diversi mesi, fu comandante di un ospedale da campo allestito per soccorrere le popolazioni.

Negli anni che precedettero lo scoppio della prima guerra mondiale fu promosso maggiore medico e passò a dirigere gli Ospedali Militari di Ravenna (1911), Chieti (1911-13) e Bari (1913-15).

Durante la grande guerra, nel 1915, fu mobilitato come colonnello direttore di Sanità della III Armata comandata dal Duca d’Aosta, di cui divenne devoto compagno d’armi.
Così scriveva Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta alla morte del Generale medico Lorenzo Bonomo: “Mentre il riconoscente affetto dei compagni, esalta la vita intemerata e l’opera pietosa del generale Lorenzo Bonomo, io che lo ebbi caro e devoto amico, e che ne conobbi le alte virtù prodigate ai fratelli d’arme sofferenti, partecipo spiritualmente al pio rito d’amore, innalzando un memore reverente pensiero al compianto cavaliere di Savoia”.

Lorenzo Bonomo, applicò per primo sul fronte la vaccinazione anticolerica fra le truppe e riusci’ ad isolare il morbo e ad arrestarne il contagio.

Nel dicembre 1915 fu promosso Maggior Generale per meriti di guerra.

Agli inizi della grande guerra insieme al professor Pier Giuseppe Tusini ed al professor Piero Marogna si attivò per realizzare una Scuola di Medicina nelle retrovie del fronte di battaglia friulano. Lo scopo, era quello di provvedere ai bisogni sanitari dell’esercito combattente, ed al tempo stesso, dare la possibilità agli studenti in medicina, presenti nella zona di guerra, di continuare i loro studi. La proposta si concretizzò nel decreto luogotenenziale n° 38 del 9 gennaio 1916 con il quale furono istituiti corsi di medicina e chirurgia nella zona di guerra per gli studenti del quinto e sesto anno del corso di laurea in Medicina, arruolati al fronte.
Il 13 febbraio 1916 l’Università Castrense, con sede a S. Giorgio di Nogaro, fu inaugurata alla presenza del Duca d’Aosta e del Capo di Stato Maggiore Cadorna.
Oggi, nella sala consiliare del Municipio di San Giorgio di Nogaro, una targa ricorda l’istituzione dell’università castrense.

Il Comune di San Giorgio di Nogaro nel 2016 ha conferito la cittadinanza onoraria alla memoria a Lorenzo Bonomo, ricordato come il Generale che seppe trasformare un paese in campus universitario.

Nel febbraio 1917, Lorenzo Bonomo fu nominato Ispettore Generale Medico dell’esercito e Presidente della commissione ispettiva di profilassi.
Nel 1918, al termine della guerra, fu promosso Tenente Generale Medico, e nominato Ispettore Capo della Sanità militare.

Fu capo della delegazione italiana alle conferenze periodiche interalleate di chirurgia di guerra a Parigi. In tale qualità partecipò , come relatore ufficiale per l’Italia, a tutte le riunioni portando il contributo di studi originali e tutta la sua profonda esperienza di traumatologia militare.

Ricoprì la carica di Ispettore Capo della Sanità Militare Italiana fino al 1921, lottando in difesa del Corpo Sanitario Militare, che le tendenze prevalenti di quel tempo volevano sopprimere o snaturare.

Nel 1921, desideroso di potersi avvicinare alla sua famiglia, alla quale era tanto legato e dalla quale era dovuto rimanere per tanto tempo lontano, lasciò volontariamente il servizio attivo militare per dedicarsi, come egli desiderava, ai suoi studi preferiti e ad un esercizio piu’ sereno dell’attività medica a beneficio dei suoi conterranei.

Fu consigliere dapprima e quindi Presidente della Provincia di Bari.
Rivestendo questa carica, si occupò dei problemi sanitari della Provincia di Bari, adoperandosi attivamente per la costruzione del Policlinico di Bari, ed attivando la lotta antitubercolare promosse, tra l’altro, la costruzione a Trani del primo Istituto di profilassi sociale “Alfredo Ferrara” inaugurato dal Re pochi mesi dopo la sua morte.

Si occupò in modo particolare del problema manicomiale e lo avviò verso la soluzione, pur se avversato dalle vicende politiche, non favorevoli in tal senso.

Sostenne l’istituzione della Università di Bari, realizzando, come prima facoltà, quella di Medicina e Chirurgia.
Nella nuova Università tenne, fino alla sua morte, l’insegnamento di Medicina Operatoria.

Nell’esercizio della sua professione medica, dedicò la maggior parte del suo tempo ai poveri, specialmente negli ospedali di Andria e di Trani.

Socio della Società Italiana di Chirurgia, nonchè Socio Onorario del Reale Collegio dei Chirurghi di Edimburgo, rappresentò il Corpo Sanitario Militare ai Congressi Internazionali di Medicina Militare di Mosca (1897), Parigi (1900) Norfolk (Stati Uniti d’America 1907).

Per le sue benemerenze, fu insignito della Legion d’Onore francese, dell’Ordine del Bagno inglese, del titolo di Cavaliere Magistrale del Sovrano Ordine Militare di Malta. Fu decorato della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.

Si spense nel 1926 all’età di 69 anni.

Lorenzo e Giacinta ebbero otto figli: Angelina ( morta a soli quindici anni), Vincenzo, Eleonora, Jolanda, Salvatore, Vittorio, Nini’ e Franco.

Vincenzo, medico chirurgo, sposò Magda Dalena dalla quale ebbe cinque figli: Lorenzo, Lilly, Martino, Silvana e Gabriella.

Eleonora sposò Luigi Quaranta con il quale ebbe tre figli: Antonio,Carolina e Lorenzo.

Jolanda sposò Nini’ Consiglio con il quale ebbe tre figli: Vittorio, Elena e Michele.

Salvatore, medico radiologo, sposò Laura Buonvino con la quale ebbe due figli: Giacinta e Lorenzo;

Vittorio, avvocato, sposò Enza Ceci dalla quale ebbe due figli: Giacinta e Lorenzo.

Nini’ sposò Pasquale Attimonelli con il quale ebbe due figlie: Natalia e Marcella;

Franco, direttore amministrativo dell’Ospedale di Andria, sposò Pia Merra dalla quale ebbe due figli: Lorenzo e Riccardo.

Alla morte di Giacinta Botta, vedova di Lorenzo Bonomo, avvenuta ad Andria il 7 marzo 1949, I figli, con devoto animo filiale, per onorare la memoria del loro illustre genitore e dell’amatissima mamma, decisero di dar vita ad un’opera di bene in favore dell’infanzia bisognosa da intitolare a “Lorenzo e Giacinta Bonomo”.

Tra le varie esigenze di intervento benefico venne riconosciuta quella, allora urgentissima, di un Centro di assistenza ospedaliero pediatrico poiché in tutta la provincia di Bari, a quell’epoca, esisteva soltanto l’ospedaletto dei bambini di Bari ed il reparto pediatrico dell’ospedale di Barletta.

Inizialmente, la nuova opera sarebbe dovuta sorgere su un suolo sito nell’abitato di Andria all’estramurale Venezia Giulia, della estensione di circa millecinquecento metri quadrati, donato dai Fratelli Bonomo; senonchè, a seguito della deliberazione della Amministrazione Comunale di Andria che aveva stabilito di intitolare al nome del Generale Medico prof. Lorenzo Bonomo il nuovo ospedale, fu deciso di realizzare, d’intesa con l’Amministrazione Ospedaliera, la costruzione in programma, nell’ambito dello stesso ospedale e non più sul suolo offerto dai fratelli Bonomo che si ritenne piu’ opportuno vendere, impiegandone il ricavato per fronteggiare gli oneri della costruzione.

L’Opera, in parte realizzata ed entrata in funzione il 4 gennaio 1953, fu portata a termine la vigilia di Natale dell’anno 1955 con cinque piani funzionali, completa nelle sue attrezzature, le più moderne del tempo, con una capacita ricettiva di centodieci posti letto.

Il padiglione pediatrico dell’ospedale di Andria

Dopo una iniziale fase di gestione diretta del padiglione pediatrico, lo stesso fu donato, completo di tutte le sue attrezzature all’Ospedale Lorenzo Bonomo di Andria.

Il 3 gennaio 1957 moriva a Bari Magda Dalena Bonomo, moglie di Vincenzo, figlio amatissimo di Lorenzo ed anch’egli affermato, valentissimo chirurgo, il quale, si rese promotore, destinandovi poi, nel corso della sua vita gran parte delle sue risorse economiche, di un iniziativa benefica in ricordo della moglie prematuramente scomparsa, realizzando un convitto ai piedi di Castel del Monte per giovani ragazzi provenienti dal territorio, ed appartenenti a famiglie disagiate, coadiuvato in questo entusiasmante progetto, dalla costante generosa passione del fratello Franco che a questa istituzione dedicò tutta la sua vita.

Già dall’ottobre 1958 trovarono inizialmente ospitalità le prime diciassette ragazze, alle quali nel tempo se ne aggiunsero tante altre sino a raggiungere il numero di duecentosessanta.

L’opera, assicurò per i giovani ospiti, per molti dei quali a titolo gratuito, la completa assistenza e la migliore istruzione scolastica fino al conseguimento di un titolo di scuola media inferiore o superiore ed anche, per alcune, di un diploma professionale.
Questi risultati furono resi possibili grazie alla istituzione di scuole di stato, elementari e medie, avvenuta per interessamento dell’allora Ministro della pubblica istruzione On.le Aldo Moro.

Complesso Opera Bonomo, Castel del Monte

Nel 1966 acquistato altro suolo confinante con quello di cui già l’istituzione disponeva, si potettero realizzare altre costruzioni quali l’edificio scolastico, la palestra, la sala teatro con ben cinquecentocinquanta posti a sedere, il laboratorio di cucito e maglieria, la scuola di cucina, la tipografia, i laboratori di oculistica e dentistica, nonchè una serie di moderni impianti sportivi tra cui un campo da tennis, di pallavolo,pallacanestro ed un bellissimo anfiteatro all’aperto.

L’edificio scolastico e il teatro (a sin.)

Nel corso della sua pluriennale benefica attività, l’Opera Bonomo ha assistito differenti categorie di bisognosi,in particolare: minori affetti dalle comuni malattie dell’infanzia, minori affetti da forme tubercolari polmonari non contagiose,minori, fisicamente sani, appartenenti a famiglie di disagiate condizioni economiche o a famiglie colpite da sventure o traumi morali di particolare gravità, gestanti nubili avviate dall’Opera Nazionale per la protezione della maternità e dell’infanzia-minori, figli di madri nubili e dalle stesse non riconosciuti, in attesa di decisioni del Tribunale dei minori per affidamento o adozione senza alcun corrispettivo di rette o contributi, minori lievi deboli di mente, recuperabili e scolarizzabili, assistiti nella sezione medico-psico-pedagogica.

Sempre nell’intento di rivolgere la propria attenzione ai giovani, l’Opera Bonomo promosse e sostenne varie iniziative tra le quali sono meritevoli di citazione gli annuali “Incontri della Gioventu’ Europea” che si svolsero a Castel del Monte dal 1966 al 1971 in collaborazione con il Rotary International, del quale Vincenzo Bonomo era stato governatore, con l’entusiasta partecipazione dal 25 luglio al 10 agosto dei succitati anni di circa settanta giovani provenienti da diverse regioni italiane e da molti paesi europei.
Tali incontri, ideati e realizzati svariati anni prima della istituzione del programma europeo “Erasmus” di scambio di studenti tra i diversi paesi della Unione Europea, ebbero per motto “ AD COMMUNEM MAIOREMQUE PATRIAM”.

Il 9 ottobre del 1978, al fine di assicurare il futuro ad una Istituzione, che negli anni aveva assunto dimensioni considerevoli, elargendo tanto bene nel territorio, tenuto conto che la nuova legislazione in materia socio sanitaria attribuiva agli enti pubblici i compiti assistenziali sino ad allora svolti, ma sopratutto, nella consapevole convinzione di dover assicurare per l’avvenire, al considerevole complesso immobiliare, un adeguato utilizzo per il perseguimento di apprezzabili finalità sociali, la Famiglia Bonomo, decideva di donare alla Amministrazione Provinciale di Bari, il complesso immobiliare di Castel del Monte, oggi per competenza territoriale passato nella disponibilità della Provincia di Barletta-Andria-Trani.

Il 21 luglio 1984, la famiglia Bonomo, intendendo mantenere in vita, pur se con finalità diverse, l’istituzione sorta nel 1949, diede vita alla Fondazione Bonomo, che avrebbe avuto sede nella residua parte dell’immenso originario complesso immobiliare di Castel del Monte.
Si convenne per statuto che questa fondazione, ente morale riconosciuto con Decreto del Presidente della Regione Puglia, avrebbe avuto come finalità la promozione culturale con particolare riferimento al territorio pugliese.

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