ARMENISE AULETTA GIOVANNI

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ARMENISE AULETTA GIOVANNI

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Bari, 1 novembre 1931 – Roma, 25 ottobre  2013

Banchiere e dirigente d’azienda

La vicenda biografica di Giovanni Auletta Armenise è caratterizzata da un preciso avvenimento che rappresenta lo spartiacque tra la storia di un “semplice” imprenditore di successo e quella di un grande e stimato filantropo: la scomparsa della moglie Dianora Bertacchini.

Nato il 1° novembre 1931 a Bari, a ventun’anni Giovanni Auletta Armenise si ritrovò, poiché unico discendente, erede di tutte le fortune messe in piedi dallo zio, il conte Giovanni Armenise, spentosi improvvisamente proprio in un momento fortemente positivo per le sue proprietà, prima tra tutte la Leo – Industrie chimiche farmaceutiche s.p.a., di cui era presidente del consiglio d’amministrazione.
Per Giovanni Auletta Armenise fu quindi necessario trasferirsi a Roma, dove conseguì la laurea in Economia e commercio prima di cominciare ad amministrare e gestire in maniera diretta le fortune ereditate.
La prima esperienza fu con l’azienda cosmetica di famiglia che, producendo su licenza per la Odol-Mouson, fu da quest’ultima acquistata nel 1956 proprio per l’efficienza raggiunta sotto la guida di Auletta Armenise.
Nel 1959 assunse la responsabilità gestionale dell’azienda familiare produttrice di penicillina: ne diversificò e potenziò la produzione, con la collaborazione di alcune tra le migliori menti dell’epoca, sino a raggiungere un elevato livello qualitativo nella produzione di antibiotici.
Ceduta l’azienda nel 1971, dedicò i suoi interessi al settore finanziario, tanto da assumere la carica di vicepresidente della Banca Nazionale dell’Agricoltura nel 1975, banca che negli anni Settanta era tra le prime dieci italiane per raccolta.
Nel 1977 assunse la carica di presidente della BNA, fino a renderla la maggior banca privata italiana, promuovendone sviluppo non solo sul territorio italiano, ma soprattutto estero.
Il 7 febbraio 1978 Giovanni Auletta Armenise ricevette l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana per meriti in campo industriale; a tale prestigioso riconoscimento seguì, nel 1988, quello di Cavaliere del Lavoro.

L’anno terribile nella vita di Giovanni Auletta Armenise è senza dubbio il 1994, quando fu colpito da un dramma familiare: la scomparsa dell’amata moglie Dianora Bertacchini.
Malata di tumore al cervello, Dianora Bertacchini era stata visitata, sempre seguita dal marito, dai più eminenti specialisti dell’epoca: entrambi si erano spinti sin negli Stati Uniti, dove Giovanni Auletta Armenise conobbe Daniel C. Tosteson, decano della prestigiosa Harvard Medical School, affiliata al Massachusetts General Hospital.
L’amicizia con il dottor Tosteson e, probabilmente, l’esperienza acquisita alla guida dell’azienda farmaceutica familiare, portarono Giovanni Auletta Armenise a realizzare quanto ancora ci fosse da scoprire, in campo chimico, biologico e farmaceutico, per debellare o almeno rallentare alcune terribili malattie come quella che stava consumando sua moglie, e a riflettere sulla necessità che non fossero esclusivamente gli investimenti a pubblici a coprire i costi della ricerca scientifica.
Scomparsa sua moglie, e dopo aver lasciato nel 1995 la carica di presidente della Banca Nazionale dell’Agricoltura, entrata nel frattempo a far parte del gruppo Banca di Roma, Giovanni Auletta Armenise costituì una fondazione, a cui diede il nome dello zio e mentore Giovanni Armenise, con lo scopo di supportare la ricerca e i ricercatori, con attività sia negli Stati Uniti, presso la Harvard Medical School, sia nei migliori centri di ricerca italiani, in una collaborazione capace di attraversare l’Oceano.
Dal 1996, la Fondazione Giovanni Armenise Harvard ha investito più di 100 milioni di dollari tra Stati Uniti e Italia, finanziando i giovani ricercatori che vogliono allestire i propri laboratori presso istituti italiani, supportando i talenti, invitando i giovani italiani a condurre ricerche presso la Harvard Medical School: il tutto a esclusivo beneficio dell’intera umanità. Giovanni Auletta Armenise è scomparso il 25 ottobre del 2013. Fortunatamente per la Fondazione , suo figlio, il conte Giampiero Auletta Armenise ,accettò di assumere la presidenza e continuare il buon lavoro iniziato dal padre.

Motivazione dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro, conferita nel 1988:

Laureatosi in Scienze Economiche e Commerciali, dall’età di 24 anni si è occupato dell’azienda chimica di famiglia che produceva su licenze Odol, riconducendola in breve tempo ad un livello di efficienza tale da indurre il gruppo tedesco, titolare del relativo marchio, ad acquistarla nel 1956. Nel 1959 assunse la piena responsabilità gestionale della Leo Penicillina. Sotto la sua direzione l’azienda si è diversificata e potenziata così da raggiungere. con la collaborazione dei migliori scienziati dell’Università di Roma e grazie agli attrezzati laboratori di ricerca, un elevato livello qualitativo nella produzione di antibiotici. Ceduta nel 1971 la Leo Penicillina, concentrò la propria attività nel settore finanziario dedicando la sua opera completamente alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di cui ha guidato e favorito lo sviluppo fino a farne la maggiore banca privata italiana. Nominato Vice Presidente della Banca nel 1975, due anni dopo ha assunto la carica di Presidente.

Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana — 2 giugno 1978

Addio all’uomo che faceva tornare i cervelli 

Addio all’uomo che faceva tornare i cervelli  (Leggi anche)

Negli Stati Uniti la filantropia fa forte il sistema universitario, grazie al meccanismo degli alumni, certo, ma anche per una cultura della donazione che ancora ci sogniamo e, non è poco, un sistema fiscale che incoraggia questi interventi, mentre da noi gli incentivi sono davvero risibili. Conta, infine, una cultura del fundraising che, nei nostri atenei, è nei casi migliori ancora bambina.
Eppure fa capo all’Italia una storia che è diventato caso di scuola. E’ quella di Giovanni Auletta Armenise, scomparso a Roma il 25 ottobre scorso. Non un personaggio qualsiasi ma un ex-banchiere, visto che ha controllato per alcuni anni la Banca nazionale dell’agricoltura, poi ceduta.
Dal 1996 si era dedicato completamente al rientro dei cervelli e al sostegno della ricerca medica in Italia e negli Stati Uniti. Giovanni Auletta Armenise, barese, classe 1931, dopo essersi occupato da quando aveva 24 anni dell’azienda cosmetica di famiglia (cui apparteneva la licenza della Odol-Mouson), nel ’59 assunse la gestione della Leo Penicillina, la prima azienda italiana a produrre e distribuire penicillina. Impresa che cedette nel ’71 quando si concentrò sul settore finanziario, assumendo la guida della Banca nazionale dell’agricoltura, allora la maggiore banca privata italiana, che tenne fino al 1995.
Fu una vicenda personale che lo spinse a investire una parte consistente del suo patrimonio al sostegno della ricerca. Fu nel 1994, infatti, che Auletta portò la moglie, Dianora Bertacchini, malata di tumore al cervello, al Massachusetts General Hospital, affiliato alla Harvard University. La situazione della moglie era gravemente compromessa e la donna, infine, morì. Cominciò, però una stretta collaborazione fra Auletta e Daniel Tosteson, preside della Harvard Medical School. Ecco, così la nascita nel 1996 della fondazione Giovanni Armenise-Harvard (dal nome dello zio materno del conte, suo mentore) per il supporto alla ricerca medica di base sia ad Harvard, sia in Italia.
Dal 1996, la fondazione ha creato ad Harvard cattedre e centri di ricerca in biologia oncologica e strutturale, neuroscienze, patogenesi, fisiologia, genetica. Realizzando inoltre una rete di collaborazione fra questi centri e numerose istituzioni scientifiche italiane. E, ancora, la fondazione sostiene borse per giovani, simposi, scambi per giornalisti scientifici.
Uno dei campi in cui la Giovanni Armenise-Harvard è più attiva è quello del rientro dei cervelli. Dalla sua nascita, ha creato finora in Italia 18 laboratori di ricerca (22 i milioni di dollari investiti) sostenendo il Career Development Award, uno speciale premio a favore delle ricerche più promettenti in campo biologico nel nostro Paese: 200mila euro annui, per un periodo da tre a cinque anni, che servono per apparecchiature e stipendi dei ricercatori.
Fra gli ultimi rientrati grazie a questo programma, Vincenzo Costanzo, 39enne ricercatore di origini napoletane che ha lasciato Londra per venire all’Ifom di Milano e metter su un laboratorio dove studia i processi molecolari alla base della stabilità del Dna (e che quindi sono coinvolti nello sviluppo dei tumori); e Federico Forneris, 35enne cuneese che si occupa di scienze biomolecolari e che è tornato dall’Olanda per installare a Pavia un laboratorio dove si studiano i meccanismi di formazione delle sinapsi nervose.
grazie a Damiano Fedeli per la collaborazione.

Storia della Fondazione Armenise Harvard

Conte Giovanni Auletta Armenise

La decisione del Conte Giovanni Auletta Armenise di fondare una fondazione a nome dello zio e mentore, nasce dall’amore per la moglie, Dianora Bertacchini , morta per un tumore al cervello nel 1994.
A seguito di una ricerca in tutto il mondo per il miglior trattamento disponibile per la sua condizione, il conte Auletta ha portato sua moglie al Massachusetts General Hospital e alla Harvard Medical School (HMS).
Purtroppo la coppia si rese conto che le terapie più sofisticate allora disponibili non potevano fermare l’inesorabile avanzare della malattia.
Hanno capito che, in parte, l’ignoranza della chimica sottostante e della biologia delle cellule tumorali ha impedito lo sviluppo di un trattamento più efficace.
Questa consapevolezza, insieme alla convinzione dell’allora HMS Dean, Dr.Daniel Tosteson , che l’investimento nella ricerca per affrontare questioni fondamentali della scienza potrebbe trasformare sia la medicina che l’agricoltura, ha portato a una partnership attraverso la quale hanno deciso di sostenere la ricerca scientifica di base ad Harvard Scuola di Medicina e in Italia.

 

 

Daniel C. Tosteson, decano della Harvard Medical School, 1977-1997

La Giovanni Armenise Harvard Foundation è nata da questa partnership unica formata tra due uomini che desideravano sconfiggere la malattia costruendo una nuova infrastruttura per finanziare il futuro della scienza.
Nel 1996 è stata costituita la Fondazione; il suo nome onora lo zio materno e mentore del conte Giovanni Auletta Armenise, il conte Giovanni Armenise, che nel 1950 lanciò la prima azienda farmaceutica italiana a produrre e distribuire penicillina .
Nel 2000 , in riconoscimento della visione e della generosità del fondatore, la Harvard Medical School ha ribattezzato uno dei suoi edifici il Giovanni Auletta Armenise Medical Research Building.
Nel 2006 , al Conte Giovanni Auletta Armenise è stata consegnata una targa del Presidente della Repubblica Italiana per celebrare il decimo anniversario della Fondazione e in riconoscimento che la generosità e la visione del Conte nell’istituire la Fondazione ha fatto tanto per la ricerca scientifica in Italia.

Nell’ottobre 2013 è venuto a mancare il conte Giovanni Auletta Armenise, che è stata una perdita enorme. Fortunatamente per la Fondazione, suo figlio, il conte Giampiero Auletta Armenise , accettò di assumere la presidenza e continuare il buon lavoro iniziato dal padre.

Il cuore della Scienza – Scienze
La Giovanni Armenise Harvard Foundation

La Giovanni Armenise-Harvard Foundation è nata da un’amicizia speciale e unica tra il Conte Giovanni Auletta Armenise e il dottor Daniel C. Tosteson, Rettore della Harvard Medical School dal 1977 al 1997, che insieme hanno lavorato per costruire una nuova infrastruttura per finanziare la scienza nel futuro. Nel 1994, quando il conte Auletta ha portato sua moglie, Dianora Bertacchini, al Massachusetts General Hospital, affiliato alla Harvard Medical School, per il trattamento del suo tumore al cervello, la coppia si rese conto che neanche le terapie più sofisticate disponibili in quel momento, avrebbero potuto salvarla. Questa rivelazione, insieme alla convinzione del Dr. Tosteson che gli investimenti in ricerca di base, cioè volta alla soluzione di questioni fondamentali nel campo della scienza, potrebbero trasformare la medicina e l’agricoltura e offrire benefici a tutto il genere umano, risultò in una partnership che portò, grazie alla generosità della famiglia Auletta Armenise, di una fondazione che potesse supportare la ricerca scientifica di base presso la Harvard Medical School e in Italia.
Nel 1996 nacque così la Giovanni Armenise Harvard Foundation, nominata in onore dello zio e mentore del Conte, il Conte Giovanni Auletta Armenise, che a sua volta aveva fondato nel 1950 la prima società farmaceutica italiana per produrre e distribuire la penicillina.
Nel 2000, come riconoscimento della sua filantropia e intuito, la Harvard Medical School ha rinominato uno dei suoi edifici il Giovanni Auletta Armenise Medical Research Building.
Nel 2006, il conte Giovanni Auletta Armenise ha ricevuto un’onorificenza dal Presidente della Repubblica d’Italia in occasione del decimo anniversario della Fondazione, per il concreto e sostanziale supporto dato alla comunità scientifica in Italia.
Nel mese di ottobre 2013, dopo la scomparsa del Conte Giovanni Auletta Armenise il figlio, il conte Giampiero Auletta Armenise, ha assunto la presidenza e continuare il buon lavoro di suo padre ha cominciato.
La missione della Fondazione è supportare i principali scienziati della Harvard Medical School e presso le istituzioni più importanti in Italia, nella ricerca scientifica a beneficio del genere umano, nel campo della medicina e dell’agricoltura.

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