PERTOSA VITO

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PERTOSA VITO

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Monopoli 22 aprile 1959

Imprenditore fortemente innovativo fondatore e azionista di controllo di ANGEL, gruppo industriale italiano sinonimo di eccellenza scientifica nel mondo che progetta e sviluppa soluzioni ad alta tecnologia per i settori aviazione, spazio, trasporto, mobilità elettrica, internet delle cose, cyber security. Fare impresa di successo al Sud è possibile, Pertosa e le sue aziende lo dimostrano appieno. Cavaliere del Lavoro

Quando Vito Pertosa fu messo al mondo, il 22 aprile del 1959, a Monopoli, in provincia di Bari, nessuno reputava ancora possibile che soltanto dieci anni dopo l’uomo sarebbe giunto sul satellite lunare per una memorabile passeggiata che sarebbe rimasta impressa nella storia. Allo stesso modo, scenari simili, per forza di cose, non erano immaginabili per lo stesso Pertosa Vito, appena in fasce, ma destinato inconsapevolmente a mettere il suo zampino sulle conquiste spaziali dell’avvenire dell’umanità. L’infanzia, baciata dal sole e del salutare iodio di Monopoli, trascorse felice e spensierata. In famiglia, suo padre si occupava di rimorchi agricoli, della cura e la costruzione di essenziali strumenti utili all’agricoltura e al far fiorire il commercio prevalentemente agricolo dell’entroterra pugliese. L’adolescenza comportò per Vito il primo fascino verso le macchine: crebbe, operativo sin dalla giovinezza, aiutando il padre Angelo nella costruzione dei rimorchi. Da lui colse ogni segreto pratico che avrebbe sapientemente accompagnato ogni conoscenza tecnica futura.
Si trattava della costruzione di oggetti semplici, in cui si badava più all’utilità che all’estetica o a qualsiasi altra virtù. Pian piano anche l’impresa famigliare ebbe modo di allargarsi, giungendo fino alla costruzione di piccoli carri ferroviari. Fu per il giovane Vito una “bottega” di esperienze e di formazione sempre impareggiabile. D’altronde il rassicurante clima famigliare rendeva non poi così estremo il lavoro, e lasciava alla libertà creativa, di immaginazione, i suoi dovuti spazi. Erano infatti gli anni Sessanta quando suo padre fondò la Mermec, abbreviativo con cui veniva lanciata l’azienda Meridional Meccanica. L’approdo ferroviario avvenne qualche tempo dopo, sullo scoccare degli anni Ottanta, quando l’adolescenza dello stesso Vito Pertosa era ormai svanita. Il salto di qualità dai carri agricoli al settore ferroviario si rendeva necessario, per fornire un punto di riferimento, in un Sud, e una Puglia in particolare, che sempre più prendeva le distanze dal proprio passato unicamente agricolo per avventurarsi a capo fitto verso l’industrializzazione più spinta.
La Mermec divenne una vera e propria compagnia nel 1988. La propria mission era quella di progettare e sviluppare soluzioni per la diagnostica, il segnalamento e la manutenzione delle infrastrutture ferroviarie, senza limitarsi al proprio territorio, ma puntando a fornire le proprie consulenze, i propri servizi, in ogni angolo del mondo. La base, solita e mai mutata, rimase nella natale Monopoli. Nel tempo la Mermec avrebbe prodotto veicoli ferroviari e metropolitani, e di essi parti e sottosistemi; sistemi di segnalamento e automazione del traffico ferroviario, suoi componenti e impianti di comunicazione finalizzati allo stesso fine.
Pian piano la Mermec avrebbe raggiunto, con i suoi servizi, ben 45 Paesi in tutto il mondo, con filiali e controllate non soltanto in Italia (come a Treviso), ma anche a Columbia, negli Stati Uniti, a Casablanca, in Marocco, a Madrid, in Spagna, a Derby, in Regno Unito, a Marsiglia, Oltralpe, Berna, nella vicina Svizzera, Skopije in Macedonia e Oslo in Norvegia, sconfinando anche oltre il continente europeo: in Turchia, ad Ankara, a Nuova Delhi in India, Pechino e Seoul, rispettivamente in Cina e Corea del Sud, e finanche in Australia, a Sydney. Parte del successo fu dovuto grazie ai progressi tecnologici verso cui l’azienda si indirizzò, con l’esperienza di Vito Pertosa, negli anni Novanta. Ad esempio, con la collaborazione di alcuni tra i migliori istituti di ricerca nazionale, l’azienda mise a punto un sistema ottico elettronico per l’ispezione automatica delle condizioni delle infrastrutture ferroviarie. Ma i successi non si fermavano qui: sempre negli anni Novanta, dopo tanto studio e abbondante ricerca, fu messo a punto il primo esemplare del ROGER, un treno di misurazione il cui acronimo stava per “Rilievo Ottico Geometria Rotaia”, in grado di provvedere da sé al controllo delle rotaie. Nel 1997 fu la volta, dopo 4 esemplari, della produzione del ROGER 1000, una automotrice a cassa unica, treno utilizzato per la diagnostica e la manutenzione delle infrastrutture ferroviarie.
Furono i primi “grandi colpi” dell’azienda, che presto, nei primi anni 2000, allargò il suo raggio d’azione. Fu così che nel 2008 Vito Pertosa decise di fondare la Angel Holding, controllata da egli stesso e a capo di diverse aziende del settore. Il gruppo Angel si occupa di progettazione e sviluppo di soluzioni ad alta tecnologia per i settori aviazione, spazio, trasporto, mobilità elettrica, internet delle cose e cyber security. Ad oggi conta circa 1300 impiegati, dei quali 1000 sono ingegneri ad altissima formazione. I prodotti e i servizi della compagnia sono utilizzati in più di 60 paesi nel mondo: un successo planetario.
Compresa nella fila di aziende sottostanti il marchio Angel, vi è innanzitutto la Mermec, che al di là del settore ferroviario di cui si era sempre occupata, ha man mano sviluppato e prodotto soluzioni di micro-mobilità elettrica con veicoli connessi. I limiti dei binari non bastavano più. Fu così che l’impresa di Pertosa – con lungimiranza – ha puntato sullo sviluppo di altri mezzi di trasporto e di connessione. Del gruppo fanno infatti parte: la Blackshape, che si occupa della realizzazione di aerei in fibra di carbonio ad alte prestazioni, destinati al volo sportivo, all’addestramento di piloti militari e civili e al pattugliamento aereo per le attività di ricerca e monitoraggio del territorio; la Sit, che sviluppa sistemi informativi per la governance del territorio e fornisce servizi per il rilievo aereo digitale di grandi infrastrutture, nonché per il rilievo terrestre con sistemi di mobile mapping; La Ewings, azienda specializzata nella progettazione e sviluppo di reti in radio frequenza ad alte prestazioni per la telemetria in ambito sportivo (come, ad esempio, nelle corse di Formula 1); la Angelstar, compresa nel progetto Angel, una join venture tra Mermec e Stadler dedicata alla progettazione e allo sviluppo di sistemi di bordo ETCS per gli operatori ferroviari (in coordinamento con quanto già fatto da Mermec); la Birghtcyde, con occhio alle nuove tecnologie informatiche, specializzata nella progettazione ed implementazione di soluzioni e servizi di cyber-security per le infrastrutture di rete.
Del gruppo fanno parte anche la Eikontech, operativa nello sviluppo di soluzioni negli ambiti strategici della scienza computazionale, dell’intelligenza artificiale, dell’elettromagnetismo applicato e delle radio-comunicazioni, e anche essa lanciata nel settore informatico; la Matipay, che unisce il mondo telematico con la finanza, e produce soluzioni di mobile-payment e dispositivi di telemetria che trasformano i distributori automatici in punti vendita intelligenti; la Mermec Ste, corollario dell’originaria Mermec, specializzata in ambito ferroviario nello sviluppo e commercializzazione di sistemi di segnalamento (RBC – ETCS, ACC-M, CTC), e di soluzioni per la trazione elettrica e le telecomunicazioni. Non ultimo, il fiore all’occhiello del gruppo, la Sitael, che sviluppa satelliti, sistemi di propulsione elettrica, strumenti scientifici per missioni spaziali e soluzioni IoT per applicazioni industriali. Le profetiche visioni di quel 1959, che precedeva il lancio lunare di 10 anni, portavano il segno di un futuro personale che avrebbe intrecciato i propri destini con quelli delle stelle.
La Sitael infatti aveva già una sua storia dal 1994; quando, nel 2009, Vito Pertosa conobbe il suo Fondatore Nicola Zaccheo, lo convinse prima trasferirsi al Sud, vicino a Modugno, poi a farla entrare a far parte del più ampio progetto Angel. Pian piano sarebbe diventata leader nel settore aerospaziale, ricevendo dapprima le certificazioni standard di ESA (Agenzia Spaziale Europea) e NASA (National Aeronautics and Space Administration), e proponendosi così come ente di progettazione e costruzione di microsatelliti, propulsione ionica e propulsione chimica, e come consulente d’analisi di missione, scelta del razzo vettore e definizione del budget. Nel 2019 l’azienda ha raggiunto un accordo con l’Agenzia Spaziale Italiana per la realizzazione di una piattaforma satellitare all’interno del programma PLATiNO, la Platino-1.
Soltanto un anno prima Pertosa aveva raggiunto un altro importantissimo accordo con la Virgin Galactic, compagnia del magnate Richard Branson con lo scopo di organizzare voli spaziali non a fini scientifici, ma di commercio e intrattenimento. In seguito, queste conquiste avrebbero portato alla costruzione del satellite messo in orbita dalla SpaceX di Elon Musk, visionario americano. I graduali ma imponenti sviluppi delle aziende controllate da Pertosa gli hanno col tempo valso differenti e importanti riconoscimenti. Non solo numerosi riconoscimenti in premio per le sue aziende, ma anche posizionamenti personali in importanti ruoli di responsabilità: è stato Consigliere di Amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana e membro del Comitato Tecnico Nazionale Innovazione e Ricerca di Confindustria. Ha inoltre rivestito il ruolo di Amministratore Delegato del Consorzio Sud Space, sempre in ambito aerospaziale. Da esperto scientifico, ha collaborato con il Ministero Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero dello Sviluppo Economico. Altri titoli sono quelli di Amministratore Delegato del Centro Laser S.c.ar.l. (nel campo della ricerca scientifica) la Vicepresidenza del Parco Scientifico e Tecnologico Tecnopolis di Valenzano e la Vicepresidenza nel Consorzio di Ricerca Procomp.
Per la sua esperienza, e la sua navigata maturazione, ha rivestito anche il ruolo di consigliere reggente per la Filiale di Bari della Banca d’Italia. È inoltre Presidente e fondatore dell’Associazione imprenditoriale Sviluppo POLIS. Conquiste di altissimo rilievo, figlie di un impegno costante e di un ingegno di non poco conto, che ha fatto della determinazione l’arma in più per far cogliere tutti gli obiettivi. Dalle rotaie alle stelle, il percorso è stato sempre di sola andata. E costellato di “vittorie” che hanno fatto sì che le sue aziende siano state riconosciute come tra le più importanti, in ambito internazionale, nei settori di proprio impiego. Non pochi, poi, i meriti guadagnati non dalla sua persona, ma dalle sue aziende, che sul suo credo e sulla sua tenacia hanno fondato il loro spirito. Nel tempo grandi successi sono stati collezionati, e di seguito se ne elencano i più importanti:
Il Premio “Imprese X Innovazione” di Confindustria nel 2006; la replica dello stesso Premio nel 2008; il premio “Imprenditore dell’Anno di Ernst & Young”, per la categoria “Innovazione”, nel 2009, consegnato a Milano; nel 2011 è la volta del Photonics Prism Award, l’Oscar mondiale per la sensoristica elettronica, conferito dalla International Society for Optics and Photonics – SPIE di San Francisco. La Blackshape ha invece guadagnato il “Flieger Magazine Award” 2013 per il velivolo Prime, in Germania. Tutti nel giro di pochi anni, gli stessi anni di maggiore sviluppo dei settori trattati dalla sua compagnia.
All’elenco si aggiunge il “Premio alla Carriera – Diagnostic Research” del 2015 della LandNet Italia; Ancora il “Leader in Innovation Award” 2017 assegnato da DITECFER, il Distretto per le tecnologie ferroviarie, l’alta velocità e la sicurezza delle reti; un altro riconoscimento è stato quello dell’“ERCI Innovation Award”, sempre nel 2017, questa volta di caratura internazionale e assegnato dallo European Research Cluster Initiative (Gdańsk, Polonia); tra i premi più prestigiosi c’è poi il “2b AHEAD Innovation Award” per il sistema di propulsione elettrico per le applicazioni spaziali, ricevuto a Wolfsburg, in Germania; tornado al territorio nazionale, nel 2017 ha meritato il premio “100 Eccellenze Italiane”; dagli Stati Uniti invece è giunto il “CES Innovation Awards Honoree” 2018, raccolto a Las Vegas per la categoria “Vehicle Intelligence & Self-Driving Technology”; sempre dagli USA si è aggiunto alla collezione il premio “NIAF Leonardo da Vinci” 2018, a Washington; il premio “Roma per lo sviluppo del Paese” è stato raggiunto nel 2018; per la seconda volta, poi, a Los Angeles, è stato assegnato il “CES Innovation Awards Honoree” nell’anno 2019, questa volta nella categoria “Smart Cities”; ultimo soltanto cronologicamente l’“Aerokurier Innovation Award”, sempre nel 2019, per il velivolo Gabriel della Blackshape (Friedrichshafen, Germania).
A incoronamento di tutto questo, nel maggio del 2019 il Politecnico di Bari ha deciso di conferire a Vito Pertosa una Laurea Honoris Causa in Ingegneria dell’Automazione. La laudatio del professor David Naso ha saputo, in quell’occasione, riconoscere ogni merito alla persona, e al “genio” visionario e imprenditoriale di Vito Pertosa di fronte ad alte personalità, tra cui l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi. Chi lo avrebbe detto, in fondo, che Monopoli, la sua Monopoli mai abbandonata, dove continua a vivere con moglie e tre figli – tra cui Matteo, Amministatore Delegato della Sitael – potesse diventare uno dei tanti centri dell’universo?

Fabio Lusito

Politecnico di Bari, laurea honoris causa all’imprenditore Vito Pertosa

Conferito il titolo di Ingegneria dell’automazione al fondatore e presidente del gruppo industriale ‘Angel’ di Monopoli, che progetta e sviluppa soluzioni di alta tecnologia per i settori aviazione, spazio, trasporto ferroviario e internet delle cose
23 MAGGIO 2019

Il rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, oggi ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Ingegneria dell’automazione all’imprenditore Vito Pertosa, fondatore e presidente del gruppo industriale “Angel”, con sede a Monopoli, che progetta e sviluppa soluzioni di alta tecnologia per i settori aviazione, spazio, trasporto ferroviario e internet delle cose.

La cerimonia si è svolta nell’aula magna “Attilio Alto” del Politecnico, nel campus universitario, alla presenza di una folto pubblico composto di imprenditori, professionisti, studenti e docenti del Politecnico, parlamentari e rappresen-tanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Bari e della Città metropolitana, Antonio Decaro, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo.

Ha partecipato alla cerimonia anche Romano Prodi, legato a Pertosa da un’antica amicizia e uno dei politici che più si è speso per far conoscere nel mondo le intuizioni, spesso pionieristiche e i successi del gruppo Angel, che oggi spaziano dai sistemi di diagnostica per la sicurezza dei trasporti ferroviari, realizzati da Mermec, ai sistemi spaziali di Sitael, l’unica azienda italiana che oggi progetta e realizza satelliti.

A questi si aggiungono una serie di prodotti altamente innovativi nei settori dell’aeronautica, della mobilità sostenibile, fino alle soluzioni tecnologiche per la Formula Uno. Introdotto dal discorso iniziale del rettore Di Sciascio e poi dalla “laudatio” del professor David Naso, coordinatore del corso di laurea in Ingegneria dell’automazione, Pertosa ha illustrato, nella sua “lectio”, il suo modo di fare impresa accompagnando l’intervento con un video dedicato alle nuove tecnologie messe a punto dal suo gruppo.

https://www.ilsole24ore.com/art/grottaglie-e-primo-spazioporto-italiano-AD8930y/..

Grottaglie è il primo spazioporto italiano
Con il via libera dell’Enac al regolamento per la costruzione e l’esercizio delle basi per voli spaziali

di Domenico Palmiotti

Aeroporto di Taranto – Grottaglie (Aeroporti di Puglia)

L’aeroporto di Grottaglie, in provincia di Taranto, è ufficialmente il primo spazioporto italiano. Un ruolo già assegnato da qualche anno allo scalo pugliese, attiguo allo stabilimento Leonardo che costruisce due sezioni della fusoliera del Boeing 787, ma che ora si sostanzia col via libera dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) al “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli spazioporti”. Con l’adozione del Regolamento, spiega Aeroporti di Puglia, la società della Regione che gestisce lo scalo, prende il via, infatti, il processo che consentirà di utilizzare Grottaglie anche come spazioporto nazionale secondo il decreto n. 250 del 2019 del ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
Per AdP, si arricchisce così l’offerta infrastrutturale nazionale del sistema dell’aviazione. Il Regolamento, in fase di stesura, ha visto il contributo dei più importanti soggetti pubblici e privati, «ha ricevuto un notevole consenso in fase di consultazione», sottolinea AdP, «e contiene molte innovazioni regolamentari, con particolare attenzione alla sicurezza delle operazioni e alla tutela del territorio». Quando è stato lanciato il progetto spazioporto per Grottaglie, si è fatto essenzialmente riferimento ai voli suborbitali.
Ha dichiarato il suo interesse la compagnia americana Virgin Galactic che nel frattempo ha costruito lo SpaceShipTwo, il veicolo aerospaziale per voli suborbitali. E ad ottobre di due anni fa a Washington, nell’ambasciata italiana, gli amministratori delegati del Gruppo Angel (che ha sede in Puglia), Vito Pertosa, e di Virgin Galactic, George Whitesides, hanno firmato un accordo di collaborazione nell’aerospazio. L’intesa vuole facilitare lo sviluppo di un polo aerospaziale a Grottaglie, trasformando la Puglia in uno dei principali centri europei per i trasporti commerciali nello spazio. In realtà, spiega ora Enac, il Regolamento appena varato «rientra nella più ampia regolazione delle attività commerciali suborbitali, che include, tra l’altro, le operazioni di volo e i servizi di navigazione aerea, ed è essenziale per consentire al Paese di realizzare un accesso autonomo allo spazio in attuazione delle strategie governative in materia di space economy».

Premio Roma
Laudatio a Vito Pertosa del Direttore Generale della Banca d’Italia e Presidente dell’IVASS Salvatore Rossi

Roma, Campidoglio – Sala della Protomoteca, 6 Dicembre 2018

Conosco Vito Pertosa da vari anni, il che da un lato mi rende adatto a tesserne le lodi, dall’altro mi espone al rischio di parzialità. Pazienza, correrò questo rischio, cercando solo di attenuarlo un po’. Inizierò allora da un articolo che gli ha dedicato Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera il 5 luglio scorso, ripreso lo stesso giorno dal sito Dagospia col magnifico titolo “Tarallucci e razzi”. Anche ieri il Corriere riservava un articolo al Nostro, con un bel richiamo in prima pagina, ma io preferisco rifarmi a quello di luglio, più informativo sul personaggio. L’articolo nasceva dalla notizia dell’accordo fra Vito Pertosa e Richard Branson, il fondatore della Virgin, per trasportare nello spazio satelliti o componenti fatti della Sitael, un’azienda che fa capo allo stesso Pertosa. Stella lo descrive così: “un provinciale alto alto, magro magro, giacca, cravatta, un aspetto da travet che può imbrogliare chi ne ignora il coraggio, l’estro e la lungimiranza di costruire aziende a larghissima maggioranza di ingegneri e scienziati”. Una descrizione, fisica e morale, perfetta. I tarallucci del titolo di Dagospia fanno ovviamente riferimento alla pugliesità di Pertosa, che lui esibisce orgoglioso, cosa che io, pugliese emigrato, sotto sotto ammiro. Il Cavaliere del Lavoro Vito Pertosa nasce a Monopoli, in provincia di Bari, cinquantanove anni fa. I suoi prodotti girano il mondo da molti anni, e lui con loro, ma la sua casa e il centro delle sue attività sono sempre a Monopoli. Io lo incontrai per la prima volta dieci anni fa o più, al tempo in cui intensamente intervistavo imprenditori in tutta Italia per capire se davvero la nostra economia fosse avviata al declino. A quel tempo Vito era il capo della MerMec. Un gioiello di tecnologia: fabbricava treni per il controllo e la misurazione di binari e linee elettriche aeree. Treni zeppi di apparecchiature elettroniche. Mostruose meraviglie, vendute a compagnie ferroviarie e metropolitane di tutto il mondo. 4 Mi indirizzò lì la Sede di Bari della Banca d’Italia. M’ero rivolto a loro perché mi segnalassero imprenditori locali a cui rivolgere le mie domande scomode. Fu un’esperienza, la mia, molto intensa, perché mi fece capire come anche al Sud, anche nella mia Puglia, potessero nascere e prosperare realtà produttive dinamiche e proiettate nel futuro. Su questo tornerò fra un attimo. Vito mi raccontò gli inizi dell’azienda. Suo padre e lui fabbricavano carretti per trasportare materiali agricoli nei campi. Oggetti semplici, ruote e ferro. Passarono a fare piccoli carri ferroviari, e da lì si spalancò un futuro di sofisticazione crescente. Qualche tempo dopo quell’intervista, io l’avevo nel frattempo perso di vista, Vito vendette la MerMec per lanciarsi in altre avventure. Diventò un “capitalista di ventura”, come si dice in gergo finanziario, cioè una figura di quelle che prosperano in economie avanzate come quella americana o israeliana ma sono rare in Italia, ancor più al Sud. Attenzione, il capitalista di ventura non si limita a mettere capitali in aziende neonate, capitali propri o di propri amici; il vero venture capitalist è un imprenditore lui stesso, conosce il mercato, entra nelle aziende soprattutto per assistere il fondatore nella messa a punto di strategie commerciali e nella gestione, per accompagnarlo verso una dimensione consistente, magari verso una quotazione. Così ha fatto Vito, prendendosi cura di due aziende nate da poco, la Blackshape che costruisce aerei superleggeri e la Sitael che fa microsatelliti. Ha contribuito a farle crescere, a imporsi sui mercati di tutto il mondo. Di nuovo alta tecnologia, di nuovo innovazione spinta: ingegneri e scienziati, come dice Stella. Di nuovo aziende della sua terra, Monopoli, Mola di Bari. Nel frattempo ha ricomprato la MerMec, la sua prima creatura, che investitori poco accorti stavano mettendo nei guai. L’ha risollevata, l’ha riportata ai fasti di un tempo. Le tre aziende che ho citato fanno ora tutte parte del gruppo Angel, che Vito Pertosa ha fondato e guida come una holding di partecipazioni. Dicevo del Sud e delle sue potenzialità. Si argomenta spesso che l’economia meridionale sarebbe prigioniera della sua società e delle sue istituzioni, inadatte a favorire lo sviluppo. Capitale sociale scadente, amministrazione pubblica più 4 5 inefficiente a parità di risorse, burocrazia più soffocante a parità di norme rallentano o impediscono la marcia delle imprese, ne soffocano lo slancio. Tutto questo è vero in molti casi, ma vi sono anche felici eccezioni. Vi sono imprenditori e imprese che sfidano la gravità, un po’ come i razzi che i visionari Pertosa e Branson pensano di lanciare dal futuro spazioporto di Grottaglie. Una gravità fatta di comportamenti, di prassi, di modelli amministrativi, che fa ripiombare a terra la più dinamica delle iniziative imprenditoriali. Ma non quelle di Vito Pertosa. Perchè è fortunato, simpatico, sorridente? No, perché è bravo e astuto. O meglio, come si dice in Piemonte, perché si è “fatto furbo”, ha cioè imparato a moltiplicare e ad affinare i suoi talenti in un ambiente più ostile all’impresa e al mercato che in altre aree territoriali italiane. Pertosa sfrutta peraltro benissimo i vantaggi dello stare al Sud, o almeno in alcune zone del Sud, perché ci sono vantaggi, non solo svantaggi. Utilizza un capitale umano abbondante e di buona qualità, sfornato da buoni Politecnici, che altrimenti prenderebbe la via dell’emigrazione qualificata, del brain drain. Lavorare per le sue aziende è talmente attraente da indurre anche alcuni laureati del Centro-Nord a trasferirsi vicino ai suoi stabilimenti. Anche perché quelle aziende sono collocate in un territorio ubertoso e dal clima favorevole, in cui è più facile vivere. Gli stessi svantaggi del Sud, ad esempio in fatto d’infrastrutture, materiali e immateriali, sono peraltro, in quella zona della Puglia, meno accentuati che altrove. Insomma è possibile anche al Sud fare impresa con successo, Pertosa e le sue aziende lo dimostrano appieno. Certo, occorrono condizioni minime al contorno, senza le quali non si esce dal sottosviluppo. Ma, soprattutto, occorrono doti personali spiccate nell’imprenditore. Quelle che Vito Pertosa possiede in abbondanza e che sono la ragione del premio che abbiamo deciso di dargli oggi.

https://forbes.it/2021/06/08/apple-annuncia-le-novita-e-le-migliorie-dei-prossimi-sistemi-operativi/..

Alla scoperta di Sitael, società aerospaziale pugliese guidata da un 33enne

Nel 2021 un treno si sposterà per l’Italia con a bordo ambulatori e venti posti di terapia intensiva, collegato alla rete via satellite con un’antenna speciale. Trasporterà pazienti e arriverà in supporto di aree la cui sanità è in crisi. Vale ora per il Covid, potrà servire in futuro per altre emergenze come i terremoti. IcuTrain è il progetto di Sitael vincitore del bando internazionale Space in Response to Covid-19 Outbreak, dell’Esa, proposto dall’Agenzia spaziale italiana. È una sintesi, parziale, della vision del gruppo Angel, di cui Sitael fa parte insieme con altre società come Mermec, Blackshape, Angelstar, per citarne alcune. I confini dell’azione sono liquidi e ci si muove di conseguenza.
Le società di Angel Company operano in molti settori differenti, che partono dal suolo e arrivano oltre l’atmosfera. Quello predominante è la mobilità terrestre, salendo di quota ci sono aeroplani per uso civile e militare, i satelliti in orbita bassa, Marte, il Sole. “Tutti blocchi tecnologici per costruire nuovi servizi attraverso la digital transformation”, spiega Matteo Pertosa, amministratore delegato di Sitael, la società aerospaziale di Mola di Bari, del gruppo Angel, “significa prendere un servizio, un business che già esiste, metterlo nella lavatrice del digitale e farne uscire qualcosa di più efficiente, migliore. Fare qualcosa, che prima si faceva in mesi, in secondi”.

Matteo Pertosa, Amministratore Delegato di Sitael

Pertosa, 33 anni, figlio del fondatore del gruppo Angel, il cavaliere del lavoro Vito Pertosa, guida la più grande azienda italiana a capitale privato nel settore aerospaziale. È lui a spiegare la vision della holding di famiglia, 1.600 dipendenti, che ha appena annunciato l’acquisizione della business unit Trasporti di Sirti per il segnalamento ferroviario. Si rimescolano le carte perché è tutto più fluido e interconnesso grazie alla IoT.
Si muoverà su tre grandi aree. La prima è la mobilità a largo spettro, dai binari ai pedali: “Costruiamo tutti i sistemi di gestione del traffico per garantire la sicurezza delle linee ferroviarie. Abbiamo lanciato una soluzione di bike sharing elettrico on demand, esportando in Olanda e nel Regno Unito. Puntiamo a ottimizzare il parco inutilizzato dei grandi concessionari auto con una tecnologia che va a bordo, connessa e gestibile da remoto”.
Il Google Maps della rete ferroviaria, per esempio, prende forma grazie a telecamere portate da treni speciali e aerei da osservazione, che assemblano un ‘catasto’ di tutti gli elementi: binari, reti, pali e segnaletica. Lavorando con un digital twin un sistema è più semplice da gestire, organizzare, nelle sue potenzialità e debolezze.
Sitael, come detto, è un grande attore nella new space economy. Da anni è partner delle grandi agenzie e di colossi come Airbus e Thales Alenia Space. I suoi componenti, sistemi e sottosistemi, viaggiano a bordo di satelliti scientifici e per l’esplorazione, da ExoMars a Curiosity e Solar Orbiter. Di recente, la firma per il programma Platino, finanziato dall’Agenzia spaziale italiana e dal Governo con un investimento di oltre 100 milioni, vede Sitael come prime contractor. È una piattaforma basata sulla standardizzazione di piccoli satelliti versatili, per l’osservazione terrestre e non solo: “È il primo con questa tipologia di configurabilità, che può supportare una multi missione, cioè lanciare quattro o cinque satelliti tutti con payload diversi. Ma l’obiettivo è quello di viaggiare organizzati in costellazioni. La frequenza di rivista è molto alta, il satellite passa più spesso sullo stesso punto. Con una copertura globale potremmo avere un Google Maps aggiornato costantemente”.
Sitael sviluppa motori per sonde e satelliti a propellente chimico ed elettrici a effetto Hall. Un prototipo volerà in orbita col primo lancio di Virgin Orbit, decollando con il razzo che si stacca dalla pancia dell’aereo madre. Nei prossimi anni, invece, sarà testato l’innovativo Ram-ep, il primo motore senza propellente, che ‘respira’ la poca e rarefatta aria a una quota non superiore a 200 chilometri, dove non vola nessuno perché gli strati alti dell’atmosfera trascinano giù i satelliti in poco tempo. Ram-ep consentirà a microsatelliti di continuare a operare da quella posizione di vantaggio. Più vicino significa maggiore dettaglio e risoluzione, per applicazioni civili e militari: “Per la new space economy l’orbita bassa è un game changer come lo sono state le altre tecnologie satellitari, la navigazione, quella cellulare e ancora prima le telecomunicazioni tv. D’ora in avanti internet e osservazioni della Terra in real time saranno fornite sempre più dall’orbita bassa”.
Dopo l’accordo siglato nel 2018 con la società di Richard Branson, a ottobre è arrivato il via libera dell’Enac: quello di Grottaglie, in provincia di Taranto, è ufficialmente il primo spazioporto italiano. Attorno a questo e a realtà come Sitael, la Puglia si candida per ospitare un polo d’eccellenza, da cui partono aerei per turisti spaziali (se non ancora in Italia, diventerà comunque realtà “entro cinque anni” secondo Pertosa) e dove imprese private fanno ricerca insieme con le università.
Nel frattempo Sitael ha aperto una sede in Australia per rispondere al mercato di quel Paese che, da due anni, possiede una propria agenzia spaziale. Con servizi di osservazione del suolo da vendere al governo o ai più grandi gruppi minerari al mondo.
Il terzo settore di Angel è la nuova subholding dedicata a ricerca e innovazione: “L’obiettivo di Angel4tech è quello della collaborazione con altre aziende, portare in altri settori il Dna driver della nostra crescita solo 15 anni fa eravamo appena 200 e ora siamo 1.600”. Seguendo quella logica digitale, liquida, ricerca e sviluppo esplorano settori diversi, dalla cybersecurity alla fintech, per tornare ai treni. Questa volta però senza binari, perché parliamo di Hyperloop: Angel partecipa alla creazione della prima infrastruttura pilota in Francia del treno ad altissima velocità con la franco-canadese TransPod: “Vogliamo diventare un polo aggregatore di startup ed eccellenze. Abbiamo preso l’anima manifatturiera dell’Italia e le abbiamo dato quell’orientamento e quel surplus tecnologico che ci consentono un vantaggio competitivo. Angel4Tech avrà sedi in tutto il Paese per essere vicini ai talenti e a tutte le persone che non vogliono lasciare il proprio territorio, ma vogliono abbracciare la nostra mission”.

Link

https://www.corriere.it/cronache/18_dicembre_04/manager-satellite-tutto-made-italy-papa-costruiva-rimorchi-4a79a428-f800-11e8-bfca-f74cf4634191.shtml
https://bari.repubblica.it/cronaca/2018/10/14/news/a_washington_intesa_gruppo_angelvirgin_cosi_nascera_il_polo_spaziale_a_grottaglie-208908318/..
https://bari.repubblica.it/cronaca/2019/05/23/news/politecnico_di_bari_laurea_honoris_causa_all_imprenditore_vito_pertosa_-227000980/..
https://forbes.it/2021/06/08/apple-annuncia-le-novita-e-le-migliorie-dei-prossimi-sistemi-operativi/..

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