REITANI LUIGI

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REITANI LUIGI

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Docente all’Università di Udine, ex assessore alla cultura, Direttore dell’Istituto di cultura italiana di Berlino; è morto a Barlino a causa del covid 19.

Nato a Foggia, si era laureato in lettere all’Università di Bari con una tesi sullo scrittore austriaco Arthur Schnitzler, e aveva proseguito la sua formazione a Vienna come allievo di Wendelin Schmidt-Dengler. Dal 1991 aveva insegnato a Udine, dove era diventato professore ordinario di letteratura tedesca nel 2005.

Era stato assessore alla cultura per cinque anni, dal 2008 al 2013. Reitani era uno dei massimi studiosi del filosofo e poeta tedesco Friedrich Holderlin: tra i suoi campi di interesse, anche la letteratura austriaca dal XIX al XXI secolo e le relazioni italo-tedesche. Visiting professor alle Università di Klagenfurt e Basilea, è stato membro del comitato scientifico del Freies Deutsches Hochstift di Francoforte.

In Italia era anche membro del Dottorato internazionale di Studi germanici e e slavi dell’Università di Roma La Sapienza e Direttore editoriale dell’Istituto Italiano di Studi Germanici

Per il contributo dato alla diffusione della cultura austriaca in Italia nel 2010 è stato insignito dell’Ordine al merito della Repubblica austriaca.

Dal 2015 al 2019 aveva diretto l’Istituto italiano di Cultura di Berlino e da allora viveva nella capitale tedesca con la moglie e le due figlie.

La sua attività di traduttore e critico acquista risonanza con la pubblicazione, nel 2001, dell’edizione commentata di Tutte le liriche di Friedrich Hölderlin per i Meridiani Mondadori, lavoro per cui nel 2002 riceve il premio Mondello per la traduzione letteraria, e al quale seguirà nel 2019 un secondo volume dedicato a Prose, teatro, lettere. Ha collaborato come critico letterario con riviste e quotidiani, tra cui il domenicale del Sole 24 Ore. Dal 2013 dirigeva con Annalisa Cosentino la collana di classici centroeuropei “Gli anemoni” (Marsilio). Aveva curato e tradotto opere di autori di lingua tedesca novecenteschi e contemporanei, da Ingerborg Bachmann a Thomas Bernard, da Elfriede Jelinek ad Arthur Schnitzler.

La sua attività di traduttore e critico acquista risonanza con la pubblicazione, nel 2001, della sua edizione commentata di Tutte le liriche di Friedrich Hölderlin per i Meridiani Mondadori, lavoro per cui nel 2002 riceve il premio Mondello per la traduzione letteraria, e al quale seguirà nel 2019 un secondo volume dedicato a Prose, teatro, lettere. Ha collaborato come critico letterario con riviste e quotidiani, tra cui il domenicale del «Sole 24 Ore». Dal 2013 dirigeva assieme ad Annalisa Cosentino la collana di classici centroeuropei “Gli anemoni” (Marsilio).

Tra i suoi tanti lavori anche la cura e la traduzione di opere di diversi autori di lingua tedesca novecenteschi e contemporanei, da Ingerborg Bachmann a Thomas Bernard, da Elfriede Jelinek ad Arthur Schnitzle.

Sebbene fosse stato vaccinato nella primavera del 2021, è morto alcuni mesi dopo all’età di 62 anni per complicazioni da COVID-19. Era sposato e aveva due figlie.

La scomparsa del noto germanista, tra i più importanti della sua generazione, lascia un vuoto tra Italia e Germania. Molti i messaggi in suo ricordo, anche dal Sudtirolo.

La notizia della prematura scomparsa del germanista Luigi Reitani, morto di Covid-19 ha lasciato attonita un’intera comunità di scrittrici, scrittori e studiosi italo-tedeschi. Grande esperto di Friedrich Hölderlin, Reitani era professore all’Università di Udine, direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Berlino dal 2015 al 2019 era stato insignito sia dell’Ordine al merito della Repubblica Austriaca nel 2011 che di quello della Repubblica Federale di Germania nel 2020.

Considerato il più importante germanista italiano della sua generazione, Reitani attualmente ricopriva il ruolo di Direttore editoriale dell’Istituto Italiano di Studi Germanici. “Curatore delle opere di Hölderlin nei Meridiani, traduttore di tanti autori – soprattutto poeti – austriaci, docente di germanistica e critico letterario, ex direttore “per chiara fama” dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino”: così ha descritto Reitani l’autrice Helena Janeczek, che aggiunge: “Non riesco a dire altro perché lo conoscevo da decenni, lo stimavo enormemente, gli volevo bene. Entrambe le cose mi accomunano a molti e molte perché era un uomo umanamente e intellettualmente straordinario”. Dello stesso tenore il messaggio della scrittrice Francesca Melandri: “Siamo tutti senza parole, noi tantissimi che ti volevamo bene, avevi la vera umanità dei veri grandi. E ora come facciamo senza di te?”.

Reitani era molto noto per il suo lavoro anche in Sudtirolo. Cordoglio è stato espresso dalla casa editrice di Vienna e Bolzano Folio Verlag, dalla scrittrice Anna Rottensteiner, che appena due mesi fa aveva accolto Reitani nel corso di un’iniziativa a Bolzano (ne scrissero su salto.bz Maurizio Ferrandi e Gabriele Di Luca). A ricordare il germanista italiano anche i due più importanti quotidiani tedeschi, la Süddeutsche Zeitung e la Frankfurter Allgemeine Zeitung.

In un articolo apparso sul Corriere della Sera del 30 novembre 2021 Claudio Magris ricorda il critico, il docente universitario, l’amico, “Colpiva la varietà e la vastità dei suoi interessi” ed aggiunge “Personalmente gli devo molto, nei non molti anni in cui mi ha regalato la sua amicizia e la sua stima”.

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